Zingari per caso in Slovenia

Slovenia tra monti, grotte, mare, cittadine storiche e terme
Scritto da: annazu
zingari per caso in slovenia
Partenza il: 22/07/2016
Ritorno il: 31/07/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Zingari per caso… dal 22/07/2016 al 31/07/2016 in Slovenia, di Mario e Anna.

Eccoci qui… un’altra volta con la voglia di partire, di andare, di muoverci, come ogni volta di cercare qualcosa di nuovo, si scava nei ricordi, nelle cose desiderate e mai raggiunte. La mia passione per la montagna mi ha portato a camminare un po’ in tutto l’arco alpino, ma non ho mai visto le Alpi Giulie. In Slovenia fanno parte nel Parco nazionale del Triglav che con i suoi 2864 metri è la montagna più alta della Slovenia.

C’è anche un altro desiderio da realizzare: una pianta di vite che si dice sia la più antica d’Europa (oltre 400 anni) e che produce ancora del buon vino. Questa secolare vite si trova a Maribor, dall’altra parte della Slovenia, al confine con l’Ungheria. Ecco spiegata in breve la scelta della Slovenia: un Paese nuovo, giovane, che solo dal 1991 è uno Stato indipendente e dal 2007 la sua moneta è l’euro.

22/7 venerdì

Si parte di buon’ora da Biella, passiamo da Milano, Bergamo e così via. Arrivati in Friuli svoltiamo verso Nord direzione Tarvisio. Facciamo una “pausa pranzo” a Tolmezzo, bella cittadina ai piedi delle Alpi friuliane, quattro passi per sgranchirci le gambe dopo sei ore d’auto. Poi si riparte, poco prima di Tarvisio lasciamo l’autostrada che va in Austria, per prendere la statale che ci porta in Slovenia. In poco tempo si arriva a Kranjska Gora, ci fermiamo a respirare e vedere un posto bellissimo, siamo immersi nel verde diviso in egual misura tra prati e boschi, di fronte spicca il massiccio roccioso del Triglav: noi siamo a circa 800 metri e le cime superano i 2800 metri, insomma ci troviamo di fronte a delle grandi montagne molto simili alle Dolomiti. Risaliamo in auto per fare gli ultimi 5 Km, scendiamo dolcemente nella valle che costeggia il versante nord del parco fino ad arrivare a Gozd Martuljek, cerchiamo l’hotel Spik dove pernottiamo 3 notti. Lì troviamo una struttura enorme, un po’ moderna e che forse stona un po’ con l’ambiente circostante, ma ha la praticità, l’efficienza e la comodità, che ci porteranno in seguito ad apprezzarla “molto”. La stanchezza ci consiglia di restare a cena in hotel, una cena a buffet (ottima) a solo 14 Euro a persona: unica nota dolente è il vino e l’acqua, costano caro, ma scopriamo che sarà così in tutta la Slovenia. Raccogliamo le ultime energie e andiamo a fare due passi a Kranjska Gora, scopriamo che dietro la facciata della nota località turistica sia estiva che invernale, si cela un paese dalle belle case, una chiesa e un centro storico quasi fiabesco, il tutto raccolto in pochi passi…

23/7 sabato

Ci alziamo con un bel cielo azzurro che ci fa apprezzare ancora di più la cresta del Martuljek , dove spicca la triangolare sagoma dello Spik (mt 2472), questa zona è il paradiso degli alpinisti di mezza Europa: vi sono decine di vie di elevata difficoltà, la presenza di un fondo valle molto basso (mt 800) e due bivacchi che servono come punto di appoggio, collocati a solo 1400 metri aiutano a fare una seria selezione su chi vuole inerpicarsi in questa valle. Decidiamo di lasciare questa vista da “cartolina” e di entrare in questa conca, dove in mezzo ai boschi sono segnalate due cascate, la prima si raggiunge in 45 minuti di facile sentiero, la seconda un po’ più impegnativa richiede più di un’ora e nel tratto finale il sentiero è un po’ attrezzato… ma lo spettacolo vale la fatica. Il gran caldo e le nuvole che brontolano ci fanno desistere dal salire ancora. Scendiamo all’hotel Spik dove una bella piscina con annesso idromassaggio ci aspetta… “Siamo o no in ferie! E allora!” Per cena ritorniamo a Kranjska Gora, è il pretesto per conoscere la cucina locale… ottima e se ci mettiamo un concertino nella piazzetta della chiesa, ne esce una seratina molto… free.

