SHARM EL SHEIKH: il gioco delle differenze

Sono passati 6 lunghi mesi dall’ultima vacanza e nel frattempo io e Andrea ci siamo dati da fare rispettivamente con lo studio e con il lavoro. I giorni sembravano non passare mai, ma finalmente è giunto il momento della tanto desiderata vacanza di settembre. La meta è come l’anno scorso SHARM EL SHEIK (la baia dello sceicco). Questo posto...
Scritto da: andreamarty2006
sharm el sheikh: il gioco delle differenze
Partenza il: 16/09/2007
Ritorno il: 23/09/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Sono passati 6 lunghi mesi dall’ultima vacanza e nel frattempo io e Andrea ci siamo dati da fare rispettivamente con lo studio e con il lavoro. I giorni sembravano non passare mai, ma finalmente è giunto il momento della tanto desiderata vacanza di settembre. La meta è come l’anno scorso SHARM EL SHEIK (la baia dello sceicco). Questo posto ha molti vantaggi: con quattro ore di aereo ci si arriva, c’è sempre il sole (anzi, pioggia e nuvole sono inesistenti), il mare è stupendo e le immersioni in queste acque calde sono sempre spettacolari…E poi è anche abbastanza economico! Questa volta gli orari dei voli ci penalizzano un pochino, infatti partiamo alle 21.05 di domenica 16 settembre dall’aeroporto Valerio Catullo di Verona e atterriamo a Sharm alle 2 di notte. Appena usciti dall’aeroporto puntiamo subito lo sguardo al cielo per ammirare l’incantevole cielo stellato e mentre raggiungiamo il pulmino veniamo accarezzati dal caldo vento del deserto…Aah, quanto abbiamo atteso questa vacanza e queste sensazioni! Lunedì 17 Il mattino seguente siamo già fuori dalla camera alle 7: il sole è già alto e scotta, il cielo è di un azzurro intenso e il mare blu. Oggi è il primo vero giorno di vacanza e vogliamo godercelo tutto. Aspettiamo impazienti che apra il diving, dato che noi siamo già pronti per andare sott’acqua e per programmare le immersioni dell’intera settimana. Nell’attesa prendiamo il sole e facciamo qualche tuffo in acqua per salutare già i nostri amici marini. Andrea, dopo le sesta la volta che viene a Sharm, vuole fare a tutti i costi le immersioni sul Thistlegorm e a Dahab; io invece prenderò il brevetto Advanced così poi potrò fare qualsiasi tipo di immersione.

Al briefing siamo una decina di persone e tutte ci ritroveremo nel primo pomeriggio per la check dive. L’istruttore, Fabrizio, ci divide in due gruppi (questa sarà la mia prima immersione senza Andrea). Nel mio gruppo siamo tre open water e la nostra guida è Robertino. Ci immergiamo comunque tutti insieme dalla piattaforma del villaggio. Che emozione: sono sei mesi che non vado sott’acqua e non vedo l’ora! Inoltre in questa prima immersione la Verasub ci fa scendere tutti con bombole nitrox (io faccio solo questa, dato che non ho il brevetto nitrox, ma Andrea le fa gratis tutta la settimana – il Nitrox for free della PADI). E’ una miscela gassosa composta da ossigeno e azoto, utilizzata dalla fine degli anni 90 dai subacquei più evoluti in differenti percentuali di rapporto tra i due elementi, allo scopo di diminuire il rischio di malattie da decompressione oppure di dilatare i tempi della curva di sicurezza (ma l’effetto forse più positivo è la diminuzione della stanchezza a fine immersione). Costeggiamo la parete pinneggiando verso nord e contro corrente. Sott’acqua ci sono pesci pappagallo, pesci farfalla, pesci chirurgo, cernie…Noto con stupore che, a differenza dell’anno scorso non ci sono ricci matita e ricci, e ci sono pochi pesci leone, che sotto il villaggio del Tower erano invece abbondanti. Forse sarà la posizione leggermente diversa del villaggio di quest’anno rispetto a quello dell’anno scorso o forse sarà la temperatura dell’acqua, un paio di gradi in meno…Chi lo sa. È comunque una bella immersione e la guida ci mostra dei pesci pagliaccio con i quali giocherelliamo un po’. Poi Robertino insiste con la mano dentro una doppia insenatura: prima vedo spuntare fugacemente un tentacolo e poi vedo un grosso polipo scappare. Sul fondale ci sono anche dei resti di qualche anfora. Al ritorno abbiamo la corrente a favore e dopo tre quarti d’ora riemergiamo. Peccato sia già finita, sott’acqua si stava a meraviglia.

