La prima volta in Egitto

Crociera sul Nilo più tre giorni al Cairo
Scritto da: ARMIC
la prima volta in egitto
Partenza il: 03/11/2019
Ritorno il: 13/11/2019
Viaggiatori: 6
Spesa: 2000 €
Dal 3 al 13 novembre 2019, crociera di sette giorni sul Nilo e tre notti al Cairo

EGITTO: dati generali

  • Paese Transcontinentale (Africa del nord e Asia sud ovest) Estensione=1.001.000 Kmq.
  • Confini: a nord mare Mediterraneo, a sud il Sudan, a ovest la Libia a est striscia di Gaza e Israele e Mar Rosso.
  • Popolazione =100 milioni abitanti
  • Lingua parlata: Arabo moderno+inglese+francese
  • Capitale: Cairo pop. 20.345.930
  • Governo: Repubblica Araba d’Egitto
  • Valuta: Sterlina Egiziana o lira Egiziana LE pari a 0,056 euro (1 lira egiziana è divisibile in cinquanta piastre).
  • Taglio Banconote da 1-5,10,20,50,100,200,500 LE.
  • Stipendio medio insegnante scuola 273 euro al mese.
  • 1 litro benzina = 0,39 Euro
  • Aspettativa di vita 70-75 anni

SINTESI del VIAGGIO

  • 10 pernottamenti (3 notti al Cairo e 7 sul Nilo)
  • Volo Bari- Roma-Cairo-Luxor A/R (Alitalia /Egipt Line.)
  • Hotel Cairo andata: 1 pernottamento (Hotel 5* )
  • Hotel Cairo ritorno : 2 pernottamenti (Hotel 5*)
  • Imbarco Battello: sette pernottamenti (motonave)
  • Costo complessivo 1500 euro a persona (comprensivi di visite guidate e mance)
  • Organizzazione : Agenzia Capitani Coraggiosi
  • Gruppo da Bari sei persone adulte più altre due da Milano tot. otto italiani accompagnati da guida che parla l’italiano.

Luoghi visitati:

  • Cairo (Piramidi-La Sfinge-Museo Egizio- Bazar- la Moschea-La città di Saladino)
  • Luxor (valle dei Re, il tempio della regina Hatshepsut, i colossi di Memnone, lavorazione alabastro, templi di Luxor e di Karnak)
  • Esna – (attraversamento della chiusa……)
  • Kom-ombo- (tempio di Sobek-haroeris + museo coccodrillo)
  • Assuan (visita alla Diga, visita villaggio Nubia – isola Elefantina, cateratte, locale spezie e locale profumi)
  • Abu Simbel: (templi del grande faraone Ramsete II e la moglie Nefertari, Alba deserto)

IL NILO

Se si considera che il 95% dell’Egitto sia deserto, la parte rimanente dove vive la maggior parte della popolazione è la valle del Nilo e la regione del delta. Il Nilo entra nel territorio egiziano poco a nord della città del Sudan Hadi halfa, dal 1970 anno di costruzione della diga di Assuan si allarga per formare il lago di Nasser che si estende per 478 km di cui 320 in territorio egiziano. L’altezza del lago di Nasser è di180 m. dopo la diga si snoda nel deserto della città di Assuan fino al Cairo. Sono 850 km dove si trovano importanti città e siti archeologici. A nord le città più importanti oltre al Cairo sono Alessandria, Porto Said, Suez, Alessandria, Giza, Shubbra Alkaymah, al misuran al Mahaiiah alkaubra.

PREMESSA

Da anni, amici, parenti, e figli parlano della Crociera in Egitto come uno dei viaggi indimenticabili che ognuno nella sua vita dovrebbe fare. Il viaggio tra deserti e le piramidi esalta l’immaginario, ti viene in mente la rivolta araba di “ Lawrence d’Arabia”, i misteri delle tombe egizie con le avventure di Indiana Jones, e le Piramidi, la settima meraviglia del mondo studiata sui libri della scuola elementare. Alessandra, la compagna di mio fratello Beppe, gestisce un’agenzia di viaggi a Bari, ha insistito affinché partissimo assieme a noi mia sorella Iole che con il marito Paolo tornerà per la terza volta in Egitto. Il pacchetto di dieci giorni, prevede viaggio aereo da Bari a Roma, Roma Cairo, pernottamento e ripartenza in aereo al mattino seguente per Luxor poi imbarco e crociera sul Nilo per sette notti in pensione completa su una motonave. Rientreremo al Cairo con altri due pernottamenti per visitare le piramidi e la città. Molte le visite guidate con interprete in italiano a seguito, belli gli alberghi e la motonave che da Luxor scenderà sino ad Assuan per poi risalire a Luxor per il rientro .

ITINERARIO

Abituato da anni ai viaggi in camper, mi fa strano affidarmi completamente ad Alessandra da me chiamata “Alessandra d’Egitto” la sua agenzia che ha organizzato il tutto, ma devo dire a viaggio concluso che è stata un’ottima scelta perciò merita un sincero ringraziamento. I tempi sono cambiati e viaggiare in sicurezza nei paesi nord africani è una cosa complessa. L’africa e il Medio Oriente sono luoghi che mi affascinano da sempre “artisticamente parlando” sento il richiamo levantino della mia Puglia, ma è necessaria un’organizzazione che garantisca standard di sicurezza accettabili. L’Egitto, è ancora una nazione a “Rischio” per gli avvenimenti di questi ultimi anni che hanno coinvolto i turisti, come del resto lo sono ancora di più La Libia e la Siria Quindi che fare? Basta un buon gruppo di compagni al viaggio, e un buon tour operation.

L’Egitto per sopravvivere economicamente ha necessità del turismo, non gli bastano, banane, datteri e petrolio; un grande territorio (più di tre volte l’Italia) in gran parte desertico con il verde limitato alle zone del delta e lungo il Nilo e poche oasi, deve trovare fonti di sostentamento per gli oltre 100 milioni di egiziani, la sua storia universalmente riconosciuta da tutta l’umanità lo aiuta in tal senso. Certo in questi periodi di conflitto nel nord africa , il turismo ne risente e si percepisce negli aeroporti, negli alberghi nei siti archeologici , anche per strada, dove L’attuale regime (repubblica araba semipresidenziale) è impegnato a rafforzare il suo sistema di sicurezza nazionale, con frequenti posti di blocco, e passaggi agli scanner la stessa guida sente la responsabilità del gruppo e a garanzia dello stesso, ci conduce in luoghi e siti, dove dovrebbe essere garantita la nostra incolumità.

L’arte di arrangiarsi, le mance e La Trattativa

Noi baresi, conosciamo bene l’arte d’arrangiarsi, è l’espediente naturale quando l’economia di un paese è in sofferenza, della necessità si fa virtù… ed ecco che non ci meravigliano vedere arrivare lungo il Nilo di giorno o di notte piccole imbarcazioni a remi che attaccati per “incanto” alla motonave ti vendono, abiti, tovaglie tappeti; te li lanciano sul ponte della nave in buste di plastica e con un linguaggio poliglotta t’invitano a comprare dopo un’estenuante trattativa. Restituisci se non ti va bene, oppure in un’altra busta inserisci i soldi per l’acquisto. Le Mance! “A tutti i livelli” una consuetudine, dai camerieri, agli autisti, ai barman, ai cocchieri… con pochi euro conquisti molti sorrisi. La valuta ufficiale è la sterlina egiziana conviene elargire questa valuta. La “trattativa” nelle strade o nei bazar è fantastica… prima ti osservano in un attimo e appena incrociano il tuo sguardo o scoprono il minimo interesse alla mercanzia, non ti abbandonano fino a quando non si conclude l’acquisto ti propongono abiti, tappeti, amuleti, vasi statue mummie faraoni di tutto e di più, sparandoti cifre esagerate in euro, trattando si può arrivare a sconti che arrivano anche al 90%. Altro consiglio utile, procuratevi cioccolatini, caramelle penne, colori e piccoli notes da regalare ai bambini.

