Zanzibar : il mio Paradiso
Leggo Turisti per caso da sempre, sia per diletto sia per consultarlo alla vigilia di un mio viaggio e carpirne consigli e dritte.
Mai però che mi sia presa la briga di scriverci e condividere con tutti voi i miei viaggi e le mie avventure nel mondo.
In questo momento sono troppo felice per un’occasione strepitosa capitatami e voglio proprio condividerla con voi tutti che in questi anni mi avete dato più di una dritta preziosa.
Nell’ottobre del 2007 parto con un gruppo ben nutrito di amici alla volta di Zanzibar. Il classico 9 notti – 7 giorni in un villaggio italiano : Columbus Mawimbini. Prenotiamo, il prezzo era ottimo. Euro 900 in tripla con trattamento All-in. Era un viaggio organizzato da altri, pertanto ho solo pensato “Bellissimo posto, prezzo più che ragionevole. Ok, procedete. Ci sarò” Solo dopo, indagando per il web, ho scoperto che la meta della mia destinazione – intendo il villaggio e la zona dove sorgeva e non Zanzibar in sè – non è che fosse proprio il massimo. Spiaggia così così dove il fenomeno della bassa marea ìmpera, cibo così così dove in cucina il cuoco è più italiano di me e di tutti gli ospiti del villaggio messi insieme, zona così così così essendo il Columbus Mawimbini l’unico villaggio della costa centro-ovest, se si escludono i piccoli alberghetti e le minuscole Guesthouse, quindi alternative all’animazione da “prendiamoci la mano e cantiamo Jumbo Buana tutti isnieme” non ce n’erano. Vabbè. Ci inventeremo qualcosa, mi consolo.
Non sto a raccontarvi del volo Neos, nella norma, nè dell’impatto con il bizzarro aeroporto di Stone Town, oramai onnipresente in tutti i report che raccontano di Zanzibar.
Arriviamo al villaggio accolti da canti e balli, prendiamo possesso della camera, molto semplice ma pulita, e dopo un pranzo italiano, semplice ma gustoso, armati di crema solare e pareo raggiungiamo la spiaggia che ovviamente non era un granchè, proprio come avevo letto nei vari reports prima della partenza.
Tempo 0, conosciamo dei beach boys che erano proprio lì accanto che ci introducono a quello che mi è parso sin da subito il loro capo, se mi passate il termine.
Haji, il suo nome. Parliamo con lui di ciò che ci aspettiamo da questa vacanza, di ciò che lui offre, e capiamo entrambi che se lui “ci tratta bene” , da noi potrà ottenere molto.
Per trattarci bene intendevamo non solo da un punto di vista economico ma anche e soprattutto qualitativo. Lo capisce subito (ho saputo dopo che è da più di 10 anni che tratta con i turisti, italiani per lo più).
Bene il giorno dopo è iniziata la nostra vera vacanza e vi dico solo questo : l’incontro con Haji si è rivelato un vero e proprio colpo di fortuna per noi.
Abbiamo mandato la formula All-in a farsi friggere e fatto un’escursione al giorno con Haji.
DICO : una al giorno. Praticamente al villaggio c’eravamo solo per la colazione, per la doccia al rientro intorno alle 17:30 / 18:00 , per la cena e per due chiacchiere prima di andare a letto. Stop.
Questo in poche parole quel che abbiamo visto Escursione Nr 1 La costa del nord, con tappe intermedie ad un villaggio di pescatori, ad una scuola dove abbiamo lasciato penne, quaderni, colori etc (Haji è categorico in questo. Meglio lasciare tutto al direttore e alle maestre che premieranno di volta in volta tutti con questi doni, piuttosto che “gonfiare” pochi bambini e lasciare a digiuno il resto. Inoltre Haji è stato insegnante di geografia prima di essere guida preziosa. Sa bene come funzionano queste cose. E non dare caramelle. Non c’è niente che potrebbe far loro peggio. I dentisti scarseggiano a Zanzibar, e ancor più il denaro se se ne trovasse uno).
Poi visita ai favolosi artigiani del legno a Nungwi, passaggio via mare diretti a Kendwa, sosta tintarella, pranzo sublime in un ristorante sulla spiaggia (il polipo cotto nel latte di cocco l’ho sognato per molto tempo dopo il mio rientro in Italia), tintarella bis, e rientro. Costo complessivo 25 Euro. Incredibilmente vero! Escursione Nr 2 La costa sud : intera giornata fuori fra le isole del Sud, con tanto di bagno con i delfini, foresta con le scimmie rosse, pranzo in un locale sulla spiaggia a base di pesce, aragoste e crostacei, pomeriggio di sole a Paje. Costo Euro 30 Escursione Nr 3 : Angolo delle tre meraviglie. Incredibile giornata su una minuscola lingua di sabbia dove eravamo solo noi (ca 15 persone) con gazebo allestito da Haji e dai suoi che, mentre noi immortalavamo con le macchine fotografiche e con la memoria del cuore quella meraviglia paradisiaca, grigliavano al momento aragostine, scampi, gamberoni enormi e King fish. E friggevano kili e kili di patate.