Ci ritroviamo tutti al diving per definire il programma-immersioni da fare durante la settimana. Siamo un bel gruppetto di sub e faremo tutti le stesse uscite. Io mi iscrivo immediatamente al corso e Fabrizio, che sarà il mio istruttore, mi dà tutto il materiale didattico: immersione da barca, immersione profonda, immersione in corrente, notturna, relitto e navigazione. Per il giorno seguente devo già studiare l’immersione profonda e quella da barca.

Le ultime ore del pomeriggio volano. Cena e due passi per il villaggio e poi a letto presto: dobbiamo recuperare qualche ora di sonno e domani ci aspetta una giornata piena di sole e mare! Martedì 18 Partenza alle 7.45 dal villaggio, con destinazione parco marino di Ras Mohammed. Salpiamo da Shark bay a bordo del M/Y OCEAN. Con noi ci sono anche degli snorkelisti, ma la barca è molto grande e stiamo tutti molto comodi.

La prima immersione è a Shark & Yolanda Reef. In superficie c’è molta corrente. Shark Reef è uno tra i siti subacquei più belli e al nostro arrivo ci sono solo altre tre barche…Ops,c’è qualcosa di strano…Eh sì,l’anno scorso c’erano decine di barche…Beh, meglio così! Siamo pronti: erogatore in bocca, passo del gigante e splash!…Siamo in acqua. Pinneggiamo per avvicinarci alla parete, alziamo il corrugato e poi via giù nel blu. Proseguiamo tenendo la parete alla nostra destra e mentre ci avviciniamo alla sella sabbiosa e poco profonda che unisce Shark Reef con Yolanda Reef ci godiamo lo spettacolo marino. E poi arriviamo al punto più caratteristico di Yolanda Reef dove nel 1980 è naufragata una nave mercantile cipriota. Quest’imbarcazione inizialmente incagliata al reef, venne poi sospinta dalla corrente e dalle mareggiate nei profondi abissi del Mar Rosso. Ad una profondità di circa 25 metri si trovano i resti di containers, sanitari e vasche da bagno che la nave trasportava: è sempre divertente nuotarci attorno e curiosarvi dentro, e guardare dove ormai hanno trovato dimora animali e piante marini. Questa zona è ricca di flora e fauna: incontriamo pesci leone, pesci napoleone, pesci pappagallo, una murena, dei tritoni e uno scorfano. Nuotiamo un po’ intorno e poi ricominciamo a risalire, l’immersione è già finita…Sigh! Il tempo di ripreparare l’attrazzatura, di recuperare le forze e di fare uno spuntino e siamo già tutti pronti per un altro giretto nel blu.

La seconda immersione è Ras Za’atar (che significa capo delle spezie), che è un promontorio roccioso. Dato che la parte più interessante dell’immersione è nei pressi della punta, entriamo in acqua oltre la grande spaccatura visibile sulla costa Sott’acqua nuotiamo con la parete alla nostra sinistra e ci dirigiamo verso la punta, dove incontriamo dei pesci scatola piuttosto grandi e un pochino aggressivi (attaccano le pinne di un nostro compagno, ma nulla di grave ovviamente) e una grossa tartaruga che nuota vicino a noi , ci fa un po’ di compagnia e poi si dilegua nel blu. Vediamo delle belle gorgonie e ammiriamo la parete tappezzata da alcionarie. E un’altra piacevole immersione è stata fatta.

