Exuma, gioiellino azzurro nel Mar dei Caraibi

Il giorno di Natale in costume? Alle Bahamas l'alta stagione inizia adesso!
Scritto da: rubia
exuma, gioiellino azzurro nel mar dei caraibi
Partenza il: 04/08/2010
Ritorno il: 19/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Quest’anno ci sono state accordate le ferie ad agosto ed abbiamo deciso sin da subito di accettare finalmente l‘invito di Edwards, il rappresentante venezuelano della ditta per la quale lavoriamo.. Al momento della prenotazione però i prezzi dei voli erano arrivati alle stelle, motivo per il quale ci siamo rassegnati a dover cambiare destinazione.. Leggendo nel forum i vari diari di viaggio uno in particolare ha catturato la mia attenzione (grazie anche alle favolose foto), si parlava di Bahamas, che immaginavo come meta economicamente irraggiungibile.. Invece gironzolando un po’ in rete mi sono resa conto che il viaggio era molto più fattibile di quanto pensassi! E’ fatta, Bahamas, Exuma precisamente e al rientro breve sosta a Miami per 4 giorni! Inizierò con una panoramica generale di costi e info pratiche per cercare di essere di aiuto il più possibile a chi, come me, vedeva le Bahamas una meta solo da vip!

– Abbiamo prenotato il volo su Miami tramite Expedia con American Airlines in andata e Iberia al ritorno: costo totale 700 euro a persona (in pieno agosto.. Dal 4 al 19, in bassa stagione si trova anche a 500 euro!). – Da Miami si arriva ad Exuma con un volo comodissimo di 1 ora circa che porta direttamente a George Town, l‘aeroporto dell‘isola (sempre American Airlines): costo totale 260 euro a persona, prenotato direttamente sul loro sito. – L’hotel a Miami è stato prenotato tramite Booking.it, in piena Miami beach, il Nassau Suite Hotel: costo 130 dollari a notte a camera inclusa colazione. – Veniamo alla sistemazione a Exuma.. Occorre prenotarla con molto anticipo se si decide di partire ad agosto, noi lo abbiamo fatto a fine marzo, la scelta è ricaduta sul Coral Gardens, appartamenti o B&B nel centro dell’isola. La struttura è gestita dai 2 proprietari, Betty e suo marito Peter, disponibili, gentili e sempre sorridenti. Ci hanno consegnato la cartina di Exuma appena arrivati ed ogni giorno ci spiegavano come raggiungere le spiagge dell’isola, anche quelle non segnalate sulla strada e nascoste. La sera, se siete in B&B, vi aiuteranno anche con i ristoranti, dandovi indicazioni su dove andare. Noi eravamo orientati sull’affitto dell’appartamento ma al momento della prenotazione non era più disponibile per cui abbiamo optato per le prime 5 notti nel B&B a 99 dollari a camera al giorno, per le ultime 4 notti ci hanno spostato nell’appartamento, molto grande, da 4 persone per 130 dollari al giorno. Il Coral Gardens sorge su una collinetta, a circa 500 mt dalla prima spiaggia, è immerso in un giardino tropicale, tutto molto curato. Le camere sono semplici ma pulite e carine, l’appartamento è molto grande e ovviamente completo di cucina.

– A Exuma è necessario il noleggio di un’auto in quanto l’isola è lunga 80 km., le spiagge sono disseminate lungo tutta la costa quindi per spostarsi è meglio avere un mezzo proprio a disposizione: costo dell’auto 60 dollari al giorno (noleggiata dal proprietario del Coral Gardens). Una piccola raccomandazione: le auto a Exuma (come le porte di casa) non vanno mai chiuse a chiave! C’è zero criminalità sull’isola, nessuno vi toccherà nulla, noi lasciavamo le chiavi attaccate all’auto e la sera sempre la porta aperta. Sulle strade troverete parecchi ragazzi a chiedere l’autostop, è normale a Exuma, anche noi ci siamo fermati per accompagnare un ragazzino alla sua destinazione.

– Clima: le Bahamas sono visitabili tutto l’anno, l’alta stagione va da dicembre ad aprile, ci hanno però spiegato i locali che la temperatura dell’acqua in questi mesi non è che sia proprio ottima.. Rimane sui 20-22 gradi massimo.. Inoltre l’isola è molto ventilata. E’ vero pure che i nostri mesi estivi rappresentano per loro la stagione delle piogge ma noi in 10 giorni abbiamo trovato un solo giorno coperto per via di una tempesta tropicale che stava investendo Miami.. Per fortuna è tornato subito il sereno! La temperatura era molto alta, si aggirava sui 40 gradi, quella del mare piacevolissima, almeno 30 gradi, per me che sono freddolosa era una vera libidine.

