Zanzibar: un paradiso da sogno

Ora che ci siamo stati possiamo confermarlo: Zanzibar è un vero paradiso… ancora meglio di quello che io e mio marito avevamo fantasticato per mesi, attendendo impazientemente il 3 ottobre, giorno della nostra partenza…che finalmente è arrivato. Scesi dall’aereo, un pullman ci ha accompagnati al villaggio Bravo Club situato sulla spiaggia...
Scritto da: Emanuela Sessarego
zanzibar: un paradiso da sogno
Partenza il: 03/10/2004
Ritorno il: 11/10/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Ora che ci siamo stati possiamo confermarlo: Zanzibar è un vero paradiso… ancora meglio di quello che io e mio marito avevamo fantasticato per mesi, attendendo impazientemente il 3 ottobre, giorno della nostra partenza…Che finalmente è arrivato.

Scesi dall’aereo, un pullman ci ha accompagnati al villaggio Bravo Club situato sulla spiaggia di Kiwengwa, nella zona est dell’isola. Durante il tragitto abbiamo potuto ammirare la ricca vegetazione zanzibarina: le strade sono costeggiate da foreste di palme da cocco e piante di banane, intervallate da villaggi di case con il tetto di palme e spesso, nelle zone più povere, costruite semplicemente con del fango “rosso”.

Subito ci siamo resi conto della povertà di molti degli abitanti che, nonostante la grande miseria, ci hanno accolti calorosamente salutandoci con gioia quando, col pullman, gli passavamo vicino. Questi primi momenti nei quali, seppur per un attimo, abbiamo iniziato ad entrare in contatto con loro, ci hanno regalato una felicità che ci ha accompagnato poi per tutta la vacanza. E si perché nel corso del nostro soggiorno siamo stati spesso, per non dire sempre, a contatto con questo popolo meraviglioso che è sempre disposto a salutarti con entusiasmo con un semplice “jambo” e con una calda stretta di mano. Insomma ogni incontro è stato un vero e proprio toccasana per l’anima, che ci ha continuamente spinto a cercare con loro un contatto, per conoscerli meglio, per capire come vivono, cosa pensano e in cosa credono.

Scesi dal pullman, abbiamo potuto constatare la perfetta sintonia del villaggio con la tipicità dell’isola: gli alloggi con i tetti di legno coperti con le palme, la ricca vegetazione con fiori dai mille colori, la cordialità degli zanzibarini che lavorano nel villaggio, le danze Masai e i canti delle donne locali che ci hanno accolto con entusiasmo. Un po’ deludenti sono risultate invece le camere, senza televisione (per fortuna), ma con un fastidioso odore di muffa.

In ogni caso mancavano ancora le due cose più importanti: la spiaggia e il mare. La voglia di vederli era incontenibile , tanto che siamo corsi nella stanza e, senza neppure disfare le valigie, ci siamo messi il costume e, con enorme curiosità, ci siamo diretti verso la spiaggia. Beh, potete immaginarlo: siamo rimasti praticamente a bocca aperta. Davanti a noi si è aperto alla vista uno spettacolo meraviglioso: una spiaggia interminabile con una sabbia finissima, bianca come la neve e un mare dai mille colori che passa, da un metro all’altro, da un azzurrino chiaro, a un celeste piu’ acceso, fino a un blu cobalto.

Dopo lo sbalordimento iniziale per la bellezza del posto, abbiamo deciso di iniziare a goderci la vacanza con l’esplorazione della lunga spiaggia di Kiwengwa… Trascurando pero’ un dettaglio importante: i beach boys. In poco tempo siamo stati attorniati da un sacco di ragazzi zanzibarini che ci dicevano “jambo” (ciao) e poi “hakuna matata” (nessun problema), ci chiedevano il nostro nome, per poi offrirsi per accompagnarci nelle varie escursioni sull’isola, a prezzi più vantaggiosi rispetto a quelli del villaggio. Devo dire la verità, anche se molti contestano la loro eccessiva invadenza, noi ci siamo sempre trovati bene a parlare con loro e non ci hanno mai dato troppo fastidio… e poi eravamo in vacanza e volevamo conoscere la gente del posto… La cosa strana è che hanno una memoria di ferro e se tu gli dici come ti chiami, loro se lo ricordano a perfezione e, se l’indomani li reincontri sulla spiaggia, ti chiamano col tuo nome per salutarti…Troppo forti!!!! Dopo questo preambolo, non potevamo non affidarci a loro! E così abbiamo fatto con una scelta che è risultata azzeccatissima: abbiamo infatti deciso di fare le nostre escursioni con Eddy, un ragazzo zanzibarino di 25 anni che, con grande passione per il suo paese e con enorme pazienza, ha risposto con piacere alle nostre innumerevoli domande e ha soddisfatto tutte le nostre curiosità piu’ strane, finendo poi per insegnarci anche qualche parola in “swaili”, la lingua locale… E che piacere incontrare un bambino sulla spiaggia, dirgli “mambo” e sentirsi rispondere “poa”, sapendo che vuol dire che sta bene.

