Il Marocco non ferito

La parte del Marocco non ferita
Scritto da: villamarco
il marocco non ferito
Partenza il: 01/06/2011
Ritorno il: 06/06/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €

La mia famiglia ed io siamo appena rientrati da un tour in Marocco. Eravamo un po’ scettici per i problemi ben noti in questo periodo nel Nord Africa, ma ci siamo rivolti a Nourdine di Nomadexperience il quale ci ha proposto un tour insolito, immerso nel vero Marocco e senza così temere imprevisti.

Il nostro tour è iniziato da Marrakech dove siamo arrivati: avendo già visitato la città in altre occasioni e volendo mantenere intatto il ricordo, non abbiamo voluto vedere la ferita subita ultimamente da questa meravigliosa città. Siamo quindi subito partiti per le cascate di Ouzoud, facendo il passo del Tizi-n-Outfi ( 2150m ) che attraversa le montagne del medio Atlante e i tanti villaggi berberi lungo il percorso. Qui il paesaggio ed i colori delle montagne cambiano continuamente anche con il passare del tempo e quindi dalla luce del sole, dall’ocra, al rosa, al rosso fino al blu petrolio.

Abbiamo fatto una sosta a Imi-n-Ifri fino a raggiungere l’incantevole luogo delle cascate: i miei due bimbi non capivano più niente, camminavano rincorsi dalle scimmiette che abitano la zona! Per dei bambini che vivono in una grande città questo è stato l’inizio di una favola.

Il giorno seguente siamo andati a Imilchil: un tempo era il territorio di Hadidou (una importante tribù nomade che viveva in questa regione soprannominata ‘Piccolo Tibet’).

Nei giorni a seguire abbiamo raggiunto il deserto di Merzouga, passando dalle gole del Todra, la strada delle 1000 kasba, attraversare il villaggio di Tineghier e la kasba ebraica. Prima del tramonto siamo giunti nel deserto: qui siamo partiti a dorso di cammello verso le dune dell’Erg Chebbi per passare un’incredibile ed indimenticabile notte in una tenda berbera.

Non si possono immaginare gli sguardi dei figli nell’incanto del deserto, nei suoni dei tamburi.

Il tour è proseguito per Zagora, Ouarzazate, Gole del Dades per concluderlo a Marrakech da dove siamo ripartiti per casa.

Penso che un viaggio lo possano affrontare tutti, ormai i siti ci aiutano nel programmare percorsi e tappe; il valore aggiunto è dato da chi ti accompagna con discrezione, umanità ed attenzione anche per le richieste forse più superficiali.



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