Parigi – Normandia – Bretagna

Dedicato a Rossella Parigi, Normandia e Bretagna Questo è il diario di un magnifico viaggio fatto nei posti incantati della Francia centro-settentrionale, in compagnia di una persona speciale. Tutto è iniziato un po’ di tempo fa “na sera e maggio” ad una festa, dove ho incontrato due occhi di un bellissimo verde ed un sorriso...
Scritto da: pasder
parigi - normandia - bretagna
Partenza il: 04/08/2003
Ritorno il: 15/08/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Dedicato a Rossella Parigi, Normandia e Bretagna Questo è il diario di un magnifico viaggio fatto nei posti incantati della Francia centro-settentrionale, in compagnia di una persona speciale. Tutto è iniziato un po’ di tempo fa “na sera e maggio” ad una festa, dove ho incontrato due occhi di un bellissimo verde ed un sorriso mozzafiato…Che hanno cambiato il corso della mia vita dandogli una prospettiva molto interessante. Lunedì 4 agosto: siamo in due a partire, io e Rossella, la destinazione è la Francia delle strade fiorite della Normandia e dei mitici castelli medioevali della Bretagna. Volo diretto Alitalia (ahimè) Roma – Parigi delle 08.50, l’atmosfera vacanziera e spensierata ci rende euforici ma appena atterrati tutto svanisce a causa di un piccolo imprevisto . Siamo in attesa dei bagagli quando ci accorgiamo dal volto sconfortato dei nostri compagni di viaggio che la maggior parte delle valigie, tra cui le nostre, non sono arrivate a destinazione.

Ancora non prendiamo confidenza con la città che facciamo subito i conti la famosa gentilezza dei parigini: tu parli inglese e loro ti rispondono in francese tu parli in francese e loro non capiscono ( o fingono). L’ alitalia è latitante e lo sarà per tutta la vacanza, ad ogni modo siamo senza bagagli ma nonostante tutto decidiamo di partire comunque per Rouen, prima tappa del nostro viaggio itinerante. Prendiamo in affitto una citroen Saxo all’Avis (molto conveniente) e con l’aiuto della cartina stradale, ma soprattutto del senso d’orientamento della mia compagna di viaggio ci mettiamo su strada e via si parte (tangenziale est, uscita a Port Maillot, A13 direzione Rouen). Ciò che mi colpisce subito delle strade francesi sono le tante rotonde che si trovano agli incroci , la presenza di una segnaletica costante e precisa e ancora la possibilità di viaggiare con comodità e rapidità facendo a meno di prendere la costosa autoroute. Il viaggio è piacevole nonostante il disagio di essere senza valigia, Rossella ed io siamo molto in sintonia, sembra di conoscerci da una vita. Siamo felicissimi e pieni di propositi vacanzieri e non, peccato che dopo un po’ lei avverte la stanchezza del viaggio ed un forte malessere (dalle donne chiamato in codice Giorgio), per di piu’ per fortuna sbagliamo anche strada perdendoci tra le splendide strade fiorite di Elbuf. Arriviamo a Rouen nel primo pomeriggio forse in una delle giornate più calde dell’estate, il nostro albergo è l’ Hotel de La Cattedrale ottimo per qualità, prezzo e collocazione; si trova al centro alle spalle della cattedrale,le camere sono molto carine e pulite (la nostra è azzurrina), c’è un cortile con un giardino delizioso dove fare colazione o prendere un aperitivo, infine il personale è giovane e cordiale. La città è carina, ma non troppo, giusta come punto di approdo in Normandia; si alternano costruzioni medioevali con blocchi di cemento, del resto la città è stata bombardata e ricostruita(male) dopo la seconda guerra mondiale. Dopo un breve girovagare per il centro cittadino entriamo in un grande magazzino per fare i primi acquisti, quelli di prima necessità per sopperire alla mancanza del bagaglio(grazie Alitalia!!), che appare sempre piu’ smarrito . La felicità del primo giorno di vacanza insieme , la squisitezza del primo caffè au lait con brioches preso in piazzetta tra lo svolazzo dei piccioni, il chiacchiericcio dei turisti (tutti italiani) e la musica di una fisarmonica (caspita siamo in Francia!!) che intona una melodia romantica, ci fanno dimenticare per un po’ il problema del bagaglio smarrito. Stanchi della passeggiata decidiamo di tornare in camera dove restiamo per un “riposino” fino a tarda sera (ah proposito qui il sole tramonta alle 22.30). Usciamo quando oramai i ristoranti che lambiscono piazza Giovanna D’Arco non accettano piu’ clienti per cena (ore 22); panico, stanchezza e fame, unitamente al pensiero della valigia che non c’è ci provocano il primo diverbio che svanisce dopo un sorriso, un bacio ed un panino divorato nell’unico e poco raccomandabile locale aperto a quella tarda ora.