Prima di iniziare con il viaggio vero e proprio vorrei fare una precisazione: non credo che Exuma sia un’isola “adatta” a tutti i tipi di viaggiatori, vado a spiegare le mie motivazioni… Innanzitutto sull’isola non troverete resort (se non il sandal’s.. Decisamente fuori dalla portata di molti..) ma solo villette in affitto, B&B e qualche piccolo hotel. Quindi se cercate il villaggio all inclusive, con tutto a portata di mano, questa non è l’isola che fa per voi. A Exuma infatti ogni giorno è d’obbligo prendere la propria macchina e iniziare ad esplorare ogni piccolo angolo, ogni piccola stradina.. Perché alla fine di ognuna troverete una spiaggia meravigliosa, diversa dalla precedente incontrata.. Ma bellissima per qualche altro aspetto! Le spiagge di Exuma sono sempre deserte (il che per noi rappresentava la pace dei sensi!), i colori del mare tolgono il fiato, in tutti i viaggi fatti non ne ho mai visti di più belli.. Però non sono assolutamente attrezzate, questo naturalmente è un aspetto essenziale per lasciargli tutto il fascino che hanno. Sia chiaro per noi non è mai stato minimamente un problema non avere il lettino in riva al mare o l‘ombrellone riservato.. Però obiettivamente va detto per coloro che magari se lo aspettano! La sera ad Exuma non c’è nulla da fare se non contemplare il cielo stellato in veranda! Non ci sono infatti locali dove ritrovarsi x chiacchierare o per bere qualcosa, i ristoranti ad una certa ora chiudono, dopodichè, ognuno torna a casa propria. Nel fine settimana rimangono aperti per qualche ora in più dei localini lungo la strada, che cucinano carne sulla griglia. Se prevedete un soggiorno lungo almeno una settimana il mio consiglio è quello di prendere un appartamento con cucina, dopo un po’ di giorni di cheeseburger e pesce fritto sentirete la necessità di un piatto di pasta, i supermercati sono fornitissimi con tutto, dalla pasta barilla, all’olio di oliva, al parmigiano, ai pomodori.. Gli ingredienti insomma ci sono tutti! Se decidete di viaggiare ad agosto come noi munitevi di repellenti x gli insetti e olio.. Purtroppo nei mesi estivi i mosquitos invadono gli alberi.. Per cui ve li ritroverete a volte anche in spiaggia sotto qualche gazebo!

Ora.. Se tutto questo non vi “spaventa” partite pure insieme a noi!!

4 agosto: con “comodo” volo dell’american airlines (comodo ché prevedeva uno scalo a new york di 4 ore!) arriviamo a Miami e ci dirigiamo x la notte nell’hotel vicino all’aeroporto (l’hilton) prenotato qualche giorno prima (89 dollari inclusa colazione). Hotel molto curato, raffinato.. Peccato il freddo! Fuori c’erano 40 gradi e dentro 18! Abbiamo spento il condizionatore ma una ventola gestita dalla reception x tutta la notte è rimasta accesa.. La mattina seguente non vedevamo l’ora di andare x strada nel caldo torrido di Miami!

5 agosto: oggi ci aspetto il volo x le tanto attese Bahamas, all’ora di pranzo siamo già in aeroporto (tramite servizio navetta gratuito dell’hotel) e alle 15.00 ci imbarchiamo. Quando l’aereo supera la costa della Florida iniziamo ad intravedere lo spettacolo delle isolette dall’alto, tutto azzurro intorno, non vediamo l’ora di atterrare!! L’aeroporto di George Town è piccolissimo, si sbrigano le formalità in 10 minuti e fuori troviamo il ns. Taxi (mandato dai proprietari del Coral Gardens) che in altri 10 minuti ci conduce a destinazione. Al Coral Gardens c’è Betty ad aspettarci che in pochi minuti ci consegna la camera e ci da delle info generali sull’isola. Poco dopo incontriamo i nostri vicini di stanza che sono 2 ragazzi conosciuti qui sul forum, con i quali condivideremo qualche giorno in questa splendida isola. Per la cena ci viene consigliato da Peter il ristorante Splash, a pochi minuti dal B&B, cheeseburger e pollo alla griglia, birra e acqua, 30 dollari totali.

