Trekking 4 giorni Etna fai da te eruzione luglio 2011

Trekking sull'Etna tutto rigorosamente fai da te all'insegna della scoperta del vulcano.
Scritto da: Catia & Filippo
trekking 4 giorni etna fai da te  eruzione luglio 2011
Partenza il: 29/07/2011
Ritorno il: 01/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Trekking 4 giorni Etna fai da te

Eruzione luglio 2011

29/07/2011 Ore 9: Arrivo a Catania, aeroporto Fontanarossa, escursione crateri 2001, Grotta dei Ladroni. Alle ore 9 scendiamo dall’aereo e ci dirigiamo verso i vari noleggi auto. Avevamo prenotato tramite CarTrawler una utilitaria ad Auto Europe. Costo di 4 giorni 163, 17 furto incluso e nessuna spesa aggiuntiva al momento del pick-up. Il commesso al banco ci chiede la carta di credito con cui abbiamo prenotato on-line spiegando che avrebbe scalato a titolo di cauzione per franchigia ben 1200€. Per sicurezza usiamo per i pagamenti on-line una carta di credito ricaricabile e, non sapendo questa cosa, non “caricata” con la somma necessaria. Morale della favola non ci accetta il noleggio e dice di rifarsi presso CarTrawler per riavere la somma versata. Ci lanciamo quindi alla ricerca di un autonoleggio che potesse fare il servizio utilizzando il bancomat o i contanti. Solo due sportelli accettavano questo tipo di pagamento, ossia Holiday Car Rental (ci chiede 270€ x 4 giorni + franchigia in contanti di 800€), e Hollywood Rent (240€ + franchigia in contanti di 500), scelta finale, che ci consegna una Panda diesel con aria condizionata. Prima di partire ci eravamo fatti fare un preventivo da varie compagnie e Hollywood era la più economica, 120€ per 4 giorni, ma non la scegliemmo proprio per la cauzione in contanti… riguardando le condizioni di noleggio mandateci da CarTrawler non era scritto da nessuna parte di questa esorbitante cauzione, ora stiamo cercando di riavere i soldi tramite l’Adiconsum in quanto CarTrawler non da segni di risposta. NON UTILIZZATE QUESTO BROKER! Ci sono moltissime lamentele in internet e noi ce ne siamo accorti solo tornati a casa.

Ci dirigiamo finalmente verso il B&B scelto come base di partenza per le nostre escursioni. Villa Hirschen, ci accoglie il Sig. Russo, titolare del B&B. Si rivela una persona estremamente professionale, cordiale e disponibile, fonte inesauribile di consigli per l’area. Ci consegna la camera “Petunia”, molto spaziosa e accogliente, pulita, con balcone, aria condizionata (per noi superflua per il clima molto mite del posto), tv, frigobar con 2 bottigliette d’acqua all’interno e wi-fi. Nel complesso una camera degna di un hotel a 3 o 4 stelle. Colazione ricchissima (frutta, caffè, cappuccino, latte, torte, yoghurt, succhi, cereali, biscotti ecc.) anche di prodotti locali (l’utlimo giorno c’erano salame e formaggio), pane appena sfornato tutte le mattine. Consigliatissime le creme di mandarino e pistacchio al miele. Spendiamo 30€ a testa a notte. Sconti per la salita all’Etna in funivia per chi alloggia qui.

12:00:Facciamo un rapido cambio di vestiti e partiamo subito per la prima escursione. Ci rechiamo a Piano Provenzana. Sul posto ci sono numerose casette di souvenir e prodotti tipici a prezzi che si riveleranno poi, per i posti che abbiamo visitato noi, abbastanza ragionevoli. Percorriamo la “carrareccia” che usano i mezzi fuoristrada per salire in quota. La meta sono i vari crateri apertisi durante l’eruzione del 2001. Piano Provenzana è la base per gran parte delle escursioni, a piedi e non, per il versante nord-orientale del vulcano. Il parcheggio è enorme, ed è a pagamento (1,50€). Il paesaggio è spettacolare, colate a perdita d’occhio che si perdono tra il mare in lontananza e l’imponente Etna con le sue fumarole. Particolarissimi gli alberi inceneriti ancora in piedi, i mazzi di fiori gialli e rosa che risaltano sul nero della lava. Tanta, tanta polvere. Sulla strada del ritorno decidiamo di visitare la Grotta dei Ladroni, indicata con un cartello e corredata di un piccolo spiazzo in cui parcheggiare l’auto. Dista pochi metri dalla strada. Si tratta di una delle molte grotte di scorrimento lavico che visiteremo durante questo tour. Non molto grande ma affascinante e adatta a chiunque, ci si accede e si esce grazie a delle scalinate scavate nella lava.

