Vacanza on the road negli States

Viaggio itinerante sulle strade americane con partenza da Orlando
Scritto da: Liviana Panessidi
vacanza on the road negli states
Partenza il: 09/07/2011
Ritorno il: 30/07/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €

Itinerario: Malpensa, Orlando, Tallahassee, Pensacola, New Orleans, Natchez, Menphis, Chattanooga, Charleston, Savannah, S. Augustine, Orlando. Trasferimenti aerei, prenotazione hotel e noleggio auto, tramite expedia.

Ogni volta che torniamo negli Stati Uniti è sempre una festa. Nel 2011 ci siamo creati un itinerario un po’ diverso dai soliti circuiti turistici.

Anche se sessantenni abbiamo voluto provare le emozioni delle attrazioni dei vari parchi tematici di Orlando. Ci sarebbe piaciuto portarci anche i nostri due nipotini, ma iniziavano la scuola.

Perciò abbiamo scattato tante foto e girato filmati per renderli partecipi della nostra avventura.

Alle 19,30 siamo atterrati all’aeroporto di Orlando dopo un volo Lufthansa durato 13 ore (compreso i 2 scali intermedi), al box Hertz abbiamo ritirato l’auto la macchina noleggiata dall’Italia, un Suv Ford, cambio automatico e navigatore integratoe ci siamo diretti in 25 minuti all’hotel “Buena Vista Suite”, le camere erano pulite, silenziose e molto ampie, ottima posizione per i parchi e le spiagge, inoltre mettevano a disposizione dei clienti degli shattle che si fermavano all’entrata delle attrazioni. Nei tre giorni trascorsi ad Orlando ci siamo trasformati in due ragazzini, visitando gli Studi Universal. Meravigliose le animazioni in 3D di vari film famosi e il mondo magico di Harry Potter nell’island of adventuree, anche Jurassik park è da non perdere con il salto finale davvero mozzafiato, il Poseidon con uno spettacolo di acqua e fuoco, poi c’è un incredibile roller coaster per chi ha il coraggio di farloch e si chiama Hulk. All’entrata del parco avevamo acquistato con un supplemento i Fast-pass, un modo comodo per eliminare le file! Dopo l’esperienze degli studi Universal, siamo passati al parco tematico Epcot con il suo futureworld dove ogni padiglione è un mondo a sé, un continente riassunto nelle sue parti più salienti, così per l’Italia trovi una bella torre medievale, la riproduzione di piazza San Marco a Venezia e soprattutto un buon ristorante dove mangiare finalmente all’italiana! In giro per questo bellissimo e curatissimo parco si può fare anche un divertente shopping con oggetti provenienti da ogni parte del mondo! Indispensabile restare fino a mezzanotte quando “la palla” posta all’ingresso del parco si illumina, ci sono i fuochi di artificio che si riflettono sull’acqua e si sente ovunque musica. Un sogno ad occhi aperti.

Il terzo ed ultimo giorno ci siamo trasferiti al Sea Word, un parco acquatico dove abbiamo assistito alle straordinarie evoluzioni di delfini e orche, due spettacoli che ci hanno affascinato per la musica e le evoluzioni di questi animali ben coadiuvati dagli istruttori, a proposito se volete evitare di bagnarvi non sedetevi nelle prime file. Da non perdere anche gli spettacoli teatrali sempre in tema mare, il tunnel acquatico con gli squali e altri pesci che nuotano sulle nostre teste e l’ambiente artico con Beluga bianchi, pinguini e orsi polari. Proseguendo la visita siamo saliti in una delle attrazioni più divertenti e richieste del Sea World, Journey to Atlantis, ovvero un viaggio verso la leggendaria Atlantide tramite il classico vagoncino che segue il suo percorso forzato galleggiando sull’acqua. Avevamo dovuto depositare gli zainetti e la macchina fotografica in appositi box. Il percorso è partito tranquillo finché non è arrivato quel gigantesco salto nel vuoto tra urla e convulsioni di stomaco e terminato senza pietà con un totale bagno a valle e quando dico totale, intendo i vestiti completamente bagnati comprese mutande, calze e scarpe. Non è rimasto che fare uno spuntino con un hot dog e patatine fritte in una panchina al sole che meno male ci ha scaldato all’istante!

TALLAHASSEE

La mattina del quarto giorno, dopo un abbondante colazione, ci siamo diretti a Tallahassee, 400 km. da Orlando, il motel prenotato appartiene della catena ”La Quinta Inn” un po’ vecchiotto ma i letti erano comodi e le stanze pulite, la colazione compresa. La cittadina era deliziosa, con le strade costeggiate da querce, peccato che i musei chiudano alle 16.30, noi siamo riusciti in fretta e furia a visitare quello dedicato alla storia della Florida. Molto interessante.