Pranziamo in barca e durante il ritorno abbiamo modo di conoscere un po’ i nostri nuovi amici subacquei: ci sono Demis e Samuele, modenesi e con un grande sogno (trasferirsi in Honduras); Guido, direttore di banca e allenatore di una squadra di rugby; Laura e Gianluca, coniugi milanesi e con una bimba in arrivo; Alessandro e Laura, romani. Alessandro è in realtà una vecchia conoscenza di Andrea: due anni prima avevano fatto immersioni insieme: erano nello stesso villaggio ed entrambi single. Laura non fa immersioni ma la convinciamo ad approfittare di questo splendido mare per prendere il primo brevetto. E poi c’è il nonno Giuseppe, un arzillo settantenne che è dedito alla subacquea da soli tre anni, ma ha già fatto un centinaio di immersioni in mezzo mondo ed ha persino una foto con lo squalo balena in Kenya.

Rientriamo in villaggio alle 16.30 e alle 18 abbiamo nuovamente appuntamento al diving: tocca alla notturna…La mia prima notturna! Sono un po’ agitata e nervosa: la guida mette fretta e tutto questo buio mi inquieta un pochino. I primi minuti sono poco piacevoli: c’è molta corrente e pinneggiamo molto. Poi tutto comincia a diventare più tranquillo, a parte la corrente. È molto strano nuotare nel buio e vedere solo dove si punta la torcia. Ci sono i pesci che dormono, e altre forme di vita che escono solo dopo il calare del sole. Dalle insenature sono usciti i ricci matita e gli altri ricci dai lunghi aculei, una murena bianca e una seppia e un totano. Durante la sosta di sicurezza spegniamo le torce e agitiamo le mani: mille luci di plancton. Poco prima di salire la scaletta sentiamo che la corrente cambia verso: giusti in tempo! Una volta riemersi mi fermo a guardare il cielo pieno di stelle e la luna. Che pace e che spettacolo, potrei starmene col naso all’insù per un’eternità.

Mercoledì 19 Ritrovo al diving alle 8.15, destinazione: isola di Tiran.

La prime immersione è Jackson Reef, il più settentrionale dei reef di Tiran. È caratterizzato dal relitto Lara, una nave mercantile cipriota che vi si è incagliata nel 1985. L’immersione inizia sul versante meridionale che è riparato dal vento e dalle onde. Scendendo vedo un pesce trombetta poco più lungo di un metro nuotare a fianco ad Andrea: è la prima volta che ne vedo uno così lungo e poco dopo Fabrizio ci indica un anemone rosso, sembra quasi fluorescente. Giungiamo ad un pianoro che prosegue con una sella e si collega con Woodhouse Reef .Qui ci sono molti più pesci e colori rispetto a Ras Mohammed, e anche molte più barche! La seconda immersione è Thomas Reef. Ci immergiamo e subito ci passa vicino un grosso tonno solitario. Proseguiamo lungo la parete che è ricca di coralli multicolori e scendiamo fino a un pianoro ad una profondità di circa 30 metri. Ci divertiamo a scattare qualche foto subacquea, ammiriamo grandi alcionarie e imponenti gorgonie. È poi molto bello guardare la parete illuminata dal sole e vedere colonie di corallo di fuoco circondato da nuvole di antias (i pescetti simbolo del Mar Rosso) e castagnole bianche e nere, pesciolini mezzi bianchi e mezzi neri.

Smontiamo tutta l’attrezzatura e navighiamo verso l’isola di Tiran. Qui la barca attracca e pranziamo. È tutto molto calmo e tranquillo e dalla barca ammiriamo la lingua di sabbia poco distante, bagnata da un’acqua trasparente e cristallina. Non riusciamo a rimanere in barca e il mare ci chiama ad entrare nelle sue acque. Ci rituffiamo in acqua e con un po’ di bracciate raggiungiamo l’isola. Camminiamo fino a una baia poco più distante e da lì rientriamo nuovamente in acqua. Una nuotata di mezz’oretta e risaliamo in barca orgogliosi e contenti del tour che abbiamo fatto.

Nel tardo pomeriggio rientriamo in villaggio, ci fermiamo un po’ a bordo piscina per l’aperitivo. Risaliamo in camera per una doccia e qualche momento di coccole. Poi alle 20.30 ci troviamo al teatro del View insieme ai nostri amici subacquei: questa sera abbiamo prenotato al ristorante di pesce. Tra una portata e l’altra, qualche chiacchiera e un paio di bicchieri di vino concludiamo la serata. Tutti a dormire presto perché domani ci aspetta una super giornata: andiamo ad immergerci al relitto del Thistlegorm!! E la sveglia è prima dell’alba.

