Helioland el Quseir 3

HELIOLAND RESORT El Quseir 29 Giugno- 6 luglio 2009Tutto è iniziato aprendo la posta elettronica, solita news letter dell’agenzia Caesar tour con una miriade di offerte per l’Egitto e non solo. I prezzi per l’Helioland sono davvero bassi, inoltre i bambini sino a 12 anni sono gratis o quasi. Faccio un giro sui siti di altre...
Scritto da: ulysse60
helioland el quseir 3
Partenza il: 29/06/2009
Ritorno il: 06/07/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
HELIOLAND RESORT El Quseir 29 Giugno- 6 luglio 2009

Tutto è iniziato aprendo la posta elettronica, solita news letter dell’agenzia Caesar tour con una miriade di offerte per l’Egitto e non solo.

I prezzi per l’Helioland sono davvero bassi, inoltre i bambini sino a 12 anni sono gratis o quasi. Faccio un giro sui siti di altre agenzie per paragonare i prezzi, dò un’occhiata ai blog di viaggiatori dove leggo opinioni assai discordanti sulla struttura ma a dire il vero quelle più recenti mi sembrano più pacate e ragionevoli e in ogni caso ho imparato a fare radice quadrata di ciò che la gente scrive, d’altronde non abbiamo tutti le stesse esperienze. Decido di andare in agenzia, cosa per me assai rara, ma questa sta a 300 metri da casa mia e poi non mi va di organizzare niente, il preventivato viaggio in auto nel nord della Spagna con tappe in Costa Azzurra e Provenza lo vedo faticoso ed io invece ho bisogno di calma, riposo e caldo.

Così varco l’ingresso dell’agenzia e chiedo informazioni sulle disponibilità, in fin dei conti mancano solo 4 giorni alla partenza e i posti potrebbero anche non esserci più. La gentilissima impiegata, o forse è la titolare, chiama il T.O. E mi conferma la possibilità di partire. Non ci sto a pensare molto, lo so già che non troverò il Four Seasons e che villaggio italiano non vuol dire che in cucina c’è la nonna a tirare le orecchiette a mano e così compro il pacchetto: 2 adulti e un chd a 813 euro comprensivo di tutto.

Il 29 Giugno, San Pietro e Paolo, festa per noi romani, partiamo da Fiumicino con circa due ore di ritardo rispetto al primo operativo, ma l’agenzia ci aveva avvisato. L ‘aereo è un 757 della Air Italy, piuttosto vecchiotto ma comodo, c’è abbastanza spazio per le gambe e le ore di viaggio passano velocemente. All’aeroporto fila per i visti, per i controlli contro la febbre suina e poi ancora attesa nel pullman per i signori passeggeri che si attardano in aeroporto: che simpatici! Arriviamo al villaggio che sono le dieci di sera, ci danno le chiavi della camera , posiamo i pochi bagagli e poi andiamo a cena.

Il trattamento è soft all inclusive, vuol dire che hai colazione, pranzo, merenda e cena con bevande analcoliche al bicchiere , caffè americano e thè. Le birre mi sembra che costassero sui tre euro, devo dire però che le bottiglie erano alquanto grandi .

Ok, affrontiamo subito il discorso cibo: dunque l’Helioland è un villaggio a gestione italiana ma questo non vuol dire che troverete la sagra della porchetta o della carbonara. In cucina ci sono egiziani e il cibo è quel che si dice internazionale: tante verdure cotte e crude, pesce e carne cucinati in vari modi , una postazione dove viene fatta la pasta espressa e tutto sommato accettabile, grande banco di dolciumi locali tipo fette di pan di spagna o pasta frolla ( scordatevi il tiramisù, mont blanc o profitteroles) e frutta, con un enorme ventilatore a scacciare le mosche, perché sì, ci sono le mosche. Una serata l’ hanno alla cucina egiziana e devo dire che non abbiamo mangiato male.

