Al caldo della Florida

Nove giorni tra Miami, Key West e Flamingo
Scritto da: emi.ale
al caldo della florida
Partenza il: 20/01/2013
Ritorno il: 29/01/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

LE KEYS

Appena ci si è prospettata l’idea di poter “svernare” 9 giorni in Florida non ci abbiamo pensato su due volte e abbiamo prenotato su Govolo.it il volo Genova-Roma-Miami per 460€. Dopo aver compilato ed acquistato il visto Esta, necessario per entrare negli Usa e valido 2 anni, direttamente sul sito governativo americano (costo 14$ e la traduzione anche in italiano) non ci è rimasto altro che partire! Decisamente segnati dalle 11 ore di traversata, ci siamo recati presso gli uffici Dollar per ritirare l’auto precedentemente prenotata sul sito www.rentalcars.com. Per raggiungere tali uffici è necessario un lungo spostamento dal ritiro bagagli, fatto anche di un breve viaggio sul trenino che porta all’apposito terminal. Per l’uso di 9 giorni di un’economic car a cui abbiamo aggiunto il 2° guidatore, un’assicurazione con maggiori garanzie, il navigatore in lingua italiana, davvero essenziale, ed il servizio pass24, necessario per attraversare le strade a pedaggio della Florida che non accettano contanti o carte di credito, tra cui la US1 per raggiungere le Keys, abbiamo pagato 423€. Dopo un paio di ore di viaggio nelle scorrevoli autostrade, dove, attenzione, è consentito sorpassare anche a destra, siamo giunti a Marathon, esattamente a metà strada tra Key Largo e Key West, rispettivamente prima e ultima isola delle Keys. Qui abbiamo raggiunto il Sombrero Resort Marina (www.sombreroresortmarina.com), un insieme di piccoli appartamenti con cucina attrezzata, piscina, campi da tennis e una splendida veduta del canale con le barche ormeggiate, che è stata la base per i nostri 4 giorni alle Keys. Se si ha un budget limitato noi consigliamo una soluzione del genere in quanto con gli stessi soldi che si pagano in un hotel (con la sola colazione) qui si ha la possibilità, avvalendosi del vicino supermercato, di preparare dei semplici ed economici pasti. Il costo per 4 giorni è stato di 499$, circa 403€. Dopo un più che meritato riposo, il mattino seguente ci siamo recati a fare la spesa con tanto di carta necessaria per avvalersi degli sconti, proprio come a casa! Sombrero Beach è una pulita e bellissima spiaggia bianca poco distante dal resort, dove abbiamo trascorso le prime ore di relax della nostra vacanza americana. Si può tranquillamente raggiungerla a piedi con una bella passeggiata, ancora meglio in bicicletta, vista la protetta e pianeggiante pista che porta direttamente in spiaggia. Da notare che qui esistono solo spiaggie pubbliche con tanto di docce e servizi igienici e zone nel verde dove poter mangiare all’ombra. Nel pomeriggio siamo saliti in auto e ci siamo diretti a Key West per trascorrere sull’isola più famosa il resto della giornata. Lungo il tragitto si possono ammirare dei paesaggi meravigliosi e la US1 trasmette un senso di libertà tipico delle strade americane. Il famoso Seven Miles Bridge ricorda l’onda di un grafico con i suoi sali e scendi; proprio alla fine di questo lungo ponte si ha la possibilità di parcheggiare l’auto nell’apposita area di sosta per sgranchirsi le gambe nel rettilineo che fu la vecchia ferrovia, oggi diventata passeggiata e meta di numerosi pescatori. Big Pine, una delle isole che si attraversano in direzione sud, è famosa per la presenza del cervo delle Keys, anche se bisogna addentrarsi per sperare almeno di vederlo. Una volta arrivati a Key West, la prima necessità è stata quella di parcheggiare l’auto visto che in centro è pressochè totale l’assenza di parcheggi liberi. In un piazzale su Front St., la strada che conduce a Mallory Sq., si ha la possibilità per 15$ di sostare per tutta la notte. Ogni giorno al tramonto, a Mallory Sq., alle spalle del mercatino, è usanza fare festa con saltinbanchi, mangiafuoco e numerose bancarelle che riempono le strade fino al piccolo porticciolo lì vicino. Il resto della serata l’abbiamo trascorso visitando i numerosi negozi di Duval St., concedendoci una cena presso il ristorante vegetariano Cafè, in Southard St., una traversa dell’arteria principale. Davvero ottimo il cibo ed economico considerando i prezzi che ci sono qui. Il giorno successivo, complice un sole meraviglioso, abbiamo trascorso una giornata di relax al mare, stendendo i nostri parei nel Bahia Honda State Park (9€ l’ingresso per 2 persone con l’auto) in Big Pine, un autentico paradiso di sabbia bianca ed acqua turchese dove, nelle ore più calde è possibile camminare nei sentieri della macchia retrostante in cerca delle farfalle blu. Oltre a piccole insenature, si ha la possibilità di fermarsi nelle 2 spiaggie più grandi, complete di bar e servizi igienici. Nel nostro ultimo giorno sulle isole ci siamo recati nuovamente a Key West per poterla vedere anche alla luce del sole, oltre che dopo il tramonto. A Big Pine abbiamo avuto la fortuna di vedere e fotografare due giovani esemplari di cervi intenti a brucare l’erba proprio sul ciglio della strada. Giunti nell’isola anticonformista abbiamo parcheggiato l’auto in un comodo silos in Grinnell St. per la modica cifra di 2$ l’ora. Anche di giorno Key West è molto affascinante per il brulicare di turisti e per il rombo delle Harley che l’attraversano. Tra un negozio e l’altro di Duval St. siamo arrivati fino alla casa che fu di Hemingway con il suo meraviglioso giardino tropicale e prima di abbandonarci in spiaggia siamo risaliti fino a Mallory Sq., dove i turisti aspettano in un’ordinata fila indiana di poter salire sui bus turistici della città. Recuperata l’auto ci siamo diretti a Fort Zachary Taylor State Park, dove l’ingresso per 2 persone con l’automobile è di 7$. Una bianca spiaggia ed un mare finalmente più profondo accolgono i turisti che, se desiderosi di staccare la spina, possono recarsi a visitare il vicino forte, protagonista della guerra di secessione. Ricco di vegetazione e stanche iguane, il parco chiude i battenti alle 17 in punto.