24/7 domenica

Lasciato l’hotel scendiamo in auto verso il lago di Bled, la valle che dolcemente scende è bellissima: prati, boschi e alte montagne ne fanno un autentico Eden, se a questo aggiungiamo una pista ciclabile che da Tarvisio arriva a Bled, arriviamo alla conclusione di essere nel cuore di un turismo bello, che cammina, che pedala e che condivide il silenzio, la calma e il bello che ci circonda. Arriviamo al lago Bled, molto noto e gettonato dai tour operator che ne fanno insieme a Lubiana e a Postumia una tappa fissa. Ci fermiamo per qualche foto al lago e al castello, poi via verso la nostra meta. Proseguiamo in auto fino al lago di Bohinj, portandoci così sul versante sud del parco. Costeggiamo tale lago su una strada bellissima tra boschi e scorci da fiaba. La poca gente e una minore risonanza turistica ce lo fanno apprezzare di più del lago di Bled. Lasciata l’auto in fondo al lago, saliamo sulla funivia del Vogel: in pochi minuti passiamo dai 500 mt. ai 1500 metri dove si respira una bellissima aria fresca, la vista spazia su tutto il massiccio del Triglav e sul lago sottostante. Partiamo per una escursione che ci porta in 2 ore sulla cima Sija a 1900 metri: da qui un bellissimo panorama a 360° gradi. Anche oggi le nuvole brontolone ci consigliano di scendere, così troviamo il tempo di visitare due chiesette, una a metà lago e l’altra alla fine, vicino a un ponte antico, scopriamo in quest’ultima un autentico gioiello. La fortuna ha voluto (forse perché è domenica) che ci fosse una signora che con alcune spiegazioni ci ha fatto apprezzare i vari affreschi presenti nella chiesetta. Al rientro ripassiamo da Bled ma troviamo un caos infernale, desistiamo e puntiamo direttamente alla “piscina dell’hotel”.

25/7 Lunedì

Lasciamo l’hotel Spik con il chiaro intento di ritornarci in futuro, magari con le biciclette, visto le molte possibilità di percorsi. Lasciamo in auto Kranjska Gora e saliamo verso il passo Vrsic, salendo quella che viene chiamata la strada dei russi, si incontra subito un bellissimo laghetto che grazie alle rocce calcaree è di un azzurro stupendo, si sale tra i tornanti in pavé e muretti a secco che rendono questa strada molto particolare, molto amata e frequentata dai centauri. Si arriva alla Ruska Kapelica, una piccola chiesetta costruita in ricordo di una grande tragedia successa durante la prima guerra mondiale: molti prigionieri russi utilizzati in quel periodo per costruire un passaggio stradale morirono sotto una grande slavina, oltre 300 prigionieri, ma il numero esatto non si seppe mai. La strada continua a salire tra scorci mozzafiato fino a 1611 metri del passo Vrsic, una sosta per respirare aria fresca e godere del panorama e poi lasciato il vallone della Sava, scendiamo in quello altrettanto spettacolare dell’Isonzo. Alla nostra sinistra spiccano i monti del massiccio del Triglav, più in basso boschi, prati e paesini di montagna che sono bagnati dalle chiare acque dell’Isonzo che più a valle arriverà in Friuli per sfociare poi nel Mediterraneo. Lasciata la valle dell’Isonzo svoltiamo a destra per risalire al passo di Predil che confina con l’Italia, subito sotto c’è il lago Predil dove facciamo una sosta pranzo e finalmente un “caffè come si deve”, si riparte verso Tarvisio e poi a destra verso Kranjska Gora.

