Eeehhhh… La france..

Salve a tutti…è da circa tre settimane che sono tornato da un viaggio di due settimane nella Francia settentrionale, più precisamente nella regione della Loira, in Bretagna e in Normandia. Innanzitutto comincio col dire che la Francia ci ha parecchio stupiti (utilizzo il plurale, visto che ero in compagnia di Angelo, socio in questa ed altre...
Scritto da: Lucio Pavese 1
eeehhhh... la france..
Partenza il: 07/08/2004
Ritorno il: 19/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Salve a tutti…È da circa tre settimane che sono tornato da un viaggio di due settimane nella Francia settentrionale, più precisamente nella regione della Loira, in Bretagna e in Normandia.

Innanzitutto comincio col dire che la Francia ci ha parecchio stupiti (utilizzo il plurale, visto che ero in compagnia di Angelo, socio in questa ed altre vacanze fatte in passato – vd altro mio racconto su questo sito / sezione Spagna: “in pochi ci credevamo…Ma ce l’abbiamo fatta!”).

Personalmente abituati a collegare automaticamente il nome Francia alla classica immagine della Tour Eiffel o più in generale di Parigi (visitata qualche anno fa), abbiamo scoperto posti che vale veramente la pena di visitare, gente cordiale & disponibile, Storia, castelli, pessimi caffè…Ma andiamo con ordine…

Siamo partiti sabato mattina 7 agosto, dopo aver ritirato l’auto all’AVIS di Stresa (l’auto è l’unica prenotazione che abbiamo fatto). Per entrare in Francia ci siamo diretti verso Torino e abbiamo fatto il traforo del Fréjus (carissimo, tra l’altro, 30,00 Euro a tratta…). Dopodiché abbiamo “spaccato” la Francia guidando in direzione Lione – Clermont Ferrand – Bourges, fino a Vierzon, dove abbiamo pernottato la prima sera.

Come tappa di avvicinamento alla Bretagna (che abbiamo girato in senso anti-orario, cioè da sud a nord per poi dirigerci in Normandia) abbiamo trascorso un giorno nella valle della Loira, regione del Blésois… VALLE DELLA LOIRA In questo primo giorno abbiamo alloggiato a Blois, in un Etap Hotel praticamente attaccato al centro storico; Blois è una cittadina “signorile”, molto ben curata, che rispecchia in pieno lo stile di questa regione, famosa per i suoi castelli disseminati lungo il corso della Loira. Naturalmente la visita alla città non poteva che incominciare con il castello…Dopo circa un’oretta di visita e aver scoperto l’esistenza dello stile gotico “fiammeggiante” (boh…) pranziamo nell’unico bar aperto in centro.

Nel pomeriggio ci spostiamo verso Chambord, dove ritrova forse il castello più imponente e spettacolare di questa regione – per intenderci, è quello che si trova come sfondo in Windows alla voce Castello.

Vi si accede attraversando una lunga strada in mezzo ad una foresta, che fa parte del parco naturale del castello, circondata da mura il cui perimetro é, se non ricordo male, 30-32 km.

A trovarselo di fronte, si rimane effettivamente stupiti, pare sia “adagiato” sull’immenso prato che lo circonda, grazie soprattutto alle torri e ai comignoli dei camini che si slanciano in alto, “alleggerendo” la struttura.

Ci mettiamo diligentemente in coda per il biglietto e sborsiamo 10,00 Euro (!!) per l’acquisto del suddetto…Dopo aver superato uno sbarramento di polizia -che neanche allo stadio ne ho mai visto uno così…- cominciamo la visita delle sale interne, che in quanto a sfarzo ben mantengono ciò che la facciata dello Chateau prometteva. La scalinata principale (“a doppia elica”) e parte dell’architettura interna pare siano state progettate da Leonardo da Vinci, che visse ad Amboise per qualche tempo.

Incuriositi da una lunga fila di persone che attende per entrare in una piccola sala ci accodiamo anche noi; ignorando cosa ci sia dentro (l’accesso è limitato a 15 persone per volta e non c’era nessun cartello) chiacchieriamo del + e del – e su cosa ci facciano qui così tanti poliziotti…

…Dopo circa un quarto d’ora di supposizioni e congetture su presunti attentati, veniamo apostrofati da un tizio – vagamente somigliante a De Crescenzo – che era in coda dietro di noi (le parole non sono proprio le stesse, ma il senso è quello…): “Macché terrorismo e terrorismo…Che c@§§° state a ‘ddì! Dentro ce sta er Coddice Leicester, de Leonardo, quello c’ha comprato Bille Gates…”. Aggiunge con una punta d’orgoglio che questo è il sesto castello che visita in due giorni.