Giovedì 20 Sveglia alle 4 e partenza alle 5.15, destinazione relitto Thistlegorm. Appena saliti in barca ci appropriamo dei divanetti che si trovano sottocoperta. Il sole deve ancora sorgere e visto che ci aspettano 3 ore di navigazione prima di arrivare al punto di immersione è meglio starsene ai piani basi della barca, riparati dal vento. Il viaggio è tranquillo, mentre l’ormeggio risulta alquanto turbolento. Ci sono una decina di barche già ancorate, e il mare è agitato. Nel 1956 il comandante Jacques Cousteau con la sua nave oceanografica Calypso scoprì sul versante esterno dell’immenso reef denominato Sha’ab Ali, al largo della costa occidentale del Sinai, il relitto del Thistlegorm, lungo 131 metri e largo 17,5, con una stazza di 9.009 tonnellate.

Questa nave inglese da trasporto fu costruita nel 1940 e l’anno successivo, affondata da una squadriglia di bombardieri tedeschi provenienti da Creta, affondò. Il Thistlegorm, che proveniva da Cape Town, era carico di materiale destinato alle truppe stanziate nell’Africa settentrionale (munizioni, bombe a mano, mine anticarro, fucili Lee Enfield MKIII, motociclette BSA, automobili Morris, camion Bedford, due carri armati leggeri Bren Carrier MK II, due vagoni ferroviari, due carri cisterna, due locomotive, pezzi di ricambio, medicinali, pneumatici, stivali di gomma) e si trova a una profondità di 30 metri. Cousteau ritrovò una nave che, nonostante l’incendio divampato in seguito al bombardamento, era ancora praticamente intatta così come lo era il suo carico, e documentò la sua scoperta girando alcune scene di un suo memorabile lungometraggio: in tal modo il grande pubblico conobbe questo relitto straordinario, considerato come il più bello ed interessante del mar Rosso e diventato una delle mete preferite dai subacquei di tutto il mondo.

Il Thistlegorm che in gaelico significa “cardo blu” partì da Glasgow la prima settimana di settembre diretto verso il Mar Rosso, dopo una breve sosta a Cape Town per rifornirsi di carbone, la nave si diresse verso lo stretto di Suez.. Spezzato in due dalla potente deflagrazione. Purtroppo cinque cannonieri e quattro marinai perirono nell’esplosione, mentre gli altri quarantanove membri dell’equipaggio si salvarono lanciandosi in acqua per poi essere recuperati dalle scialuppe di salvataggio.

Nelle stive si trovavano ( e ci sono ancora!!) un’infinità di munizioni e i più svariati mezzi militari destinati alle truppe inglesi stanziate in Africa settentrionale. Dai camion Bedford alle automobili Morris, dalle motociclette BSA modello WDM20 alle numerose casse di fucili Lee Enfield MK III e vari pezzi di ricambio, generatori, stivali di gomma, reti da campo e molte casse di medicinali. Nelle stive 3 e 4 si trovava il grande arsenale degli esplosivi: mine anticarro, proiettili d’artiglieria di grosso calibro, casse contenenti munizioni leggere e bombe a mano. Sul ponte invece insieme ai due paravane (dispositivi simili a grandi siluri che venivano trainati ai due lati della nave per proteggerla dalle mine a percussione) si trovavano due piccoli tank, quattro vagoni ferroviari e due locomotive. La prima immersione è giusto un giretto esterno al relitto. È la mia prima immersione su un relitto e non sto più nella pelle dall’emozione. Ho anche un po’ paura: dicono che ci sono chiodi e pezzi di lamiere con i quali è facile tagliarsi. Insomma è la mia 19esima discesa nel blu, ma sono pronta a superare questa sfida al meglio. Scendiamo lungo la cima e tutto intorno si vede solo acqua azzurra e un grosso pesce napoleone di passaggio. Continuiamo a scendere e poi ecco che finalmente compare il relitto sotto di me. E’ imponente e maestoso, fa un po’ paura ma allo stesso tempo è come se fosse vivo e ti chiamasse ad esplorarlo; rimango semplicemente allibita.