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EVERGLADES

Sveglia di buon’ora, oggi il sole picchia già forte dal mattino presto. Caricati i bagagli in auto e salutata a malincuore la nostra “seconda casa”, molto pratica ed accogliente, ci siamo diretti alla volta di Miami. Lungo il tragitto abbiamo incontrato squadre di carcerati intenti a ripulire le aiuole sotto una discreta sorveglianza (un buon metodo svuota carceri…) e numerosi falchi volteggiare in cielo approffitando della brezza mattutina. Il percorso prevedava la deviazione “irrinunciabile” presso il parco nazionale Everglades, uno dei più grandi degli Stati Uniti. E così, dopo circa 85 miglia coperte in quasi 2 ore siamo entrati nel cosiddetto mare d’erba. Il prezzo d’ingresso è di 10$, ricordate di non buttare lo scontrino, in quanto presentandolo entro i 7 giorni successivi si ha diritto di poter rientrare nel parco. Un’area così vasta, è impensabile ed impossibile poterla attraversare in una sola giornata, noi abbiamo deciso di raggiungere Flamingo, nella punta meridionale della Florida, entrando ad Ernest Coe, la più pratica per chi arriva dalle Keys. Dopo aver avvistato un solitario alligatore riposare in un campo a bordo strada siamo giunti al Royal Palm Visitor Center, dove, in un percorso ad anello, fatto anche di lunghe passerelle in legno, si possono ammirare i pigri alligatori riposare al sole o nuotare rilassati al fianco di tartarughe e numerosi uccelli. Tenete presente che nel pezzo di percorso asfaltato può accadere, come successo a noi, di imbattersi in qualche rettile che, aggirando la scarsa ringhiera di protezione, si adagia al sole proprio sul ciglio del sentiero. Massima prudenza anche se non sembra proprio che questi simpatici animali siano attratti dai visitatori! Comunque un’esperienza fantastica che vale da sola il prezzo del biglietto e assolutamente non date da mangiare agli alligatori,le multe sono salatissime. Tornati in auto ancora gasati, i cartelli rappresentanti il puma ci hanno fatto sperare in un possibile avvistamento, ma dell’agile felino nemmeno l’ombra. La Hell’s Bay, non lontano da Flamingo, è una palude, non certo rassicurante, dove molte persone, secondo noi con una buona dose di coraggio, compiono delle uscite in canoa in mezzo alla fitta vegetazione. Lungo tutto il tragitto si incontrano numerosi punti panoramici, dove gli amanti della fotografia aspettano con pazienza a volte parecchie ore per poter fotografare i rari uccelli che vivono nel parco. Flamingo è un tranquillo molo dove si può affittare una barca o una canoa e fare un’uscita in mare o nel canale dove vivono esemplari di alligatori! Tutto il parco è disseminato di aree pic nic e le strade sono davvero tranquille e rilassanti. Ad una certa ora siamo ripartiti per Miami (non date retta al navigatore che indica in poco più di un’ora la distanza da coprire, nei pressi del ponte che porta a Miami Beach c’è parecchio traffico).

