Zanzibar: qualche pratico aggiornamento

Di ritorno da una splendida settimana al Veraclub di Kiwengwa, voglio semplicemente fare qualche breve aggiunta a quanto già esaustivamente apparso su questo sito a proposito di Zanzibar, giusto per dare qualche informazione aggiornata a chi sta per partire e magari, come me, è assetato sino all'ultimo di notizie e, in fondo, di rassicurazioni...
Scritto da: Maviblu
zanzibar: qualche pratico aggiornamento
Partenza il: 25/07/2007
Ritorno il: 02/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
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Di ritorno da una splendida settimana al Veraclub di Kiwengwa, voglio semplicemente fare qualche breve aggiunta a quanto già esaustivamente apparso su questo sito a proposito di Zanzibar, giusto per dare qualche informazione aggiornata a chi sta per partire e magari, come me, è assetato sino all’ultimo di notizie e, in fondo, di rassicurazioni su ciò che lo aspetta.

Viaggio Con Eurofly da Fiumicino, sostanzialmente in orario, almeno all’arrivo. L’Airbus 330 è abbastanza confortevole, con schermi individuali forniti di film, giochini e informazioni sul viaggio; la notte passa in qualche modo. Il catering invece è quanto di peggio mai mi sia capitato, in viaggi brevi o lunghi. Poco fine, ma più salutare: portatevi un bel panino o altro che vi aggradi: nemmeno il pane o il dolcetto di bordo si salvano. Il caffè va evitato del tutto: non è la solita sbroscia, è veleno! Attenzione al ritorno, se anche a voi tocca di giorno, perché in cabina la temperatura era polare: anche col giubbotto jeans si tremava. Ho chiesto una copertina e, incredibile, mi hanno detto che non ne avevano perché essendo un volo diurno non era prevista! Ahi, i voli charter! Sull’aeroporto di Unguja è già stato detto tutto ed è tutto vero. Attenzione: all’uscita i $ richiesti sono 38 (e il bello è che ti appiccicano una bella marca da bollo da 30!) e non più 33, mentre all’entrata restano “solo” 50.

Villaggio Siamo stati del tutto soddisfatti della scelta: piccolo (a pieno regime circa 100 ospiti), ben curato, stanze piacevoli e funzionali, in stile con il luogo; parti comuni ben allestite, spiaggia molto ben attrezzata, cibo buono, forse non eccelso, ma comunque apprezzabilissimo. Ci è parso fosse migliore nei primi due giorni, ma forse è un’impressione… Comunque non ci ha mai fatto male, ed è ricchissimo di frutta, verdura cruda e cotta e pesce. Ricco il buffet della prima colazione. Il trattamento all inclusive comprende vino, birra o bibite ai pasti, mentre il resto degli alcolici è escluso. Snacks durante il giorno ma a volte, per qualche disfunzione di servizio o delle attrezzature, non disponibili.

L’animazione, con uno staff contenuto, è discreta, non invadente, e abbastanza organizzata. Bravo davvero il cantante. Bello e coinvolgente lo spettacolo Masai; sulla recitazione, c’è da lavorare. Anche sullo sport c’è una discreta sordina, comunque beach volley e calcetto sono assicurati.

Nel complesso, tranne qualche accettabile sbavatura, largamente consigliabile, anche in considerazione della tranquillità offerta, certo non fornita dai non lontani villaggi di altri notissimi tour operators (Ventaglio, Francorosso ecc.) che accolgono 300-400 ospiti per volta! Clima Solo un giorno grigio, l’ultimo. Gli altri giorni splendidi o con qualche nuvola che non ha oscurato il sole per molto.

Temperatura ideale, mai troppo caldo. La sera anche felpina. Certo, è più umido che da noi, e i costumi ci mettevano una vita ad asciugare se non erano stati messi al sole la mattina. Fortuna che i teli mare li fornisce giornalmente il villaggio.