CONSIGLI UTILI prima della partenza:

Anche se non è obbligatorio (si accede anche con carta d’identità valida per l’espatrio), ci è stato consigliato di fare i passaporti su cui sarà posto il visto all’arrivo, costo 20 euro. Una buona scorta di medicine a seguito per eventuali problemi gastrico- intestinali, magliette estive (troveremo a novembre ancora trenta gradi), sandali o scarponcini adatti per camminare tra polvere e pietre, borraccia, cappello, spray contro le mosche-zanzare, e se volete… tutto l’armamentario necessario per intraprendere l’avventura “d’Indiana Jones” specie se intendete avventurarvi nei deserti a est e ovest del Nilo come hanno fatto i nostri amici Bergamaschi /ecuadoregni. Per le donne, si consiglia un abito non decisamente scollato, un velo per emergenza moschea, e soprattutto tenere presente che ci si ritrova in un paese mussulmano dove le regole di comportamento tra uomini e donne sono ancora ben definite.

Il cibo: Decisamente è diverso dalla nostra cucina,per i condimenti e le spezie (coriandolo in primis). Riso, pollo, patate , carne e pesce, sono gli alimenti che non ci sono mancati sulla motonave, diverso è nei due alberghi dove abbiamo alloggiato al Cairo , qui la cucina è internazionale. Non abbiamo provato ristoranti locali, perché la pensione completa e l’intenso programma di visite non ti lasciavano tempo per provare altro e diciamocelo pure, eravamo un po’ prevenuti per l’igiene e i riflessi gastrici che comunque ci sono stati nonostante le nostre accortezze.

Acqua Minerale: La trovi ovunque, nelle navette con aria condizionata sparata al massimo, nei siti, tra le strade, in ogni vicolo, queste bottiglie da 1 litro o da mezzo litro le porti con te per bere, o per sciacquarti le mani o i per lavarti i denti la mattina, insomma ci accompagneranno per tutto l’intero viaggio. Ovviamente chi poteva distribuire tanta acqua qui in Egitto? Sempre loro le care multinazionali come Coca Cola, Pepsi e Neslè… si può metaforicamente parlando che questo è un turismo “ad acqua minerale” che proviene dal nostro “plastico occidente”.

Un po’… di STORIA Dell’antico EGITTO

Ho incominciato a documentarmi mentre scrivo questo diario, perciò mi scuso fin d’ora per gli azzardi storici. Faccio fatica a rimettere insieme vecchi ricordi scolastici, le spiegazioni della bravissima guida e alcuni testi come quello di Stefania Bonura o Luxor nella valle dei re di Alessandro Bongiovanni. Banalmente riporto una considerazione già fatta da altri: mentre in Egitto tremila anni prima di Cristo si costruivano le piramidi, in Europa eravamo alle prese con l’età del bronzo (tanto per capirci eravamo da poco usciti dalle caverne). Il popolo Africano, assieme ad altre civiltà dell’oriente, era molto più evoluto conosceva tecniche di costruzione, d’irrigazione, coltivava spezie erbe medicamentose ed era amministrato attraverso emissari dei faraoni e sacerdoti che “ curavano le offerte” del popolo. Stranamente da quello che si può immaginare, nell’antichità il basso Egitto era quello del delta del Nilo, mentre l’alto Egitto era quello a sud del Nilo pertanto nasce nella lettura della storia qualche difficoltà a comprendere la trasposizione geografica, ma gli egizi ritenevano che il Nilo nascendo dalle terre della Nubia, scendesse al mare mediterraneo e in tal senso rappresentavano geograficamente il nord e il sud.

La religione: Politeista, attribuiva a ogni dio una specificità, con templi e riti gestiti esclusivamente dai sommi sacerdoti che rappresentavano, subito dopo i faraoni, l’autorità più importante dello stato. Il re o faraone rappresentava la divinità sulla terra voluta dagli dei.

Altra corbelleria: mi sono fatto delle personali opinioni riguardo alla nutrita schiera degli dei egizi che si è arricchita di pari passo con le nuove dinastie faraoniche talvolta per giustificare le ascese al trono dei faraoni, con l’assenso dei sommi sacerdoti, che curavano riti e templi. Dunque mi pare fosse fondamentalmente, per il governo dell’antico Egitto, la fusione del potere dinastico con quello religioso, laddove questo non fosse avvenuto, come tra l’altro segnalato storicamente nei periodi intermedi, si diffondevano rivalità interne sui vari territori… che disgregavano l’unità del Paese.

I tre regni d’Egitto: L’Egitto, per circa tremila anni, ha visto il disfacimento e la riunificazione del suo regno. I periodi storici di riferimento sono sostanzialmente tre: Antico regno, Medio regno, Nuovo regno, intervallati da lunghi periodi in cui frequenti erano le guerre civili, incursioni dei popoli limitrofi.

Nel periodo meno conosciuto che va dal 3000, al 2700 a.c. precedente all’antico regno, detto ARCAICO, nasce la prima e la seconda dinastia dei faraoni con Narmer (3000a.c.) cui si deve la riunificazione dell’alto e basso Egitto, poi dal 2650 al 2015 nell’antico regno (3 e 4 dinastia dei faraoni) furono erette le Piramidi , segue ancora un periodo intermedio (dalla 7 alla 10 dinastia) dove si assiste alla caduta dell’ antico regno per far posto a periodi anarchici di rivalità per il potere, infiltrazioni asiatiche nel delta e una crescente importanza di Tebe l’attuale Luxor che offuscò Melfi e il delta del Nilo. Intorno al 2040a.c.nasce il medio regno, l’Egitto torna a essere unito (dinastia XI e XII) i principi di Tebe l’attuale Luxor, estendono la loro influenza con puntate in Siria e Palestina fino al 1800a.c. quando ritorna una nuova fase d’instabilità che comporterà una nuova rottura dell’unità nazionale a causa dell’accresciuto potere dei principi di origine asiatica del delta del Nilo. Dopo questo periodo intermedio dove si sono succeduti dal 1800 al 1530 a.c.molti sovrani (dall’otto alla diciassette dinastia) si assiste allo sfaldamento dello stato centralizzato, per la prima volta l’Egitto cade sotto il dominio dei popoli stranieri che saranno cacciati dai principi di Tebe i quali diedero origine alla nuova riunificazione dell’Egitto ovvero al Nuovo Regno dal 1530 al 1080 a.c. (18 alla 20 dinastia) un periodo di grande ricchezza e potenza per l’Egitto con la trasformazione di Tebe in capitale estendendo la loro zona d’influenza dall’Eufrate alla Nubia. In questo periodo crebbe anche il potere del clero legato al dio tebano Amon. Dopo, il nuovo regno succede il terzo periodo intermedio dove varie dinastie XXI alla XXV) da quella dei profeti di Amon, a quelli libici per finire a quella nubiana si alternano fino a quando nel 664a.c. furono sconfitti dagli Assiri . Mi rendo conto che non è semplice ricomporre i vari periodi intermedi con i tre regni, ma ho voluto prima spiegare prima a me che nei tremila anni di storia dell’antico Egitto, sono inglobati periodi di grande prosperità alternati a piccoli e grandi conflitti che sembrano metaforicamente coincidere con le piene e con le siccità del Nilo.