A cena siamo andati in un ristorante “italiano” con tanti errori ortografici sul menù. Per non sbagliare abbiamo mangiato ostriche fritte e una New York.

PENSACOLA- FLORIDA

La mattina seguente di buon’ora abbiamo ripreso il nostro viaggio (300 Km.) caldo umido tipico dei tropici, cambio del fuso orario (meno un ora). Arrivati verso le 11 ci siamo diretti a Pensacola Beach, collegata alla città da un ponte lungo 6 Km. Bellissime spiagge bianche con acque cristalline, un bagno stupendo, pranzo veloce in un piccolo ristorante sulla spiaggia. Nel pomeriggio ci siamo diretti al museo Nazionale Navale e dell’Aviazione che ospita più di 140 velivoli splendidamente conservati, tra cui i “ Blue Angel”, il team di volo acrobatico della Marina degli Stati Uniti. Questo è uno dei musei dello spazio e dell’aria più belli del mondo. La città è molto ben tenuta con tante villette basse tipo Old America.

Tanto per gradire la sera abbiamo cenato da McGuire’s, un ristorante irlandese “cult” di Pensacola. Alle pareti numerose foto di ospiti più o meno famosi, vari astronauti, cantanti, candidati alla presidenza e presidenti tra cui , J.F. Kennedy e Obama, i pugili Ken Norton e Larry Holmes (insieme, dopo il loro incontro mondiale). Ma la vera particolarità del ristorante è un’altra, al soffitto e alle colonne sono aggraffati migliaia di biglietti da un dollaro firmati dagli avventori. Tutto ebbe inizio quando l’attuale proprietario attaccò al soffitto il primo dollaro che aveva ricevuto come mancia quando faceva il cameriere. Si calcola che ci siano attaccati almeno un milione di dollari.

La nostra esplorazione della città e dintorni è proseguita con una passeggiata tra le caratteristiche stradine del quartiere Siviglia. Accompagnati da una guida abbiamo visitato alcune abitazioni, negozi e una che abitano nel villaggio vestono abiti del 19° secolo.

Il giorno seguente ci siamo diretti a visitare due forti risalenti all’epoca della guerra civile: Fort Pickens bellissima chiesa anglicana e la sede della prima università della Florida risalente al 1870. Tutte le persone costruito nel 1830 in cui fu tenuto prigioniero Geronimo e Fort Barrancas, distrutto e ricostruito varie volte, ora veramente ben ristrutturato

