Emilia: tre giorni “only for girls”

Tre giorni di relax tra amiche girovagando tra Bologna, Ferrara e Modena
Scritto da: Frapps
emilia: tre giorni only for girls
Partenza il: 29/09/2011
Ritorno il: 01/10/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Dopo una sessione di esami estiva particolarmente stressante io e due amiche decidiamo di prenderci tre giorni di relax nell’ultimo weekend libero prima di ricominciare le lezioni all’università e la scelta ricade sull’Emilia e, in particolare, su Bologna. Dal momento però che tre giorni per Bologna ci sembrano un po’ eccessivi decidiamo di inserire anche Ferrara e Modena e così, dopo circa una settimana, eccoci pronte a partire.

GIOVEDI’ 29

Partiamo da Massa in treno alla volta di Bologna dove arriviamo verso mezzogiorno passando da Prato e servendoci solo di treni regionali. Il nostro albergo, l’Hotel Holiday, è facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione (dove consiglio di fare un passo in sala d’attesa a vedere il monumento commemorativo della strage, se non altro per ciò che trasmette vedere il cratere lasciato dalla bomba e l’elenco di tutti quei nomi) e decidiamo quindi di passare di lì almeno a lasciare le valigie dal momento che il check in non potremo farlo prima delle 14. Fatto ciò ci rechiamo in centro (nemmeno 10 minuti di cammino) e andiamo a mangiare, come consigliato da diversi utenti di TPC, da Tamburini dove in effetti si mangia davvero bene e ad un prezzo più che accessibile (un primo, un contorno e una bottiglietta d’acqua 11 euro). Usciti da lì, si torna in albergo, si fa (Finalmente) il check in, ci si rilassa un attimo in camera (una tripla veramente spaziosa) e siamo pronte per cominciare il nostro tour cittadino. Passando davanti alla chiesa di San Martino (dove è presente un affresco di Paolo Uccello raffigurante l’adorazione dei magi), andiamo subito alle torri ma, causa un mio problema di salute cronico, decidiamo di non salire (sono circa 300 gradini) e da lì di spostarci a visitare la chiesa di Santa Maria dei Servi della quale però possiamo apprezzare solo l’elegante quadriportico perché l’interno (dove si trova una Maestà del Cimabue) non è accessibile (NB: abbiamo anche notato, confesso con un certo disappunto, che fuori non è nemmeno affisso un cartello con gli orari di visita e ciò fa sospettare che in realtà sia sempre chiusa al pubblico eccetto che per le funzioni). Sempre spostandoci a piedi ci si reca in San Domenico che fortunatamente è aperta così da permetterci di apprezzare (anche da vicino dando un’offerta di appena 20 centesimi) la splendida Arca di San Domenico, opera di Nicola Pisano, e anche il bel crocefisso ligneo duecentesco di Giunta Pisano. Una volta visitata la chiesa passando a visitare il salone anatomico dell’Archiginnasio, sede della vecchia università, arriviamo in Piazza Maggiore. La facciata di San Petronio purtroppo è in ristrutturazione e l’interno colpisce soprattutto per la sua maestosità oltre che per un bel San Rocco, opera di Parmigianino, mentre la fontana del Nettuno del Giambologna, posta davanti al Palazzo comunale, è veramente impressionante, ma purtroppo ci sono un sacco di persone sedute sopra anche a mangiare e a dormire… cosa che, a parer mio, non andrebbe affatto permessa. Ultima deviazione culturale del nostro tour è San Francesco, la chiesa duecentesca dei francescani. Decidiamo, poi, di terminare la nostra visita dedicandoci allo shopping nei numerosissimi negozi del centro (Disney Store, H&M, un negozio di cose per la casa veramente interessante e affollato ecc.) e concedendoci un gelato dalla gelateria Gianni, consigliataci da alcuni nostri amici che studiano in città e che risulta essere la scoperta migliore di tutto il weekend con gli innumerevoli gusti particolari (consiglio “le due torri” e “inferno”, ma sono tutti squisiti). Torniamo quindi in Hotel, ci cambiamo e ci gettiamo nell’ottima movida bolognese.

La vita notturna si sviluppa soprattutto in via delle Moline, in via Zamboni e in Piazza Verdi e offre spunti per tutti i gusti e le tasche a partire dall’ora dell’aperitivo, che permette un’ampia scelta di locali con ricchi buffet dalle 18 alle 22 passate, fino ad arrivare alle offerte (come i 3×2 sui long drink) dei numerosissimi pub e bar della zona. In particolare, per la prima sera abbiamo scelto di fare l’apericena al caffè Zamboni, dove c’è un’ampia scelta di vini e con 7 euro ci siamo abbuffate. Il dopocena l’abbiamo trascorso al Kaffè Kaffeina (si chiama proprio così, con la K). Nonostante fosse giovedì sera, i locali erano entrambi affollati.