Martedì 5 agosto: sveglia di prima mattina, un bacio ed una doccia dopo una nottata trascorsa tra i bollori di una calda estate francese; prendiamo le poche cose che abbiamo con noi (l’unico vantaggio di viaggiare senza valigia), riproviamo a contattare a tempo perso l’Alitalia e partiamo in direzione Fecamp a 70 km di distanza per provare l’ebbrezza delle Falesie, crostoni di roccia che strapiombano a picco sul mare. La strada è confortevole e piacevole da percorre tra baci, chiacchiere, fiori e splendide case (il pensiero spazia tra il desiderio di trasferirsi per sempre qui in una casa con giardino e tentare una fuga d’amore in una chambre d’hote). Arriviamo facilmente a Fecamp, una piccola e deliziosa cittadina un tempo famosa per la pesca ed ora soprattutto per il turismo, visitiamo il porto, la distilleria sanbenedettina ed il centro e poi ci mettiamo alla ricerca delle falesie. Dopo un pò quasi per caso imbocchiamo una stradina senza riparo e all’improvviso scorgiamo alla nostra destra il panorama mozzafiato della montagna che cola a picco sul mare. Sostiamo nel punto più alto e ci godiamo l’affascinante panorama tra una foto ricordo ed un abbraccio affettuoso (è un posto da sogno, baciarsi fa tutto un altro effetto). Nel pomeriggio lasciamo a malincuore la spledinda cittadina per dirigerci ad Honfleur dove arriviamo in tardo pomeriggio attraversando il ponte di Normandia, emozionante ma caro, e la splendida costa della haute normandie. La cittadina ci colpisce subito per la sua straordinaria bellezza e semplicità (proprio come la mia Rossella), l’albergo è centralissimo e grazioso (Hotel du Dauphin), la camera ideale per “riposare” con vista su una piazzetta fiorita.

Usciamo di sera (questa volta prima delle 22:00), facciamo un breve giro nella piazzetta del centro e ci avventiamo subito sul primo ristorantino dove ci lasciamo alle spalle la fame patita la sera prima a Rouen.

Finalmente ci rendiamo conto di essere in Francia, ceniamo a lume di candela, la fisarmonica intona una melodia romantica,il posto molto è carino, la cena è semplice: ostriche e vino, baci e sguardi intensi .

Mercoledì 6 agosto: appena svegliato mi avvicino alla finestra per ammirare la città che lentamente inizia a popolarsi, Rossella lentamente prende confidenza con il nuovo giorno lanciando uno sbadiglio coinvolgente e stropicciandosi dolcemente gli occhi.

Lasciamo l’albergo per fare colazione nello splendido scenario del porticciolo di Honfleur, ancora una volta prendiamo il caro caffè au lait( è caro e non è un gran che, ma va bene lo stesso siamo in vacanza e sono innamorato!!) e dopo di che partiamo per Caen non prima di riprovare con l’alitalia (i bagagli non si trovano ed il mio inglese è veramente pessimo , l’operatore fa fatica a starmi dietro con le mie espressioni…Napolenglish). La strada che percorriamo è molto suggestiva si incontrano paesi molto carini come Douville e Trouville con tante splendide case in fiore, e bagnanti che si godono il sole pallido e le acque gelide della costa normanna.

Arriviamo a Caen nel pomeriggio, e devo dire che la città non mi colpisce in particolar modo a prima vista, ci sistemiamo all’hotel Ibis(la catena tanto decantata dai prezzi non eccessivi ma di una tristezza infinità, consiglio vivamente di sostare un po’ fuori dalle città ma in case di campagna piuttosto che in questi freddi “motel”). Dopo una breve sosta in camera con tanto di litigio (fatto di silenzio e lacrime, come rinati scendiamo a scoprire la città e quel poco di interessante che c’è ben poco in realtà); la sera ceniamo in un posto lungo una stradina piena di ristornantini turistici, il posto è carino la cena è discreta, Rossella invece è stupenda anche se indossa la tshirt ed il pantalone del primo giorno (mannaggia all’Alitalia).

Giovedì 7 agosto: ci prepariamo a lasciare con tanto entusiasmo Caen facendo colazione ancora una volta con caffè au lait (a cap è tost) e dopo una visita lampo al castello della città, ci dirigiamo verso lo splendore di Mont St. Michel. Per strada decidiamo di fermarci per una breve sosta a Bayaux una cittadina molto carina e viva (veramente da non perdere) dopo di che riprendiamo il nostro viaggio.

Mancano una manciata di chilometri per arrivare alla meta, il cielo è leggermente coperto, il caldo umido ci costringe a tenere i finestrini aperti con il vento che ci scompiglia i capelli (con effetto motocicletta) quando scorgiamo dietro un velo di nubi la magica imponenza dell’abbazia che domina il monte.

