La mia seconda prima volta a Parigi

Un meraviglioso weekend a Parigi, io e mio marito. Per lui è la prima volta, per me è la seconda, ma ha il sapore di una prima, perché a dieci anni di distanza praticamente è come se non ci fossi mai stata. Prima di passare al racconto del viaggio qualche consiglio pratico per girare Parigi: acquistate la Museum Card, conviene: con 33 euro...
Scritto da: Valeria23
la mia seconda prima volta a parigi
Partenza il: 22/05/2009
Ritorno il: 25/05/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Un meraviglioso weekend a Parigi, io e mio marito. Per lui è la prima volta, per me è la seconda, ma ha il sapore di una prima, perché a dieci anni di distanza praticamente è come se non ci fossi mai stata.

Prima di passare al racconto del viaggio qualche consiglio pratico per girare Parigi: acquistate la Museum Card, conviene: con 33 euro (due giorni) potrete entrare in molti musei e monumenti senza fare la coda. Addirittura al Louvre e al Museo D’Orsay avrete un’entrata dedicata. Noi l’abbiamo fatta e ci siamo trovati benissimo.

Per i trasporti ci vorrebbe un capitolo a parte… sicuramente c’è la Paris Visite per girare in metro e autobus, ma io vi consiglio caldissimamente (tempo permettendo) di approfittare del servizio di biciclette a noleggio del comune di Parigi. Si chiama Velib’e forse ne avrete già sentito parlare… sparse per la città ci sono delle stazioni (tante, sono tante!) di noleggio biciclette, dove ritirare le bici, usarle e poi lasciarle in un’altra stazione. Noi andavamo in giro praticamente solo così, è stato bellissimo, ecologico, economico, e poi così si può vedere bene la città e conoscere una Parigi diversa, meno turistica, la Parigi dei parigini insomma! Partiamo di venerdì mattina e rientreremo lunedì nel pomeriggio. Volo Air France A/R da Milano Malpensa a Charles de Gaulle, tutto perfetto sia all’andata sia al ritorno. Fuori dall’aeroporto c’è il Roissybus che in un’ora e per 8,90€ vi porterà dietro l’Opera Garnier, praticamente in centro.

Hotel prenotato con i punti del supermercato: Hotel Mattle, situato a 1 km dall’Opera Garnier tra le fermate della metro Cadet e Grand Boulevards, nella zona dei vialoni alberati, tanto per intenderci, molto vivace e piena di locali. L’hotel è molto spartano… intendiamoci non mi hanno fatto mancare nulla di quello che mi serviva (letto, doccia, acqua calda, pulizia) ma è veramente essenziale, camere piccolissime e molto calde, colazione mediocre. Per le nostre esigenze comunque andava bene.

Appena arrivati andiamo in albergo, lasciamo giù il bagaglio e ci dirigiamo subito a Montmartre. Prima tappa del viaggio è il Moulin Rouge, poi una passeggiata sul Bouleverd de Clichy (leggi Pigalle), la zona a luci rosse di Parigi con tutti i sexy shop e il Museo dell’Erotismo… ci facciamo due risate e proseguiamo verso la famosa “butte de Montmarte”. Montmartre è un quartiere stupendo, fatto di stradine di ciottoli ai cui lati ci sono tantissimi negozietti, di souvenir ma non solo. Poi c’è la bellissima chiesa del Sacre-Coeur, arroccata in cima alla collina e da cui si vede un bel panorama della città. Siamo anche entrati nella chiesa ma ve lo sconsiglio perché è strapiena di gente. Poi ci dirigiamo alla Place de Tertre, la piazzetta degli artisti e dei ristoranti. Intorno a tutta la piazza ci sono degli artisti di strada che dipingono o fanno ritratti e caricature ai turisti. Noi ci sediamo a mangiare in uno dei ristoranti della piazza, ma se potete evitate visto che sono carissimi… molto meglio prendersi una baguette e mangiarla in giro… Dopo pranzo torniamo in albergo per fare il check-in, ri-usciamo e ci dirigiamo al cimitero di Père-Lachaise. Qui ci sono le tombe di moltissimi personaggi storici. Il consiglio è prendervi una mappa e visitare solo poche tombe, perché il cimitero è grandissimo e le tombe difficili da trovare. Noi facciamo visita solo a Oscar Wilde, perché io ci tengo molto. C’è anche la tomba di Jim Morrison ma noi non la vediamo perché è dall’altra parte del cimitero. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Place de la Bastille. Qui c’è un teatro moderno e la Colonne de Juillet che ricorda gli anni della Rivoluzione. Dove sorgeva la Bastiglia dovrebbe esserci una linea sul terreno, ma siccome c’è una rotonda trafficatissima, ed essendo venerdì ora di punta non ho osato attraversarla.