Dopo questa “overdose di montagna”, si scende in autostrada fino a Lubiana. Acquistiamo la vignetta settimanale che costa 15 Euro, troviamo un albergo a Lubiana a 5 minuti dal centro. E guida alla mano si va a passeggiare, siamo stanchi e accaldati ma una cena sulle rive della lubianica ci ridà le giuste energie. Il dopo cena è una passeggiata nel bellissimo centro storico. La capitale della Slovenia (300.000 abitanti) ha un centro storico piccolo ma interamente chiuso al traffico, lasciamo la visita a domani, per ora ci bastano le luci, i suoni e le voci.

26/7 Martedì

Accompagnati dalla guida TCI usciamo di buon’ora per visitare più a fondo la capitale slovena, subito entriamo nella chiesa francescana che con la sua facciata rosa è di certo la più importante di Lubiana, oltre la piazza ci sono i tre ponti costruiti a ventaglio che sono il vero cuore della città… tra una fotografia e l’altra arriviamo al Palazzo comunale, poi a destra verso la via più importante di Lubiana, in pieno centro storico tra vari palazzi che la guida ci aiuta ad apprezzare. Poi dopo aver svoltato a sinistra prendiamo la salita che in circa mezz’ora ci porta al castello (il gran caldo si fa sentire e riflettere che era meglio prendere la funicolare). Entriamo nel castello e con il biglietto prendiamo l’audio guida: scopriamo così la storia di Lubiana e del castello. Imperdibile la salita alla torre che domina dall’alto il castello, la città e la campagna slovena. E’ interessante la cappella con i suoi dipinti e affreschi dedicati in gran parte a San Giorgio che sconfisse il drago, così da diventare il Santo patrono della città e della Slovenia intera. Il gran caldo si fa sentire e dopo 3 ore di vista al castello scendiamo in funicolare e facciamo una sosta. Riprendiamo la visita passeggiando lungo il fiume con i suoi ponti tra cui lo zmajski most (il ponte dei draghi), chiamato così per i suoi 4 draghi in bronzo situati su ambo le rive e che ne fanno il monumento più curioso di Lubiana. Ripercorriamo il centro di Lubiana ancora una volta, ammirando questa bella città, ci facciamo scappare una sosta in vineria con un bicchiere di vino bianco fresco e poi via…. Si riparte. Presi i bagagli all’albergo, si va all’auto lasciata in un parcheggio (costato 18 Euro dalle cinque del giorno prima) che ci sembrano tanti, ma che ci ha permesso di girare la città e di godercela ieri sera e oggi. Usciamo dalla città in direzione ovest e percorsi 50 Km circa arriviamo a Postumia, dormiamo in paese in una casa privata, una doccia, una cena, una passeggiata in un paese deserto e poi si va a dormire.

27/7 Mercoledì

Si parte a razzo per le famose grotte di Postumia che non abbiamo mai visto: la visita è bella e interessante (in parte su un trenino e in parte a piedi con una guida) colpisce l’organizzazione della visita, pratica e funzionale, ma nello stesso tempo fredda e sbrigativa, la visita dura 90 minuti, ma se fosse libera durerebbe un’ intera giornata. Usciamo dal fresco delle grotte per andare a vedere il castello di Predjama a circa 10 Km dalle grotte, è arroccato sotto una falesia di calcare a circa 500 metri sul livello del mare, prendiamo l’audio guida (il biglietto era compresso in quello delle grotte) che ci fa conoscere il castello e le sue origini, ancora più interessante è la storia di chi ci ha vissuto. Sono ormai le 14 e il gran caldo ci consiglia una sosta.