L’emozione è tanta, come la voglia di arrivare e di infiltrarsi subito tra i vicoletti del borgo che si appoggia al monte abbracciando dolcemente l’abbazia. Devo dire che lo splendore del sito è deturpato dalle ciurme di turisti agostani (quasi tutti italiani) che affollano il parcheggio antistante rovinando il panorama e la quiete di cui il posto dovrebbe godere. Dopo aver parcheggiato ed appreso con un po’ di preoccupazione che il piazzale potrebbe essere ricoperto dalla marea, ci accingiamo ad entrare e notiamo che all’interno la gente è tanta, affolla i classici e brutti negozi di souvenir. Troviamo subito il nostro albergo che si trova sulla strada principale, ci fa un’ottima impressione, è economico rispetto a quelli esistenti ed ha la camera con vista sulla splendida baia.Ci godiamo lo splendore di Mont St. Michel lasciandoci andare un po’.

La sera usciamo per le stradine del borgo quando ormai la maggior parte dei turisti giornalieri lasciano il monte, ci sono tanti scalini da fare, tante viuzze da scoprire tanti baci da dare approfittando dello splendido ambiente offertoci dalla natura. Dopo centinaia di baci e scalini torniamo a casa non prima di aver mangiato qualche ghiottoneria ( crepes, ciambelle bretoni ed una specie di torta caprese però normanna). E’ mattina, come di rito baci biscotti e via per la nuova destinazione…Impieghiamo un po’ prima di riprendere la macchina nel parcheggio.

Venerdì 8 agosto: lasciata la magica atmosfera del monte ci dirigiamo verso Dinan passando per Cancale, dove ci fermiamo a mangiare delle gustosissime ostriche(veramente buone ed economiche) in un ristorantino sul mare, e Saint Malo, una città corsara carina anche se po’ mondana. Per la notte il programma prevede una sosta in un antico maniero del XVI secolo immerso nel verde della Bretagna (sarà vero cosi come si vede da internet!?). Dopo aver penato un po’ per trovarlo, restiamo stupefatti dalla bellezza del posto e dalla gentilezza della signora che ci accoglie con un sorriso nobile, con un buffo cane (che in verità a me fa un po’ paura) ed il benvenuto della piccola di famiglia, una bambina graziosissima. La casa è stupenda, tutto perfettamente corrispondente alla descrizione presente sulla guida Logis de France, anzi anche meglio, tanto che quasi non ci va di disfare il letto, usare il bagno o quant’altro per evitare di rompere qualche gioiello di famiglia.

Faccio due passi nel piazzale antistante la casa, c’è un bellismo giardino molto colorato, un asino che pascola in un recinto, ed un piccolo laghetto, nel frattempo Rossella esce per comprare le pile per la macchinetta fotografica Al suo rientro l’aspetto affacciato alla finestra che da sul cortile, è una scena stupenda lei che fa il giro di una rotonda fiorita posta al centro del cortile, scende dalla macchina ci guardiamo ed io le mando un bacio, è una scena normalissima ma emozionante.

Il pomeriggio lo trascorriamo a ripercorre i giorni trascorsi insieme fino ad allora, il fatto strano è che sembra di conoscerci da una vita, c’è un’ottima sintonia pur nella diversità di carattere, eppure ci conosciamo da poco anche se i momenti passati insieme sono intensissimi. Sono questi giorni per me molto importanti perché capisco di essermi innamorato veramente e per la prima volta nella mia vita. E’ una sensazione bellissima. La sera usciamo a fare due passi per il borgo medioevale di Dinan, è una cittadina molto carina, l’atmosfera è giusta per concentrarsi su noi stessi più che sul viaggio da fare. Ci sono pochi turisti, poco trambusto, molte occasioni per abbracciarci e baciarci. La stanchezza ci fa tornare a casa presto ed una volta a letto ci addormentiamo subito aggrovigliati l’un l’altro.

Il risveglio è spettacolare: la giornata è stupenda, Rossy si alza per prima, si avvicina alla finestra e la spalanca, il sole ci mette poco ad entrare e a svegliarmi con il suo calore. Dopo un po’ di dolci effusioni, scendiamo dalla camera per andare a fare colazione nello splendido scenario di un salone del xvi secolo con tanto di camino, foto d’epoca e arredi retrò. La tavola è già imbandita di pane nero fatto in casa, marmellata di fichi fresca, burro, una torta fatta dalla signora che con il suo francese bellissimo ci chiede cosa prendere da bere. Ovviamente caffè au lait!! Prima di andare via, andiamo a fare una passeggiata tra il giardino ed il laghetto con il cane che come un vero maggiordomo ci precede e quasi ci accompagna per mano.