NEW ORLEANS- LUISIANA

In tarda mattinata siamo arrivati a New Orleans dopo aver percorso 310 km. in autostrada. In questa città ci siamo fermati per 4 notti al “Sonesta Chateau“ una sistemazione comoda in un punto non troppo caotico del quartiere francese. La città è molto bella caratteristica e vivace. Il fulcro del famoso quartiere francese è Bourbon street una strada caratterizzata da hotel eleganti, negozi per turisti, nightclub, locali dove ogni sera si esibiscono complessi di musica jazz, blues e rock e tanti bar dove all’interno boccali di birra scorrono a fiumi fin dalle prime ore della sera. Per gli acquisti abbiamo scelto il French Market, questo mercato è diviso in due sezioni: il Farmer’s Market (ortofruttifero) e il mercatino delle pulci che è un po’ una delusione, ma solo li abbiamo trovato degli oggetti caratteristici della Luisiana del Sud. Non ci siamo fatti mancare una cioccolata calda accompagnata da dei bignè alla crema seduti al Cafè du Monde, un vera istituzione a New Orleans, rimane sempre aperto 24 ore al giorno. Siamo scesi fino al Riverwalk per fare una mini crociera su un caratteristico battello a ruote lungo un tratto del Mississippi, (gita alquanto deludente). Per le cene abbiamo scelto vari ristoranti “Da Carmelo” (1901 Hwy 190 Mandeville) che ci ha servito delle ottime linguine alla puttanesca e gamberi in salsa piccante, all’Acme oyster hause (724 Iberville street quartiere francese) dove abbiamo fatto indigestione di succulente ostriche crude e irresistibili gamberi fritti. In questa città non ci si annoia ed è impossibile andare a letto prima delle una anche per noi che non siamo nottambuli di natura! Altre escursioni da non tralasciare sono: Salire sul tram St. Charles ave per ammirare durante il percorso le ville eleganti in stile neo–ellenico costruite a metà del 1800 circondate da bellissimi giardini; la zecca di stato, Il Lafayette Cemetery con lapidi risalenti agli inizi dell’800, La bellissima cattedrale di St. Luis, Il massiccio edificio della corte suprema con la facciata in marmo bianco, utilizzato come ambientazione per molte scene del film JFK, Il museo del “Mardi Gras“ con una vasta esposizione di maschere, costumi principeschi, bigiotteria, e altro creati in onore di Re Carnevale, partecipare ad un escursione collettiva (parlata solo in inglese) attraverso i quartieri distrutti dall’uragano Katrina, visitare Il National D-Day Museum ricco di notizie e immagini dello sbarco degli alleati in Normandia (18 dollari di ingresso), una passeggiata nel parco dedicato a Luis Armostrong nel distretto di Tremè, un oasi verde con un lago artificiale dove è stata istallata una statua in bronzo del celebre trombettista. L’ultimo giorno di permanenza a New Orleans ci siamo diretti verso Vacherie lungo il Mississippi River dove si susseguano vaste piantagioni con belle dimore ristrutturate. Molte di queste sono aperte al pubblico e dipingono in tinte romantiche la vita che vi si svolgeva agli inizi dell’800. Si possono visitare maestose dimore con incantevoli architetture, arredi dell’epoca, magnifici parchi di querce americane, facendoci quasi dimenticare le vicissitudini degli schiavi che con la loro fatica permettevano ai bianchi di vivere nel lusso. Ci siamo fermati presso la “Laura Plantagion”, una piantagione creola dei primi del ‘900. Passeggiando nella tenuta abbiamo visitato le povere capanne, le cucine, e gli attrezzi agricoli che usavano gli schiavi. La successiva visita è stata alla “OaK Allen” in stile “Via col vento”, Vi si arriva percorrendo un lungo e suggestivo viale di ombrose e secolari querce americane più vetuste dell’abitazione. Una giovane signora abbigliata con abiti d’epoca ci ha portato in giro per la vasta dimora arredata con mobili dell’800, foto di famiglia e giocattoli dei figli degli antichi proprietari. La visita sarebbe stata più interessante se le spiegazioni fossero state in italiano! Pranzo nel ristorante annesso alla piantagione.

Nel pomeriggio siamo tornati a New Orleans e per aspettare l’ora di cena ci siamo diretti verso River Walk Marketplace un grande centro commerciale come ce ne sono tanti, ma la particolarità che lo rende unico, è la grande terrazza al secondo piano dell’edificio da cui si gode una bella vista sul Mississippi.

BATON ROUGE- LUISIANA

Baton Rouge, capitale della Luisiana, è una cittadina gradevole e comoda da visitare perché i luoghi di interessi sono concentrati nel downtown. Siamo saliti sulla terrazza panoramica al 27° piano dell’edificio più alto della città Luisiana State Capitol in stile art-decò, costruito negli anni 20, da dove si gode una vista a 180° sulla città attraversata dal fiume Mississippi. Per entrare all’interno del grattacielo si salgono 48 scalini in granito sui quali sono incisi i nomi di tutti gli stati, prima ci sono i 13 che diedero inizio agli Stati Uniti poi tutti gli altri nell’ordine in cui sono stati annessi all’Unione, uno per gradino. Se il nuovo Capitol merita una visita per il panorama, il vecchio Capitol la merita per la sua pacchiana bellezza. E’ situato sulla riva del fiume poco lontano dall’attuale. Sembra un castello medievale e l’interno è un’esplosione di architettura neogotica di tradizione Tudor con un’imponente scalinata a spirale e ipnotizzanti effetti ottici, ora trasformato in un museo del passato politico della Luisiana.

NATCHEZ – MISSISSIPPI

120 KM. Arrivati per l’ora di cena, pernottamento al Motel Days Inn prenotato per 2 notti. Ci siamo trovati bene. Camere pulite, letto con baldacchino, ampia piscina, personale cordiale e disponibile, 46 euro a notte colazione compresa. All’ora di cena siamo andati alla ricerca di un ristorante italiano, alla reception ci hanno consigliato”Biaggi’s”, ottima scelta, in un ambiente elegante, abbiamo gustato: linguine agli scampi e vitella al marsala. Dopo cena in auto siamo andati a tentare la fortuna al casinò “Isola di Capri” posto all’interno di una nave a ruota attraccata lungo il molo. Ingresso e bibita gratis. Abbiamo perso 20 dollari. La città è nota come il luogo dove il “vecchio sud” vive ancora. Si possono visitare tantissime dimore riccamente arredate, anteriori alla guerra di secessione, quasi tutte sembrano uscire dal set di “ Via col vento”. Meritano una visita: Stanton Hall, Rosalie e Longwood( 10 dollari di ingresso). Un’altra escursione interessante è al “Grand Village Of the Natchez Indians” dove risiedeva la più grande comunità indiana, tutto venne distrutto nel 1730 a seguito dello sterminio perpetuato dai francesi. Per ultimo ci siamo riservati una passeggiata tra le lapidi del cimitero storico.

