Edoardo racconta un mese in Finlandia

L'esperienza di una vacanza studio "full immersion" con Intercultura
Turisti Per Caso.it, 19 Feb 2016
edoardo racconta un mese in finlandia
Uno dei primi imprinting al viaggio di cui si ha esperienza nella vita è la vacanza-studio. Una situazione in cui per la prima volta (o quasi) ci si trova lontano da casa, da soli, con un obiettivo. Un’esperienza importante e interessante che spesso diventa la miccia che innesca la voglia di viaggiare ancora, di scoprire altri luoghi del mondo, di allargare lo sguardo. Qualche tempo fa sulla nostra rivista e sul sito vi avevamo raccontato le esperienze di due ragazze che hanno frequentato un intero anno di scuola superiore oltreoceano. Questa volta invece ascoltiamo un’esperienza più breve, magari anche più semplice da mettere in pratica, una vacanza studio estiva lunga un mese! Edoardo ci racconta la sua full immersion in Finlandia con Intercultura, che ancora per una decina di giorni sul sito mette a disposizione un sacco di borse di studio per gli studenti delle superiori che vogliano provare questa esperienza. Di studio sì, ma anche soprattutto di viaggio!

un mese in finlandia

Di Edoardo Spinelli

Ho passato un mese in Finlandia ben 5 anni fa, nell’estate del 2011, dopo aver vinto una borsa di studio di Intercultura sponsorizzata da Telecom Italia. In seguito a un problema sopraggiunto all’ultimo alla famiglia ospitante, che vive ad Helsinki, passai le prime due settimane dai parenti, a Tampere, la seconda città più grande della Finlandia. A esperienza finita, capii che fu un valore aggiunto notevole, vista la possibilità di conoscere da vicino non una, ma ben due città della Finlandia. A questo poi va aggiunto che sono stato in Finlandia durante il mese di agosto, in piena estate, una stagione particolarmente importante nei paesi scandinavi, visti i lunghi periodi freddi. Questo significa che i Finlandesi cercano di vivere questo periodo appieno, spesso spostandosi nei summer cottage, case di campagna sperdute nelle foreste delle regioni centrali, sulle sponde di uno delle centinaia di laghi che popolano il paese, a chilometri e chilometri di distanza le une dalle altre.

Sempre in virtù del fatto che ho avuto due famiglie ospitanti, ho anche avuto la fortuna di visitare le due località dove le famiglie avevano il proprio summer cottage, rispettivamente: Pielavesi, nel centro della Finlandia e Kokkola, sul Golfo di Botnia (costa occidentale). Mi ricordo in particolare le infinite strade sterrate per raggiungere la prima, che non era provvista di elettricità, né acqua corrente! Ecco perché l’estate è un momento così particolare: perché ci si immerge completamente nella natura, lontano dalle comodità che magari possono essere essenziali per noi. Lunghe camminate in foreste senza fine, torte con i mirtilli raccolti poche ore prima, o la tradizionale sauna finlandese, in cui si crea vapore gettando acqua sulle pietre roventi riscaldate dal fuoco sottostante, sono gli elementi principali della vita estiva finlandese.

Mi soffermo sulla sauna perché è un altro must finlandese a cui ogni famiglia è legata con abitudini proprie. Ad esempio, la tradizione della sauna nella mia famiglia era suddivisa in quattro momenti fondamentali: dopo aver passato una trentina di minuti dentro la sauna, si usciva e ci si sedeva in riva al lago a sorseggiare una bevanda ghiacciata, per poi rientrare in sauna per qualche altro minuto e infine riuscire nuovamente per tuffarsi nel lago poco distante. Non dimentichiamoci che siamo in Finlandia, quindi per quanto potesse fare caldo in agosto, la temperatura dell’acqua era piuttosto bassa, almeno per me, abituato alle temperature dei mari Italiani, mentre per la mia host family era caldissima.

Dopo una scorpacciata di tutte queste meravigliose tradizioni nelle prime due settimane, mi sono spostato a Helsinki, dove inizia la seconda parte importante dell’esperienza Intercultura: la scuola di inglese. Anche questa è stata un’esperienza molto positiva, visto che dopo un test iniziale per testare le proprie capacità, si viene divisi nelle singole classi in base alla propria preparazione, cosicché ognuno ha la possibilità di arricchire il proprio bagaglio sia linguistico che culturale con qualcosa in più rispetto a quando si è arrivati. Le attività organizzate dalla scuola e dai volontari di Intercultura Finlandia (escursioni, tornei sportivi…) permettono anche di fare gruppo con gli altri ragazzi presenti. Nel mio periodo, oltre agli italiani, c’era qualche spagnolo e una decina di ragazzi di Hong Kong, per cui è stato anche molto interessante poter convivere con una cultura così diversa da quella italiana e occidentale.

Tornato a casa, mi sono sentito per la prima volta un cittadino internazionale, perché sebbene il mensile in Finlandia non sia un programma lungo, si è rivelato una vera full immersion nella cultura e nelle tradizioni finlandesi, con due famiglie fantastiche che mi hanno trattato come un loro figlio, e che sento tuttora con molto piacere, insieme alle amicizie create durante il periodo.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche