Zanzibar

Parto con la fidanzata da Malpensa il 17 ottobre 2007 con un tour operator (Azemar) a me sconosciuto ma che si rivelerà ottimo, la destinazione è il Sunset Resort che si trova a Nungwi (paesino a Nord di Zanzibar). Lasciamo l’auto in un car parking esterno e veniamo portati con la navetta al Terminal 2, ci aspetta un volo Air Italy in...
Scritto da: shuttle
zanzibar
Partenza il: 17/10/2007
Ritorno il: 24/10/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Parto con la fidanzata da Malpensa il 17 ottobre 2007 con un tour operator (Azemar) a me sconosciuto ma che si rivelerà ottimo, la destinazione è il Sunset Resort che si trova a Nungwi (paesino a Nord di Zanzibar).

Lasciamo l’auto in un car parking esterno e veniamo portati con la navetta al Terminal 2, ci aspetta un volo Air Italy in perfetto orario effettuato però con un Boing 757-200 (aereo con posti 3+3 molto simili a quelli low cost) un po’ stretto per un viaggio di 8 ore.

Arriviamo a Zanzibar preparati dai racconti letti sull’aeroporto e subito alla dogana la poliziotta prova a fregarci chiedendoci 100 € per il visto (che al contrario è di 50 $ a persona), faccio finta di non capire e allungo i 100 $, lei prova a ripetere ma io continuo a far finta di non sapere l’inglese e magicamente la donna mi ridà i passaporti con il timbro applicato…Eh ehe he.

Si arriva così alla distribuzione delle valigie che viene effettuata direttamente dagli addetti in quanto non c’è il nastro trasportatore, tutti chiedono la mancia(1$ è sufficiente)e in quel momento si avvicina un poliziotto che mi dice di dargli dei soldi per non aprire le valigie,allungo 5 $ e passiamo indenni l’ultimo controllo… siamo finalmente a Zanzibar! Siamo subito accolti dall’assistente italiano di Azemar che ci carica sul pulmino, durante l’ora di viaggio non posso non notare la povertà che ci circonda, ma anche la tranquillità delle persone e dei bambini che ci salutano mentre attraversiamo i vari villaggi, la gente vive ancora senza luce in capanne fatte o con dei loro mattoni e tetti di lamiere (quelle più “ricche”) o con fango e tetti con foglie di palma (quelle più “povere”). Poche hanno l’energia e quasi tutte usano lampade ad olio per illuminare l’ambiente, il pavimento è la terra su cui poggiano e all’esterno si trova una panca dove sedersi per ritrovarsi a parlare. Sorpassiamo moltissimi “Dalla Dalla” (i lori bus pubblici) che sono dei piccoli camion con 2 panche nel cassone e una copertura-portapacchi, molto caratteristico.

Arriviamo quindi nel nostro resort che è un 3 stelle, aleggia un po’ di perplessità sulla qualità di un hotel di questa categoria in un paese molto povero, ma al contrario troviamo … un magnifico albergo sulla scogliera, 28 ampie camere-appartamenti molto puliti con letto king size a baldacchino, TV, aria condizionata, frigo bar,terrazzo e grande bagno(come in un bel 4/5 stelle italiano!)le camere sono divise in piccoli edifici da 4 stanze l’uno, ristorante sul mare con menu alla carta, piccola spiaggia privata con ombrelloni fatti con foglie di palma e … una vista stupenda sul mare verde-turchese di Zanzibar, con tante piccole barche a vela greca che navigano non lontane dalla riva, praticamente un sogno! Il personale, come in generale tutte le persone zanzibarine, è molto gentile e anche il servizio è ottimo, rimaniamo stupiti dai camerieri sempre attenti a servire prima le donne, entrare con le portate sempre dalla destra e con tempi di servizio impeccabili (non si fanno aspettare troppo e nemmeno ti “ingozzano”).

Il primo giorno passa veloce e il secondo decidiamo di fare vita da mare con un bel bagno e un po’ di snorkeling, mi aspettavo un fondale migliore e invece è molto diverso da quello dell’Egitto, ma comunque vale la pena di vederlo in quanto ci sono molte stelle marine di grosse dimensioni e alcune varietà di pesci che non avevo mai visto.