MEMPHIS – TENNESSEE

Abbiamo percorso 480 km. e siamo giunti in questa città famosa come capitale del culto dedicato ad Elvis Presley. Hotel prenotato la “Quinta Inn & Suite” vicino all’aeroporto (160 euro per due notti) colazione compresa, stanze spaziose e piscina, distante dal centro 17 km.

Dopo un tuffo in piscina, siamo andati a trascorrere la serata in ”Beale Street”, un luna park di negozi e souvenir per ogni gusto, ristoranti, paninoteche, pub ed insegne al neon. Pur non essendo nel fine settimana, il quartiere era stracolmo di giovani e suonatori di musica jazz. Di fronte al teatro Orpheum in Main st. la “Wark of fame” un marciapiede che ha incastonate le note musicali con i nomi dei più famosi artisti di bleus. A cena siamo andati al ristorante “Cielo” in un ambiente elegante, con arredi ricercati e un pò eccentrici, all’interno di un palazzetto in stile vittoriano, ci hanno servito dei piatti gustosi e creativi. Moltissimi clienti erano coppie gay.

La mattina seguente ci siamo diretti a ”Graceland” la dimora del re del Rock-Roll, Elvis Presley, dove visse e morì per un attacco cardiaco nel 1977 (pesava 158 Kg.). La sua tomba, insieme a quelle del fratello dei genitori e della nonna, è collocata vicino alla piscina. La visita inizia dal Visitor tour dove si trovano le biglietterie (70 $ il tour completo), i negozi di souvenir, ristoranti e la sala dove viene proiettato un filmato sulla vita di Elvis. Da li partono gli shattle che accompagnano ogni giorno migliaia di visitatori fino all’ingresso della villa composta da 18 stanze, se ne visitano una decina. I tour sono collettivi, con guide in lingua madre. Si inizia dall’atrio con una scala che porta ai piani superiore non accessibili al pubblico, il salone arredato con un lunghissimo divano in pelle bianca, poi la cucina, la sala biliardo, la jungle room, una stanza completamente rivestita sia il pavimento che il soffitto di moquette verde tipo erba, con una cascatella sulla parete! il museo con tutti i suoi abiti di scena, i suoi anelli, le sue pistole, centinaia di dischi d’oro e di platino racchiusi in vetrine a parete, tutto appartenuto al grande Elvis. La visita continua all’esterno dove sono esposte in un padiglione chiuso le numerose automobili e moto oltre al jet privato posto in un hangar sul retro della casa. Il tour dura un paio d’ore. Al ritorno in città ci siamo fermati al “Lorraine Motel” un edificio degli anni 50 dove il 4 aprile 1968 fu assassinato il reverendo Martin Luther King. All’interno è stato allestito un museo dei diritti civili. La sera siamo andati a cena in un Osteril Bar dove abbiamo gustato ostriche a volontà patatine fritte ricoperte di formaggio fuso e gamberi lessi con maionese. (50$).

Il giorno seguente siamo andati a visitare il “Pink Palac Museum &Planetarium (www.menphismuseums.org) una bella villa costruita nel 1923 e ora trasformata in museo che ospita un eterogenea collezione di fossili, di dinosauro e di vita marina, oggetti legati alla guerra civile, murales e una riproduzione autentica del primo negozio self service di generi alimentari inaugurato nel 1916. Al planetarium, seduti in poltrona, abbiamo fatto un viaggio fantastico verso lo spazio e il tempo, accompagnati da un concerto di luci speciali.

CHATTANOOGA – TENNESSEE

Oggi abbiamo percorso 500 km. lungo la strada abbiamo effettuato una visita di qualche ora a Nashiville per fotografare l’imponente State Capitol (palazzo del governo) simbolo principale della città costruito nel 1845. Una sosta all’ora di pranzo al Fermers Market (mercato agricolo e gastronomico) e verso le 13 ci siamo rimessi in strada facendo una breve tappa a Shiloh, a qualche km. da Savannah dove sorge un interessante museo ed un enorme cimitero con tante tombe numerate, ma senza nome, delle migliaia di soldati nordisti e sudisti uccisi durante la cruenta battaglia che si svolse il quel luogo nell’aprile del 1862 tra le truppe unioniste del generale Ulisse Grant e l’esercito confederato, (per dovere di cronaca: I nordisti dovettero tornare nelle retrovie!). Camminare tra le trincee ed i cannoni rimasti ancora nelle loro postazione ci fa fatto rivivere l’atmosfera della battaglia.

A Chattanooga avevano prenotato l’Hotel “Contry inn & Suite By Carlson” nelle vicinanze dell’aeroporto, (220 euro per 2 notti) stanze grandi, pulite, piscina, colazione compresa. A cena siamo andati in centro città distante 16 km. Abbiamo trovato un ottimo ristorante “Boccaccia” in Broad str. (vicino all’acquario) dove abbiamo gustato i cappelletti al sugo e un filetto di manzo ai 3 pepi. Alle 22 eravamo già in camera sfiniti!

La mattina d’ora dopo un abbondante colazione ci siamo diretti in auto presso la vicina Lookout Mountain appena fuori città, dove siamo saliti su un trenino che sferraglia lungo una ripida strada ferrata e sale in cima alla vetta della montagna da dove si gode un bellissimo panorama. Abbiamo proseguito la nostra gita alle Ruby Fall, si scende sottoterra tramite un ascensore. Percorrendo un tragitto di circa 40 minuti tra stallattiti e stallagmiti si arriva in un enorme sala e da li scende una cascata che prende il nome dalla moglie dell’esploratore che ha scoperto le grotte: Leo Lambert. L’impatto è spettacolare! Sconsigliato a chi soffre di claustrofobia, tutto è buio e la guida ci dice che quando si accenderanno le luci avremo solo 8 minuti per scattare delle foto. Lo spettacolo è decisamente superiore alle nostre aspettativa, accompagnati da una dolce musica vediamo la cascata altissima e meravigliosa, illuminata da luci che cambiano man mano colore, una di quelle immagini che fanno venire il groppo in gola dalla bellezza. Sarei rimasta a guardarla per ore, ma purtroppo puntualmente le luci si sono spente ed abbiamo dovuto riprendere la via del ritorno. Risaliti in superficie, ci siamo fermati a mangiare un hot dog in un ristoro vicino all’ingresso del sito. Il tours è continuato con la gita a Rock City, un percorso roccioso attraverso la natura con panorami mozzafiato! Nella parte più in alto del parco si possono scorgere in lontananza ben 7 stati.

Nel pomeriggio visita al più grande acquario di acqua dolce e saltata del mondo. Nei suoi due edifici viene riprodotto l’habitat naturale delle molteplici specie marine. In quest’acquario vive lo squalo martello più vecchio del mondo, ha 22 anni e lo chiamano Matusalemme. Alla fine del tour che comprende anche un tunnel sottomarino abbiamo assistito alla proiezione di un interessante documentario naturalistico al teatro Imax.

All’ora di cena siamo andati alla ricerca di un buon ristorante. La sera prima avevamo adocchiato il Big River Grille, sempre in Broad str. 22, vivace birreria ristorante. Il servizio è stato un pò lento ma l’atmosfera vivace e simpatica. Una romantica e suggestiva passeggiata sul Walnut Bridge, un vecchio ponte di ferro costruito agli inizi del ‘900 che attraversa il Tennessee River ha dato termine alla nostra intensa giornata.

AUGUSTA – GEORGIA

Partenza da Chattanooga alle 8, dopo un centinaio di km abbiamo fatto sosta a ”New Echota State“ dove nel 1825 le tribù cherokee stabilirono la loro capitale. In un vasto appezzamento terriero sono stati conservati tanti edifici storici tra cui: una fattoria del 1830, il tribunale della corte suprema, una taverna, uno stampificio, un emporio ed alcune abitazioni, tutti ben conservati. Il viaggio è proseguito verso Atlanta, il traffico caotico della città ci ha colti impreparati così abbiamo deciso di proseguire verso lo “Store Montain Park”. Un parco molto vasto famoso soprattutto per in “caving Memorial confederato” la scultura che raffigura Robert E. Lee, Stonewall Jackson e Jefferson Davis a cavallo. La superficie dell’attrazione è di per sé più grande di un campo da calcio e le figure misurano dai 90 da 190 metri (la più grande scultura in rilievo del mondo). Durante la salita con la funivia si ha una vista a volo d’uccello di questo straordinario lavoro. Una volta raggiunta la cima, il panorama sulle montagne della Georgia del Nord, i grattacieli del centro di Atlanta e la vasta area pedemontana è stupefacente!.