Causa mal di testa di Catia il Sig. Russo ci consiglia di farci portare una pizza, lui ci avrebbe apparecchiato una tavola. Ci consegna il listino prezzi di una pizzeria secondo lui eccellente, purtroppo non siamo sicuri del nome, ci sembra “Belvedere”. I prezzi partono dai 3€ di una margherita più 50 centesimi per la consegna a domicilio. Le pizze sono veramente squisite, piene di ingredienti ed enormi, buona soprattutto la pasta.

30/07/2011: Salita alla bocca di Sud-Est (Torre del Filosofo), Grotta dei Tre Livelli ed eruzione alla sera.

Sapendo che la bocca di sud-est era in attività “stromboliana” decidiamo di compiere la salita con funivia + jeep alla Torre del Filosofo. Arriviamo nella zona di partenza della funivia, parcheggi enormi, tutti a pagamento, un po’ a valle c’erano degli spiazzi liberi ma non ci siamo fidati a lasciarvi la macchina tutto il giorno. Paghiamo 4€ per l’intera giornata. Il costo della funivia+jeep+guida obbligatoria (non sapevamo che avremmo avuto diritto ad uno sconto di 8,50€ come clienti della Villa Hirschen) è di 53€ a testa (per nostra esperienza la più cara mai trovata in Italia). La salita dall’arrivo della funivia alla Torre del Filosofo non è molto impegnativa, ma reduce del forte mal di testa della sera prima abbiamo preferito non affaticarci; col senno di poi probabilmente avremmo preso solo la funivia andata e ritorno, senza le guide e la jeep. Soprattutto perché, quando il vulcano è in attività, la salita ai crateri sommitali (con le guide) è vietata, quindi si scende dalle jeep e l’unico loro ruolo è di fare la guardia e dirti che quello che pesti è lava, che quella che esce dalle bocce è lava, che non puoi salire oltre perché dei lapilli di lava potrebbero caderti addosso. A questa quota c’è sempre molto vento freddo, utile una leggera giaccavento o una buona felpa con k-way. Restiamo per ore ad ammirare e ad ascoltare le esplosioni di lava che fuoriescono dalla bocca di sud-est, a circa 900mt da noi (punto di arrivo delle jeep). Dopo il pranzo al sacco consumato sul posto iniziamo la discesa a piedi verso la funivia. Si cammina su di un vero deserto nero molto morbido, in discesa con un passo si fanno 2 metri. In lontananza avvistiamo quello che sembra essere un soffione di vapore (ad una guida avevo chiesto se ce ne fossero nelle vicinanze da poter visitare, lei risponde di no, che son tutte sui crateri sommitali). Andiamo a vedere. Il punto é una piccola e vecchia bocca effusiva sul lato sud della “Montagnola”, visibile volgendo lo sguardo a destra lungo la discesa per la funivia prima che il percorso dei fuoristrada attraversi le lave del 1985 (coordinate gps 37°43’43,58”N – 14°59’59,81”E). Si tratta di vapore e calore che esce da delle crepe nella lava (attenzione, avvicinarsi sottovento!). Anche se piccolo è stato un contatto diretto col vulcano. Lungo la strada che scende dal Rif. Sapienza si trova uno degli ingressi della Grotta dei Tre Livelli (37°41’55.47”N – 15°01’39.87”E). Non essendo speleologi avanziamo solo qualche metro sotto il manto stradale, dopodiché ci si para davanti un salto di 10mt segnalato da un cartello. Vi sono dei ganci su cui fissare delle corde al lato di questo pozzo. Nelle guide questa grotta è descritta come tra le più lunghe dell’Etna. Per la sera decidiamo di cenare al Rist. Sapori di Sicilia a Trecastagni (6 km da Zafferana). Su suo sito viene pubblicizzato un menu tipico a base di pesce per soli 18€ Copiato direttamente dal sito: “Sapori di Mare” Insalata di Polpo Pennette con Sarde di Sicilia Beccafico alla Catanese Insalata Mista Dessert o Frutta Acqua, Vino, Caffè € 18,00 a persona (magari da qui a poco cambiano la pagina..)