Il terzo giorno visitiamo il paesino di Nungwi con altre 3 coppie conosciute nel hotel, con una bella passeggiata ci addentriamo nella zona non turistica un po’ intimoriti, paura infondata in quanto non veniamo minimante considerati da nessuno, solo un ragazzino ci affianca in cerca di mancia e ci fa da guida fino alla spiaggia del faro dove visitiamo un “ricovero” per tartarughe marine e di terra. Lì conosciamo un beach boys che ci offre una gita su una barca a vela per vedere il tramonto con partenza alle 16; contrattiamo a 80 $ in 6, ci dice che verrà a prenderci lui… diamo un anticipo di 20 $ e speriamo di non essere stati truffati … alle 4 arriva puntualissimo e facciamo una stupenda gita in mare, snorkeling e ritorno a vela sulle splendide luci del tramonto… consiglio a tutti di fare questa gita! Il quarto giorno la mia ragazza decide di fare il Safari Blu, io purtroppo soffro di mal di mare e allora lei si iscrive con l’hotel. L’escursione prevede la visita di un isola deserta su cui verrà servito il pranzo e fatto il bagno e poi si andrà alla ricerca dei delfini … più che una ricerca una caccia per turisti, unica pecca di una giornata stupenda (o almeno così mi ha detto!), a parere di tutti i partecipanti era comunque un’escursione da fare assolutamente! Quinto giorno di relax e altra passeggiata fatta nel senso opposto a quello del villaggio di Nungwi, 3 ore spese a girovagare per la costa vedendo i vari negozi-capanne dei locali dove si possono trovare i vari souvenirs. Durante la camminata vediamo il mare cambiare colore e la vegetazione infittirsi al termine della zona di costa con gli alberghi, concludiamo con un bel bagno e ritorniamo al villaggio dove ci aspetta la grigliata di pesce organizzata in spiaggia a lume di candela … spettacolare! Il sesto giorno andiamo a visitare la capitale dell’isola che è Stone Town. Ci iscriviamo con l’hotel (costo 30$) ma rimaniamo un po’ delusi, ci aspettavamo forse una visita più culturale, si è rivelata invece più mirata allo shopping.

Si parte dal mercato locale:un edificio da cui esce una puzza incredibile (infatti alcuni di noi restano fuori) e banchetti con carne e pesce ormai marci e pieni di mosche, al contrario attirano l’occhio quelli di frutta e verdura pieni all’inverosimile di colori e qualità a noi sconosciuti. Compriamo un po’ di spezie e poi inizia la “corsa” per i vicoli della città, molto particolari e stretti (quasi come Venezia!) durante cui facciamo molte soste in negozi “convenzionati” con le nostre guide. Vediamo da fuori il Museo Nazionale e l’Ospedale che fu ristrutturato dalla famiglia di Freddie Mercury (che qui è nacque e visse per alcuni anni) per poi terminare il giro in un hotel coloniale in cui si respira ancora l’aria di inizio ‘900, qui si va per prendere l’aperitivo (non compreso nell’escurione!) e vedere il tramonto … forse era meglio se ce la organizzavamo noi la gita con i Beach Boys che con 20$ trattabili ci avrebbero portato, ma le persone con noi non si fidavano ,e quei pochi che si fidavano perché erano già venuti nei giorni precedenti in barca avevano già pagato l’escursione con l’albergo.

Il settimo giorno lo passiamo a godersi l’ultimo sole e per ammirare per l’ultima volta questi splendidi paesaggi che ci rimarranno a lungo nella mente.

La mattina dopo partiamo dal mitico aeroporto che forse avrebbe bisogno di un ampliamento o almeno di una decisa ristrutturazione … si parte direzione Mombasa per uno scalo e via verso Malpensa raggiunta dopo 8 ore di volo! Spiacevole inconveniente al ritorno la navetta del Park Ciglione non arriva e ci vanno 5 chiamate a 45 minuti di attesa per vederla arrivare, vi consiglio di scegliere un altro parcheggio! Questo è il diario della nostra vacanza … ma vanno fatte alcune altre considerazioni: loro sono poveri ma contenti, lo stipendio medio dei camerieri e di 100$ (o almeno così mi hanno detto) hanno il cellulare ma vivono in capanne e pochi hanno la televisione, è una loro scelta e non dobbiamo per questo criticarli, la cultura di fondo è mooooolto diversa, mi astengo da ogni commento a voi valutare.

Sono molto cordiali, anche i beach boys, a differenza di altri paesi sono insistenti ma con educazione e fermezza possono essere allontanati senza difficoltà, si può girare la sera per la spiaggia senza avere il timore di essere scippati o incontrare personaggi violenti … tutto è improntato sul “pole pole” che si traduce piano piano e su “hakuna matata” cioè nessun problema stai sereno! La spiaggia nord è la migliore per chi vuole fare il bagno, qui le maree sono meno “forti” che nel resto dell’isola.

Unica pecca è la corruzione dilagante fra i poliziotti, capaci di inventarsi qualunque scusa per racimolare soldi fra i turisti, questi dovrebbero dare sicurezza e non spennare il turista che porta comunque soldi al paese! Ancora una cosa da dire … andate subito in questo magnifico posto prima che cambi … non so se cambierà in meglio o in peggio ma ve lo consiglio!



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