Favignana, l’isola-farfalla

Qualche giorno per rinascere, scoprendo meravigliosi luoghi, angoli unici e affascinanti nella “perla” delle Egadi
Scritto da: laurasergio
favignana, l'isola-farfalla
Partenza il: 22/05/2014
Ritorno il: 25/05/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €

22 maggio 2014

Per staccare la spina durante un periodo intenso di lavoro, impegni e stress, abbiamo deciso di scappare per qualche giorno: grazie ai voli low-cost, la scelta è caduta sulle Egadi.

Il volo Milano-Trapani parte per fortuna presto, alle 8.40, e atterra intorno alle 10. Dall’aeroporto di Trapani, ogni ora parte l’autobus pubblico della AST con meta Trapani-porto, esattamente alle 10.30, e ogni ora successiva. Costo euro 4.80. In 40 minuti arriviamo al porto dove ci sono due linee di aliscafi per le Egadi: Toremar e UsticaLine. Data la stagione, non avevamo prenotato nulla e non volevamo correre, ci bastava prendere il primo aliscafo in partenza. Le due biglietterie sono una accanto all’altra, e scopriamo che l’aliscafo è in partenza… dobbiamo volare per comprare i biglietti e catapultarci sull’aliscafo delle 11.25 in partenza. Dopo quest’ultimo scatto, ci imponiamo una vacanza very slow. Una traversata da 50 minuti, con scalo intermedio a Levanzo, ed eccoci poco dopo mezzogiorno a sbarcare sull’isola di Favignana. Avevamo prenotato, tramite favignanavacanze.com una casetta per tre notti, a 50 euro a notte. Dopo un veloce ottimo spuntino alla prima panetteria, a base di pomodori e tonno, l’agenzia ci accompagna alla Casa Grecale, a poco meno di 2 Km dal centro del paese, vicino a Lido Burrone. Il luogo è bello e tranquillo, siamo a maggio, la casa sa un po’ di chiuso, forse siamo i primi turisti del 2014.

Lasciati i nostri zaini minimalisti, ci incamminiamo lentamente verso Lido Burrone, con spiaggia di sabbia e attrezzata, per goderci il calore del sole sulla pelle con lo sguardo rivolto verso un mare cristallino e per cominciare a rigenerarci. Nel primo pomeriggio ci facciamo una meritata dormita e verso le 17.00 torniamo a piedi a Favignana per noleggiare le bici che useremo per tutto il periodo e con cui gireremo a fondo l’isola: una soluzione comoda e appagante, la bicicletta. Ci dirigiamo subito verso il torrione di Santa Caterina, in cima al monte che taglia in due l’isola-farfalla; 1,5 km di strada in salita, percorsa un po’ pedalando ed un po’ tirandoci la bici a mano e poi lungo una comoda scalinata per circa mezz’ora fino alla cima, a 350 s.l.m. Dall’alto abbiamo una bellissima vista dell’intera isola al tramonto: ci godiamo la visuale su Marettimo, Levanzo e la costa trapanese. Al ritorno per cena assaggiamo la tipica busiata, pasta tradizionale, con gustosissimi ed inebrianti sapori mediterranei: sarde e finocchietto e molti altri profumi non meglio identificati.

C’è da ammettere che in poche ore le nostre prospettive e orizzonti si sono davvero modificati con grande beneficio dello spirito e dell’equilibrio, ma con un desiderio sempre più forte di cambiare vita alla ricerca di ritmi e di relazioni più umane.

23 maggio 2014

Stanotte è persino venuto un temporale; i locali ci dicono che la stagione è indietro di un mese. Favignana ci appare come un’isola molto verde e con temperatura ottima e gradevole. Al nostro risveglio il cielo è ancora coperto e optiamo per una visita all’ex stabilimento Florio anziché pedalare alla scoperta delle calette tanto nominate. Dopo colazione in piazza scambiando 4 piacevoli chiacchiere con un favignanese pedaliamo verso il fantastico stabilimento-museo: uno splendido esempio di archeologia industriale, molto ben organizzato, che ripercorre la storia della famiglia Florio, ed è una preziosa testimonianza delle mattanze, della pesca del tonno e della vita dei Favignanesi. Veramente una gradita sorpresa, con un ottimo lavoro di ristrutturazione della ex-tonnare, dove lavoravano fino a 300 persone e che nulla aveva da invidiare all’imprenditorialità del Nord. Guidati dal mitico zio Peppo, ex lavoratore nella tonnara, il tour è molto più interessante!