La cameriera ci dice che il menu non è fisso e cambia di volta in volta in base alla disponibilità di pesce, noi rispondiamo che è comprensibile e che l’importante è che sia il più possibile tipico. Mangiamo un antipasto di gamberetti e sarde marinate, 3 cozze in pepata; spaghetti alle vongole, grigliata mista di pesce (1 seppia, un pezzo di circa 10cm di lato di spada, 2 mazzancolle e 2 sarde a testa) semifreddo al gelso, 1 bottiglia da litro d’acqua gassata; in poche parole mi è sembrato di essere a Venezia, mancava solo la polenta… al Rist. Sapori di Sicilia. Alla cassa arriva la sorpresa… 76€ totali!. Spieghiamo alla titolare che abbiamo chiesto alla cameriera il menu presente sul sito a 18€, lei risponde che “quella è un’altra cosa, lo facciamo solo la domenica a pranzo…” e maleducatamente ci gira le spalle andandosene senza lasciarci il benché minimo diritto di replica. La ragazza alla cassa ci fa 6€ di sconto…. I piatti comunque erano buoni e il prezzo resta inferiore agli standard di casa nostra. Montando in macchina attira la nostra attenzione un bagliore rossastro, è la bocca di sud-est (dove eravamo la mattina) che sta eruttando fontane di lava stimate successivamente di 450–500mt, spettacolo stupendo e inquietante allo stesso tempo. Facciamo della rapide foto e filmati, poi decidiamo di avvicinarci il più possibile. Scopriamo ben presto che non siamo gli unici ad avere avuto questa idea. Poco dopo ci troviamo parte di un lungo serpentone di macchine che salgono verso lo spettacolo. Pensiamo: “beh, loro sapranno che strada fare per avvicinarsi”, così seguiamo la macchina che abbiamo di fronte. Ad un certo punto, attraversando il paese di Milo ci rendiamo conto che la carrozzeria della macchina manda dei ticchettii simili ad una leggera grandinata, cenere lavica e piccoli lapilli cadono come pioggia. Alla fine ci fermiamo in uno spiazzo sulla strada provinciale che porta da Zafferana al Rif. Sapienza e notiamo che nel frattempo si era formata una colata lavica molto estesa. Di li a poco le fontane si esaurirono ma la colata continuò a scendere ancora per qualche tempo.