LA CROCIERA SUL NILO

Ci ritroviamo a percorrere sul Nilo il tratto che va da Luxor ad Assuan nell’alto Egitto dove nel periodo del Nuovo regno, dalla XVIII alla XX dinastia dove regnarono per circa 450 anni trentadue faraoni. La capitale era Tebe oggi Luxor (dal 1530 al 1080a.c.) E’ il periodo più interessante e prospero per l’Egitto che si manifesta con opere Templi e Tombe d’immenso valore storico paragonabili alle Piramidi del Cairo. Tutto quello che si conosce attraverso gli scavi e gli studi di esperti Egittologi, è documentato dai geroglifici e bassorilievi scavati nelle tombe, dai papiri e dagli oggetti rinvenuti, oltre che dai racconti di storici greci come Erodoto. Alla base della civiltà egizia vi è il culto dell’aldilà dei riti sacerdotali e delle offerte agli dei che condizionavano la vita del popolo . L’amministrazione era regolata attraverso province cui si poneva a capo un rappresentante del clero o del faraone. Mi è rimasto impresso il loro sistema di pagamento dei tributi, esso variava secondo delle piene e delle inondazioni del Nilo misurate con i nilometri, pozzi situati lungo le sponde che a secondo dei livelli, condizionavano le tasse al popolo.

tragitto crociera da Luxor ad Assuan circa 250 km.

DIARIO di viaggio

Domenica 3 novembre – Partenza (pernottamento al Cairo)

Si parte da Bari per Roma con volo Alitalia previsto alle ore 6:20/. Alle 4.00 arrivano Beppe e Alessandra con Bus navetta dei Capitani Strepitosi (carico valige da parte di Beppe mi sostituirà in tutto il viaggio per il mio colpo della strega arrivato al momento giusto, due giorni prima della partenza), parcheggiamo al Pinguino nei pressi della fiera levante, riprenderemo la navetta al rientro tra dieci giorni (costo meno di 40 euro). Alessandra ci consegna tutti i biglietti e il programma nei suoi dettagli a ognuno di noi, fatti i controlli di routine posti in stiva due valigie grandi, i due trolley a mano per ogni coppia li porteremo a bordo come bagaglio a mano e partiamo regolarmente in orario per arrivare a Roma Fiumicino alle ore 7,30. Ci attendono alcune ore di sosta in aeroporto prima di riprendere il volo sempre con Alitalia per il Cairo previsto alle ore 12,10. Alessandra ci porta nella sala vip dell’aeroporto di Fiumicino con colazione a buffet (offerta gratuita di Capitani Strepitosi) qui comodamente seduti, attenderemo la partenza per l’Egitto. Arrivati al Cairo, In aeroporto ci dotiamo di schede telefoniche egiziane, (ho già scaricato dalla mia scheda Wind 40 euro senza telefonare) . Abbiamo pagato il visto d’ingresso (20 euro per ognuno di noi) e ci avviamo all’uscita, dove con la guida saliamo sulla navetta che ci porterà in albergo.

CAIRO: prime impressioni

Da questo momento siamo spettatori e involontari attori di questo spettacolo all’aperto che è il Cairo, Palazzi ammassati come grandi casermoni popolari, Voci, claxon, auto impazzite, fumi odori, e masserizie ammassate un po’ ovunque. E’ questa la mia prima impressione dal finestrino attraversando il traffico “impazzito” in un pulmino che a tutta birra si districa tra gli incroci e le corsie, tra motorini auto che sfrecciano da tutti i lati e che mettono a dura prova le capacità di guida… qui la patente te la danno senza scuola guida…oltretutto sarebbe impossibile osservare i cartelli stradali e le minime regole di circolazione. Parliamo di una metropoli di oltre venti milioni di persone, ci vuole più di un’ora con la navetta per arrivare dall’aeroporto al nostro albergo. E’un pomeriggio caldo dove l’aria condizionata del pulmino e le sue volute nel traffico ti danno l’impressione di essere in piena estate su una giostra di un luna Park che incomincio a decifrare. Già dall’aereo ero stato colpito vastità della città immersa in un deserto e tagliata dal fiume, una selva di palazzi molti dei quali in costruzione, destinati ad accogliere dalle periferie al centro oltre venti milioni di abitanti.

Il traffico al Cairo è unico, tra gas di scarico motorini che sfrecciano a destra e sinistra e claxon a tutto spiano, il nostro autista si fa strada agevolmente. Esterrefatti ci guardano pensando all’incolumità della gente e delle loro auto, un disordine organizzato che sembra ubbidire alla regola “vai dove vuoi”. Precedenza, semafori e segnaletica sono optional, seppure abituato a questa guida spericolata nel traffico di Bari, devo ammettere che con il Cairo non ci sono paragoni che tengano

Contrasti “al Cairo”. Una realtà senza dubbio difficile per le problematiche dovute ai contrasti sociali, qui molta gente vive con salari di fame arrangiandosi come può, a ogni angolo trovi qualcuno che ti offre qualcosa in cambio di spiccioli, Mentre altri, hanno grosse disponibilità economiche… e questo lo noti quando sei al Ramses Hotel un cinque stelle dove all’ingresso super controllato trovi un vero e proprio “ check-point” e uomini d’affari arabi cui certo non manca l’agiatezza.

Arriviamo dopo circa un’ora e mezzo al RAMSES HILTON, un grande grattacelo ubicato nel centro del Cairo di fronte al Nilo, ha un “esercito” di personale che attende con un sorriso una mancia che difficilmente neghi per la loro gentilezza e cortesia, l’ hotel a cinque stelle è un “porto di mare” dove perdersi è facile. Il primo intoppo: “all’appello” manca una valigia, subbuglio alla portineria , Alessandra e Beppe si danno da fare per verificare, chiedono anche di controllare le videocamere all’ingresso, ma tutto è vano. Menica e mio cognato Paolo sono convinti della “sparizione magica del bagaglio”. Prendiamo possesso della stanza, il secondo “intoppo”: insopportabile l’odore di vernice o bostik, forse avranno cambiato in giornata la mochette, sta di fatto che dormirci per la notte è impossibile quindi cambiamo stanza. Mi rendo conto che stiamo involontariamente arrecando qualche problema all’Alessandra che è stata la promotrice del viaggio, nonché l’organizzatrice di tutto, lei molto scrupolosa, gestisce un’agenzia di viaggi Capitani strepitosi di Bari, ha provveduto da tempo ai biglietti dell’aereo alla brochure del programma ai contatti con il tour operator internazionale e non ultimo l’assistenza agli “anziani”, sostenuta da Beppe il suo compagno di vita nonché mio fratello, che cura la logistica e il trasbordo dei bagagli. Mirabile il loro entusiasmo e la cura affinché il viaggio risulti il più confortevole e interessante. Ovviamente Menica (mia moglie) ed io li stiamo mettendo a dura prova, ma qui l’influenza Egizia (maledizione di Tutankhamon) e qualche piccola negatività d’origine barese, si fa sentire: vedi il mio colpo della strega due giorni prima della partenza, ma io confido nei miei anticorpi.

Mia sorella Iole e Paolo suo marito, esperti viaggiatori da anni girano per il mondo, sono attenti ai dettagli, per loro, non è il primo viaggio in Egitto ricordano i precedenti negativi dovuti al cibo e alla pulizia né fa sfoggio, il Paolo nei suoi commenti, a lui faccio sempre domande insidiose tra cui la più ovvia “dove nasce il Nilo” e subito Lui: dal lago Vittoria, lo riprendo sull’argomento: voglio sapere esattamente le sue origini ovvero le sorgenti di questo fiume che si stende per oltre seimila km con i suoi affluenti , Ne parleremo meglio quando visiteremo la diga di Assuan. A parte gli scherzi, mi diverte molto stuzzicare “la Cultura Egizia di mio Cognato”. Ritorniamo ad Alessandra che ci ha riservato la seconda sorpresa della giornata, alle venti, ci ritroviamo tutti nella hall dell’albergo per prendere la navetta e andare verso le sponde del Nilo dove ci attende la motonave “ANDREA” che ci porterà in giro a suon di musica, ceneremo assistendo allo spettacolo con la danzatrice del ventre e con il ballerino “Derviscio”e il suo nano. (anche la cena e lo spettacolo è un omaggio dell’Alessandra).

Lunedì 4 novembre – (volo CAIRO-LUXOR) e pernottamento motonave a Luxor

È passata la prima notte Egizia sotto effetto del cortisone, nonostante la valigia mancante c’è tutto il necessario per la sopravvivenza (dalle medicine al mio pigiama), quindi continuiamo il viaggio in tranquillità, Apro la finestra e riprendo con la telecamera il panorama del Cairo, di colpo entra nella stanza un rumore assordante di auto e clacson mentre di fronte a me e al suo Nilo imperturbabile domina la torre del Cairo alta 187 metri. Scendiamo per la colazione, un esercito di camerieri, addetti alla sicurezza, chef tutti a completa disposizione, ti preparano di tutto, hai solo la difficoltà della scelta. Per Paolo il “diffidente” solo colazione a base di uova a tegamino, ovviamente aggiungo io “alla Faraona”, per me latte miele e pillole gli altri si daranno da fare con cornetti caffè… tutto e di più. Terminata la “lussureggiante colazione”, si parte per l’aeroporto, destinazione Luxor con volo Egipt-air. Molto più confortevole che quell’Alitalia.

La valigia ritrovata. Alessandra non si da vinta e ritrova la valigia smarrita al deposito bagagli dell’aeroporto: non era stata ritirata, felicità per tutti e serenità ritrovata soprattutto per Menica.

LUXOR (imbarco crociera sul Nilo). Atterriamo a Luxor dopo un’ora, qui ci attende un accompagnatore che con la navetta ci porta allo scalo della motonave OPERA un albergo viaggiante su tre piani più solarium. Prima di salire sulla motonave un breve tragitto a piedi dove ci aspettano una decina di bambini che chiedono spiccioli, Menica, distribuisce le prime penne acquistate in Italia, si rileverà un’ottima idea Una visita fugace al battello, e poi l’incontro con Mahmoud la nostra guida. Ci hanno assegnato tre suite matrimoniali che fanno invidia al sultano, la mia belissima ma rumorosa per via dei motori e dei condizionatori posti accanto (continua la maledizione di Tutankanom). Ci cambieranno di stanza gli ultimi due giorni. Con la guida concordiamo per domani mattina la visita alla terra dei Re al tempio della Regina Hatshepsu ai templi di Luxor e Karnak (evitandoli al rientro). Ora ci riposeremo godremo del sole del Nilo distesi sul lettino del solarium della motonave. Sorridenti camerieri ci attendono all’ora di cena, nel grande ristorante, un tavolo da otto posti, gli altri due componenti del gruppo arriveranno più tardi. E’ il primo vero contatto con la cucina egiziana e da subito si nota il prevalere del riso e del pollo e altri piatti tipici conditi con il “coriandolo” che rende ogni pietanza un po’ troppo particolare, non a tutti noi piace… Terminata la cena, incontriamo i due nuovi componenti del gruppo (una vera scoperta) con loro e la guida definiamo il programma di massima. Michel-nilo (così l’ho battezzato) è un Bergamasco” atipico”, non si contano le volte che è venuto in Egitto, il secondo Diego originario dell’Ecuador, ma stabilizzato da anni a Milano, è alla prima esperienza sul Nilo come del resto noi, tranne Paolo e Iole. Domani sveglia alle 5, oo per essere i primi al sito della valle dei re.

Martedì 5 novembre – (LUXOR-ESNA-EDFU) pernottamento a EDFU

Immaginate di trovarvi nel NUOVO REGNO 1530 al 1080 a.c. è un periodo di grande ricchezza e potenza, Tebe, l’attuale Luxor diviene capitale dell’alto e del basso Egitto, dopo tre secoli d’instabilità a causa delle guerre intestine e del dominio di popoli stranieri. Grazie ai principi di Tebe, sono cacciati gli stranieri e si riunifica l’Egitto. Tebe diviene è il centro politico dei faraoni (dinastia XI e XII), qui si ergono templi e si scavano le loro tombe. Nella parte orientale la “città dei vivi”, nella parte occidentale la “città dei morti” quest’ultima in una valle isolata dove venivano sepolti i faraoni, i loro figli, le loro mogli, i sacerdoti e coloro che facevano parte della loro corte; in tutto oltre 60 tombe ( gli scavi sono ancora in atto). Il posto prescelto per le sepolture è collocato in una vallata sovrastata da una montagna a forma di piramide, il suo unico ingresso consentiva la sorveglianza delle tombe, affinché non fossero saccheggiate e deturpate. Scavate nella pietra calcarea, le tombe di solito hanno un’entrata, una scalinata e un corridoio in discesa che arriva a due nicchie opposte che servivano per sostare con il sarcofago che poi era posto nella sala funeraria. Le pareti del lungo corridoio affrescate o scolpite con immagini a rilievo, raccontano la vita del faraone, il suo nome scritto sul cartiglio, e scene di guerra e di ringraziamento agli dei.. Le tombe Venivano costruite appena un faraone saliva al trono per essere completate in tempo alla sua morte. Il corteo funebre durava alcuni giorni, prima si procedeva alla imbalsamazione e poi alla posa nel sarcofago della mummia che era rinchiusa con un coperchio di pietra pesantissimo. Tutto serviva a proteggere il corpo del faraone e gli oggetti a lui cari, dalle incursioni dei ladri. Purtroppo nel tempo molte tombe sono state saccheggiate e deturpate. La guida Mohammed, molto preparata, in un buon italiano, precisa che alcune immagini dei faraoni scolpite o affrescate erano appositamente deturpate con piccole picconate su ordine del faraone reggente alfine di offuscare le gesta dei suoi predecessori. Siamo tra i primi ad arrivare al sito, un trenino ci ha portato dal parcheggio della navetta all’ingresso delle tombe. La guida ci consegna il biglietto che prevede tre visite; (prima di scrivere ho chiesto conferma al mio amico Michel-nilo da Bergamo egittologo di lungo corso, le tombe dei faraoni visitate sono: quella di Ramses IV, Ramses XI e la terza di Merenptah figlio di Ramses II). I” Ramses” hanno lasciato il segno, infatti, ne trovo 11 nel periodo del nuovo regno, il più importante è stato Ramses II che visse oltre 91 anni ,possente guerriero alto 1,85 con i capelli rossi e il volto bianco… strano per un egiziano, innamoratissimo di una delle sue mogli Neferthari a cui dedicò uno dei templi minori di Abu Simbel.

Mi scuso fin d’ora per le inesattezze e le “castronerie storiche “del racconto, devo ammettere che per sopperire in parte alla mia ignoranza Egizia, ho fatto ricorso a internet nonostante sia stato abbastanza attento al racconto del bravo Moameth (la Guida), ma non basta per la mia memoria che perde colpi.

Le tombe visitate. La prima tomba è quella di Ramses IV (figlio di Ramses III e della madre regina Tyti figlia e sposa dello stesso Ramses III), questo faraone governò per circa sei anni, morì prima che la sua tomba fosse ultimata. Lunga circa 66 metri ci è stata consigliata dalla guida perché tenuta bene, con un sarcofago in granito rosso e le trasformazioni in epoche successive con immagini di origine greca romana. Alle pareti raffigurazioni del faraone, famoso le sue opere murarie, e del libro di Nut (dea della notte). La seconda è quella di Ramses IX di 105 m di lunghezza , larga 8 metri la più prossima all’ingresso del sito. Ha tre corridoi che si susseguono e una camera funeraria rettangolare dove doveva trovarsi il sarcofago della mummia quest’ultima non c’è. La terza tomba quella di Merenptah il faraone 13 figlio Ramses II, governò per 9 anni perché il padre visse oltre novanta. Diede poco peso alle incursioni degli Assiri si pensa che fosse il faraone travolto dalle acque del mar rosso per inseguire gli ebrei perché sono state trovate tracce di sale sulla sua mummia, ma non è confermato. La sua tomba è lunga 165 metri ben tenuta tutti i corridoi decorati, la volta della camera sepolcrale è decorata con un soffitto astronomico. Pagando un ulteriore biglietto, è possibile visitare la tomba di Tutankanom, il faraone bambino che morì giovane a 19 . Non l’abbiamo visitato perché sconsigliati dalla stessa guida, il tesoro che è stato trovato intatto per oltre tremila anni, si trova nel museo egizio del Cairo che noi visiteremo in seguito.