Ci dispiace moltissimo lasciare quel magnifico posto ma la scaletta del viaggio impone una accelerata alla tabella di marcia dobbiamo raggiungere Rennes , dove non abbiamo prenotato l’alloggio per la notte. La disavventura con l’Alitalia per i bagagli ci costringe a tagliare qualche tappa in Bretagna, forse nei posti piu’ belli. Sarà la scusa per ritornare.

Sabato 9 agosto: lasciamo il nostro posto preferito con il nostro “bagaglio” (l’unico) di bellissimi momenti trascorsi insieme e le scene di un film d’amore che ci vede come protagonisti, per dirigerci a Rennes. La distanza è abbastanza breve, la strada è come al solito scorrevole e piacevole da percorrere, decidiamo di attraversare un bosco per ripararci dalla calura e goderci lo spettacolo della natura.

Ad un certo punto del cammino ci troviamo a passare per un paesino dove sorge un castello niente male, così approfittiamo di fare una sosta anche per stare un po’ abbracciati e parlare un po’ visto che il viaggio in macchina non consente di stare vicini vicini così come vorremmo ( e Rossella me lo fa notare dicendomi che presto piu’ attenzione ai dettagli del viaggio che a lei). Quello che mi affascina del nostro viaggio è che i posti trasmettono sensazioni in linea con quelle che proviamo insieme io e Rossella.

Lo stesso concetto di viaggio itinerante, un po’ all’avventura, il fascino del mistero, la scoperta di posti sconosciuti si sposa bene con la nostra situazione. Due persone che si conoscono da poco e partono per un viaggio, quello interiore, alla scoperta di noi stessi singolarmente ed insieme. E’ una situazione bellissima. Posso dirlo tranquillamente, senza retorica e per la prima volta: Rossella ti amo. Arrivati a Rennes troviamo subito un piccolo albergo economico e al centro, fa un caldo torrido siamo stanchi ma la voglia di stare insieme e di uscire è più forte. Trascorriamo un bellissimo giorno tra la splendida cittadina, una delle più grandi finora visitate e sicuramente una delle piu’ belle. La sera per cena scegliamo un ristorantino arabo all’aperto, il personale è gentile, il cus cus ed il kebab abbondante e squisito. È forse una delle giornate piu’ intense ed emozionanti: con un calice di birra vengo immortalato con una foto mentre faccio una promessa a me stesso e che rivelerò alla mia Rossella solamente in un momento ben preciso della nostra vita . Torniamo a casa, la stanza bolle non solo per il caldo torrido di un’estate forse tra le piu’ calde della storia (sicuramente la piu’ calda della mia vita), in piena notte scendiamo per la strade della città, beviamo una bibita ghiacciata, facciamo due passi, ridiamo un po’.

Il giorno dopo ci aspetta il viaggio di ritorno verso Parigi passando per Chartres, che segna la fine del nostro viaggio itinerante tra la Normandia e la Bretagna. C’è un po’ di tristezza ma anche tanta voglia di vedere la splendida capitale francese.

Domenica 10 agosto: partiamo da Rennes di prima mattina per fare il viaggio piu’ lungo con una breve sosta a Fougerès dove visitiamo un bellissimo castello medioevale e mangiamo qualcosa (pane e nutella). Arriviamo senza difficoltà nella cittadina alle porte di Parigi (30 km), famosa per una bellissima cattedrale e nient’altro. La scaletta prevede una sosta presso una famiglia francese, ma la casa dov’è !? Perdiamo un sacco di tempo per trovarla ma ne valeva la pena perché la casa è molto accogliente, ha un bellissimo giardino (intanto l’innaffiatoio attivo ci bagna i soli vestiti che abbiamo) i signori sono gentilissimi ed ospitali, parlano anche un italiano turistico.

Siamo abbastanza stanchi e un po’ sconfortati per il problema dei bagagli, il customer care di Alitalia ci ha assicurati che sono arrivati (?) finalmente all’aeroporto parigino. Dopo un “riposino” usciamo per andare a cena, facciamo un piccolo giro al centro, scegliamo un ristobar sulla piazza a vista sulla cattedrale. La città è un po’ spenta, si vede che siamo in pieno agosto e la gente è andata giustamente al mare, fa caldo, ci sono i soliti turisti, ci rinfreschiamo presso una fontanella nascosta in un vicoletto buio…Che sete !!..Colpa di quel piatto strano che ho scelto al ristorante.

Torniamo a casa nella notte consapevoli che la vacanza e che la nostra storia sta andando bene…Tutti i viaggi presentano delle difficoltà ma quando si è in compagnia della persona giusta tutto è piu’ semplice ed anche la rotta piu’ angusta e pericolosa si supera con successo e rinata fiducia…Domani ci aspetta Paris!! 11-12-13-14- agosto: diario di viaggio di Parigi…È scritto nei nostri ricordi…Arrivederci alla prossima puntata…



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