Zanzibar 8
Abbiamo scelto di andare al Mapenzi con Teorema. Il volo di andata con Aireurope mentre quello di ritorno con Blu panorama. La partenza era prevista per le 21:00, ma in giornata ci comunicano uno spostamento alle 23:00. Arrivate a Malpensa scopriamo che il volo e’ previsto per le 01:40. Dopo qualche ora di attesa finalmente intorno alle 0200 si parte. L’aereo non e’ comodissimo ed anche se semivuoto dormire e’ dura. Si arriva a Zanzibar alle 1015 ora locale. L’umidita e’ davvero alta o cosi ci sembra appena scese dall’aereo. L’aereoporto e’ davvero approssimativo. Ci aspetta una coda per il pagamento del visto d’ingresso (50 USD) ed il controllo documenti. Al ritiro bagagli ci rendiamo conto che dietro ogni bagaglio c’e’ una persona che chiede dollari… RIusciamo a non dare mance ritiriamo il bagaglio e cercando di non farcelo portare da uno dei tanti ragazzi arriviamo all’incontro con l’operatore di Teorema. Ci dice di salire su un pulmino parcheggiato a qualche metro da li. In questi pochi metri e durante l’attesa ci chiedono dollari (meglio ancora euro), caramelle, biro, magliette. CI offrono di cambiare euro in moneta con euro in carta. Finalmente si parte. CI apsetta un’ora di pulmino per arrivare al Mapenzi. Durante il viaggio ci danno alcune informazioni sui costi telefonici (davvero alti: fino a 6 euro per un minuto di conversazione), sul clima, sul villaggio e cosi via. Arriviamo al Mapenzi: davvero una bella struttura. Pulito con bulgalow sulla spiaggia e camere in giardino. L’arredamento e’ davvero semplice: un tavolino, una mensolina in legno, dei comodini. Una lampada ed il letto con relativa zanzariera. Il bagno e’ pulito. C’e’ addirittura un phone. Per utilizzarlo ci tocchera’ chiedere l’adattatore alla reception (ci dicono che non e’ cosi’ in altre camere ovvero che l’adattatore non serve). Per avere l’adattatore dobbiamo lasciare 20 USD come cauzione. Lo stesso vale per la chiusura della cassaforte, pero’ qui i dollari da lasciare sono 50. Il ristorante e’ una struttura coperta con un alto tetto in legno e foglie intrecciate ma e’ quasi completamente aperto sui lati. Il cibo e’ buono. Verdura cruda e cotta, antipasti di vario genere, pasta, carne, piatti tipici, bevande, dolci, caffe’ americano. Abbiamo provato praticamente tutto (tranne la pasta per la verita’. Ci hanno pero’ detto che e’ buona.) Nessun problema di stomaco o altro… Passiamo ora alla spiaggia: palme altissime, sabbia corallina (quindi sempre fresca), sdraio in plastica o corda con relativi materassini, doccie e bar. Bella! Questo all’interno della recinzione del villaggio.
Fuori: arriviamo che la marea e’ alta al mattino presto e al pomeriggio tardi: cambia circa ogni 6 ore. L’acqua e’ caldissima!!!! Un brodo!!! Pero’, quando la marea si abbasa e’ piu’ fresca e camminarci e’ piacevole. Siamo un po’ deluse. Anche con l’alta marea l’acqua e’ comunque bassa e non bella come ci aspettavamo. Certo il fenomeno delle maree e’ davvero bello pero’… Per arrivare alla barriera ovvero dove l’acqua c’e’ sempre si cammina una quarantina di minuti tra ricci, granchietti che si nascondono sotto la sabbia, piccole piccole stelle marine che cercano riparo nella poca acqua rimansta. Portatevi delle scarpette per camminare sicuri in acqua (le infradito non vanno bene). I beach boys, i bambini, le signore che offrono tatuaggi, massaggi e treccine saranno sempre presenti e vigili e non mancheranno di saluarvi con un “jambo” ovvero ciao in swaili, di chiedervi come va (generalmente in inglese se non capisco al volo che siete italiani) e di erudirvi su quanto da loro offerto ogni qualvolta metterete piede in spiaggia e a qualsiasi vs risposta positiva o soprattutto negativa concluderanno con l’affermazione: “acuna matata!” ovvero nessun problema, va tutto bene. I bambini piu’ piccoli vi chiederanno soldi, caramelle, biro e simili quelli piu grandi vi accompangeranno fino alla barriera se c’e’ bassa marea e vi faranno vedere la fauna marina che da soli non riuscireste a notare e vi riaccompagneranno indietro. Se non volete la loro compagnia dite espressamente che non avete ne soldi ne altro da dargli. Avolte nemmeno questo basta a rafli desistere.
A voi decidere se questo e’ piacevole o meno. Le bancarelle gestite dagli adulti offrono quadri con danzatori stilizzati, guerrieri masai, donne che tornano ai villaggi al tramonto, gli oggetti in legno di ebano, le ciabattine di cuoio, le collanine di perline i tappeti in stoffa.
Alle 18:00 il sole e’ praticamente tramontato in tutta l’isola. Dal Mapenzi il tramonto non si vede e gia’ un oretta prima il sole viene nascosto dalle altissime palme. Per vedere il tramonto e’ necessario spostarsi a nord sulla spiaggia di Nungwi (dove si trova il gemma dell’est). La spiaggia e’ bianchissima ed il fenomeno delle maree e’ molto meno percepibile. L’acqua e’ bella e si vedono piccoli pesci colorati e stelle marine molto belle, blu, rosse, bianche. Noi abbiamo visto alcuni delfini semplicemente camminando sulla spiaggia. Il tramonto e’ davvero bello. Il tutto vale l’ora di auto su strada sterrata praticamente inesistente tra alberi e villaggi di pescatori. Bellissima anche la gita alla lingua di sabbia e la visita alle targarughe di terra giganti . Le altre isole sono state tutte privatizzate quindi non si possono visitare. Altrettanto bello lo snorkeling fatto nei pressi dell’isola in una riserva naturale. Purtroppo non c’era posto per fare dive quindi ci siamo adattate. Il costo almeno al Dive vicino al Mapenzi non e’ proprio economico:103 USD l’immersione, 43 USD lo snorkeling. Purtroppo arriva il momento del rientro in Italia. Sveglia alle 04 ora locale (le due italiane). Il volo era previsto per le 08:00 ma siamo rimansti in aereoporto fino alle 0930 circa. Arrivate in aereoporto abbiamo cercato di non dare mance portandoci noi ma valigia dicendo che avevamo finito i soldi. Coda per il ceckin praticamente in strada… Coda per il pagamento della tassa di sicurezza: 8 USD, non so’ esattamente cosa sia. Altra coda per il pagamento del visto di uscita ben 25 dollari. Per lasciare la valigia ti chiedo dollari (altrimenti te la facciamo aprire…) per entrare in aereoporto prima del passaggio al metal detector di chiedono dollari, al metal detector per non aprirti il bagaglio di chiedono dollari… Insomma se avete dollari spiccioli sicuramente li ifinirete prima di arrivare alla sala di attesa… Finalmente arriva l’aereomobile. Molto piu’ bello di quello dell’andata ed anche questo semivuoto… Scalo tecnico a Monbasa. Si riparte da Monbasa alle 1130 circa. Dopo ben 9 ore di volo atterriamo a Malpensa alle 19:00 italiane (le 21:00 di zanzibar) Con ben tre ore di ritardo sull’orario comunicatoci dal tuor operator ovvero le 16:00. Allafine il viaggio a Zanzibar ci e’ piaciuto nonostante alcuni piccoli inconvenienti.