Siamo a prua e ci spostiamo sul lato destro della nave dove ci sono l’elica e poco più avanti il punto in cui le bombe hanno colpito il Thistlegorm spezzando l’albero maestro. Verso l’esterno ci sono 2 vagoni. Ci sono migliaia di pesci argentati piccolissimi che formano una nuvola luccicante e nascondono il relitto rendendolo ancora più misterioso. Ci sono pure molti pesce leone. Qui ci sono tante cose da vedere: non solo pesci ma tanti resti della nave come fucili, camionette, bombe e stivali di gomma. È sorprendente come tutte queste cose si sono conservate in più di sessantenni. Ci sono anche due pesci angelo giganti e un pesce pietra che è completamente mimetizzato con quella specie di muschio che ricopre l’intero relitto. Raggiungiamo la prua e ci facciamo una bella foto di gruppo! Purtroppo la nostra immersione giunge a termine ed è tempo di risalire, ma abbiamo ancora un’altra discesa da fare.

Nella seconda immersione scendiamo sempre lungo la cima e entriamo ad esplorare il relitto. Passiamo per una porticina, alla cui entrata c’è una piccola murena che sembra fare da guardiano. Siamo nella cabina del capitano dove ci sono una vasca da bagno e un termosifone. Poi passiamo nelle altre stive: ci sono fucili, motociclette, camionette, copertoni. Passaggi stretti, lunghi corridoi e ampi spazi aperti. Ogni passaggio all’interno, dentro e fuori il relitto porta un sacco di emozioni e adrenalina. A fine immersione dobbiamo tutti fare un bel po’ di deco e Andrea usufruisce pure della bombola d’emergenza (troppo prudente: il computer era per immersioni ad aria, ma la bombola era caricata a nitrox).

È stata una giornata indimenticabile e piena di emozioni. Ora so anch’io cosa vuol dire immergersi in un relitto e soprattutto posso dire di aver visto il relitto per eccellenza.

Pranziamo in barca e poi ci godiamo il lungo ritorno stesi al sole.

Rientriamo al villaggio alle 17.30 ed è già quasi buio. Solito aperitivo a bordo piscina, doccia e ritrovo alle 20 per cenare tutti insieme.

Venerdì 21 Oggi è il mio primo giorno di totale relax in villaggio. Andrea e gli altri sub vanno ad immergersi a Dahab, precisamente al Canyon e al Blue Hole. Dahab è una cittadina hippy a circa 70 km da Sharm (circa 1ora e mezza in pulmino), e le immersioni qui, soprattutto quella del Blue Hole, sembrano molto pericolose, infatti è considerato “il cimitero dei sub”. Sul punto di immersione ci sono numerose lapidi di subacquei che hanno perso la vita lì…E molte altre non sono state messe (sembra che siano morti oltre cento sub negli ultimi anni, che si spingono a profondità inammissibili per sub ricreativi, solo per andare alla ricerca di un arco di corallo da cui sbucare direttamente all’interno del Blue Hole).

Andrea comunque aveva detto che stavolta non sarebbe tornato a casa se non avesse fatto queste due immersioni (oltre al Thistlegorm)…Ed effettivamente sembrano immersioni stupende e molto affascinanti.