Distante pochi km dalla valle dei re si trova il complesso di AL DEIR AL BAHARI, che ospita nella sua spianata alcuni complessi funerari, noi visiteremo quello della Regina Hatshepsut. E’ una delle poche regine a essere stata faraone: mi viene in mente Cleopatra che governò molto più tardi in epoca Tolemaica. Viene quasi sempre ritratta con una barba posticcia, nonostante la sua bellezza ciò gli serviva per affermare maggiormente il suo potere divino.

Hatshepsut – m’incuriosisce per la sua storia familiare abbastanza complessa: nasce figlia di Faraone Thutmose I e la regina Ahmose, Alla morte del padre il titolo reale passa al suo fratellastro ,nato da una seconda moglie del faraone, Thutmose II (il quale non brillò nei tre anni di suo governo ), morì presto a soli 30 anni . Tocco a lei giovane regina a governare, sostenuta dal clero che la nominò Divina sposa di Amon Il dio più importante d’Egitto e l’unica erede di sangue reale non essendoci eredi maschi diretti . La sua secessione però fu contrastata perché il marito ebbe un figlio maschio da una seconda moglie . Questo divenne faraone prendendo il nome di Thutmose III alla morte di Hatshepsut , che comunque governò per circa 22 anni. Dopo la morte di Hatshepsut il figliastro fece deturpare le immagini della regina di cui non gradiva le gesta. Questa intricata storia dinastica, (all’epoca i faraoni si potevano sposare più volte con donne diverse e dello stesso rango familiare, sorelle, Figlie e madri…) si aggiunge un’altra di cui si fantastica un po’ ed è quella dell’amore segreto “ma non troppo” tra la Regina e il suo architetto di corte Senenmut a cui si deve la costruzione anche del suo tempio funebre.

Gli storici attribuiscono a questa regina, indubbi meriti, aumentò il prestigio dell’Egitto senza guerre, fece erigere templi ,diede un periodo di prosperità al popolo. La sua morte, si pensa causata per un avvelenamento, sulla sua mummia hanno riscontrato una crema per la pelle che gli fu letale. Veniamo al tempio : si sviluppa su tre piani due lunghe rampe portano ai piani superiori ; il primo porticato di colonne quadrate indicano l’imponenza e la stessa modernità architettonica del sito. Poi il secondo porticato con le statue che rappresentano la regina e infine la sala sepolcrale. Il colpo d’occhio è eccezionale, il tempio con domina la piana con una vista mozzafiato dove s’intravede il Nilo, alcune stanze in parte dipinte e in parte deturpate ,raccontano la vita e le imprese storiche del suo regno.

LAVORAZIONE ALABASTRO. Terminata la visita che dura circa un’ora arriviamo presso una bottega dove si lavora l’alabastro. ci accolgono offrendoci il loro te, spiegano la tecnica del loro lavoro infine ci propongono molto cortesemente i loro prodotti. Menica vuole acquistarne qualcuno, ma i prezzi a mio avviso sono eccessivi, qui non c’è stata trattativa siamo ancora all’inizi del viaggio.

COLOSSI DI MEMNONE. A soli 8 km di distanza, in una piana, ecco apparire le due grandi statue di Amenofi III alte18 metri . Lo rappresentano seduto sul trono con le mani sulle ginocchia. Le statue non sono ben conservate sono di quarzite ,materiale fragile e sensibile alle intemperie. Il nome dei colossi sembra derivare dall’accorato saluto di Mennone (eroe greco) alla madre; infatti questo addio lamentoso sembra riproporsi anche per le due statue . E’ il vento egiziano che attraversando i due colossi crea strani effetti sonori. Prima di risalire sulla navetta, vengo avvicinato dai soliti venditori che mi propinano per 45 euro due scarabei neri di medie dimensioni a detta loro di “basalto”, io gli darò 5 euro in tutto incomincio a comprendere i termini delle trattative commerciali con questi simpatici venditori. Dopo i colossi e la trattativa,un barcone ci attende e ci porta alla riva est di Luxor ; appena scesi siamo nella “città dei vivi” la vecchia Tebe (luxor) dove si trovano i magnifici templi in onore degli dei e dei Faraoni.

TEMPIO DI LUXOR. I templi per gli egizi rappresentavano il luogo sacro dove assicurare prosperità ed ordine alla loro stessa civiltà, i sacerdoti erano coloro che gestivano e curavano il culto religioso, mentre il popolo poteva accedervi in talune circostanze con i limiti imposti dall’autorità religiosa o dal loro faraone. A luxor nel periodo del Nuovo regno nacquero i templi migliori come quello di Luxor edificato dal 1570 al 1300 a.c. voluto da Amenhotep III e da Ramses II è dedicato al dio AmonRa . Qui sembra che ti aspettano all’ingresso ,”come sentinelle al posto di blocco” le quattro imponenti statue del faraone Ramses II(due sedute e due in piedi), subito dopo la moschea di Abu el Haggas costruita nel periodo di dominazione araba poi un colonnato con statue e con uno obelisco , l’ altro è stato trasportato al Palace della concorde a Parigi,: Nel tempio si trova il sacrario dedicato al dio Amon. In questo Luogo avveniva ogni anno la festa di Opet in cui le statue degli dei Amon ,la moglie Mut, e il figlio Khons venivano trasportate in barca da Karnak a Luxor ,un brevissimo tragitto sul Nilo .

TEMPIO DI KARNAK. Poco distante, a piedi arriviamo al tempio di Karnak con il solito biglietto d’ingresso. E’ un grande sito che comprende tre complessi templari racchiusi da cinte murarie di mattoni crudi, dedicati al dio Amon RA, alla Dea Mut e al dio Montu. Quasi tutti i faraonida TumuthoseI all’inizio della XXII dinastia sino ad Amennhotep III e a Ramses II e III compresa la regina Hatsheptsut. Il cuore di Karnak è la grande sala ipostina144colonne che sostengono un tetto in parte crollato a più di 20 metri di altezza, un gioco particolare di luci illumina la navata centrale , dove si possono ammirare due obelischi uno il più alto quello della regina Hatshepsut l’altro del faraone Tumothose I. Il complesso fu costruito da cittadini liberi che in una parte dell’anno servivano da maestranze operaie.

Lungo il Nilo. Ritorniamo in navetta alla motonave, mentre stiamo pranzando si parte verso Edfu dove pernotteremo. Incantati, e curiosi incominciamo a goderci il paesaggio del Nilo , le sue sponde ricche di palmeti e papiri, tra loro scorgi piccoli casolari con vacche bambimbi e pastori che alternano la loro vita con le loro barchette per la pesca quotidiana. Da bravi turisti non ci facciamo mancare niente , la visuale dal ponte con le prime foto di rito, lo scoscio della nave sulle calme acque conciliano il relax sul ponte a base di caffè, tè… cappuccino inzuppati con biscotti allo zenzero, in attesa del tramonto.