6 agosto: primo giorno di mare.. E che mare!!! Con i vicini decidiamo di affittare una barca a George Town, il centro dell’isola, con la quale andare ad esplorare i vari isolotti di fronte alla costa. Ci muniscono di radiolina x le emergenze (che ci accorgeremo dopo non essere funzionante purtroppo..) e ci spiegano come guidarla. Partiamo e facciamo rotta sulla prima spiaggia, la starfish beach, dove ci sono tantissime stelle marine! Il mare è calmissimo all’interno della laguna e l’acqua veramente calda! Le isole da esplorare però sono tante quindi dopo un breve bagnetto decidiamo di ripartire.. Ed ecco i primi problemi con il motore.. Sembra si sia ingolfato… passiamo svariati minuti a cercare di farlo ripartire ma non ne vuole sapere.. Chiamiamo l’emergenza con la radiolina che purtroppo non funziona.. Per fortuna poco distanti da noi ci sono 2 signori su di un’altra barchetta, ben più esperti, che riescono a farci ripartire! Facciamo qualche metro e sentiamo di nuovo strani rumori, i signori si erano allontanati e molto lentamente riusciamo a raggiungere l’isola più vicina, Stocking Island, dove c’è un ristorante e un po’ di gente. Proprio qui per nostra grande fortuna troviamo uno dei proprietari del noleggio, il quale, dopo varie prove (noi intanto ce la spassavamo nelle acque di stocking island, fantastiche!) ci dice che il motore è andato e che ci darà un’altra barca per riparare al disguido. Torniamo al porto navigando pianissimo e dato che sono ancora le 14.00 decidiamo di andare in una spiaggia che rimarrà per sempre fissa nella mia memoria: Tropic of Cancer Beach! È magnifica, le foto non gli rendono giustizia! Il colore del mare è realmente così, anzi meglio, non ho mai visto nulla del genere, neppure alle Maldive! Dopo essere rimasti abbagliati per qualche minuto non perdiamo tempo e ci tuffiamo, passiamo tutto il pomeriggio in acqua, è troppo bello per essere vero, purtroppo però tra tuffi e bagni paradisiaci passa tutto il pomeriggio sino a che l’arrivo di un banco di nuvole ci costringe ad andare via… Per la sera proviamo un altro ristorante consigliatoci da Peter, Charlie’s, più che ristorante è un chioschetto all’aperto, il cibo non è stato di mio gradimento, carne con salsa barbecue e patatine che più fritte non si può. Abbiamo però speso poco, 2 piatti, birra e sprite 25 dollari.

7 agosto: per oggi Peter ci ha prenotato l’escursione agli Exuma’s cays, si parte con la barca verso nord, per l’esplorazione dei vari isolotti che compongono Exuma, pochi sono abitati. Il costo è abbastanza alto, troppo oserei dire, 175 dollari a testa. Col senno di poi vi dico che non l’avrei fatta, non la rifarei e non la consiglio, con quei soldi avremmo noleggiato la barca per altri 3 giorni, molto meglio.. L’escursione dura una giornata intera, dalle 9 alle 17, si perde però la maggior parte del tempo in navigazione, per raggiungere l’isola più lontana si impiegano circa 3 ore.. Quindi.. Giudicate voi! La prima fermata è in mezzo all’oceano su un tratto di barriera corallina, sinceramente non mi sono tuffata perché il fondale scuro non mi ispirava proprio.. Claudio che è sceso giù immediatamente ha detto che non c’era nulla di rilevante. La seconda tappa è la lingua di sabbia, sosta per appena 15 minuti, il tempo di scendere, percorrerla per un piccolo tratto, fare qualche foto.. E il capitano vi richiamerà a bordo! Niente bagno neppure qui…

Fermata successiva: la grotta dove hanno girato uno degli 007.. Si tratta praticamente di una zona dove c’è barriera corallina e una grotta (tipo un cenote messicano x chi ci è stato), il fondale è pienissimo di pesci, tanti, tantissimi, questa veramente era ai livelli del reef maldivano, forse l’unica tappa che mi è piaciuta di più! Purtroppo dopo i canonici 15 minuti tutti su in barca x ripartire… Si arriva all’isola dei maialini! Cariniiiii da lontano quando vedono arrivare una barca (e di conseguenza la loro razione quotidiana di cibo!) si fiondano in acqua e cominciano a nuotare sino a raggiungerci! La loro spiaggia è bellissima, il mare altrettanto, purtroppo qui non ci è consentito neppure scendere! Quindi dopo appena 5 minuti via di nuovo!