VENERDI’ 30 SETTEMBRE

Sveglia presto e in mezz’ora di treno arriviamo a Ferrara. Il ‘difetto’ principale di questa città medievale è il fatto che la stazione si trova a 20 minuti a piedi dal centro, ma se si è disposti a camminare (come abbiamo fatto noi) la passeggiata risulta piacevole (anche in una giornata calda) grazie al riparo offerto dagli alberi di viale Cavour. Si decide di andare a vedere la mostra a palazzo dei Diamanti dal titolo “Gli anni folli: la Parigi di Picasso, Dalì e Modigliani” (aperta fino all’8/01/12) sfruttando anche lo sconto per gli studenti universitari che, presentando la tessera o il libretto, permette di entrare a soli 8,50 euro. La mostra è davvero ben fatta e merita veramente una visita anzi, mi permetto di consigliarla anche a coloro che, come me, non amano particolarmente visitare cose simili e sono quasi ‘digiuni’ di arte perché si rimane veramente impressionati. Inoltre, grazie ai cartelli esplicativi e alle audioguide, non si hanno problemi di comprensione. Uscite dalla mostra (occorre all’incirca un’ora e mezza) ci rechiamo a palazzo Massari per visitare la mostra permanente sul pittore metafisico DePisis e gli altri pittori ferraresi suoi contemporanei dove, sempre grazie allo sconto studenti, paghiamo appena 2 euro. Sinceramente, però, contrariamente all’altra, questa la consiglio solo a coloro che di arte ci capiscono perché è totalmente priva di servizi ausiliari che forniscano spiegazioni sui dipinti e gli artisti meno conosciuti. Visitata la mostra si è fatta ora di incamminarci verso il Castello Estense del quale ammiriamo, tuttavia, solo il cortile e il particolare fossato presente ormai solo in pochi altri castelli perché, considerato che in questi giorni si sta svolgendo il Festival Internazionale di Ferrara, non possiamo accedere all’interno. Dopo aver mangiato nel poco tipico McDonald’s di piazza Trento e Trieste (ma confesso che essendo quasi le 13:30 avevamo più fame che voglia di cercare un posto tipico) visitiamo la maestosa cattedrale, anch’essa nella stessa piazza, e ci perdiamo poi a visitare le stradine medievali in un’atmosfera piacevole e rilassante che ci porta a definire Ferrara come la più bella città visitata in questo tour e come una città assolutamente vivibile. Riprendiamo il treno alle 15:30 circa e torniamo a Bologna per fare tappa prima al parco (dove stiamo sedute in puro relax per circa un’ora circondate da mamme e tate con bambini e da universitari che portano il cane a passeggio) e poi al mercato della Montagnola, dove si trova di tutto e di più per tutti i gusti e le tasche e dove con un buon colpo d’occhio si possono fare dei veri e propri affari. Passate in albergo a depositare gli acquisti torniamo verso le torri, prendiamo nuovamente il gelato dalla gelateria Gianni… per 5 minuti di puro piacere e terminiamo la visita della città di Bologna andando a visitare il complesso di Santo Stefano e, tornando in albergo, la Metropolitana cioè la Cattedrale. Verso le 21, dopo una doccia rinfrescante in hotel, ci tuffiamo ancora una volta nella vita notturna facendo apericena al Bounty (che è anche pizzeria e ristorante) dove ci concediamo, oltre al buffet, anche delle fantastiche chele di granchio e delle buone mozzarelline fritte e passando il dopocena nuovamente al Kaffè Kaffeina dove abbiamo qualche difficoltà a trovare posto ,ma dove ci troviamo assolutamente a nostro agio grazie anche al fatto che la clientela è composta per la totalità da studenti universitari.

SABATO 1 OTTOBRE

La mattina ci si alza, si fa il check out e poi si prende il treno per rientrare passando però, non da Prato come all’andata, ma da Parma così da poter visitare Modena. Neppure un’ora di treno e siamo già lì anche se purtroppo la stazione non è dotata di un deposito bagagli e siamo costrette a portarci dietro le valigie tutto il giorno, cosa che ci impedisce di andare a visitare la Galleria Estense dove, stando alla guida, vi sono numerose opere importanti come un ritratto di Francesco I d’Este, opera di Velazquez. Andiamo quindi solo alla Cattedrale romanica facendo però un giro più lungo per passare da parco Novi Sad dove sono in corso alcuni scavi archeologici e accedere al centro passando comunque davanti a Palazzo dei Musei. La principale attrazione della facciata della cattedrale, ovvero le storie della Genesi di Wiligelmo, sono però in parte in ristrutturazione così come la torre Ghirlandina, ma sia la facciata che l’interno sono suggestivi nonostante l’austerità dovuta al periodo di erezione (primi secoli dopo l’anno 1000). Dopo un giro per il mercatino dell’usato di piazza Grande, pranziamo in una pizzeria affollata di studenti di tutte le età in Piazza Mazzini per poi proseguire verso Palazzo Ducale, sede dell’Accademia Militare, quindi, non visitabile ma che colpisce per l’imponente facciata che sovrasta l’altrettanto imponente ingresso. Dopo un giro per le strade del centro si torna in stazione e si inizia il viaggio di ritorno con la consapevolezza che in Emilia, prima o poi, si tornerà sicuramente.



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