La mattina a colazione fanno anche le crepes al cioccolato e le uova alla come ti pare. A questo proposito era esilarante vedere ingordi connazionali riempirsi le tazze con quello che NON era cioccolata calda ( bada bene con 35 gradi alle 9 di mattina ) ma cioccolato puro fondente. E ti credo che un sacco di gente si è fidanzata con il wc per parecchi giorni!!! Il villaggio è di medie dimensioni, con la laguna davanti e il deserto alle spalle, oltre a due negozietti di souvenir e una parafarmacia non c’è assolutamente nulla.Le stanze, con la volta a cupola ispirate all’architettura nubiana, sono distribuite in costruzioni che hanno piano terra e primo piano, a blocchi di dodici stanze l’uno, sparsi in un giardino che viene innaffiato in ogni momento: provateci voi a far crescere qualcosa con il deserto a 100 metri alle spalle! La nostra era abbastanza grande da contenere due letti queen size e uno normale per il figlio, una toeletta con specchio e frigobar, l’armadio era nell’ingresso dove è situata la porta del bagno .Ecco, i bagni andrebbero rimodernati, la cabina doccia era un po’ vecchiotta e anche gli altri sanitari nel complesso avrebbero bisogno di una rinfrescata. Tutto accettabilmente pulito, e poi come al solito, basta lasciare una mancetta per il cameriere che si occupa della stanza, un paio di euro al giorno che per noi significano due caffè, sono un riconoscimento significativo per chi guadagna 150 euro al mese, quando va bene. Siamo stati abbastanza fortunati perché la stanza aveva vista mare ed era molto vicina alla piscina e alla spiaggia ombreggiata da ombrelloni di giunco con i lettini di legno riparati da frangivento fissi in paglia intrecciata. Abbiamo trascorso la maggior parte del tempo in acqua a fare snorkeling . La laguna davanti all’hotel è sorprendentemente ricca di pesci tropicali come il pappagallo,il balestra, il pesce scatola, piccole murene e bellissime cernie pavone, tutto questo in un metro e mezzo d’acqua… potete facilmente immaginarvi come ha passato il tempo mio figlio: un altro po’ gli spuntavano le branchie! L’animazione del villaggio è curata dai ragazzi dell’Alba club, sono gentili e coinvolgenti, mai troppo insistenti; uno di loro che tutti chiamano Cioccolatino, un ragazzo egiziano, quando il mare è calmo fuori dalla barriera accompagna gli ospiti a fare snorkeling e questa è un’attività molto apprezzata, almeno a giudicare dal numero dei partecipanti.

C’è il miniclub per i più piccini e tutte le sere nell’anfiteatro fanno uno spettacolino durante il quale coinvolgono gli ospiti, mio figlio compreso, il quale era entusiasta all’idea della piramide di scarpe o della gara sulla lunghezza della catena di reggiseni ! Il padre ed io ci limitavamo a trascorrere le serate in riva al mare a rimirare le stelle cadenti.. Francamente per me animatori ed affini potrebbero anche non esistere, mi spiego: terza vacanza in villaggio in quasi 49 primavere, è chiaro che sono un lupo solitario e la mia dolce metà è pure peggio, quindi alle gentili richieste degli animatori, tipo :” Dai, vieni a fare risveglio muscolare..” la risposta immancabilmente era: “ Grazie, ma non mi voglio proprio svegliare” Ovviamente dopo un paio di repliche così ,era come avessi indossato una t shirt con la scritta : MORDO.