Prima di arrivare ad Edfu, attraversiamo la chiusa di Esna (cittadina sulla sponda occidentale del nilo) necessaria per il dislivello del fiume. Ogni motonave, attende il suo turno (due ogni ora) passa lungo una chiusa che viene riempita fino al raggiungimento del livello del fiume. Intanto si è fatto buio sul ponte, luci diffuse e un sottofondo musicale ad un tratto vengono bruscamente interrotte da un groviglio di voci dal basso della motonave. Venditori di abiti, tappeti , tovaglie ed altro attraccati alla nave con piccole barche a remi, sfoggiano un linguaggio universale (spagnolo, inglese, francese italiano) e ti propongono la loro merce. Approfitto per acquistare un abito egiziano per la festa araba prevista per domani sera sulla nave, mia moglie invece compra una tovaglia ,il tutto avviene mentre noi affacciati sul ponte da una parte e loro giù sulla loro barca a oltre 20 metri. Solita trattativa, mi buttano sul ponte della nave con un lancio da olimpionici l’abito bianco e la tovaglia, avvolti da buste di cellofan, tutto ok , gli rispedisco in busta di plastica gli euro pattuiti. Al ritorno li ritroveremo puntualmente di giorno per l’attraversamento della chiusa in compagnia di una “compiacevole “motovedetta della polizia egiziana .

Mercoledì 6 novembre – EDFU, KOMBO, ASSUAN (pernottamento ad Assuan)

EDFU. Come Concordato con Mammeth, puntuali ci ritroviamo dopo la colazione all’uscita della nave, dove ci aspettano le famose carrozze di Edfu che ci porteranno al tempio di Horus – vani sono stati i tentativi dell’ amministrazione locale per sostituire le carrozze malandate con furgoncini per il trasporto dei turisti, ormai questa corsa di “cavalli in carrozza” è una caratteristica unica, che vede vecchi e giovani cocchieri correre nella competizione giornaliera con i loro smunti cavalli e le loro diroccate carrozze. Più corri, più turisti porti al tempio, più guadagni. Prima di arrivare le carrozze parcheggiano ed ogni cocchiere ti da il suo nome e il suo posto per la corsa del rientro che prevede la solita mancia finale. Al tempio ci si arriva attraversando la solita fila di bancarelle con amuleti, abiti tutto e di più.Il tempio è il luogo di culto dedicato al dio Horus, risale all’antico regno, restaurato durante il nuovo regno dal faraone Thutmose III il figliastro della regina Hageptsud… venne disseppellito dalla sabbia nel 1860 rivelando la sua ottima conservazione. All’ingresso la struttura a cannocchiale, ormai caratteristica dei templi che stiamo visitando, da qui entri in ambienti sempre più piccoli e bui fino ad arrivare alla sala sepolcrale. Ingresso sala ipostilia formata da colonne che sorreggono il soffitto alto di una decina di metri al centro la barca solare dove si distingue il tabernacolo un monolitico in granito con la statua del dio falco horus . il tempio terminato in epoca tolemaica è il secondo come estensione dopo quello di Karnak, qui si festeggiava la festa del nuovo anno il matrimonio tra Horus con Hathor( dea dell’amore e della bellezza ) e la vittoria di Horus sul dio Seth (dio del caos). La visita dura circa due ore , alla fine ritorniamo alla carrozza che ci riporta alla motonave per un nuovo relax sul ponte , dove usufruiamo di un breve massaggio rilassante compreso nel soggiorno.

KOM-OMBO (tempio dedicato a Sobek-Haroeris). Nel pomeriggio, si riparte per Kom-ombo, piccola cittadina sulla riva occidentale del Nilo distante una 40 di km da Assuan, scendiamo dalla motonave per visitare il tempio dedicato a Sobek –Haroeris. Una passeggiata lungo le rive del Nilo dove non poteva mancare l’incantatore di serpenti. Siamo all’ingresso del tempio , Mom. la nostra guida, incomincia ad illustrare :il tempio costruito nel periodo tolemaico dal 330°.c. al 33 d.c (periodo in cui regnò Cleopatra) ha due parti lungo il suo asse principale una a destra dedicata al dio coccodrillo Sobek e l’altra al dio falco Horo. Suggestivo il sito al tramonto per effetto delle luci e di un pozzo laterale dove si può vedere il nilometro che stabilisce le piene del fiume. Le sale sono circondate da colonne che sostengono le travi del tetto, alcune affrescate altre con bassorilievi su pareti di calcare ed arenaria che raccontano le gesta dei faraoni tolemaici da Tolomeo VI a Tolomeo XIII. Alle pareti in alcune parti vengono riportate le quantità e la qualità delle offerte ,alcune delle quali si riferivano agli animali che venivano uccisi e poi deposti nel sepolcro dopo essere stati mummificati in onore degli dei. Terminata la visita del tempio, accanto pochi metri ci rechiamo al museo del coccodrillo , qui solo per curiosità. Qui solo mummie dei coccodrilli del Nilo ,animale sacro per gli egizi, imbalsamati in onore al dio Sobek. Un bellissimo tramonto e una serata araba in costume completeranno la giornata.

Giovedì 7 novembre – Abu Simbel (pernottamento Assuan)

Intanto la motonave riprende il suo viaggio fino ad Assuan, ci aspetta una levata alle 3,30 perché dovremo fare 280 km a sud di Assuan, partiremo con un bus, assieme ad una comitiva di turisti spagnoli: obbiettivo arrivare tra i primi ad Abu Simbel uno dei siti archeologici più belli e visitati. Alle cinque siamo all’ingresso della strada che viene aperta al traffico proprio a quest’ora, percorriamo kilometri tra veglia e sonno, mentre questa strada magica interminabile taglia in due il deserto, s’affaccia l’alba surreale con il suo fascino silenzioso. Siamo fuori dal quel caotico viavai delle auto del Cairo o delle rumorose carrozze di Edfu, qui senti solo il rumore del tuo bus e ogni tanto scorgi qualche timido villaggio, dove tentativi malriusciti d’insediamento lasciano desolata tutta la zona.

Arriviamo sulla riva occidentale del lago artificiale di Nasser. Storia e modernità s’incrociano creando una vera meraviglia . Quando si decise negli anni 60 di fare la diga di Assuan per regolare le piene del Nilo attraverso un bacino artificiale per salvare i templi che sarebbero rimasti immersi per sempre, 113 paesi con mezzi e uomini decisero con un grande progetto ingegneristico svedese, di tagliare in grossi blocchi il sito composto dai due templi dedicati a Ramses II e alla regina Nefertari per spostarli per altri 300 metri in una zona più alta . I blocchi poi ricomposti vennero incastonati in una cupola di calcestruzzo e cemento armato.

Tempio di Ramses II. Una facciata alta di 33 metri e una larghezza di 38, si impone alla vista dei turisti, quattro statue del faraone sedute con la corona dell’alto e del basso Egitto con accanto le statue della madre e della moglie Nefertari indicano l’entrata al tempio. Nella prima sala, otto piloni su cui appoggiano otto statue del faraone , mentre ai lati le pareti riportano le vittorie contro gli Ittiti i Siriani ,i Libici e i Nubiani. E’ senz’altro uno dei maggiori faraoni d’Egitto, oltretutto longevo (morì dopo oltre 90 anni) famoso per le sue conquiste e innamorato della moglie Nefertari a cui dedicò il tempio minore di Abu-Simbel e una delle più belle tombe nella valle delle Regine a Luxor. Continuando si arriva nella seconda sala dove quattro statue guardano alla porta d’ingresso, l’orientamento delle stesse tra cui quella di Ramses, fa si, che in due periodi dell’anno il primo raggio solare illumini il suo volto .

