Zanzibar: istruzioni per l’uso
Il posto ci è piaciuto moltissimo.
Prima settimana di novembre. Clima favoloso, poco umido, molto ventilato, pioggia zero, zanzare zero, una vera sorpresa.
Karafuu Beach Resort, bellissimo sulla costa orientale sulla spiaggia di Pingwe, bellissima, bianca, un po’ di poseidonia morta, lasciata dal ritiro acque durante la bassa marea. C’è una passerella di cemento che consente di raggiungere agevolmente le barche e l’acqua per il bagno durante la bassa marea senza farsi male sui coralli o sui ricci. L’acqua comunque in quella zona si ritira di circa 200 m. Con la bassa marea si possono vedere le donne del vicino villaggio di pescatori che vengono portate sulle barche a bilanciere sulla barriera per pescare i polipi con le fiocine.
Abbiamo visto anche la spiaggia di Paje, molto molto bella, e quella di Jambiani, un po’ più sporca e stretta. Se tornassi a Zanzibar sceglierei una di queste perché vi sono piccole guest houses molto carine e la spiaggia è vissuta dalla gente del luogo, cosa che preferisco all’asetticità di un resort di lusso (dove fra l’altro in pratica non abbiamo assaggiato quasi nulla della cucina locale), anche se il trattamento è stato effettivamente di qualità. Ho apprezzato molto il fatto che non vi sia uno staff di animazione, ma soltanto alcune serate di folklore locale molto misurate.
Immersioni Giudizio di mio marito, esperto subacqueo: sono immersioni tranquille, poco impegnative, discreta visibilità, coralli non coloratissimi, ma molto belli come forme e, soprattutto, intatti. Tutti i pesci tropicali di piccola taglia, tanti e vari, tartarughe.
Snorkeling molto tranquillo, all’interno della laguna. Coralli molto grandi, molto belli, dalle forme più fantasiose. Si vedono ogni sorta di pesci, tantissimi anemoni con annessi pesci pagliaccio. Maschera e pinne si affittano ovunque, anche dai Beach Boys. Carissimo col resort (circa 25 euro a testa per un percorso di 15 minuti in barca ed un’uscita totale di meno di 2 ore!) Beach boys Prima di fidarci ci abbiamo parlato un bel po’, poi abbiamo osato. Tendono a proporre le stesse escursioni dei resort, molto banali e molto omologate. Ma potete fare richieste di vostra iniziativa. Faranno di tutto per accontentarvi. Ovviamente dovrete contrattare. Anche per loro, come per i resort la tariffa diminuisce se aumenta il numero di persone. L’ideale sarebbe essere un gruppo di 4/6 persone. Ad esempio una breve gita sul dowh, la barca a vela con bilanciere, magari per lo snorkeling o per andare vicino alla barriera a vedere le donne che pescano. Importante da sapere: evitare di promettere se pensate di non mantenere. Loro ci credono, sono furbi, ma ingenui. Se per toglierveli di torno rimandate a domani, loro vi cercheranno e vi ricorderanno la promessa, diventando anche molto insistenti. Se non intendete comprare da loro o non usufruire dei loro servizi, meglio essere chiari e dirlo. Vi risponderanno akuna matata, non c’è problema e vi continueranno a sorridere come prima.
Escursioni abbiamo fatto il giro delle spezie e la visita a Stone Town con il resort, molto costose e di qualità assolutamente assimilabile a quelle proposte dai beach boys. Infatti siamo stati accompagnati da una guida non ufficiale (mentre dovrebbero avere un badge), che ci ha convinti a rinunciare alla visita della Prison Island dove vi sono le tartarughe giganti per lasciarci da soli per 2 ore per lo shopping a Stone Town nella zona di negozi più pacchiani ed omettendo di mostrarci una parte dei monumenti della città che è comunque molto interessante. Ho scoperto solo dopo, leggendo la guida Rough, che vi era una zona vicina al mercato centrale con negozi di antiquari, di oreficeria, di tessuti, meno turistici. Molto interessante e divertente il giro delle spezie in cui si osserva, assaggia, annusa di tutto. Nella piantagione le spezie sono molto più care che in città. Anche all’aeroporto si comprano ad un ottimo prezzo.
Evitate l’escursione dei delfini. L’abbiamo fatta con il resort. Un massacro di barche scatenate alle calcagna di un gruppo di delfini che vengono inseguiti e braccati ed appena si arriva nelle vicinanze tutti in acqua, dove se si ha fortuna si riescono ad intravedere in profondità mentre fuggono. Una vera persecuzione per quelle povere bestie ed una presa in giro per i turisti. Fra l’altro anche pericolosetto date le numerose barche che si muovono frenetiche all’inseguimento dei delfini facendo lo slalom fra i bagnanti. Il tutto dura mezz’oretta. Indegno. Se proprio volete tentare la cosa migliore sarebbe anticipare il grosso dei turisti che arriva verso le 9, partendo prestissimo al mattino. Ovviamente bisogna organizzarsi in autonomia o con i beach boys, essere un piccolo gruppo (massimo 8 persone) ed avere molta pazienza per attendere il momento opportuno.
Bagaglio serve pochissimo. Portatevi da casa tutte le magliette e gli indumenti che non vi servono più e lasciateli prima di partire, compreso le mutande. Se poi avete indumenti per bambini, portateli e lasciateli. Potete andare direttamente nei villaggi accompagnati da uno dei ragazzi della spiaggia oppure lasciare tutto a loro. Andranno a buon fine. Hanno veramente bisogno di tutto. Sono molto ambiti anche materiali scolastici, zaini, ciabatte. Se avete roba usata di cui disfarvi (anche pinne, maschere, telefonini cellulari) portatela, vi servirà eventualmente per dei baratti per i souvenir se non intendete regalarla. I souvenir sono comunque più cari nei negozietti vicino ai villaggi che in città o all’aeroporto. Non so se è etico e giusto dirlo, ma i bambini apprezzano molto biscottini e brioscine prelevati dal ricco buffet del resort… Bisogna munirsi di dollari recenti (testa grande) quelli vecchi non li accettano. Il bancomat è solo a Stone Town. Noi avevamo solo dollari, loro preferiscono gli euro, ma tendono a sottostimarlo.
Da non perdere il passion fruit (maracuja) ed il suo squisito succo!!!