Escursioni Fate tutte quelle che riuscite a farci entrare, che meritano, però ci è francamente dispiaciuto il terrorismo totale e sfacciato del personale addetto del villaggio, con più di una caduta nella più vieta malafede, nei confronti dei famosi beach boys (agitano lo spauracchio della mancanza di assicurazione quando poi in calce al foglio riepilogativo delle gite del villaggio, in piccolo, è scritto che “quanto non ricompresso nel prezzo del pacchetto turistico è estraneo all’oggetto del relativo contratto stipulato dal tour oparator nella veste di organizzatore”. Leggi: se succede qualcosa non si è coperti proprio da nessuna assicurazione, altrochè) ed anche, lo dico con un po’ di amarezza, nei confronti degli ospiti che non si adeguano automaticamente alle offerte del tour operator, con cui comunque noi siamo andati a Stone Town e al Safari Blu, mentre per Prison Island, tour delle spezie, Nungwi e barriera corallina ci siamo rivolti ai beach boys. Siamo stati anche prudenti, ma devo dire che se potessi rifarei tutto con questi ultimi. Gentili, ragionevoli, parlano bene italiano e ci hanno fatto fare tutto quel che fanno le guide del villaggio con più disponibilità e divertimento. La prima volta siamo andati solo noi tre, io, mio marito e mio figlio ventenne, e loro si sono presentati fuori del villaggio con un fuoristrada nuovo (tutti i pulmini che ho visto sono riciclati dal mercato asiatico) guida e autista. I prezzi sono decisamente molto convenienti (poco più di metà di quanto chiede il villaggio). Trattare è d’obbligo ma senza accanimento: loro ci devono vivere, pagare collaboratori e noleggi, la licenza (e lo stato anche lì ci va giù pesante) e un visibilio di mance! Già, perchè a Zanzibar niente si muove senza le mance: magari anche solo un dollaro. E’ inutile portare, come peraltro anche noi abbiamo fatto, penne, quaderni, zainetti, abiti smessi ma decenti, o altro, e poi trattarli con protervia e arroganza quando si tratta di concordare i costi di una gita. Con 5 dollari a testa ci ha portato con la sua piroga con i bilancieri, a forza solo di pertica piantata sul fondale, a camminare sulla barriera corallina durante la bassa marea (magnifico! Avevamo scelto Kiwengwa proprio per quello), ci ha poi portato a fare un po’ di snorkeling nei dintorni ed infine a vela siamo rientrati alla spiaggia. Direi che se li è guadagnati abbondantemente, e anche se lì 15 $ sono una cifretta non da poco, gli abbiamo volentieri dato anche la mancia, che stavolta lui non si aspettava.

Profilassi Noi abbiamo preso, nonostante tutto, il Malarone: non abbiamo praticamente avuto effetti collaterali e almeno non abbiamo vissuto con paranoia qualche pinzaturina di zanzara. Di certo ci sono più zanzare a Firenze! Conchiglie Argomento delicato, specie per chi come noi le studia e le colleziona da una vita. Ufficialmente non si possono portare via, nemmeno se sono già spiaggiate; al villaggio hanno detto a tutti di posarle subito e non metterle in valigia perchè le multe posso arrivare anche a 1000 $ e comunque poi le devi lasciare lo stesso. Mio marito non era convinto, io invece ero timorosa, ma poi con i soliti 2 o 3 $ al personale, che già dal check-in ti arpiona facendoti l’occhiolino (scena esilarante vista dal di fuori), le valigie, che peraltro erano pure pesantissime perchè io non riesco a rinunciare a nulla quando faccio i bagagli, sfilano via lisce lisce.

Con sollievo transitiamo ai gates (altro stanzone) e subito l’unico negozietto, proprio davanti al controllo passeggeri, offre sfacciatamente conchiglioni enormi, di specie che sono protette a livello mondiale e quindi pericolose da portare anche per l’ingresso in Italia!!!! Ci sono definitivamente cadute le braccia.

La vacanza è stata nel complesso azzeccatissima: rilassata ma mai monotona, perciò, come dicono gli italiani appena hanno preso dimestichezza con l’ambiente…Hakuna Matatissima!



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