Saliamo in auto e in poco più di un’ora scendiamo a Pirano, una piccola cittadina sulla costa slovena dell’Adriatico, un piccolo bagnetto al mare e poi una passeggiata nel centro storico. Piccolo ma molto carino. Arriviamo nella piazza circondata da bellissimi palazzi (alcuni di chiara impronta veneziana) e allietati da un bravo chitarrista saliamo sulla chiesa dedicata a San Giorgio che è chiusa ma con 2 Euro saliamo sulla torre campanaria da cui si domina il tratto della costa slovena fino alla vicina Trieste. Da quassù si vede la particolarità di Pirano, costruito su una lingua rocciosa che si spinge nel mare, un po’ come un artiglio. Scendiamo nei vicoli del centro storico, a tratti molto simili ai “carrugi di Genova” per sederci a cena in una piazzetta a mangiare il pesce… dopo una giornata iniziata con i 10 gradi delle grotte di Postumia, le falesie del castello di Predjama, il caldo di Pirano, un’ora di attesa per la cena che non arriva. Finalmente arriva il pesce… e anche il temporale! Tutto insieme… Nello stesso istante. Che casino! Ritorniamo poi a malincuore al parcheggio, saliamo in auto per ritornare a Postumia consapevoli di avere un po’ esagerato. Domani ce la prenderemo con più calma!

28/7 Giovedì

Partiamo da Postumia per quella che dovrebbe essere prevalentemente una giornata di trasferimento. Si punta ad Est verso Maribor, la seconda città slovena. Passata la tangenziale di Lubiana si continua verso est. Consigliati dalla guida usciamo a Celje, una piccola cittadina adatta per una sosta. Due passi nel centro storico, dove spicca l’antica chiesa dedicata a San Daniele, saliamo poi in collina dove è situato il castello: le parti murarie sono belle e ben conservate ma il suo interno è pressoché spoglio. Ci imbattiamo in tre italiani come noi a spasso in Slovenia, ci consigliano di vedere il museo di Celje, in precedenza snobbato per il poco tempo a disposizione. In effetti la visita è stata molto interessante. Così facendo, la “piccola sosta” è diventata una “bella visita”. Sono ormai le 17, saliamo in auto e ci spostiamo verso Ptuj, un piccolo centro che la nostra guida indica tra i centri storici più interessanti della Slovenia. In un’ora di auto ci tiene compagnia un monsone che ci accompagna proprio fino all’hotel, consigliato dalla guida, ci accompagna anche a scaricare i bagagli, per poi andarsene quando si entra in hotel… che coincidenza! Usciamo per cena e scopriamo che questo paese è un’autentica bomboniera e anche il ristorante consigliatoci dall’hotel è veramente speciale. La scelta di fermarci a Ptju per evitare il caos di una città come Maribor ha pagato: passeggiare nel centro storico nel silenzio quasi assoluto aiuta a ritrovare la serenità con sé stessi… e con chi ci accompagna!

29/7 Venerdì

Di buon mattino ci avviamo verso il centro e dopo pochi passi ci fermiamo ad ammirare la facciata neogotica del Municipio, i suoi colori illuminati dal sole sono un qualcosa di indescrivibile, continuiamo sulla via principale fino alla stele di Orfeo (una grossa lastra in granito) che certifica la millenaria storia di Ptuj, appena oltre la chiesa di San Giorgio con la torre civica alla cui base sono murati molti resti di origine romana. E’ un peccato che la chiesa sia chiusa, la nostra guida ne parla molto bene. Si continua tra case antiche e piccole botteghe e il selciato in pietra scura, insomma un borgo molto ben conservato. Poco più avanti spicca la facciata rosa della chiesa monastica benedettina, oggi trasformata in sala dove si tengono concerti e insieme al convento in un museo archeologico. Saliamo poi al castello da cui si domina il paese e la Drava (il fiume sottostante), scopriamo anche un lago che il giorno prima grazie al monsone non avevamo visto. La visita al castello è interessante, da segnalare il museo al suo interno molto ricco con affreschi e mobili di grande valore. La nostra guida lo sottolinea come il secondo in termini di importanza di tutta la Slovenia, dopo il castello di Lubiana. Sono ormai le 14 e dopo una sosta pranzo si risale in auto per spostarci a Maribor a circa 20 Km da Ptuj.