Il tempio di Nefertari. Un centinaio di metri più a nord, il tempio della regina Nefertari, una delle regine del faraone, senz’altro la più amata, non solo per la sua bellezza ma anche per le doti culturali, sapeva leggere e scrivere ed intratteneva rapporti epistolari con altri re dell’egitto. Il tempio ha una facciata lunga 28 metri e alta 12 è ornato da sei statue di 10 metri che rappresentano il faraone e la moglie con i figli minori. Da notare che è l’unico tempio dove il re e la sua regina hanno la stessa statura. L’entrata conduce ad una sala con 6 pilastri con le teste di Hathor, le pareti raccontano della vita della regina e del suo faraone, infine nell’ultima sala in una nicchia il dio Hathor in forma di vacca.

ASSUAN. Ritorniamo in tempo alla nostra motonave per il pranzo, oggi pomeriggio siamo relativamente liberi. Nel pomeriggio all’uscita della motonave c’è un bar caffè dove entriamo per un aperitivo e per fumare il narghilè... due chiacchiere con la nostra guida e poi si ritorna sulla nave per cenare e goderci uno spettacolo egiziano a dir poco “Estenuante” con una musica e ballerini egizi che non catturano molto la nostra attenzione.

Venerdì 8 novembre – Villaggio nubiano, giro Assuan chiesa ortodossa (pernottamento Assuan)

VILLAGGIO NUBIANO. Stamattina un’altra avventura, abbiamo accettato un apposito mini tour per arrivare al villaggio nubiano(costo 60 euro e persona). Un barcone ci carica assieme al gruppo dei spagnoli ormai nostri amici , attraversiamo l’isola elefantina, le prime cateratte del Nilo per poi approdare lungo una spiaggia dove ci aspettano schierati i cammellieri con le loro navi del deserto. Nonostante il colpo della strega, prendo uno dei cammelli con gli altri del gruppo. I nubiani appartengono ad una minoranza etnica che vive al confine tra il Sudan e l’Egitto, hanno le loro usanze vivono in case di argilla coloratissime sono diventati turisticamente un’attrazione, da cui traggono sostegno. Molti bambini ti chiedono qualcosa e noi approfittiamo per dar penne, blocchetti notes e caramelle. Il loro dramma nasce con la costruzione della diga, in parte sono stati assorbiti nella cultura egiziana altri hanno preferito continuare a vivere con le loro tradizioni ed usanze. Dopo essere scesi dal cammello ci offrono il loro Karkadè ci fanno vedere il coccodrillo del Nilo, infine un tatuaggio all’Hennè per ognuno di noi. Dopo la solita mancia si riparte con il barcone per il rientro dopo aver visto lungo il corso del Nilo il mausoleo dell’Aga kan , e il famoso Hotel old Cataract che ispirò il romanzo di Agata Christie “delitto sul Nilo”. Al rientro il pranzo e nel pomeriggio una visita guidata con la navetta per la città di Assuan che deluderà il nostro Michele del Nilo il quale non è potuto scendere e fotografare posti “particolari” della città solo per prudenza dei nostri accompagnatori. Ci fermiamo invece nelle parte alta della città, per vedere il panorama al tramonto per poi entrare in un negozio di spezie, ovviamente, acquisteremo qualcosa prima di uscire, sempre dopo aver ascoltato la solita spiegazione sulle virtù magiche delle erbe egiziane. La visita alla chiesa ortodossa di San Michele e la passeggiata in centro concludono la giornata .

Sabato 9 novembre – Diga di Assuan, le cave e l’obelisco incompiuto, i profumi e massaggi, moschea (pernottamento a Assuan)

Stamane partiamo per vedere l’obelisco incompiuto nella cava di granito , si trova nella parte più a sud di Assuan qui da 3500 anni giace un obelisco di 40 metri che si pensa risalga alla regina di Hageptsut, presenta una spaccatura centrale che molto probabilmente ha fatto desistere la sua realizzazione. Il panorama di Assuan e il suo cimitero completano il sito.

DIGA DI ASSUAN. Alcuni chilometri a sud di Assuan vi è la centrale elettrica e la diga che regola il livello delle piene del Nilo e produce l’energia che serve ad alimentare più della metà di tutta quella necessaria per l’intero Egitto. La diga lunga 3600 metri e larga 980 alla base ha l’altezza di 111metri, fu costruita nei pressi della prima caterratta per far fronte alla aridità dell’Egitto, gli americani, prima promisero i fondi per la costruzione poi nel 1960 si ritirarono , ma Nasser l’allora Presidente, trovò ugualmente le risorse nazionalizzando il canale di Suez.

Il Nilo, il lago di Nasser e la diga di Assuan rappresentano L’Egitto moderno, per millenni questo popolo ha dovuto fare i conti con i periodi di piena e siccità; questo fiume è il più lungo al mondo 6853 Km (sembra che il rio delle Amazzoni lo super di poco) attraversa sette paesi africani, il Burundi, Ruanda, Tanzania, Uganda, Etiopia Sudan ed Egitto. Possiede due grandi affluenti il Nilo Bianco che nasce”convenzionalmente” dal lago Vittoria in Uganda, ha le sue fonti che si spingono fino al Ruanda e al Burundi, poi scorre verso nord in Sudan meridionale. L’altro affluente è il Nilo azzurro che nasce “convenzionalmente” dal lago Tana in Etiopia. I due fiumi si incontrano e si fondano presso la capitale sudanese Kartum. Per essere ancora più precisi in merito e per “erudire meglio l’Egittologo Paolo” oggi si riconosce l’effettiva sorgente del Nilo che è situata sul versante nord del monte KIKIZI nello stato del Burundi, essa fu scoperta nel 1937 da B. Waldecker esploratore tedesco . Una piramide in pietra fu eretta in ricordo a quanti, da Erodoto in poi, si sono avvicendanti per scoprire le origini del Nilo.

Dopo la diga, ci fermiamo ad un negozio statale che vende profumi e essenze naturali medicamentose. Ci fanno accomodare, il solito Karkumè e dopo averci spiegato le fragranze e le doti curative degli oli naturali, per dimostrarci la loro efficacia ci fanno un massaggio con relativa mancia. Ovviamente dopo il massaggio acquistiamo educatamente profumi e oli medicamentosi (più di 100 euro a testa con lo sconto e con certificazione a seguito). Felici, ma non troppo… dopo il massaggio.

La Moschea di Assuan. Prima di arrivare alla nave per il solito pranzo, abbiamo il tempo per visitare una delle tante moschee di Assuan. Quasi vuota non ci colpisce in modo particolare, arte bizantina mista a modernità frettolosa, solo il grande lampadario del centro cattura la mia curiosità. Sulla motonave mi cattura l’attenzione di un vecchio scalzo che scarica le provviste nella nave. Sono i famosi contrasti D’Egitto dove molta gente per poche lire offre il suo lavoro. Molto i camerieri che ti sistemano le camere e confezionano ogni giorno un pupazzo diverso con gli asciugamano. Attendono speranzosi la mancia . Ormai si riprende la navigazione per il ritorno fermandoci a Kom-ombo. Scaricatore di merce scalzo l’elefante incappellato, libera interpretazione dei camerieri. Dopo cena attraccati alla banchina , scendiamo per una passeggiata un po’ nostalgica per gli ultimi acquisti ultime bancarelle sul Nilo e negozi che ti lasciano un senso di nostalgia . Al rientro l’ultimo spettacolo sulla motonave con l’odalisca e il ballerino di “tanoura”.

Domenica 10 novembre – Attraversamento chiusa Esna Luxor visita città (pernottamento a Luxor)

Al mattino siamo a prendere il sole in attesa di attraversare la chiusa, arrivano i famosi venditori ambulanti su barca in equilibrio instabile e qui nuova trattativa, ma noi abbiamo già dato all’andata. Siamo arrivati a Luxor e dopo pranzo visitiamo la città, io e menica con i bergamaschi prendiamo due carrozze, mentre gli altri gireranno in navetta per le vie di luxor. Ci fermiamo sul viale delle sfingi, per poi riunirci con il gruppo per visitare il suk di luxor, ritorniamo sulla nave e dopo cena l’addio alla nostra guida, solita mancia, e per concludere una rilassante birra per tutti per finire il allegria la nostra crociera sul Nilo con scambio di indirizzi con i nostri due amici che all’indomani partiranno con orario diverso dal nostro per il Cairo dove si tratterranno per altri giorni .