E’ ora di pranzo, arriviamo al punto più a nord, Staniel cay, dove insieme a noi mangeranno anche gli squali. Il capitano della nave si tuffa in acqua e prende un conch, il mollusco che darà in pasto agli squali.. Arriviamo sull’isola ed anche loro, impazienti come i maialini, capiscono subito che è arrivata la pappa e si riuniscono vicino al pontile! Claudio scende in acqua e fa il bagno con loro, io mi limito a riprenderlo da sopra.. Dopo circa un’ora (sprecata.. Il barcaiolo voleva il suo cheeseburger e ci ha fatto aspettare li tutto quel tempo.. Io avrei preferito aspettarlo nell’isola dei maialini a mollo!) si riparte alla volta di Sampson cay, dove ci fermiamo x fare rifornimento. All’estremo nord dell’isola c’è un banco di sabbia immenso, che crea dei colori mozzafiato, tutte le tonalità del celeste.. Purtroppo nemmeno qui è consentito fermarci perché bisogna rispettare la tabella di marcia.. Quindi si riparte per arrivare dopo parecchio a Iguana cay, l’isola delle iguane. Ce ne saranno una decina sparse per la spiaggia ma sono piccole, sembrano lucertole, nulla a che vedere con quelle che abbiamo visto a Santo Domingo! Il mare poi non è certo ai livelli delle lagune appena viste.. Purtroppo però solo qui ci è consentito fare il bagno.. Ci dobbiamo accontentare! Poco dopo si riparte alla volta dell’ultima tappa della gita, si arriva su un’isola che viene affittata per i viaggi di nozze alla modica cifra di 50.000 dollari a settimana! L’isola è bella, piena di palme, finalmente ci possiamo fare un bel bagno! Peccato che la durata sia limitata anche qui, 15 minuti!

Che dire.. Questa escursione mi ha delusa, abbiamo pagato troppo per vedere e godere poco di quel magnifico mare! Durante il tragitto si attraversano delle lagune magnifiche, banchi di sabbia dove ci si tufferebbe anche dalla barca in corsa, colori ineguagliabili.. Purtroppo si possono solo ammirare perché, neppure dopo richiesta esplicita al capitano, ci è stata consentita una sosta. Per la sera decidiamo di andare a mangiare da Bar-B-Que, ristorante vicinissimo al B&B, devo davvero fargli buona pubblicità, abbiamo mangiato (per l’unica volta) veramente bene! Carne alla griglia (pollo, bistecca) con contorno di patate al forno e verdurine varie, 2 piatti, birra e acqua 40 dollari. Il proprietario si chiama Charlie, è un tipo molto simpatico che vi tratterrà anche per qualche chiacchiera durante la cena e dopo!

8 agosto: oggi abbiamo la possibilità di riprendere la barca gratuitamente causa l’inconveniente del primo giorno. Giriamo per altre isole intorno a Stocking Island, ripassiamo nell’isola delle stelle marine e ci avventuriamo verso est, dove ci sono i banchi di sabbia. Il colore del mare cambia radicalmente, si passa dal blu profondo al celeste intenso! Causa alta marea però ancora non si vedono le lingue di sabbia uscire dall’acqua. Pranzo a Stocking Island con cheeseburger e birre, molto economico, con 15 dollari prendiamo 2 panini e 2 bevande. Purtroppo si ritorna verso il Coral Gardens dato che i nostri vicini hanno il volo per lasciare l’isola.. Ci prepariamo, li salutiamo all’aeroporto e iniziamo a fare il giro dell’isola in macchina (dato che ancora non l’abbiamo mai fatto!) per vedere dove sono posizionate le spiagge. Arriva un banco di nuvole, ci fermiamo a Hoopers Bay, che è la spiaggia più vicina al B&B e torniamo a casa. Per la cena torniamo da Splash per il solito petto di pollo alla griglia con birre, 25 dollari.