31/08/2011

Questa giornata la dedichiamo alla “Serra delle Concazze” con panorama sulla Valle del Bove, la Grotta di Serracozzo (37° 45′ 12″N-15° 03′ 23″E) e i monti Sartorius. Ci dirigiamo verso il Rif. Citelli (dalla strada “Mareneve”) dove lasciamo la macchina. Il sentiero che percorriamo parte dal tornante antecedente al piazzale del rifugio sopra menzionato, è segnato abbastanza bene. Si percorre la parte iniziale dell’“Ecotrail” dell’Etna (http://www.sportactionweb.it/download/Ecotrail_Etna_2011_Percorso.pdf). La salita non è molto impegnativa e ci si trova spesso immersi in boschi di vario tipo, purtroppo quando arriviamo al dirupo che scende verso l’immensa Valle del Bove ci troviamo immersi in dense nuvole che non ci permettono di ammirare il panorama se non in sporadici scorci di tanto in tanto. Scendendo per lo stesso percorso ci addentriamo nella Grotta di Serracozzo http://www.caicatania.it/, ben segnata con un cartello. Si tratta di un’altra grotta di scorrimento con ingresso “agibile” senza attrezzature da speleologia, a parte una mascherina per la polvere ed una torcia. Questa grotta è la più bella di quelle visitate, alta 3,5 mt con delle piccole finestre sula volta da cui filtrano spiragli di sole che creano una bellissima atmosfera all’interno. Preoccupati di eventuali scosse del vulcano (era comunque sempre in attività) che provocassero dei crolli ci inoltriamo solo per qualche decina di metri. Nella piccola valle dove si trova questa grotta abbiamo ammirato numerose particolari formazioni laviche, circondati dai boschi. Torniamo sui nostri passi fino alla macchina sotto qualche goccia di pioggia. Scendendo di pochi km dal Rif.Citelli troviamo i cartelli, sulla sinistra della strada, che indicano l’inizio del percorso per i monti Sartorius. Si tratta, a livello fisico, di poco più di una passeggiata di pochi km. Come detto prima purtroppo ci troviamo sotto le nuvole che non permettono di spaziare con la vista, sicuramente molto bella… in mezzo a numerosi crateri antichi, boschi di betulla e larici, colate enormi e di vario tipo, il mare da una parte e il vulcano dall’altra. Decidiamo di esplorare il primo cratere che si incontra lungo il percorso. Al suo interno scopriamo che il camino di uscita è ancora intatto, buio e profondo. Si distinguono nettamente sui suoi bordi grossi “hornitos”, cumuli di lava eiettata in aria e sovrapposti gli uni agli altri, un po’ come le guglie create con la sabbia bagnata lasciata cadere dalle mani. Per la cena decidiamo, passeggiando, di curiosare nelle numerose tavole calde, pasticcerie ecc. presenti nel centro di Zafferana. Chiediamo in un negozio di miele, dove abbiamo comprato i mieli assaggiati alla colazione del B&B, dove mangiare la migliore pizza siciliana. Ci indirizza alla pasticceria di “Donna Peppina”, a suo dire l’inventrice di questa particolare pizza chiusa e fritta. Ordiniamo, paghiamo, ci viene dato lo scontrino, ci si dice di consegnarlo al banco ma non viene detto che su di esso è presente un numero di chiamata. Ci sediamo, aspettiamo 25 minuti dopodiché, spazientiti, ci dirigiamo verso il banco, chiediamo quanto manca, ci chiedono a voce appena udibile che numero abbiamo, notare che lo scontrino l’aveva questa persona, noi ovviamente cadiamo dalle nuvole. Alla fine le pizze erano già pronte da un po’ e nonostante fossimo solo 2 tavoli,non si sono chiesti cosa facessimo li impalati col tavolo vuoto. Alla fine, col nervoso, abbiamo preso le nostre non molto calde pizze e le abbiamo mangiate sul balcone della nostra camera. Comunque erano buonissime e in totale abbiamo speso 9,80. Dopo numerose imprecazioni e scemata la pressione decidiamo di ri-uscire per prenderci un cannolo. Siamo andati alla pasticceria di fronte a quella precedente, in poche parole tutte e due fanno due angoli della piazza centrale, abbiamo ordinato 2 cannoli bianchi con pistacchi. Dopo 30 minuti di attesa ci danno i nostri cannoli bianchi ma senza pistacchi e con la crema che più allappante non si può. Speso 3€. Un bel po’ amareggiati andiamo a dormire.

01/08/2011

Gole dell’Alcantara (37°52’46.32”-N 15°10’29.79”E)

Preparata la valigia e dopo una ricchissima colazione impostiamo il navigatore per Motta Camastra. Attraversando Catania ci troviamo imbottigliati nel traffico, occhio a moto e motorini, tutti rigorosamente senza casco e abbastanza spericolati, i poliziotti guardano come se niente fosse, anzi abbiamo visto uno sul motorino e senza casco chiedere tranquillamente informazioni ad una poliziotta e nel frattempo sull’incrocio che stava sorvegliando si stavano per scontrare due auto. Ci abbiamo messo quasi un’ora e mezza per arrivare alla meta. L’ingresso “Ufficiale” e più segnalato alle gole è a pagamento (2,50); si tratta di un’area di proprietà di un agriturismo. ATTENZIONE: sono visitabili solo nel periodo estivo. Circa 100mt più avanti, invece, c’è l’ingresso comunale e libero. Proseguendo per altre poche centinaia di metri si trovano anche degli spazi in cui parcheggiare liberamente. Per addentrarsi in queste gole, senza fare percorsi guidati di canyoning, è sufficiente avere dei pantaloncini corti o costume e sono consigliate delle scarpette da scoglio o da ginnastica da poter bagnare. Noi abbiamo fatto tutto a piedi scalzi dovendo prendere l’aereo di ritorno nel pomeriggio. Abbiamo camminato sui sassi con un’acqua gelida che arrivava poco sopra le ginocchia. Il posto è stupendo ed estremamente particolare, i lati della gola sono molto simili alle scogliere basaltiche d’Islanda, la formazione infatti è analoga. Anche se un po’ fuori dalla nostra base ne è valsa comunque la pena. In un anfratto vediamo sbucare un topolino di campagna piccolissimo e graziosissimo. Ri-consegnata la macchina veniamo attirati dalla vetrina di una pasticceria nella galleria principale dell’aeroporto, ordiniamo 2 arancini al ragù e…. 2 cannoli! Entrambi finalmente squisiti (speso 6€).



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