Berenice Lahamy Bay e TClub

Seconda esperienza sul Mar Rosso; la prima due anni fa, sempre nel mese di maggio a Marsa Alam, al Brayka Bay con Tourisanda. Quest’anno decidiamo, o meglio, ci lasciamo tentare da Berenice, ultima frontiera del Mar Rosso a 180 km a sud di Marsa Alam. Motivo della tentazione è stato il poter essere isolati da tutto e un reef non ancora...
Scritto da: M&A
berenice lahamy bay e tclub
Partenza il: 17/05/2008
Ritorno il: 24/05/2008
Viaggiatori: in coppia
Seconda esperienza sul Mar Rosso; la prima due anni fa, sempre nel mese di maggio a Marsa Alam, al Brayka Bay con Tourisanda.

Quest’anno decidiamo, o meglio, ci lasciamo tentare da Berenice, ultima frontiera del Mar Rosso a 180 km a sud di Marsa Alam.

Motivo della tentazione è stato il poter essere isolati da tutto e un reef non ancora sfruttato, cosa impossibile a Sharm anche se avrebbe voluto dire un risparmio di almeno il 30-40%; il Lahamy Bay, unica struttura presente almeno per il momento, è stata la nostra destinazione finale.

In Italia è venduta in esclusiva solo da Tourisanda e nonostante le nostre ricerche su internet per avere maggiori informazioni, la scelta sarebbe stata tramite un T.O. Tedesco, ma con l’impossibilità di conciliare il passaggio aereo dalla Germania e la non operatività di vettori di linea da Milano in considerazione del fatto che l’aeroporto di Marsa Alam è servito quasi esclusivamente da voli charter.

Partiamo sabato 17 maggio di buon ora, volo da Milano alle ore 6 puntuale, con arrivo alle ore 11,30 e qui comincia la vacanza.

Innanzi tutto occorre mettere in conto un trasferimento dall’aeroporto al resort di circa due ore e mezzo attraversando sull’unica strada che corre parallela alla costa, 200 km di deserto da un lato, mare dall’altro e cantieri aperti che presagiscono al futuro sfruttamento della zona.

Impressionante è stato per noi l’attraversamento del piccolo villaggio di Marsa Alam che solo due anni fa era un minuscolo insediamento e ora è un susseguirsi di scheletri di cemento armato, di nuove costruzioni, ovviamente tutto senza il minimo ordine.

Finalmente arriviamo a destinazione e la struttura è esattamente come descritta sul catalogo il cui punto di forza è sicuramente la lunga spiaggia della baia di Lahamy che permette passeggiate oltre il resort sia a nord sia a sud essendo inserita nella lunga spiaggia di 7 km, e le tre spiagge del resort (la nord, la centrale e la sud) tutte attrezzate con comodissimi lettini, ombrelloni di legno naturale e paravento.

Dalla spiaggia così detta nord si accede facilmente alla barriera o meglio alle barriere; il primo reef è subito entrati a destra, definito baby reef poiché facilmente raggiungibile anche da nuotatori meno esperti è popolato da coloratissimi pesci che incuranti della presenza umana si divertono a nuotarci attorno e da giardini di corallo colorati.

Sul lato opposto al baby reef si accede alla seconda barriera, questa già per più esperti, ma che permette di raggiungere due piscine naturali collegate tra loro dove basta soffermarsi un attimo per vedere centinaia di pesci dai più minuscoli ai classici pesci farfalla mascherato, angelo imperatore, balestra blu, pagliaccio, striato e picasso, il pesce pappagallo e il pesce istrice, il pesce chirurgo blu, il pesce istrice e persino il pesce scorpione tutti intenti a cibarsi del corallo e la fortuna ha portato anche alla visione di un enorme razza che pacificamente nuotava sul fondale a debita distanza. Il terzo reef, il più esterno, chiamato “banana” per la sua forma, corre quasi parallelo alla spiaggia da nord a sud per qualche km e lo spettacolo è garantito con tutti i limiti della visibilità in acqua per chi come noi per passione si dedica allo snorkling.; almeno sino a fine maggio consigliamo “caldamente” una muta anche per lo snorkling.