Apperò…Entrando nella sala scopriamo che parte di questo codice contiene degli studi di Leonardo sull’idraulica dei navigli di Milano; purtroppo non avendo con noi uno specchio, ci è stato difficile decifrare i manoscritti…

Rientrando verso Blois visitiamo un altro castello, quello di Chaumont-sur-Loire, arroccato su una rupe, ma chiuso al pubblico per restauri.

Come prima giornata è stata abbastanza piena e ci dirigiamo in albergo stanchi ma soddisfatti. Essendo la Loira solo una breve tappa, lunedì 9 agosto puntiamo diretti in Bretagna, verso Vannes, capoluogo della regione bretone del Morbihan, dalla quale partiremo per poi proseguire alla scoperta della Bretagna…

BRETAGNA Una cosa che ignoravamo era il fatto che i bretoni si ritengano molto più tali che francesi, per esempio i cartelli stradali hanno la doppia dicitura francese/bretone, sui muri ci sono alcune scritte del tipo “bretoni sempre – francesi mai”, è ancora viva una cultura rurale e celtica, ci sono decine e decine di città bretoni gemellate con altrettante città irlandesi…Insomma, si sentono più al di là della manica che al di qua…La loro attitudine ad avere una certa autonomia non è comunque mai sfociata in violente rivendicazioni come accaduto in altri paesi.

09/08: arriviamo a Vannes nel primo pomeriggio, spendiamo un’oretta per cercare un albergo e ci tuffiamo nell’affollatissimo centro storico, con ls cattedrale di St-Pierre e le tipiche case variopinte con le travi di legno in bella vista sui muri. Da non perdere la visita esterna dei bastioni, ai piedi delle quali si stende un giardino curatissimo e molto colorato, con tanto di fossato e di antichi lavatoi dai tetti neri. Entriamo poi in una libreria, la “Lenn ha dilenn” fornitissima di libri su leggende e cultura celtica, alcuni pacchiani, altri un po’ più seri…

10/08: ci rechiamo a Josselin, a circa 40 km da Vannes, verso l’interno: Josselin è una “Petite cité de caractére”, titolo con il quale si indica un minuscolo paese ma molto interessante. In effetti è un bijoux, con il castello posto su una rupe a guardia di un’ansa del fiume che viene solcato da numerosissime House boat. Visitato il castello (niente di che…Visto di meglio…) veniamo “costretti” da un’impiegata dell’ufficio del turismo a compilare ben 3 fogli di questionari.

Nel pomeriggio visitiamo velocemente il Calvario di Gehenno, tipico esempio di arte sacra bretone, insieme agli Enclos Paroissiaux. Proseguiamo poi verso Carnac, situata ad ovest del golfo di Morbihan: compilato un altro questionario all’ufficio del turismo, zaino in spalla e cartina in mano, andiamo alla scoperta dei famosi Menhir (letteralmente in bretone “pietra lunga”). I siti megalitici si estendono per un’area molto vasta, per cui se si vuole fare una visita più approfondita sarebbe bene usare la macchina. Noi, a piedi, visitiamo il sito più grosso, quello del Ménec: inoltrandoci per i campi scopriamo delle antiche case i cui abitanti avevano utilizzato alcune di queste pietre per costruirne la recinzione. Tornati a Vannes ceniamo in un ristorante spagnolo con una pessima paella e concludiamo la serata in un baretto, “Le fat boy” il cui barista, Cristophe, è un clone di Blackie Lawless, dissoluto singer del gruppo WASP, sigaretta perennemente accesa, sguardo spento e buona musica tipo Bob dylan, Rolling Stones, Led Zeppelin etc etc.