Maribor è la seconda città della Slovenia, ma il centro storico è piccolo. Il gran caldo ci consiglia una visita tranquilla e rigorosamente all’ombra! Passeggiamo per le vie che arrivano alla piazza centrale dove spicca la statua di San Floriano e il Castello che scopriamo è chiuso al pubblico. Da una vetrata riusciamo però a vedere le sculture marmoree degli scaloni segnalati dalla guida. Tra palazzi barocchi, neoclassici e rinascimentali si arriva al Municipio con il suo campanile che spicca proprio sopra il portone d’ingresso e di fronte il monumento votivo contro la peste. A pochi passi scorre la Drava e su una casa sulle sue sponde si trova la famosa vite che pare sia la più vecchia al mondo. Si certifica infatti che nel 1631 fosse già in “attività”. Il piccolo museo all’interno della casa è una chicca per gli appassionati di enologia. Dopo aver gustato un buon bianco fresco facciamo due passi lungo la Drava e scopriamo che ci sono ponti esclusivamente ciclabili…. (è come se un fiume grande come il Po avesse un ponte ciclabile che collega le due sponde… Che sogno!). Non mi risulta che a Torino ci siano tanti ponti ciclabili, qui a Maribor in un chilometro ne ho visti due. Ci fermiamo a cena per poi andare in piazza ad ascoltare un bravo chitarrista, a goderci le luci e i colori di questa bella cittadina, che nella storia è sempre stata una crocevia tra i Balcani e i Paesi del Nord Europa e che ora è un centro turistico sia invernale che estivo. Saliamo in auto per ritornare a Ptuj dopo una giornata bella piena.

30/7 Sabato

Dopo aver acquistato un po’ di vino risaliamo in auto per iniziare il ritorno. Il progetto iniziale era di finire in bellezza, visitando Bled e magari anche Skofja Loka (a nord di Lubiana), ma il richiamo di un bagno ristoratore in una delle tantissime terme slovene è stato più forte, così dopo un veloce consulto della nostra guida, scegliamo le terme di Lasko. Lasciamo l’autostrada a Celje e poco dopo arriviamo a Lasko, località conosciuta perché c’è la fabbrica della birra “Lasko” bevuta e apprezzata in tutta la Slovenia e in mezza Europa. Ci troviamo di fronte a un impianto termale grande e molto funzionale, con piscine interne ed esterne con acqua termale e non. Insomma una meraviglia, dopo giorni di sfacchinate ci vuole un po’ di relax. Il biglietto giornaliero è di 14 Euro, “come da noi”! Usciamo dall’acqua un attimo prima di diventare dei pesci per cercare in paese un posto per quella che sarà l’ultima sera in Slovenia. Dopo cena si fa la nostra consueta passeggiata e abbiamo la conferma che nei paesi regna la calma più assoluta. Alle 10, 10,30 tutto tace. Rimangono in giro solo quei pochi turisti che come noi si trovano a bere una birra nell’unico bar aperto. Questa sensazione l’abbiamo provata in tutta la Slovenia, eccetto Lubiana e Maribor, città turistiche più grandi, ma altrove tutto tace… qui a Lasko si spengono le luci e… anche “le fonatane”.

31/7 Domenica

Raccogliamo le nostre cose, come si dice e si inizia il viaggio di ritorno, ci aspettano circa 800 km da Lasko a Biella. Prendiamo l’autostrada direzione Lubiana, oltrepassata Postumia lasciamo l’autostrada per Trieste per puntare su Gorizia, una piccola sosta sul carso per vedere un piccolo paese di collina Staniel che la guida consigliava di vedere. Un borgo antico arroccato su una rupe dove troviamo un piccolo castello e case vecchie un po’ abbandonate e un po’ in ristrutturazione. Fatta una piccola sosta per pranzo, si riparte per Gorizia e poi Venezia.

In Slovenia abbiamo percorso circa 600 Km di autostrada e il costo della vignetta settimanale è stato di 15 Euro… “ottimo”. Il timore di trovare traffico ci consiglia di portarci avanti e passata Venezia e poi Verona il flusso diminuisce e diventa scorrevole. Alle 19 arriviamo a Biella stanchi ma felici per aver visto un bellissimo Paese molto verde, pulito e onesto, un Paese dove ritorneremo presto, magari in bicicletta per vedere quegli angoli che abbiamo tralasciato, a fare qualche bagno nelle terme, ma sicuramente in un periodo meno caldo, magari in primavera!

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