Nel pomeriggio un po’ di snorkeling, visita a Prison island con le sue immense testuggini e rientro in villaggio al solito orario. Costo euro 30 Haji organizzava anche la visitia a Stone Town, ma noi volevamo essere un po’ liberi di decidere i tempi soprattutto nei vari bazars, quindi ci ha accompagnato (5 dollari a testa per a/r, un’inezia) e ci ha messo di guardia un suo ragazzo il quale si è rivelato preziosissimo sia per le informazioni che ci dava via via, sia perchè teneva lontani gli altri che volevano farci da guida, sia perchè ci ha portati a mangiare in un ristorantino vicino al porto frequentato solo dai locali. Eravamo gli unici occidentali, in effetti. E mangiando una zuppa per antipasto, seguita da un abbondante piatto unico composto da carne e riso basmati, con bevanda, in 4 abbiamo speso 11 Euro. Cioè dico, 4 persone 11 euro conto totale!!! Altre escursioni, safari blu molto simile a quello delle tre meraviglie, dove la lingua di sabbia è stata sostituita da un isolotto disabitato. Sempre crostacei e aragoste a pranzo con riso e un sughetto di pesce. Euro 30 Visto che Haji si era accorto che anche noi lo “avevamo trattato bene” (grazie a noi e alla nostra pubblicità dal suo Lodge la mattina partivano 4 mini pullman da 14 posti l’uno), ci ha portato a visitare le piantagioni delle spezie omaggiandoci anche con un pout pourri di spezie varie a costo 0. Va bene che gli avevamo portato tanti clienti, ma regalarci un tour di 4 ore è stato un gesto molto carino. Non in tanti l’avrebbero fatto. In fondo questo per loro è lavoro. E noi siamo “solo” turisti.
Abbiamo anche cenato 2 sere da Haji. Cene zanzibarine a base di pesce e pietanze locali speziate e squisite. Poi l’immenso polipo nel latte di cocco.
Che dire? Tutto superbo, tanto che una settimana fa mi è venuto il magone e fortissima si è fatta sentire la nostalgia di Zanzibar.
Mi organizzo e vedo se al Columbus Mawimbini c’è qualcosina. Trovo un prezzo molto interessante peccato che il villaggio, scopro subito dopo, l’hanno chiuso nel marzo 2008.
Che si fa? Per me andare a Zanzibar significa affidarmi all’organizzazione di Haji e Marina, la sua compagna. Una milanese in gambissima.
Ora dovete sapere che Haji ha proprio accanto al Mawimbini un piccolo ma delizioso ed elegante Lodge, di soli 10 bungalow. Una piccola perla di raffinatezza e semplicità allo stesso tempo.
I prezzi sono quasi ridicoli. Il problema è che 2 anni fa, le mie informazioni si erano fermate ad ottobre 2007, non avevano grandi agganci con tour operator e/o agenzie di viaggi. Per cui bisognava trovarsi un volo da abbinare poi al soggiorno.
Bene, scartato per forza il Mawimbini, essendo nel mentre diventato un villaggio fantasma, butto un occhio ai voli, e non considerando nemmeno i voli di linea che prima di arrivare a Zanzibar mi fanno girare mezzo Egitto e mezza Etiopia, simulo delle prenotazioni con i vari Neos, Livingston, Tui, etc etc etc. Solo il volo si aggira intorno ai 1000 euro.
Contatto Marina a Zanzibar per dirle del ginepraio in cui mi trovo e lei candidamente mi scrive che nel frattempo si sono meglio organizzati e con un volo charter + mezza pensione al Mangrove riesce a farmi un prezzo finito (comprensivo di tasse e assicurazione medico / bagaglio) di euro 690.
COSA???????? 690 Euro per volo e soggiorno in mezza pensione nel Vs Paradiso? – le scrivo.
Si si si. Che potevo scriverle se non : PROCEDI E ALLA SVELTA. )) La mezza pensione è l’ideale perché poi con Haji faremo le escursioni e tutte contemplano il pranzo.
Se calcoliamo che ogni escursione di media ci costa fra i 25 e i 30 euro, ammettendo 30 euro moltiplicato per 7 giorni, ai 690 Euro aggiungiamo anche 210 Euro, alla fine con 900 euro, DICO CON 900 EURO faremo una vacanza da sogno e mangeremo divinamente.
Credetemi, ho fatto il giro di tutti i resorts, guesthouse, villaggi, ad un prezzo così ti vendono solamente posti che dietro quelle tre foto di rito che piazzano sui siti, fanno acqua da tutti i buchi.
Scriverò il mio report della mia seconda volta a Zanzibar appena torno ad ottobre, intanto vorrei davvero ringraziare Marina per l’offerta che ha tirato fuori dal suo magico cilindro e non posso fare altro che pubblicizzare il suo lavoro e quello del suo incredibile compagno.
www.Mangrovelodge.Com Buttate un occhio. Mi darete ragione Hakuna Matatissima a tutti