MIAMI

Il numero 850 di Jefferson Av. è stata la nostra dimora per i 4 giorni a South Beach. Il grazioso appartamento, dotato di cucina attrezzata e vicino alla zona di movida lo abbiamo prenotato sul sito www.850jefferson.com per 520$, circa 390€. Su indicazione di Martin, simpatico ragazzo firma di tutte le creazioni appese sui muri di casa, abbiamo sistemato l’auto nel vicino parcheggio pubblico, dove per 15$ si può sostare per 24h, evitando così le salatissime multe per chi parcheggia in strada, dove si privilegiano i residenti prima dei turisti. Le spiaggie di South Beach sono davvero stupende, pulite ed enormi, tanto che i famosi life guard si spostano addirittura in quad. Ma anche in “terra ferma” Miami presenta degli scorci davvero particolari come gli yacth ormeggiati in piccole insenature ai piedi degli slanciati grattacieli. Un consiglio che sentiamo di dare è prendere l’auto armati di navigatore e girare “a vuoto” per la città in modo da poter vedere il numero più possibile di quartieri. Di notte Miami è avvolta da un fascino particolare con i suoi mille grattacieli illuminati e animati da giochi di luce. Segnaliamo il Bayside Marketplace, in Biscayne Bld., un bellissimo centro commerciale all’aperto, in riva al mare, raggiungibile da South Beach anche con il battello (www.watertaximiami.com) dove si può fare shopping in negozi alla portata di tutti. Il metromover, una monorotaia elettrica, scorre lungo un percorso sopraelevato sfiorando i grattacieli nel cuore finanziario della city. Tornando a South Beach, di notte la movida pulsa nei ristoranti di Ocean Dr. per poi spostarsi nei locali più in voga in Washington Av. come il Cameo, il Mansion o il Bamboo. Non aspettatevi strade animate come Barcellona o Istanbul, qui il divertimento è pressochè concentrato nei grandi night club sparsi per l’isola. Durante il giorno Lincoln Rd. pullula di turisti intenti a fare shopping nei numerosi negozi che la animano. Washington Av. è invece la via dei tatuatori, gli studi si susseguono a poca distanza uno dall’altro. Non tutte le banche (in primis Bank of America) cambiano la valuta, segnaliamo la TD Bank, presente con le sue colorate agenzie in molti punti di South Beach. Per una cena, seduti comodamente al tavolino o sugli sgabelli al bancone merita menzione Pizza Rustica, una buona pizza al taglio ad un prezzo accettabile. Evitate di visitare, a meno che non disponiate di possibilità molto elevate, il Ball Harbour Shop’s in 9700 Collins Av., un centro commerciale altamente di lusso con prezzi da capogiro. Prima di riconsegnare l’auto abbiamo attraversato la SW8th St., la cosiddetta Calle Ocho, dove la presenza di emigrati cubani la fa da padrona. Questo angolo di Florida ci rimarrà sicuramente nel cuore per le sue spiaggie bianche e le acque turchesi, gli infiniti spazi dove poter correre e andare in bicicletta ; domani le previsioni in Italia danno temperature rigide, ci mancherà ancora maggiormente il sole di Miami!

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