Consigliamo vivamente di fare le escursioni con i beach boys. Ovviamente l’ideale sarebbe chiedere consiglio a qualcuno del villaggio che ha già fatto escursioni con loro, per accertarsi della loro affidabilità. A noi è successo proprio così: abbiamo conosciuto un ragazzo che aveva già fatto un’escursione con Eddy e che ci ha consigliato di farsi accompagnare da lui. Il consiglio si è rivelato ottimo: i beach boys sono organizzatissimi, le escursioni sono analoghe a quelle realizzate col villaggio, ma a costo decisamente inferiore. Personalmente riteniamo che diano qualcosa in più sia dal punto di vista umano, inteso come contatto con la popolazione locale, che dal punto di vista qualitativo, perché possono farti conoscere alcuni angoli dell’isola particolarmente affascinanti che altrimenti non si riuscirebbero a vedere.

Noi abbiamo fatto 3 escursioni. La prima, e per noi la piu’ bella, che consigliamo caldamente, è il Blue Day: dopo un tragitto in pullman, siamo arrivati in una baia dell’isola dove siamo saliti su un dhow, la tipica imbarcazione in legno zanzibarina, diretti a una lingua di sabbia, dove abbiamo fatto il bagno in un’acqua cristallina per poi gustare, insieme a Eddy e ad altri compagni di viaggio, dell’ottimo cocco…Davvero molto piacevole la loro compagnia, per non parlare poi dell’atmosfera magica del posto. Poco dopo siamo risaliti sul dhow per raggiungere un’isolotto vicino dove ci aspettava un ricco pranzo a base di pesce grigliato, aragosta inclusa…Una vera delizia!!!!! E che dire poi del nostro ritorno, ovviamente sempre in barca, ma con la vela issata: un’atmosfera magica, un godimento puro, a contatto con l’oceano, con la brezza marina che ci accarezzava la pelle mentre Eddy ci raccontava storie di vita zanzibarina.

La seconda escursione è stata la visita combinata di Stone town e di una piantagione di spezie. La capitale dell’isola ci ha mostrato aspetti di grande miseria, soprattutto nella zona del mercato del pesce e della carne, e presenta tutti gli aspetti tipici di una città musulmana, con un viavai continuo di gente da tutte le parti, i tipici negozi di souvenir e molta sporcizia ovunque…Molto tipica e particolare in ogni caso. Decisamente molto divertente e ben oltre ogni attesa, è stata la visita alla piantagione delle spezie gestita da CocoNero, un ragazzo zanzibarino simpaticissimo che in modo molto semplice e senza inondarci di pesanti lezioni di botanica, ci ha mostrato tutte le piante delle spezie presenti nella sua piantagione: dai chiodi di garofano alla cannella, dal cacao alla citronella, e via dicendo per arrivare poi alle piante tipiche dell’isola, prima fra tutte la palma da cocco. E che emozione quando un bambino è salito su una pianta alta decine di metri per offrirci del cocco, per non parlare poi dei bellissimi regali, fatti al momento con le foglie delle palme, che alcuni bambini ci hanno donato: cappelli, cravatte e occhiali per gli uomini; collane, braccialetti e borsette per le donne.

La terza escursione, e direi la meno entusiasmante, è stata quella a Kizimkazi e alla foresta di Jozani. O meglio mi sento di sconsigliare solo l’escursione a Kizimzaki, in quanto l’avvistamento dei delfini è abbastanza difficile e faticoso…Noi siamo riusciti a vederne alcuni ma solo per pochi secondi e dopo un lungo stazionamento in mare che, oltretutto a causa delle alte onde, ci ha causato qualche fastidio. Decisamente migliore è stato invece il pomeriggio con la visita alla foresta di Jozani, abitata da una specie di scimmie molto simpatiche e dispettose che ci hanno fatto divertire un sacco.

