Zanzibar, Hakuna Matata..

Eccoci finalmente al nostro regalo di Natale! 21 gennaio 2009 io e mio marito partiamo per Zanzibar. Noi che odiamo il freddo, ci meritiamo decisamente uno sbalzo termico di 30-35 gradi. Una meraviglia. Tema affrontato prima della partenza: antimalarica si o no? Decidiamo per il no. Col senno di poi la scelta si è rivelata giusta. Di zanzare...
Scritto da: Sabrigol
zanzibar, hakuna matata..
Partenza il: 21/01/2009
Ritorno il: 29/01/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Eccoci finalmente al nostro regalo di Natale! 21 gennaio 2009 io e mio marito partiamo per Zanzibar. Noi che odiamo il freddo, ci meritiamo decisamente uno sbalzo termico di 30-35 gradi. Una meraviglia.

Tema affrontato prima della partenza: antimalarica si o no? Decidiamo per il no. Col senno di poi la scelta si è rivelata giusta. Di zanzare neanche l’ombra. In tutto il villaggio solo un paio di persone avevano fatto la profilassi. Il tempo ci darà risposte certe…

Volo tranquillo con Eurofly da Bologna. Arrivo a Zanzibar. Tutto quello che avevamo letto sull’aeroporto di Zanzibar è vero, compresa la richiesta di soldi per non farti aprire il bagaglio e l’omino che ti lancia le valigie causa assenza di nastro trasportatore. Per quanto riguarda la tangente, non cedete al ricatto: si limiteranno ad aprirvi il bagaglio a mano e a richiuderlo immediatamente. Per il lancio bagagli, ci siamo fatti una bella risata ed abbiamo iniziato a capire dove eravamo. Per inciso credo che un newyorkese che da JFK arriva all’aeroporto di Pisa pensi più o meno la stessa cosa…

Il ns. Resort. E’il Chwaka Bay. Piccolo e grazioso, intimo e tranquillo. Circa 30 tra bungalow e camere superior (che sono tuttavia inferior al bungalow) per una sessantina di ospiti. A noi va bene un po’ tutto, siamo molto easy. Più tranquilli si sta, meglio è.

Spiaggia. Quella davanti al Chwaka Bay Resort non è mai balneabile, causa bassa marea. Mai visto prima il fenomeno bassa marea come a Zanzibar. Però…HAKUNA MATATA, non c’è problema. L’hotel mette a disposizione gratuita degli ospiti un transfer (un’ora in tutto tra dalla dalla, passeggiatina e barca) per raggiungere la bellissima Paradise Beach. Privata, solo per noi, un paradiso naturale, sabbia bianchissima, mare di tutte le sfumature dell’azzurro, palme e mangrovie. Dalla mattina al pomeriggio il paesaggio cambia in ogni istante, grzie alle maree che qui rendono il luogo ancora più affascinante e magico. Zona ombreggiata, bar e pranzo sono organizzati sotto una grande capanna col tetto fatto di foglie di palma. Si mangia pesce alla griglia con i piedi nella sabbia e solo il suono del mare a farci da colonna sonora.

Escursioni. La Phone & Go ovviamente ci sconsiglia con pesante azione di terrorismo psicologico le escursioni con i beach boys. Ci viene detto che questi non hanno i permessi, che se ci ferma la polizia ci porta in questura, che alcuni turisti sono rimasti intossicati dal cibo preparato da questi. Il T.O. Invece garantisce un servizio professionale e sicuro… E’ paradossale che chi si è affidato ai beach boys, come noi, ha speso una cifra equa e ha fatto bellissime escursioni. Chi si è affidato al T.O. Ha fatto esperienze da dimenticare e, come promesso, da pubblicare su internet.

Prima di tutto diciamo che sulla spiaggia di Chwaka troverete il Sindaco, Francesco Totti e Marco Polo. Si dividono un po’ il lavoro. Noi ci siamo affidati al Sindaco. Bravissimo, puntuale, competente più di una guida “vera”, parla perfettamente italiano, simpatico da morire.

Organizziamo un gruppetto di una ventina di persone e per 30 dollari a testa il Sindaco ci organizza una giornata con i fiocchi: Visita ad una piantagione di spezie dove un altro ragazzo, Zucchero, ci spiega tutto su queste piante, ci fa annusare, assaggiare, indovinare. Non ne azzecchiamo una, e pensare che ci piace la cucina etnica. Segue il nostro gruppo anche un piccolo arrampicatore che sale sulle piante, stacca frutti e ramoscelli solo per noi, piccoli bianchi emozionati di trovarsi in mezzo a questa esplosione incontrollata di natura. Finito il giro partenza per Stone Town, giro della città, del mercato e delle sue stradine: un turbinio di gente, macchine, motorini, animali vivi e morti, colori, odori. Non tutto piacevole, ma non si può non fare. Si arriva a piedi ad un ristorante sul mare dove per 9 dollari, mangiamo pesce, verdura e riso (à la carte), lasciamo 10 dollari a testa. Il cameriere si è fatto 20 dollari di mancia, considerando che ne guadagna 50 di stipendio in un mese, ci concede un sorriso a 90 denti bianchissimi.