Alle 18.30 siamo arrivati ad Augusta pernottandoo al “Ramada Iinn & Suite”, 79 euro a camera colazione compresa, un 3 stelle discreto. Dopo un rinfrescante bagno in piscina ci siamo diretti verso il Riverwalk, un insieme di negozi, ristoranti, musei, lungo il molo del fiume Savannah. Abbiamo dato un occhiata ai menù dei ristoranti in zona ma non ci ispiravano. Un signore ci ha consigliato il “Crab King of Augusta” Millegeville road 2301. Un gioiellino un pò nascosto. Abbiamo mangiato ostriche, gamberi blu del Meryland avvolti nella pancetta, code di granchio e altre prelibatezze. Lo consigliamo vivamente

CHARLESTON – SOUTH CAROLINA

Dopo aver percorso i 300 km. che separano Augusta da Charleston in meno di 2 ore e mezzo, appena giunti in città, siamo andati a prenotare un’escursione a bordo di un battello per visitare Fort Sumter situato su una piccola isola artificiale con un significato importantissimo in quanto da questa postazione furono esplosi i primi colpi della guerra di secessione il 12 aprile1861. I battelli partano dalla zona accanto all’Aquarium all’estremità orientale di Calhoun Street. Durante il giro siamo passati sotto l’Arthur Ravenel bridge, il ponte che attraversa il fiume Cooper, davvero uno spettacolo! Largo come un autostrada a 10 corsie sostenuto solo da 2 piloni.

Avevamo prenotato 2 notti all’Hotel “Holyday Inn Express” 90 euro a notte colazione compresa, vicinissimo al centro ma in una zona tranquilla. Lo consiglio, soprattutto per il prezzo.

Charleston è stata una sorpresa bellissima. Innanzitutto la città è ben organizzata e facile da visitare, pulita, molto elegante. Le dimore storiche, continuamente oggetto di restauro, rimandano all’epoca di “Via col vento”, con il patio, le pale al soffitto, le palme e fiori ovunque, un vero incanto. Tutto confluisce sul lungo mare dove ci sono panchine e spazi verdi per riposarsi e rinfrescarsi. Il Waterfront Park è una piazza, con belle fontane, solcata da passerelle di legno che portano direttamente al fiume. Abbiamo visitato la Calhoun Mansion, un bell’edificio del 19° secolo, l’Old exchange and provost Dungeon, l’antica dogana, usata come prigione durante gli anni della guerra civile. L’Aiken Rhett House del 1818, una villa con una bella facciata con intonaco perfetto, ma all’interno una vera delusione! Pochissimi arredi, divani sfondati, la tappezzeria stracciata, un’arpa senza corde, tutto decrepito efatiscente. Solo i locali degli schiavi con annesso le cucine erano ben conservati. Vietato scattare foto.

Sempre a downtown ed esattamente sull’East Bay sono belli da vedere i palazzi che si affacciano sull’oceano, dipinti di diversi colori pastello che conferiscono agli stessi l’aspetto di un arcobaleno, infatti questa strada viene chiamata Rainbow Row. Siamo andati in Market Street, dove un tempo venivano venduti gli schiavi e le merci che arrivavano dal mare. Ci sono numerosi negozi di souvenir e i rivenditori espongono pezzi di artigianato locale tra cui i famosi cestini di foglie di palma e aghi di pino intrecciati da donne di colore che sotto i nostri occhi li realizzano con un abilità e velocità impressionante (65 dollari il prezzo di un cestino che poteva contenere 1 panino).

Abbiamo cenato da Slynghty North of Broad, da provare! Il menù era vario con alcuni piatti tipici della cucina del Sud degli Stati Uniti con cura molto attenta nella preparazione e presentazione dei piatti. Ottimo il “Pork chops” ed i dolci preparati con ingredienti locali. Per il caffè, cosa molto importante per noi italiani l’unico posto in cui è bevibile è da Starbucky.

La mattina seguente sotto un diluvio ci siamo diretti verso le bellissime e storiche dimore: Drayton Hall costruita nel 1750 e Magnolia la più antica piantagione della zona. A causa la pioggia, non siamo andati a passeggiare nei parchi di querce americane ed aiuole fiorite che circondavano le proprietà (sembra che nei laghetti ci siano degli alligatori). Altra visita molto interessante (sempre sotto la pioggia) è stata al “ Patriot’s point naval”, un museo marittimo, situato sulle banchine del porto. Siamo saliti sul ponte di una grande portaerei in disarmo dal 1980 la “Yorktown” e all’interno di in claustrofobico sottomarino. Attraccate c’erano altre imbarcazioni militari.