9 agosto: oggi purtroppo il tempo non è dalla nostra parte… ci svegliamo ed è tutto coperto.. Una tempesta tropicale sta investendo Miami ed il mal tempo arriva sino ad Exuma. Peter ci dice che bisognerà aspettare l’indomani perché migliori quindi ci mettiamo l’anima in pace e tra le nuvole e qualche spruzzo di pioggia facciamo il giro a nord per vedere i punti di accesso alle spiagge. Ci fermiamo in qualche baia ma senza sole il mare perde decisamente in bellezza.. Passiamo la giornata così, facciamo un po’ di spesa al supermercato dato che da domani avremo l’appartamento con cucina. Devo dire che i market sono veramente fornitissimi, ovviamente tutto costa di più.. Ma almeno si trova pasta Barilla (2,50 dollari), olio di oliva (5 dollari), pomodori pelati (2 dollari a barattolo), biscotti (2 dollari), insalata (2 dollari), fagioli, tonno.. Troviamo persino la nutella (ben 6 dollari!). Attenzione all’acquisto dell’acqua.. Non conviene prendere le bottiglie piccole, costano uno sproposito (una cassa da 6 ben 13 dollari!), vi consiglio di prendere la tanichetta da un gallone (2 dollari) con la quale poi ricaricare le bottiglie da uno o 2 litri. Per cena saremmo voluti tornare da Bar-B-Que ma per riposo settimanale è chiuso, come molti locali di Exuma (è lunedì).. Quindi non ci rimane che lo Splash, io opto x una pizza americana, Claudio il solito panino x i soliti 25 dollari con bevande!

10 agosto: ci svegliamo ed il cielo sopra George Town è ancora coperto, si intravedono però dei raggi di sole da lontano. Dopo la colazione Peter ci suggerisce di andare nelle spiagge a sud dell’isola, ci spiega poi che ad Exuma il tempo è molto variabile, se ci sono le nuvole sopra la vostra testa non è detto che ci siano a 10 km. Di distanza! Ci incamminiamo quindi e dopo 15 minuti di viaggio arriviamo alla prima spiaggia segnalata, la piccola baia di Forbes Hill Beach. Lungo la strada si intravedeva la costa ed il mare sembrava abbastanza agitato, arriviamo invece in questa baia e lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi ci fa rimanere di nuovo estasiati.. Per di più, come detto da Peter, era uscito il sole.. Giudicate voi:

Iniziamo a scattare foto a raffica, ci sembra di essere in una piscina immensa, il colore dell’acqua è già brillante alle 9 del mattino! Troviamo anche un gazebo e parecchi alberi che fanno ombra, sistemiamo i nostri teli sotto uno di essi ma passiamo comunque tutta la mattinata in acqua! Ci accorgiamo poi che dietro la baia e dietro le rocce ci sono altre piccole baie raggiungibili anche a piedi, muniti di ciabattine iniziamo il lungo cammino che ci farà scorgere altri piccoli eden! Per pranzo decidiamo di scendere nell’estremo sud dell’isola, al chiosco di Santana, dove una signora bahamiana vi preparerà il pranzo. Ordiniamo l’aragosta, che ci arriva fritta e condita con riso e cipolle (immancabili!). In ogni piatto troverete le cipolle.. Se siete intolleranti come me chiedete di non mettervela.. Dato che loro la inseriscono anche nel pesce fritto! 22 dollari per il piatto più bevande. Torniamo verso nord per andare di nuovo alla Tropic of Cancer Beach, ci era piaciuta troppo e difatti il suo fascino ci colpisce ad ogni incontro! Questa spiaggia è lunga 1 km. C’è spazio per tutti.. Anche se, pure oggi, ci ritroviamo gli unici insieme ad un’altra coppia di italiani! Con gli occhi ancora sognanti e con il tramonto ormai alle spalle capiamo che si è fatta ora e dobbiamo rientrare.. Questa sera ci aspetta la prima vera cena italiana! Peter ci mostra il nostro appartamento, molto grande e bello e ci mettiamo subito all’opera per preparare la cena! Penne all’arrabbiata (abbiamo anche il peperoncino!) e mais in scatola, che bontà!! Li sembravano anche più buone di quelle di casa!! Guardando la TV ci accorgiamo che è la notte di San Lorenzo, chissà se anche ad Exuma si vedranno le stelle cadenti?! Ci tuffiamo fuori in veranda sulle nostre sdraiette e iniziamo a fissare il cielo, pieno di stelle (non ricordo uno spettacolo simile dalla vacanza alle Maldive), sembrano vicinissime, tante, luccicanti.. E poco dopo ne vediamo anche qualcuna cadere! Esprimiamo i nostri desideri e felici per la SEMPLICE giornata trascorsa ci ritiriamo nella nostra nuova casetta!!