11/08: oggi ci dirigiamo verso la regione del Finistère, più precisamente nella penisola di Crozon, ricca di scogliere e natura – penisola compresa in un più vasto parco naturale. Durante il viaggio per arrivarci, notando più mucche che abitazioni, ci preoccupiamo seriamente sulla presenza di alberghi…Preoccupazione infondata, visto che troviamo da pernottare l’ultima camera dell’hotel Le Clos St Yves. La giornata la si trascorre prima girando per il mercato di Crozon, poi a zonzo per la piccola penisola – muniti di ombrello, felpa della tuta e k-way…-, visitando la Pointe du Pen Hir (in bretone punta dalla lunga testa) e Cap de la Chèvre, scogliere a picco sull’oceano battute da un fortissimo vento: che dire… Di fronte all’oceano si può solo stare in silenzio… 12/08: il tempo continua ad essere molto “bretone”, fa parecchio freddo, ma incuranti di ciò decidiamo di recarci a Locronan, altra “Petite cité etc etc”; è una cittadina molto caratteristica, le cui abitazioni sono ancora tutte in pietra, ragione per cui L. È stata scelta in passato come set per film storici. Volendo per 2,00 € si può fare il giro in carrozza del paese.

Torniamo quindi nella penisola concludendo il tour della costa fermandoci a Pointe des Espagnols (che ospita una base militare) e Pointe de Dinan.

Ceniamo in un bar di Crozon, frequentato esclusivamente da gente del posto; in effetti siamo guardati un po’ stranamente, non in modo ostile, ma ci sentiamo un po’ a disagio…

13/08: salutiamo la penisola di Crozon e puntiamo in direzione Saint Malo; teoricamente avremmo dovuto alloggiare lì, ma era tutto strapieno, quindi ci siamo diretti a Dinan, 30 km da S. Malo, un’accogliente cittadina che vale la pena di visitare, offre delle antiche mura ben conservate, un centro storico, l’immancabile cattedrale e l’antico porto sul canale della Rance. Troviamo alloggio presso l’Hotel della stazione (camere moooolto spartane ma prezzi economici) e ripartiamo per l’affollatissima Saint Malo, città dei corsari… Durante la II G.M. Buona parte del centro storico fu distrutto e in seguito ricostruito; attrazione principale di Saint Malo, oltre alla cattedrale di St. Vincent e alle sue bellissime vetrate, sono i massicci bastioni che circondano la città vecchia, visitabili per l’intero perimetro, dai quali si può ammirare il panorama della spiaggia del “buon ritiro”.

Ceniamo a Dinan e non facciamo eccessivamente tardi…Visto che il giorno dopo ci attende un antipasto di Normandia…

14/08: con notevole sforzo oggi ci alziamo alle 5.30 di mattina e puntiamo a Mont Saint Michel, proprio al confine fra Bretagna & Normandia…Eeeehhhhh…Che dire del Monte…Fortezza terrena e celeste, ha resistito per ben 32 anni agli assalti inglesi durante la guerra dei 100 anni e ora si sta lentamente ripopolando di monaci, dopo la rivoluzione dei lumi che l’aveva relegata a prigione. Trovarsela di fronte alle prime luci dell’alba può indurre – per chi è appassionato di queste cose, si intende…- a una sorta di “sindrome di Stendhal da Medioevo”…Questo però fino alle 8.30 di mattina, dopodiché viene invasa da una fiumana di turisti e si perde un po’ in atmosfera…

Visitiamo l’abbazia con tanto di guida, visto che il prezzo del biglietto comprende questo servizio: si incomincia dalla chiesa e poi si visita il resto, refettorio, salone per gli ospiti, chiostro, cripte (questi ultimi fanno parte della cosiddetta “meraviglia” dell’abbazia) e infermeria. L’interno e le pareti sono molto spoglie, ma questo non deve trarre in inganno, perché prima dell’avvento dell’illuminismo tutti i muri erano riccamente decorati con colori ocra e dorati.

Dopo pranzo facciamo il giro a piedi della spiaggia attorno al Monte, evitando accuratamente le sabbie mobili che si vengono a formare e che – come ci ha detto la guida – sono causa di spaventi e anche di qualche morte… Torniamo a Dinan tutti interi & soddisfatti e concludiamo la serata con un’ottima cena a base di pesce innaffiata da un buon vinello della Loira.

15/08: tanto per cambiare piove…Siamo abbastanza stanchi, visto i ritmi “giapponesi” che ci siamo dati e decidiamo di concederci una giornata più soft…Saliamo in macchina, consultiamo la guida e optiamo per Fougères, una cittadina a circa 50 Km da Dinan, che vanta il castello medievale più grosso d’Europa. Pur essendo ferragosto non c’è in giro un’anima (sarà il tempo…), meglio così; effettivamente il castello è bello grosso, ma al suo interno non offre granché.