Per il resto le nostre giornate sono trascorse sulla spiaggia di Kiwengwa, godendoci il mare e il sole, passeggiando per ore sulla lunga spiaggia alla scoperta di nuovi angoli, ridendo e scherzando con i beach boys, e visitando i “negozi” sulla spiaggia e dai nomi più divertenti, come “la coop sei tu”, “la standa”, “la upim”, “la rinascente”, “il negozio della gioia” , “da leonardo da vinci”- tutti nomi ideati per attirare i turisti italiani – dove abbiamo comprato, ovviamente contrattando ampiamente il prezzo, statue masai, ciotole in legno e quadri dipinti a mano rappresentanti il popolo masai o disegni tribali. E sempre succedeva che se entravi a vedere un negozio, non potevi rifiutarti di entrare anche in quello vicino – “solo vedere, hakuna matata, tu oggi guardi e domani ritorni per comprare”, e quindi finiva sempre che stavi con loro per ore perché non riuscivi ad andartene senza vederli tutti.

Il nostro soggiorno a Kiwengwa ci ha inoltre permesso di godere a pieno del fenomeno delle maree, bellissimo dal punto di vista paesaggistico. Anche se non tutti lo gradiscono perché non si riesce a nuotare liberamente, io devo dire che ho apprezzato molto l’abbassamento e l’innalzamento (ogni 6 ore circa) del livello dell’acqua e adoravo camminare a piedi nudi sulla parte di spiaggia che fino a poco prima era coperta dal mare, guardare gli infiniti buchi nella sabbia fatti dai granchi e l’innumerevole quantità di conchiglie dai colori e dalle forme più svariati.

Un discorso a parte che non voglio affatto trascurare riguarda i bambini: la spiaggia ne è piena, ti chiamano, ti cercano, hanno bisogno di tanto affetto perché spesso vengono lasciati un po’ allo sbando e consiglio a chi andrà a Zanzibar di portare con sé penne e quaderni, giocattoli e soprattutto magliette, calzoncini e cappelli e caramelle…Ne hanno un immenso bisogno. Noi per fortuna ci avevamo pensato e regalarli ci ha dato una gioia immensa, cosi’ come vedere la felicità negli occhi del bimbo che riceveva il regalo…Mi raccomando pero’, distribuiteli quando ci sono pochi bambini perché altrimenti possono arrivare anche a picchiarsi per prendere qualcosa.

E per finire vogliamo menzionare la simpatica compagnia di ragazzi italiani che abbiamo conosciuto nel villaggio e che ha sicuramente contribuito a rendere molto piacevole il nostro soggiorno. Primo fra tutti vogliamo nominare Davide, il grande trascinatore del gruppo, in viaggio di nozze a Zanzibar con la moglie Grazia, che con la sua simpatia e le sue battute ha sicuramente reso più divertente la nostra vacanza. Non possiamo poi non menzionare i nostri affezionati compagni di escursioni, Jacopo e Giulia, quest’ultima anche mia compagna di treccine, coi quali abbiamo vissuto delle bellissime esperienze di vita zanzibarina, e poi i miei colleghi bancari toscani Alessandro e Sara e infine la coppia di pasticceri veneti…Un mix di persone che è risultato davvero grande.

Ahimè, come capita sempre quando si sta bene, la vacanza è volata e siamo rientrati in Italia, felici per l’esperienza vissuta ma con un velo di malinconia dovuto all’abbandono di un posto come Zanzibar che per noi è magico e unico sia per le bellezze naturali e paesaggistiche, che per l’atmosfera di pace, calma e tranquillità che si respira, che, infine, per l’aspetto umano legato alla straordinarietà della popolazione che ci vive.

E’ passata una settimana dalla fine della nostra vacanza e finora siamo stati capaci di affrontare i piccoli intoppi quotidiani con un “hakuna matuta”. …Speriamo che duri! In ogni caso per tutti i problemi c’è sempre una soluzione: Zanzibar è infatti sempre lì che ci aspetta!

P.S. E per ultimo un suggerimento sanitario. Noi abbiamo fatto la profilassi antimalarica e la consigliamo per evitare ansie e preoccupazioni in caso di punture di zanzare. A dir la verità noi abbiamo soggiornato a Zanzibar in un periodo di stagione secca e di zanzare ne abbiamo viste poche; in ogni caso è sempre meglio evitare di rovinarsi una vacanza meravigliosa.



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