Nel frattempo è uscito un bel sole, noi inforchiamo le bici e ci avventuriamo verso Cala Rossa, dove decidiamo di rosolarci un po’ al sole, per colorare la nostra pelle bianco-grigia del nord. Cala Rossa è molto carina, piccola e rocciosa. Ma arriva un altro veloce temporale, che lasciamo sfogare riparandoci sotto un grande sperone di roccia. Pedalando sotto una leggera ma intensa pioggerella – chi l’avrebbe mai detto? – ci dirigiamo verso Cala Azzurra dove ritroviamo il sole. Insomma passiamo la giornata tra spiagge, calette e tratti in bicicletta, scogliere, gabbiani, terra verde, rocce gialle e rosse, mare azzurro e orizzonti lontani.

Delle ragazze del posto ci consigliano il ristorante Papù, dove ci gustiamo ottimi piatti della cucina locale. Finalmente anche il centro di Favignana per il weekend è libero dalle auto, e vista così è davvero speciale e ancora più rilassante. I gelati sono ottimi, un must, rimaniamo senza parole dopo aver assaggiato le favolose granite!!! Torniamo verso casa soddisfatti e rilassati.

24 maggio 2014

Per oggi avevamo pianificato un’escursione a Marettimo, con tanto di trek, ma la pigrizia e il tempo un po’ perturbato ci hanno fatto cambiare idea. Inforchiamo le bici e andiamo a far provviste e colazione in paese, quindi ci dirigiamo verso la parte di isola non ancora visitata, verso il faraglione. Qui non incontriamo anima viva ed è piacevole pedalare e godere dei paesaggi di mare e di terra verde e in fiore, dei profumi e dell’aria fresca e del sole che va e viene. Sostiamo nella bella Cala Rotonda; qui c’è anche qualche coraggioso che fa il bagno, ma l’acqua per noi è freddina. Girare in bicicletta è veramente piacevole, tra viottoli e paesaggi e mare e campi e scogli e nuvole basse che viaggiano veloci: pare un paesaggio irlandese.

Per la metà pomeriggio abbiamo programmato la visita a Villa Margherita, previa telefonata; si tratta di una casa privata con uno splendido giardino ipogeo perfettamente inserito nelle antiche Cave di Tufo (20 euro cad.). Oltre alla pesca, l’estrazione di tufo ha rappresentato un’importante risorsa economica per l’isola, poiché le pietre estratte con grandi abilità e perfettamente squadrate di cm 50X25x25 sono servite per le abitazioni dell’isola e delle città costiere siciliane. L’opera dei “pirrituri” gli antichi maestri cavatori di tufo, è vanto, storia ed identità dell’isola. Le cave ora sono inutilizzate e spesso miseramente abbandonate. Ma la signora Gabriella ha saputo trasformarle in modo incantevole ed armonico, valorizzando il sito con piante di una rara bellezza e magici angoli romantici ed artistici, carichi di colori, profumi, suoni e silenzi (www.villamargherita.it). Per la serata torniamo in piazza e ci godiamo l’aria e la tranquillità del paese.

25 maggio

È la giornata del rientro a casa, la mattinata è tranquilla e rilassante a Lido Burrone. Restituiamo le chiavi e le bici, ci gustiamo un ultimo ottimo gelato e alle 12.45 riprendiamo l’aliscafo per Trapani e poi il volo per Milano alle 15.30.

Qualche giorno per rinascere, scoprendo meravigliosi luoghi, angoli unici e affascinanti, nella “perla” delle Egadi.



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