11 agosto: oggi decidiamo di esplorare il nord dell’isola, dopo il meeting mattutino con Peter per la spiegazione delle spiagge ci dirigiamo verso la Emerald Bay, la spiaggia dove c’è l’unico resort dell’isola, il Sandal’s. Anche questa spiaggia è molto lunga e di una colorazione accecante:

Iniziamo con il nostro passatempo preferito, il bagno in queste acque meravigliose!! Poco dopo da una proprietà privata scorgiamo un bahamiano e sua figlia scendere giù dal proprio giardino (che affacciava proprio sulla baia) per iniziare a pescare! Hanno passato li qualche ora cantando, ridendo e divertendosi mentre pescavano qualche pesce! Poco dopo, felici per il bottino, sono rientrati in casa. Ci siamo guardati in faccia.. Non potete capire l’invidia che abbiamo provato per loro! Con la loro semplicità ci hanno conquistati, con i loro sorrisi, la loro spensieratezza.. Li abbiamo invidiati nel vero senso della parola! Le spiagge a nord sono tante, ripartiamo quindi in direzione Mount Thompson, dove ci sono una decina di calette, una attaccata all’altra nell’arco di 5-6 km. Come sempre il colore del mare è indescrivibile.. Peccato ci siano un po’ di onde..

Seguiamo la tabella di marcia e procediamo ancora verso nord, alle 15.00 in punto infatti c’è l’appuntamento con la bassa marea a Cocoplum Beach, Peter ci ha parlato benissimo di questa spiaggia e ci ha spiegato l’accesso (non è segnalata sulla strada). Entriamo in una stradina sterrata e ci ritroviamo a Runaway bay, dalla quale poi, camminando per circa 300 Mt. Si raggiunge Cocoplum Beach. Ci incamminiamo sotto il sole cocente e quando giriamo la baia di runaway bay ci ritroviamo davanti uno spettacolo che credo di non aver mai visto nemmeno sui depliant.. È impossibile spiegare a parole quello che i nostri occhi hanno visto, i semplici termini che posso usare e scrivere con i tastini del computer sarebbero troppo riduttivi! 1 km. Di spiaggia a destra, 1 km. Di spiaggia a sinistra, 1 km. Di spiaggia dinanzi a noi! Eh già, xché con la bassa marea fuoriescono dall’acqua delle lingue di sabbia quasi a formare un’altra spiaggia e nei punti più “alti” l’acqua arriva al polpaccio! Questo è solo un assaggio:

Più camminiamo e più rimaniamo senza parole, ci guardiamo e non sappiamo cosa dire.. Non ci sono altre persone lunga questa immensa spiaggia e ci sentiamo i padroni dell’universo! In quel momento sarebbe potuto anche finire il mondo, noi eravamo già in paradiso! Vedete quelle isole che si notano in lontananza? Le abbiamo raggiunte a piedi! Sembravamo 2 bambini.. Avevamo trovato davvero il nostro eden!! Anche quest’oggi purtroppo ci accorgiamo che si è fatta ora per rientrare.. Lasciamo quella meraviglia con la promessa di tornarci l’indomani e corriamo a preparare la nostra cenetta: spaghetti aglio, olio e peperoncino!!!

12 agosto: oggi decidiamo di tornare a sud per la mattinata alla Tropic of Cancer Beach (d’altronde.. È stato il nostro primo amore!). Abbiamo avuto la genialità di portare i materassini dall’Italia, è il momento di utilizzarli! Non vi dico lo spasso.. Sdraiati al sole, con l’acqua caldissima che bagna le caviglie (eh già.. Non vi avevo avvisati in merito.. Ma la temperatura dell’acqua raggiunge sicuramente i 30-32 gradi!), aprire gli occhi e godersi quel magnifico scenario.. Come cita una nota pubblicità… CERTE COSE NON SI POSSONO COMPRARE.. Per tutto il resto c’è Mastercard!! Naturalmente passiamo così tutta la mattina, a sguazzare come pesciolini con i nostri materassini in quella spiaggia che già so ritornerà parecchie volte alla mia mente una volta a casa… Per il pomeriggio avevamo già deciso di tornare a Cocoplum Beach per cui, dato che ci vorrà un’ora circa da dove siamo, decidiamo di incamminarci verso casa e con l’occasione mangiamo un toast caldo! Pronti per ripartire alle 3 e mezza in punto (la marea ogni giorno slitta in avanti di 45 minuti) siamo di nuovo a Cocoplum Beach! Ci deliziamo facendo miriadi di foto e ci mettiamo alla ricerca dei sand dollars, un tipico corallo di Exuma, che una volta morto è possibile portare in valigia. Ne raccogliamo un’infinità (fate attenzione, solo quelli totalmente bianchi sono morti) e riprendiamo il cammino anche oggi! Ci fermiamo per una lunga sosta in un banco di sabbia tra le due rive.. Anche questa scena della seria.. Per tutto il resto c’è Mastercard!!