Da qui passeggiamo lungo Rue de Rivoli e sostiamo in Place de Vosges, una bella piazza quadrangolare contornata da quattro palazzi simmetrici.

Al centro della piazza c’è un parco molto affollato dove potrete riposare un po’.

Inforcate le nostre bici andiamo al Centre Pompidou, il museo di arte moderna famoso per la colorata architettura esterna. Entriamo ma non a visitare la galleria d’arte. Sinceramente ci interessa di più vedere l’edificio, visto che di arte moderna non ci intendiamo granché.

Fuori dal museo ci fermiamo a riposare nella Piazza Igor Stravinksy che si trova lì a fianco. E’ una piazza molto carina con al centro una grossa fontana che contiene delle sculture meccaniche molto particolari.

Per cenare ci addentriamo nella zona pedonale tra il Centre Pompidou e il centro commerciale Les Halles e mangiamo nella Brasserie “L’Entrecote”. Il cibo è buono e il prezzo ragionevole per essere a Parigi (50 euro in due) Una passeggiate dopo cena nel parco accanto al centro commerciale (non molto bello per la verità) e poi via pedalando verso l’albergo dove stremati ci addormentiamo sul colpo.

Il secondo giorno è dedicato alla Parigi classica: di prima mattina ci dirigiamo verso il Louvre passando per l’Opera Garnier, l’Eglise de la Madelaine, una chiesa dell’epoca napoleonica costruita in stile greco-romano e Place de la Concorde, luogo famoso per essere stato teatro di molte esecuzioni durante il periodo del Terrore. Ora al centro della piazza troverete un obelisco egizio “prelevato” dal tempio di Luxor. Ci avviamo al Louvre passando per i Jardins de Tuileries. Quando sarete qui voltatevi e fate una delle foto più classiche di Parigi: l’obelisco di Place de la Concorde davanti agli Champs-Elysées e sullo sfondo l’Arc de Triomphe.

Se come noi avete fatto la Museum Card, non entrate al Louvre dalla Piramide di vetro, ma uscite sulla Rue de Rivoli e rientrate dall’entrata “Richelieu”. E’ praticamente davanti alla fermata della metro “Louvre- Palais Royal”, non potete sbagliare. Così non farete la coda ed entrerete direttamente al museo. Ora, una cosa molto importante: il Louvre è immenso, è sterminato ed è facile perdersi. Il mio consiglio è di ritirare una mappa e, prima di entrare, sedervi un attimo e scegliere bene cosa vedere e dove andare. Dovrete necessariamente fare una selezione o uscirete dal museo solo alla chiusura, senza peraltro aver visto tutto. Noi abbiamo scelta la zona dei dipinti italiani e francesi e alcune sculture antiche e italiane.

Dopo la visita al museo breve paura ristoratrice e poi direttamente al Museo D’Orsay. Questo museo è un’ex stazione ferroviaria, l’edificio è molto particolare e mi è piaciuto molto. Il Museo D’Orsay è molto più compatto e facile da girare rispetto al Louvre e contiene le opere dal primo impressionismo fino agli albori dell’arte moderna, quindi i miei artisti preferiti sono tutti qui: Van Gogh, Cezanne, Manet, Monet, Renoir e via dicendo.

Per pranzo andiamo sugli Champs-Elysées e ci fermiamo in un McDonald’s, anche perché nel frattempo si è annuvolato ed ha iniziato a piovere.

Dopo pranzo passeggiate sugli Champs-Elysées e visita all’Arco di Trionfo. Dopo una scalinata interminabile siamo arrivati in cima… da qui il panorama è stupendo, peccato che piovigginasse quindi le foto non sono venute granché… Però si vede proprio tutto, è bellissimo.

Sempre nel pomeriggio visitiamo Les Invalides, con il museo delle armi e la Tomba di Napoleone… essere così vicina a questo famosissimo condottiero mi ha emozionata parecchio.

Dopo Napoleone incamminiamo verso il simbolo indiscusso di Parigi: la Tour Eiffel! Noi siamo arrivati dagli Champs-de-Mars e ad ogni passo volevo fermarmi a fotografare da un’angolazione diversa questo particolarissimo monumento tanto amato e odiato… sicuramente saprete la storia… alla sua costruzione la Tour Eiffel è stata molto osteggiata e pare che lo scrittore Guy de Maupassant (ma ho sentito questa storia anche con protagonista Alexandre Dumas…) mangiasse ogni giorno al ristorante al primo piano perché sosteneva che quello era l’unico punto della città da cui poteva non vedere questo mostro di ferro… Facciamo una pausa-crepes a un chioschetto e poi ci avviciniamo: da vicino e da sotto la torre è veramente impressionante. È alta 300 metri!!!! La coda è lunghissima e oltretutto abbiamo sbagliato fila e ci siamo accorti solo alla fine che stavamo facendo la coda per salire a piedi!!!!! E’ stato sfiancante arrivare fino al secondo piano a piedi ma se non avete particolari problemi di salute ve lo consiglio perché è molto emozionante.