Da logbook di Andrea, del 21 Settembre 2007: “1°immersione a Dahab – The Canyon • Immersione da riva, dopo circa 1,5 ore dal vilaggio • Bellissimi i due passaggi nel canyon • Profondità max 33,4 mt…Ma il canyon raggiungeva i -55mt • Pesci di barriera, barracuda, murena bianca • Tantissimi anthias e glass fishes • Sul fondale sabbioso c’erano le anguille giardiniere • Tanti coralli acropore e paesaggio molto vario • Temperatura aria: 35°, superficie: 27°, fondo: 26° • Durata dell’immersione: 58 minuti • Immersione con bombola nitrox ean 32 • Visibilità: molto buona • Supplemento di 50€, ma ne valeva la pena!!! “2°immersione a Dahab – Blue Hole • Immersione bellissima, divertente ed emozionante • Bella la discesa a picco fino a 34,4 metri • Bellissimo il passaggio a testa in giù attravrso l’arco, ad inizio immersione • A destra avevamo la parete…E a sinistra il BLU! • Molto bello il salto per entrare nel Blue Hole • C’erano degli apneisti all’interno del Blue Hole • Temperatura aria: 35°, superficie: 27°, fondo: 26° • Durata dell’immersione: 50 minuti • Immersione con bombola nitrox ean 32 • Visibilità: molto buona • Compagni di imersione: Gianluca, Demis e Guido; l’istruttore era Fabrizio • Pranzo da Al Capone, nella caratteristica cittadina di Dahab • Finalmente ho fatto le 2 immersioni a Dahab!!! Io rimango in compagnia di Laura e in tarda mattinata ci raggiunge anche Samuele, che non si sentiva molto bene. Le ore passano velocemente tra chiacchiere, tuffi in mare e poi devo anche finire di completare le schede del mio corso AOWD. Nel tardo pomeriggio rientrano anche i subacquei.

Questa sera ci concediamo pure un giretto fuori dal villaggio al Naama Bay. E anche qui notiamo subito alcuni cambiamenti rispetto all’anno scorso: ci sono molti più inglesi e pochi russi (o meglio russe) e gli egiziani dei negozi sono meno, e soprattutto meno invadenti dell’anno prima. Ora le uniche persone che ti fermano per il viale del centro sono solo i pr delle discoteche. Facciamo un giretto al centro commerciale e in alcuni negozietti. Poi sosta-drink al Bus Stop.

Sabato 22 Ultimo giorno di vacanza. Al mattino i ragazzi fanno l’ultima immersione lì davanti al villaggio. Chiudiamo la settimana subacquea, io con 8 immersioni e Andrea con 11. Demis e Gianluca prendono anche un sacco di parole dallo staff del diving perché si spingono oltre i 50 metri…Pomeriggio torneo di beach volley. Foto, bagni e un mare di chiacchiere.

Per la cena di stasera noi del Queen ci sposteremo al ristorante del View, così per una volta Guido non dovrà farsi la lunga scalinata che solitamente fa per vedere il mare e per raggiungerci (per fortuna che abbiamo scelto il Beach!!!!). A dir la verità il ristorante è più nuovo ed elegante rispetto al nostro e si mangia molto bene, e ovviamente sono molto belle le strutture, dato che è appena stato costruito…Ma è troppo lontano dal mare!!! Dopo cena torniamo a Naama Bay. Giretto classico e ultimo drink tutti insieme. I primi a salutarci sono Laura ed Alessandro e poi Laura e Gianluca, che hanno l’aereo di notte. Noi invece ci spostiamo con gli altri al Camel: è sempre pieno sto posto, ma riusciamo a trovare un angolino tranquillo dal quale abbiamo una bella visuale sul viale. Poi tappa al Sinai Casinò, dove ce la siamo cavata con -50 dollari.

Domenica 23 Gli ultimi rimasti siamo noi due, con Samuele e Demis. Pranziamo insieme e poi partiamo.

Questa settimana è volata. E’ stata una vacanza molto divertente e rilassante. Inoltre abbiamo avuto la fortuna di trovare un bel gruppetto di subacquei con i quali abbiamo passato le intere giornata. E anche durante questa vacanza ad Andrea è arrivata una nuova proposta di lavoro…Infatti a metà novembre cambierà lavoro di nuovo, per la seconda volta quest’anno!! La prossima mini-vacanza sarà ai primi di novembre: lungo week end sull’Argentario, per me solo relax, mentre Andrea farà anche immersioni…E poi per la vera vacanza bisogna aspettare a aprile!!! Chissà che passino in fretta questi mesi… andreamarty2006@libero.It foto su: http://andreamarty2006.Spaces.Live.Com/ (nel blog su msn ci sono anche le foto di messico 2006, sharm 2006, thailandia 2007 e argentario 2007)…



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