Il centro diving è ben attrezzato e giornalmente organizza escursioni in mare aperto cui anche gli amenti dello snorkling posso partecipare.

Il resort lo consigliamo certamente agli amanti, come noi, del dolce non far nulla (non è presente nessun tipo d’animazione), del sole, dello snorkling e ai divers che, sentendo la sera chi giornalmente usciva a fare immersioni, possono scoprire ancora aree incontaminate proprio perché, per ora, turisticamente poco sfruttate.

Per i pigri consigliamo la spiaggia sud, molto tranquilla, poco frequentata mettendo in conto una “passeggiatina” per arrivare alla spiaggia nord per lo snorkling. Considerate che la restante parte di spiaggia consente, sempre ed in ogni punto, l’accesso al mare con fondo sabbioso senza necessità di scarpette protettive, in ogni ora del giorno indipendentemente dalla bassa marea che inizia in tarda mattinata, ma che nulla pregiudica, anzi per gli amanti del sole quale miglior occasione di sdraiarsi sulla spiaggia lasciata libera dal mare in qualche centimetro d’acqua? Unico punto dolente riguarda il Tclub già pubblicizzato sul catalogo Tourisanda (speriamo non ci faccia causa), ma ancora in fase d’ultimazione (apertura prevista settembre 2008).

Ebbene più che definirlo Tclub (sinonimo di lusso ed eleganza in posti esclusivi) dovrebbe essere definito “Ecomostro” per la bruttezza della struttura.

Trattasi di circa 50 cubi, genere box a due piani, in stile vagamente tirolese, perfettamente allineati fronte mare in modo da deturpare in modo definitivo ciò che sarebbe stato uno splendido panorama di deserto e catene montuose.

Poiché siamo molto curiosi e nell’illusione di pensare che fossero solo gli scheletri e non la struttura definitiva (purtroppo rivelatasi struttura definitiva dei box doppi) decidiamo di concederci la passeggiatina pomeridiana lungo la spiaggia in direzione dell’ecomostro.

Dopo 30 minuti di piacevole cammino le nostre illusioni, purtroppo si trasformano in fumo e una domanda ci sorge spontanea: chi è l’architetto? Altro punto oscuro è l’accesso al mare, la barriera non è minimamente paragonabile a quella del Lahamy Bay e per arrivare a quella che dovrebbe essere in un prossimo futuro la spiaggia principale, sempre che l’ospite non decida di soggiornare sempre e solo all’interno dei lussuosi box (gli interni sono visibili sul catalogo), occorre augurarsi di soggiornare nel box-suite posto nella parte più a nord, vicino all’ipotetica spiaggia o in alternativa di risiedere negli unici due con piscina privata e rivestiti di mattoni.

Concludendo ci domandiamo e saremmo lieti di poter avere una risposta-smentita da settembre: perché qualcuno dovrebbe decidere di soggiornare in questa struttura se non per trascorrere sette giorni chiuso ad ammirare la suite con ogni confort? Tornando al Lahamy Bay abbiamo costatato che stanno costruendo nuove camere in posizione più arretrata rispetto al mare pertanto consigliamo di venirci fintanto ha ancora dimensioni accettabili.

Le camere sono molto spaziose con doppio letto da una piazza e mezzo con angolo divano e tv, tutte dotate di veranda o balcone se al primo e unico piano.

L’isolamento termico non è il massimo (cemento armato non isolato) e la notte l’aria condizionata è quasi d’obbligo.

E’ un peccato poiché sarebbe bastato predisporre un apertura dalla parte della porta d’ingresso e una verso la veranda/balcone per utilizzare il vento (costante) come condizionatore naturale (basta provare ad aprire la porta e la porta finestra); pratica molto diffusa per esempio nelle zone caraibiche.

I servizi del resort sono buoni, ma non aspettatevi, come già segnalato sul sito, servizi da cinque stelle, d’altro canto il clima informale vi eviterà la noia d’abiti formali per la sera facilitandovi, nel complesso, un clima generale rilassante e poco formale.

Mauro & Antonio



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