Dal secondo piano al terzo bisogna acquistare un biglietto a parte e fare di nuovo molta coda… ma ve lo consiglio (se non soffrite di vertigini, infatti mio marito si è fermato al secondo piano!) perché essere a quell’altezza e vedere tutta Parigi dall’alto è straordinario! Stiamo molto a lungo sulla Tour Eiffel e quando scendiamo è già ora di cena.

Quindi con le nostre fidate biciclette ci facciamo una sana pedalata fino all’Opéra, visto che lungo i boulevard che partono da lì ci sono moltissimi ristoranti.

Mangiamo al Bistro Romain, una catena di ristoranti, spendendo più o meno lo stesso della sera prima (hanno dei menù a 15 o 20 euro) e mangiando abbastanza bene. Se potete, però andate in posti più “caratteristici”, questo mi è sembrato un po’ impersonale.

L’ultimo giorno è dedicato interamente alla Rive Gauche, abbiamo visto la Parigi delle origini e il meraviglioso quartiere latino.

La mattina partiamo per la Ile de la Cité e visitiamo la Conciergerie, edificio medievale famoso per essere stato la prigione dei condannati a morte della rivoluzione, tra cui Maria Antonietta della quale potrete vedere la cella.

Poi andiamo alla Sainte Chapelle, che si trova all’interno dell’odierno palazzo di giustizia quindi dovrete passare dei controlli ai raggi X per entrare! Ora, lasciatemelo dire, questa cappella all’interno è stupenda, dovete assolutamente vederla. Le mura sono fatte interamente di vetrate colorate e la luce che le attraversa crea dei giochi straordinari.

Da qui andiamo verso quella che dopo San Pietro è la chiesa più famosa al mondo: Notre Dame.

Visitiamo anche la cripta archeologica che si trova dall’altra parte della piazza, niente di speciale, ma non c’è tanta gente quindi se avete la Museum Card vi consiglio di entrare. Tra l’altro nella piazza di Notre Dame dovrebbe esserci anche una stella di Bronzo che indica il “punto zero” delle strade francesi… se qualcuno l’avesse vista per favore ditemi dov’era perché io non l’ho trovata.

Notre Dame è molto bella, a mio avviso non la migliore tra le cattedrali gotiche… però ha sempre il suo fascino soprattutto per chi come me al liceo ha letto “Notre Dame de Paris” o per chiunque è rimasto affascinato dalla storia del gobbo Quasimodo. Con mio grande rammarico non siamo saliti sulle torri perché la coda era infinita.

Da qui partiamo alla volta del quartiere latino. Tanto per non farci mancare nulla siamo entrati anche al Museo del Medioevo e Terme di Cluny, si tratta di una casa medievale adibita a museo dell’arte medievale e contigua a dei resti di terme romane tenuti molto bene… bellino ma visitatelo solo se vi resta tempo.

Vista la splendida giornata per pranzo ci compriamo baguette e coca cola e andiamo a mangiare ai “Jardins de Luxembourg” qui c’è un palazzo che era residenza reale e un parco molto carino e romantico dove i parigini spesso passano il loro tempo libero.

Rifocillati e riposati andiamo a vedere le chiese Saint Germain de Pres e Saint Suplice, che gli appassionati del Codice da Vinci conosceranno di sicuro… per la cronaca io non l’ho letto ma sta cosa era scritta ovunque… Da qui con una bella pedalata torniamo al quartiere latino, dove ci godiamo una passeggiata tra le viette molto caratteristiche e un aperitivo in un bar all’aperto.

Alle 18:00 ci presentiamo sotto la cattedrale di Notre Dame per la crociera sulla Senna. Dopo tutto sto camminare e pedalare un po’ di relax ci vuole! La crociera è carina, un po’ troppo piena, vabbé, però abbiamo avuto modo di rivedere tutto quello che avevamo già visitato nei giorni precedenti.

Per la cena di questa sera torniamo nella zona dell’Opéra e mangiamo in un ristorante che si chiama “Le Paradis du Fruit”, un locale di cucina tipo etnica dove abbiamo mangiato tantissimo e benissimo. Vi consiglio questo posto, io ho un po’ di rimpianto perché invece che al Bistro Romani saremmo potuti andare a mangiare lì anche la sera prima…

L’ultima mattina non abbiamo molto tempo perché alle undici e mezzo dobbiamo essere in aeroporto, quindi dobbiamo partire alle 10:30.

Un veloce giro alle Galeries Lafayette, un autentico schiaffo alla povertà ma anche alla normalità, e si parte vero Charles de Gaulle… il panorama della collina di Montmarte con il Sacre-Coeur è l’ultimo scorcio che Parigi mi regala… ancora non me ne sono andata e già non vedo l’ora di tornarci!



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