Però, c’è un però ; stavolta ci accompagnava il figlio più piccolo, undicenne cresciuto con fratello e sorella di parecchi anni più grandi. Il tenero virgulto quando ha visto i bambini del miniclub ha subito detto che lui avrebbe preso parte solo alle attività dello junior club, e fin qui nulla di strano, lui sembra più grande della sua età. Peccato che lo junior club, nonostante fossero presenti almeno una dozzina di ragazzini, di fatto non ha mai funzionato, a parte una prova di snorkeling con gli esperti del diving, che ci siamo persa perché proprio quel giorno siamo andati a Luxor. Siamo stati piuttosto perplessi prima di acquistare l’escursione a Luxor: ci eravamo già stati con la crociera sul Nilo, dal Mar Rosso è una gita molto faticosa, si sta fuori 17 ore e poi il caldo torrido del primo di Luglio proprio non ci sembrava il clima adatto per passeggiare nella valle dei Re. Ma poi qualcuno di mia conoscenza ha insistito, sottolineando che lui gli egiziani li aveva studiati proprio quest’anno e quando gli ricapitava l’occasione di entrare nella tomba di un faraone… e si sa, quando mi toccano sul coté didattico io non resisto e l’insegnante che alberga in me si fa fregare come niente! L’escursione costa 95 euro per gli adulti e la metà per i bambini fino a dodici anni ed è venduta se non ho capito male dall’agenzia egiziana corrispondente di Albatour. L’itinerario prevede: 5 ore abbondanti di viaggio nel deserto per raggiungere il Nilo, dove gli occhi si rallegrano di tanta verdeggiante vegetazione dopo la desolazione abbacinante del deserto, una visita al tempio di Karnak con le sue colossali colonne e lo scarabeo sacro, una sosta nell’immancabile fabbrica di papiri. Il Tempio di Luxor NON si visita così come quello di Hashepsut, dopo pranzo ti portano sulla riva occidentale dove ti fanno vedere i Colossi di Mennone e il Tempio di Abu, francamente mai sentito ma abbastanza carino con le pitture quasi integre. Noi siamo arrivati alla valle dei Re circa alle tre di pomeriggio. Avete la minima idea della temperatura? 50 gradi è probabilmente una stima per difetto, alcuni fra noi rinunciano alla visita e restano nel pullman con l’aria condizionata.

Noi ovviamente andiamo e visitiamo 3 tombe come previsto dal biglietto d’ingresso. Il figlio è estasiato dai colori delle pitture murali e dalla suggestione che tutto il posto ispira; ti sembra quasi di vedere Howard Carter uscire dalla tomba di Tutankamon che sta proprio di fronte a noi. Naturalmente bisogna considerare la possibilità di essere vittime di una insolazione… credo che con una ventina di gradi centigradi in meno tutti avremmo apprezzato di più l’escursione anche perché al ritorno l’aria condizionata del bus, piuttosto vecchiotto e malandato, si è praticamente scassata e abbiamo boccheggiato come pesci per altre cinque ore e mezzo. Questo episodio, insieme alla pratica commerciale di addebitarci le commissioni del pagamento con carta di credito (2% del totale ) che abbiamo trovato assai scorretta, ha fatto sì che rinunciassimo a tutte le altre escursioni proposte dal villaggio. Alle mie rimostranze al momento del pagamento “con sorpresa” , il tipo che aveva in ostaggio la mia carta di credito rispondeva che eravamo in Egitto e che lui poteva fare come gli pareva . Al che abbiamo pensato: “ mi hai fregato 5 euro ma non ti do più una lira !” Perciò se deciderete di fare escursioni con l’agenzia del villaggio sapete con chi avete a che fare.

Dopo la giornata dedicata a Luxor il resto della vacanza è trascorso sereno e riposante, almeno fino a quando non ci siamo resi conto che per il viaggio di ritorno ci avevano cambiato vettore ( Eurofly) e che vista la partenza dal villaggio alle 7 di mattina del 6 Luglio, avremmo perso, ahinoi, mezza giornata di vacanze.

Il viaggio di ritorno è passato via velocemente e quasi piacevolmente, abbiamo ammirato dall’alto il deserto e quel bellissimo ponte che hanno costruito in Grecia nel golfo di Corinto, il Rion Antirion. Considerazioni finali : niente male per un last last last second !



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