Passiamo il pomeriggio a Dinan in una creperie e bevendo – l’ennesimo – pessimo caffè francese.

La giornata di oggi segna la fine della nostra permanenza in Bretagna, visto che il giorno dopo si parte per Caen, capitale dell’Alta Normandia…

NORMANDIA Riguardo alla Normandia non è che possa dire molto, visto che ci abbiamo passato solo 2 giorni effettivi (+1 a Mont St Michel), concentrando le visite soprattutto lungo le spiagge dello sbarco e a Bayeux.

16/09: dopo varie acrobazie (vd alla voce del codice penale stradale: marcia contromano o “all’Inglese”) per districarci dall’anello periferico di Caen troviamo un albergo facente parte di una delle numerosissime catene di Hotel presenti in Francia.

Nel pomeriggio visitiamo il Memoriale della Pace di Caen, che offre una carrellata sulla storia del ‘900 fino alla caduta del muro di Berlino: molto coinvolgente, grazie soprattutto all’utilizzo di filmati (proiettati in sale grandi quanto un cinema!) e supporti audio. Nella sezione sulla Guerra Fredda si trova un Mig sovietico e una testata nucleare americana…P.S. A meno che non siate studenti, pensionati, militari o affiliati a qualche setta franco-esoterica, rassegnatevi a sborsare 18,00 Euro per l’ingresso…

17/09: oggi la giornata la dedichiamo completamente al D-Day (o, molto più francesemente: “Le Jour-J”…Ma dimmi te…). Andiamo a Bayeux – molto bella – che funge da punto di partenza per la visita ai luoghi dello sbarco:la cosa è organizzata molto bene, perché all’ufficio del turismo consegnano un opuscolo che illustra vari percorsi “tematici” che si snodano per decine di Km lungo le coste e nell’entroterra (qualche nome: Le choc – L’affrontement – L’assaut). Decidiamo di fare “Le choc”, visitando per prima cosa il cimitero militare americano; poi scendiamo ad Omaha beach, trovando gente che tranquillamente fa il bagno e prende il sole… Visitiamo a Saint-Laurent-sur-Mer un museo/memoriale con armi, uniformi, mezzi da sbarco e oggetti personali dei soldati e relative testimonianze. Proseguendo lungo il percorso, a circa 15-20 km si trova Pointe-du-Hoc con il Memoriale dedicato ai Ranger del colonnello Rudder, che, la mattina del 6 giugno 1944, quasi a mani nude scalarono i 40 metri della scogliera e espugnarono un fortino tedesco: è tutto rimasto come 60 anni fa, il terreno è completamente pieno di crateri dal diametro di 4-5 metri e profondi altrettanto, causati dal bombardamento aereonavale alleato; è possibile passeggiare all’interno dei bunker e vedere i soffitti ancora bruciati dai lancia fiamme. Personalmente mi ha impressionato moltissimo…

Ultima tappa del percorso è la cittadina di La Cambe, sede del cimitero militare tedesco (21.000 soldati sepolti…) Non è facile fare un commento ad una giornata del genere, senza cadere almeno un pochino nella retorica…Sono luoghi da visitare se si passa da quelle parti, che rimangono impressi nel profondo…

18/09: ultimo giorno di vacanze…Visitiamo Caen, completamente distrutta durante lo sbarco, offre solo un paio di “belinate” (come ha detto un genovese che abbiamo incrociato lì) e due abbazie – o forse sono proprio quelle le belinate… Torniamo perciò lungo la costa e facciamo un pezzo di un altro percorso sul D-Day, fino a Courseilles-sur-Mer, che ha visto sulla sua spiaggia (codice: Sword) lo sbarco dei soldati inglesi.

19/09: affrontiamo oggi la tirata per tornare a casa, rifacendo lo stesso percorso dell’andata sotto una pioggia fittissima (ma che novità…) e usciamo (un po’ immalinconiti, lo ammetto) dal medesimo casello che ha visto la fine di tante vacanze…

…E questo è tutto…Prolissità a parte spero che il racconto sia piaciuto e, per concludere (sarebbe ora…Mi auto-censuro) porgo a tutti un arrivederci, o, come si dice a Crozon, d’ur wech all !!



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