Lunedì 11 novembre – Volo per il Cairo-Piramidi -Sfinge- Barca Solare (pernottamento Cairo)

Sono circa le 10, lasciamo la nostra motonave e prendiamo la navetta per l’aereoporto di luxor. Risolte le problematiche dei controlli , guarda caso sempre una bottiglietta di troppo ci viene sequestrata, e finalmente dopo un’altra ora siamo al Cairo per arrivare dopo ancora un’ora all’ Hotel le meridiane. Un bellissimo albergo penta stellato, con più ristoranti, una piscina con vista mozzafiato sulle Piramidi, ottima anche la stanza con tutti i confort, all’interno trovi negozi, sauna e bar per ascoltare musica dal vivo. Sistemate le valige, scendiamo per conoscere la nostra nuova guida che ci porterà con una navetta nella la piana di Giza per la visita alle Piramidi.

Visita alle piramidi. L’Egitto è il Nilo, ma il suo simbolo sono le piramidi, mai una figura geometrica è stata così decantata “storicamente parlando”. E’La tomba dei faraoni vissuti all’incirca 5.000 anni (antico Egitto) la loro costruzione è avvolta ancora nel mistero, si intrecciano poteri cosmici calcoli matematici e astrali il tutto contribuisce a lasciare il senso di trascendenza umana di questo popolo, che credeva nel culto dei morti e del passaggio nell’aldilà dove faraoni regine trovavano la nuova collocazione extra-terrena… Sulle piramidi si possono scrivere fiumi di storie, dal loro paesaggio lunare a quello turistico fatto di poolman e cammelli, condito da una cappa che ti lascia appena intravedere l’ immensità del Cairo. Non le abbiamo visitate dal loro interno per questioni di tempo, la nuova guida, che in verità ci convince poco per il frettoloso commento italiano, ci descrive le origini delle Piramidi il loro ruolo nell’immaginario antico, aiutandosi con disegni sulla sabbia polverosa che a dir vero non ricordo.

La piana di Giza, contiene tombe e piramidi piccole e grandi , cunicoli e templi è un intricato percorso che se si vuole percorrere per intero occorrerebbero giorni. La piana è stata prescelta dai faraoni come luogo ideale per erigere queste monumentali tombe , evoluzioni dalla mastiba e delle piramidi a gradoni. Spiccano per imponenza quella di Keope, Kefren, e Micerino. Non ti puoi sbagliare sono le tre più alte. La prima piramide quella di Keope è la più alta, la seconda in altezza è quella del Figlio kefren, la più piccola del nipote Micerino. Di Keope ci sono poche statue, riconosco solo una statuetta al museo del Cairo, in compenso ci ha lasciato la sua piramide, considerata una delle sette meraviglie dell’antichità, il simbolo per eccellenza dell’Egitto. Il figlio Kefren lo ha voluto superare facendo erigere la sua piramide su un basamento di 10 metri di altezza , mentre il nipote Micerino, volle coprire la piramide con lastre di granito e per renderla esteticamente la migliore. “Piccole competizioni faraoniche di famiglia”, che nulla tolgono alla potenza architettonica delle stesse, oggetto ancor oggi di studio. Sembra comunque rimossa l’antica concezione che le Piramidi fossero state costruite dagli schiavi, sono state realizzate da maestranze egiziane retribuite ai quali veniva garantita anche una degna sepoltura vicino alla tomba del faraone.

Visita alla barca solare. A pochi metri dalla piramide di Keope , in un apposito padiglione moderno di tre piani (poco armonizzato nel contesto della piana), si trova una la barca solare di circa 4600 anni . Scoperta nel 1954 e conservata sotto la sabbia in 1224 pezzi è stata poi riassemblata. e’ lunga 43 metri, ha cinque remi per lato più due pela due poppoe che servivano per timone. Gli egittologi propendono a pensare che si tratti della barca solare utilizzata per il rito funebre di Keope.

La Sfinge. Completiamo la visita nella piana di Giza fermandoci ai piedi della Sfinge. Il monumento fa la guardia alla piramide di Kefren, è alto 20 metri, e rappresenta la statua più emblematica ed antico Egitto. Il corpo allungato di leone, il volto umano si ergono sopra un affioramento naturale di roccia che il tempo l’ha modellata rendendola enigmatica e misteriosa, da lì il nome di Sfinge.

Martedì 12 novembre – Museo del Cairo, cittadella di Saladino, mosche di Muhammad ali, Khan El Khalili il bazar (pernottamento Cairo)

Cambiati gli ultimi euro in albergo, arriviamo al museo del Cairo nella centralissima piazza Tahrir. Oggi ci aspetta un’altra guida, questa parla meglio l’italiano. Il museo è in un palazzo in stile neoclassico del primo novecento, raccoglie più di 135.000 reperti in mostra , un altro centinaio di migliaia nei magazzini. Una marea impressionante per il loro valore storico artistico. Qui nel 2011 durante la primavera araba sono avvenuti saccheggi e sono state bruciate alcune mummie , poi sembra che tutto sia ritornato a posto per l’intervento della comunità internazionale.

Ancora per poco, e questo museo il più importante della storia egizia al mondo, si trasferirà presso il nuovo museo egizio del Cairo, l’ apertura quest’anno. Ho visto gli imballaggi durante la visita. Nelle sale al primo piano, trovi l’epoca faraonica dell’antico , del medio e del nuovo Egitto, fino ad arrivare al periodo greco romano; al secondo , ci sono sale tematiche. I reperti più visitati dai turisti sono la mummia di Ramses II, e la maschera d’oro di Tutankhamon. Devo ammettere che traspare una certa trascuratezza nel come sono esposti gli oggetti e le statue, mancano molti i riferimenti storici e cartelli esplicativi , anche le protezioni sembrano inadeguate alla preziosità dei referti.

Terminata la visita al museo, ci dirigiamo verso la cittadella costruita da Saladino tra 1176 e il 1183, per proteggersi dai Crociati infedeli. All’interno delle mura si trova la Moschea di Muhammad Ali, (1830-1848) una grande cupola centrale circondata da quattro più piccole semicircolari, all’esterno si può ammirare la torre dell’orologio scambiato con l’obelisco di Luxor da luigi Filippo di Francia. Non potevamo chiudere la visita del Cairo con una passeggiata pomeridiana tra le viuzze del Suk dove abbiamo fatto gli ultimi acquisti.

Mercoledì 13 novembre – Volo rientro per Roma e Bari.

Abbondante colazione in albergo prima della partenza per l’aeroporto del Cairo. Nel pomeriggio arriveremo a Roma per poi ritornare alle 22.00 a Bari .

Conclusioni:

Per esperienza diretta consiglio di documentarsi sui siti contemplati nelle visite : la guida ,aiuta, ma non basta. Il programma intenso e collaudato negli anni dai tanti operatori turistici , è organizzato su esigenze di carattere logistico , turistico ed economico , quindi avrei preferito di visitare meno Siti e dedicare agli stessi più tempo, così da poter comprendere meglio la storia egizia per chi come me è alla prima esperienza in Egitto. Questa non è stata solo vacanza , anche se i momenti di relax in buona compagnia e il sole novembrino d’Egitto lo fanno pensare, è stato un momento di riflessione, come del resto ogni viaggio , che ti arricchisce non solo di storia ,ma anche di umanità . Il volto della bimba nelle viuzze di Luxor esprime meglio di ogni parola il vero significato di questo viaggio, nei suo sguardo, c’è dolcezza , speranza e sogno della nuova generazione.

Michele Armenise



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