Ragazzi mentre scrivo mi rendo conto che è giovedì.. E che proprio due settimane fa esattamente a quest’ora ero li in paradiso, mi viene da piangere, non avrei mai lasciato quel posto, sapevo che ormai avevo i minuti contati.. Ma ho cercato di godermeli sino alla fine, sino a quando la marea ha iniziato a rialzarsi e sino a quando il cielo ha iniziato a cambiare colore.. Più passavano i minuti e più pensavo a quanto ero stata fortunata per aver potuto vedere una tale meraviglia… il sole caldo, il mare turchese che più turchese non si può, la sabbia bianca e soffice, i gabbiani che passavano sopra di noi con i loro versi.. La natura aveva preso tutti gli ingredienti per creare il quadro più bello visto fino a quel momento! Claudio è riuscito a portarmi via solamente con la scusa della pasta.. Dovevamo andare a prepararla!!

13 agosto: questa giornata decidiamo di passarla nei paragi, domani pomeriggio partiremo e lasceremo questo paradiso.. Già il mio umore iniziava a cambiare! Nel mattino torniamo a Forbes Hill Beach, con i materassini in quell’acqua calma sarebbe stato uno spasso.. Ed infatti..

Anche qui ci facciamo prendere dalla mano e via con il nostro album fotografico, d’altronde.. È la natura che invoglia!!! La sabbia di questa spiaggia è la più soffice che abbia visto e sentito ad Exuma, eccezionale, si può stare tranquillamente sdraiati anche su di essa senza telo! Sulla strada del rientro ci fermiamo in una collinetta, a Rolle Town, da dove si vede tutta la baia di Stocking Island. All’ora di pranzo ci dirigiamo verso la Jolly Hall Beach, a George Town, bellissima, calmissima, sembrava di essere in un lago..

Facciamo il bagnetto anche qui per poi dirigerci vicino casa, alla Hoopers Bay, che è la spiaggia che ci è piaciuta meno.. Non me ne vogliate.. Ma dopo aver visto certi colori siamo rimasti un po’ “delusi” .. In compenso nel tardo pomeriggio è comparso uno spettacolare ed inaspettato arcobaleno! Infatti non c’era stato un goccio di pioggia dalla mattina!!

14 agosto: la nostra ultima mezza giornata ad Exuma, ci svegliamo di malumore, saremmo voluti restare un’altra settimana nonostante il caldo e le punture di zanzare!! Come il primo giorno raggiungiamo Tropic of Cancer Beach, stavolta senza lettini, sono già in valigia.. Facciamo gli ultimi tuffi, le ultime foto, raggiungiamo la scaletta e salutiamo quella spiaggia che ci ha fatto innamorare di Exuma a prima vista..

Ormai manca poco, manca veramente poco.. In pochissimo ci prepariamo per la partenza.. Ora ci aspettano altri 4 giorni a Miami dove tra passeggiate, balli latini, buon cibo, e divertimento un po’ ci scorderemo di Exuma.. Ma è solo una dimenticanza momentanea… Mentre l’aereo sorvola i vari cays salutiamo la nostra isola, così semplice, poco turistica, romantica, ripensiamo ai nostri bagni spensierati, alle giornate felici e libere da ogni orario.. E sappiamo già che un giorno ci incontreremo di nuovo.. Con Peter, il proprietario del Coral Garden, sicuramente.. Ci siamo dati appuntamento a Long Island, l’isola attaccata a Exuma dove hanno un’altra villa, nel 2012.. L’anno prossimo abbiamo un “impegno” nel sud Pacifico!



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