Zanzibar: un’isola fantastica

Sono appena tornata da questa isola meravigliosa e posso davvero dire che è stata meglio di come mi aspettavo: la spiaggia di Kiwengwa è immensa e la sabbia bianchissima, sembra borotalco! la temperatura a gennaio si aggirava sui 35-38 gradi e l'acqua era caldissima. Di zanzare neanche l'ombra cosicchè siamo contenti di non aver preso...
Scritto da: Katy
zanzibar: un'isola fantastica
Partenza il: 14/01/2006
Ritorno il: 29/01/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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Sono appena tornata da questa isola meravigliosa e posso davvero dire che è stata meglio di come mi aspettavo: la spiaggia di Kiwengwa è immensa e la sabbia bianchissima, sembra borotalco! la temperatura a gennaio si aggirava sui 35-38 gradi e l’acqua era caldissima. Di zanzare neanche l’ombra cosicchè siamo contenti di non aver preso precauzioni particolari (parlo della profilassi antimalaria). L’effetto maree è affascinante: siamo stati due settimane. La prima settimana, che coincideva con la luna piena, la marea la mattina era bassissima e ci siamo fatti delle lunghe passeggiate per fare il bagno! La seconda settimana, la bassa marea era più contenuta. La zona è ben ventilata in modo che si riesce a non morire di caldo: certo è che bisogna fare attenzione a scegliere un villaggio che preveda l’aria condizionata in camera altrimenti non riuscirete proprio a dormire! La sabbia così bianca è piacevole anche perchè non scotta mai, ma bisogna assolutamente portarsi dietro, oltre alle scarpette di gomma per le passeggiate vicino al mare, un bel paio di occhiali da sole. Ve lo dice una che non li ha mai portati ma che ha dovuto cedere per riuscire ad aprire gli occhi, da quanto è forte il riflesso! Non vorrei ripetermi con le cose che sono già state scritte: posso confermare che l’isola è bellissima, che bisogna fare assolutamente fare qualche escursione e entrare all’interno per vedere la vera isola al di fuori dei villaggi turistici. Noi abbiamo fatto il blue Day, siamo andati a Mnemba per lo snorkeling, a Nungwi, a Stone Town e Prison Island e poi alla barriera corallina di fronte a Kiwengwa. Per quest’ultima ci siamo affidati a Capitan Ferrari (5 dollari e ti porta in barca alla barriera per il tempo che ti pare) mentre tutte le altre escursioni le abbiamo fatte con Alì Boni. Lo trovate nel negozio “Barcollo ma non mollo” il primo alla destra del Bravo Club guardando il mare.

E’ un ragazzo affidabilissimo, se vi serve la sua mail è alimcheni@hotmail.Com e il cellulare è +255 – 777- 415663. Se avete bisogno di maggiori informazioni scrivetemi pure.

Abbiamo alloggiato al Bravo Club: il posto è bellissimo, l’animazione di questo inverno è eccezionale e come dice lo stesso capo animazione “propone ma non impone”. Il cibo è buono, un pò meno la colazione ma riusciranno ad accontentarvi anche se siete dei pastaioli.

Il lato negativo, purtroppo, come è già stato detto sono proprio le camere: sono pulite, quello sì, ma un pò vecchie, forse. Andrebbe data una ristrutturata generale soprattutto al bagno. L’armadio è a muro e puzza di muffa così che abbiamo dovuto tenere i nostri abiti in valigia per due settimane! Un pò scomodo! Sì, è vero come dice qualcuno che siamo in Africa, ma l’Alpitour si fa pagare come se fossimo in Italia!!! Il pontile del Bravo è un ottimo posto soprattutto la sera per fare festa.

Ho fatto diverse passeggiate a Kiwengwa e devo dire che tutti i villaggi italiani si presentano bene: la sabbia però è finissima davanti al Bravo Club e al Sea club Francorosso, poi dal veraclub fino al ventaglio è un pochino più grossa. Il Veraclub mi è sembrato molto caratteristico peccato però che hanno la spiaggia meno larga davanti e il sole c’era fino alle 4 di pomeriggio. E’ vero quello che è stato detto che gli Zanzibarini non hanno assolutamente la cultura della pulizia: se devono buttare qualunque cosa non si fanno problemi di dove sono e così appena si lascia il villaggio si trovano un sacco di rifiuti. Ma questo fa parte di Zanzibar: non si può pretendere di andare in un mondo così diverso dal nostro e mettersi a criticare. Anche perchè a me sono altre le cose che hanno colpito, a parte la bellezza infinita del mare e delle varie isolette: mi hanno colpito i bambini che correvano dietro al nostro pulmino solo per dirci ciao e farci un grande sorriso. Sapevano che non ci fermavamo per dargli qualcosa ma volevano comunque dirci ciao. E i bambini del villaggio che abbiamo visitato? Si attaccavano alle nostre mani per farci capire che volevano che noi li facessimo giocare. Volevano essere presi per aria, fare le capriole! Portate tutto quello che potete per questi bambini ma andate proprio dentro il villaggio con qualcuno di questi beach boys, non accontentate solo quelli che vengono in spiaggia. Pensate che in un villaggio di 500 persone i bambini erano 300! Non saranno mai abbastanza le cose che portate, ma sarà sempre un aiuto: cappelli, magliette, tantissime penne e materiale scolastico, caramelle per i più piccini. Se poi vi dovesse capitare di andare nei villaggi all’interno, anche meglio: lì vivono nelle capanne di fango, spesso non hanno la luce e i bambini devono fare km a piedi sotto un sole cocente e in mezzo al nulla per andare a scuola. Sulla spiaggia ci sono un sacco di baracche dove poter acquistare dei bellissimi oggetti in legno: verrebbe la voglia di portarsene via tanti se non fosse per lo spazio. Bisogna essere agguerriti e contrattare, loro all’inizio sparano davvero un prezzo alto. Alla fine della vacanza, sei sfinito di contrattare! E soprattutto dopo un pò ti viene a noia anche il fatto che se vuoi passeggiareun pò devi stare molto vicino alla riva, altrimenti tutti questi venditori ti vengono intorno a offrirti la loro merce. Dopo un pò non ne puoi più e non puoi neanche dirgli che poi un giorno gli comprerai qualcosa perchè loro si ricorderanno benissimo di te e non ti lasceranno in pace.

Insomma ragazzi è stata una vacanza bellissima, mi sono rilassata al massimo e ve la consiglio vivamente. Per ogni tipo di informazione non esitate a scrivermi.

Jambo!



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