L’ultima sera a Charleston siamo andati ad ammirare le vetrine dei numerosi negozi di lusso in King street ed in attesa dell’ora di cena abbiamo assistito ad un magnifico tramonto a White Point Park sulla punta della penisola, con vista su Fort Sumter e lo Skayline.

SAVANNAH -GEORGIA

Con un’altra tappa abbiamo lasciato Charleston per arrivare a Savannah sotto un diluvio che ci ha accompagnato per tutti i 300 km di autostrada. La città che sorge sull’omonimo fiume è stata fondata nel 1733 ed è talmente bella che durante la guerra civile il generale Sherman dopo averla occupata, ordinò ai suoi soldati di non raderla al suolo. Arrivati al Visitor Center situato all’interno di una vecchia stazione ferroviaria ristrutturata, abbiamo prenotato un tour in minibus che comprendeva la visita della parte storica della città. Siamo passati davanti a bellissimi palazzi d’epoca vittoriana, piazze ombrose con panchine e lunghi viali costellati da secolari querce americane, oltre all’edificio in mattoni rossi del Cotton Exchange. Abbiamo fatto una breve sosta per visitare la Chiesa Episcopale di San Giovanni Battista ed una ricca dimora del 1770 con un interessante collezione di oggetti antichi. Al termine del giro, durato un paio d’ore, siamo arrivati in prossimità del City Market, un lungo tratto di strada pedonale con negozi e ristoranti, dove abbiamo trascorso il resto del pomeriggio.

Per i due giorni che abbiamo fatto sosta a Savannah, avevamo prenotato al “Clubhouse Inn Savannah” in Abercom strett 6800 ($108 per due notti) colazione compresa, distante dal centro una decina di km, carino, pulito, con camere grandi ed accessoriate di minibar e macchina per il caffè.

Cena al “Corleone’s in Bvl. Martin Luther king, con l’effige di Marlon Brando in veste del padrino impressa sull’insegna fuori dal ristorante. Consiglio di prenotarlo perché è sempre pieno, noi abbiamo dovuto attendere un ora prima che si liberasse un tavolo. Il menù è improntato sulla cucina italiana. Si mangia bene anche se un pò caro!

Il programma del secondo giorno a Savannah comprendeva la visita di alcune ville storiche consigliate dalla guida Loney planet. Abbiamo iniziato da una dimora del 1800 “Davenport House” completamente ristrutturata, ma con i pavimenti in linoleum, la carta da parati bruttissima, le porcellane ed i mobili penso recuperati da altre abitazioni, erano autentici pezzi di antiquariato di scarso valore. La signora che ci accompagnava nel giro, ci forniva scarse e frettolose spiegazioni solo in lingua madre e guai a scattare foto o registrare con la videocamera, pena il termine della visita immediato, tutto per 8 $ a testa.

Dopo questa deludente esperienza abbiamo cambiato itinerario. Ci siamo diretti al “Bonaventura Cemetery”. Esteso su una superficie di 100 ettari, per visitarlo si può circolare in auto all’interno dei viali alberati tra bellissime opere scultoree quintessenza del gotico del sud. All’entrata abbiamo chiesto una mappa così da individuare le tombe più famose, quando siamo scesi dall’auto per scattare delle foto, abbiamo subito l’assalto di centinaia di zanzare fameliche! Tornati in città siamo andati a sederci sulla copia della famosa panchina del film “Forrest Gump” collocata in Chippera Square, una delle tante belle piazza ombrose di Savannah, (la panchina autentica costruita in vetroresina, si trova in un museo).

Dopo un veloce spuntino in uno dei tanti ristori in River Str. ci siamo imbarcati per una minicrociera della durata di 30 minuti su una replica di un battello a ruote, il “Queen Georgia”, che naviga lungo un tratto del fiume Savannah, è l’unico modo per dare uno sguardo al lato industriale del porto ed avere una bellissima prospettiva del lungo fiume con le sue strutture storiche.

Cena al “Bistro Savannah” in West Congress str. 309 (distretto storico) ostriche e cozze a volontà! Speso 40$. Ottimo!