Terza tappa Prison Island. Dal ristorante si scende in spiaggia dove ci attendono due barche che ci portano all’Isola delle tartarughe. Sono terrestri, vengono dalle Seychelles e ci hanno fatto anche un po’ pena, poverine. Forse stavano meglio a casa loro. Comunque la gita vale solo per il bagno che ci siamo concessi: un pezzo di mare blu blu blu e sabbia bianca bianca bianca. Una Favola. Fradici e felici risaliamo sulle nostre barche e ritorniamo al nostro pulmino. Ultima tappa della giornata: tramonto a Nungwi. Questa spiaggia a nord di Zanzibar è molto bella, ma forse un po’ troppo affollata per i nostri gusti. Musica e gente che non sa stare zitta neanche di fronte alla magia di un tramonto in Africa. Ci facciamo un bagno, una passeggiata e poi ci isoliamo in una bolla di silenzio per goderci la palla di sole arancione che viene inghiottita dal mare. Con tanta bellezza negli occhi risaliamo sul pulmino e rientriamo in hotel. Stanchi e felici.

Questa giornata è in sostanza un insieme di quattro escursioni: col tour operator non ci sarebbero bastati 100 Euro a testa. Noi abbiamo speso 30 DOLLARI AMERICANI.

La seconda escursione che il Sindaco ci organizza è il Safari Blu: giornata di mare e snorkeling. Facciamo tre tappe. La prima su una “lingua di sabbia con mare mozzafiato” – testuali parole del Sindaco -. Non vi aspettate di nuotare in mezzo ai pesci come a Sharm, ma ci sono dei gruppi corallini intatti, e vale la pena fare una nuotata in questo mare. L’incontro con alcune meduse tuttavia ci frena, anche se non sono orticanti. Preferiamo tornare in spiaggia dove il Sindaco ci apre cocchi, ananas e cocomero! La seconda tappa è su una spiaggia dove Sindaco e Giunta Comunale ci hanno organizzato pranzo a base di riso con gustoso sughetto rosso, aragosta (una a testa), cicala (mezza a testa ma era più dell’aragosta, fantastica), pesce spada, gamberi, patate e frutta.

Terza tappa è nella laguna delle mangrovie. Molto bella, anche qui l’acqua è caldissima, come da tutte le parti. Rientriamo di nuovo appagati e felici di pagare i nostri 35 dollari a testa, pranzo incluso. Questa escursione col T.O. Costa 70 Euro a testa.

Esperienze parallele. Un gruppo di 13 persone come noi ospiti del Chwaka,con anziani e bambini al seguito, decide per la tranquillità di tutti di affidarsi per le escursioni al T.O. L’autista che li porta a Stone Town viene fermato dalla polizia, gli viene sequestrata la chiave del mezzo, viene portato in questura e questi poveracci mollati per due ore a Stone Town ad aspettare. Anche noi siamo stati fermati, ma è bastato che l’autista allungasse una banconota al poliziotto e siamo ripartiti. E’ successo due volte. La polizia è corrotta. E ti fermano per avere soldi, non per controllare se hai i permessi in regola. Stesso gruppo, altra sòla. Cena a base di pesce organizzata per loro in albergo: 25 Euro a testa (con lo sconto perché sarebbe costata 30 Euro), l’aragosta era buona ma mezza a testa, i gamberi puzzavano di muffa.

Cibo al Chwaka. Non ci si aspetti un buffet da mille e una notte. Non è molto vario, ma quello che c’è è buono e ben cucinato. Abbiamo mangiato pesce tutti i giorni. Per chi non vuole rinunciare alla pasta c’è un’ottima pasta station con cuoco egiziano che ha lavorato in villaggi italiani a Sharm. Sa quel che fa con gli spaghetti. Per dovere di cronaca, Una volta a Paradise il pesce del pranzo non era buono. Il Direttore dell’hotel, allertato, ha portato altro pesce agli scontenti. Noi abbiamo mangiato altro: ma chi se ne frega in quel paradiso terrestre, per una volta se si mangia “solo” riso, verdura e frutta non si muore, Hakuna Matatissima…

Animazione. Giulia, Barbara e Paolino (simpatico masai occidentalizzato) ci hanno fatto compagnia in modo soft e intelligente, in spiaggia e la sera. Capiscono chi vuole e chi non vuole essere coinvolto. Per noi che non vogliamo essere “animati dall’animazione” sono stati perfetti.

Zanzibar ha una vegetazione rigogliosa, un bellissimo mare e gente ospitale. Miseria per mancanza di cose materiali fanno da contraltare, ma questa gente non ti negherà mai un sorriso. I bambini sono felici con una maglietta, una penna o una molletta per i capelli. Partite con due costumi, due magliette e due pantaloncini e un paio di ciabatte per voi (tanto non vi serve altro) e riempite la valigia di roba che a casa vi intasa gli armadi e non vi serve, a loro sarà utilissima.

Jambo, Ciao Jambo Bwana, Ciao uomo Habari gani, Come stai Mzuri sana, Tutto bene Wageni, Ospite Wakari bishwa, Sei il benvenuto Zanzibari yetu, Con gli zanzibarini Hakuna matata, Nessun problema Sabrina e Lorenzo



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