SAN. AUGUSTINE – FLORIDA

Bella giornata, niente afa e tanto sole, la Florida ci attende. Lungo la strada abbiamo fatto un paio di interessanti escursioni. Fort Pulaski, un enorme costruzione in mattoni con muri spessi 2 metri eretto nel 1847 a guardia della foce del Savannah River. Il forte fù espugnato dai nordisti in sole 30 ore. La struttura è ben conservata, con tanto di ponte levatoio che attraversa un fossato dove nuotano decine di alligatori che se ne vanno in giro tranquilli ed indisturbati nel parco circostante.

Tybee Island, una località sull’Atlantico dove la principale attrattiva è la salita dei 178 scalini che portano sulla cima del più antico faro della Georgia, alto 46 metri. Una faticaccia, ma il panorama da lassù è fantastico. Il faro è situato alla foce nel punto in cui le acque del fiume si uniscano all’oceano.

Alle 15,30 siamo arrivati a destinazione sotto un bell’acquazzone tropicale. Abbiamo iniziato con la visita al “Castillo de San Marcos”, costruito dagli spagnoli nel 1600 in difesa delle navi pirata e mai espugnato, dal 1924 è monumento nazionale. All’ingresso abbiamo ritirato un depliants informativo in lingua italiana e iniziato la visita passando attraverso un ponte levatoio. Molto interessante ed esauriente la visita al museo che descrive la vita ed il duro lavoro dei soldati asserragliati all’interno del forte nei lunghi periodi di guerra. Sulla piattaforma superiore sono esposti enormi cannoni ancora in postazione di tiro. Anche da li si gode di un bel panorama sulla Città e sull’oceano.

Terminata la visita abbiamo ripreso l’auto e raggiunto il centro città. Una passeggiata che merita, con alcune strade pedonali come la St. George str. con tanti negozietti artigianali e di souvenir, le case coloniali, la scuola più antica della Florida. Nel tardo pomeriggio ci siamo diretti verso l’hotel già prenotato dall’Italia distante una decina di km dal centro città, “la Fiesta Ocean Inn & Suite” stile vecchio motel americano (300 dollari per due notti colazione compresa). La nostra camera aveva il balcone con vista sull’oceano, angolo cottura accessoriato. Disponibile per i clienti una grande piscina e parcheggio gratuito.

Tornati in città per l’ora di cena, non avevamo che l’imbarazzo della scelta tra i tanti locali che si trovano sul lungomare. Ci ha tentato il “Santa Maria” in avenida Menendez 135, un ristorante nel cuore del centro storico ma con vista sulla splendida baia di Matanzas. La particolarità di questo ristorante è quella che accanto ad ogni tavolo si apre una piccola botola che da direttamente in mare, sotto decine di pesci gatto e triglie giganti restano pazienti in attesa degli avanzi di cibo che immancabilmente viene gettato dai commensali. Grazie al mio approvvigionamento i pesci quella sera hanno fatto indigestione!

Secondo ed ultimo giorno di vacanza a St. Augustine. Il tempo incerto non dava tregua, pioggia e sole si sono avvicendati per tutta la nostra permanenza. Dopo colazione siamo tornati in città per fare un giro allo ”Spanish Quater Living History Museum” in St. George street. Un villaggio completamente ricostruito con case e giardini dove interpreti in costume dell’epoca, ricreano la vita dei soldati, degli artigiani e le loro famiglie quando la cittadina era un remoto avamposto spagnolo nel 1740.

Nel pomeriggio il sole finalmente ha fatto capolino e così ne abbiamo approfittato per trascorrere qualche ora di relax sulla lunghissima spiaggia di sabbia bianca di fronte al nostro hotel. Un ultimo bagno e l’ebbrezza di scorrazzare in auto lungo il bagno asciuga deserto hanno dato termine alla nostra vacanza americana.

La mattina seguente partenza per Orlando, dove alle 14 ci siamo imbarcati sull’aereo che ci ha riportato in Italia.

CONCLUDENDO… è stata per noi una bella esperienza, ci è piaciuta molto anche la gente davvero cordiale e disponibile che saluta sempre anche se non ti conosce.

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artista di strada

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lungo la spiaggia di Pensacola

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Casinò galleggiante Nanchez

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abito di crinolina originale

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palazzo dello sport New Orleans

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a passeggio con il cagnolino

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entrata motel dove fu ucciso Martin Luther King

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viale di quercie americane

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ingresso al parco Epcot

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lungo il mississippi

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Graceland: tomba di Elvis Presley

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New Orleans St. Luis Cathedral

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french Marchet

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toilette in una capanna di schiavi

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Menphis: Elvis



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