Zanzibar 17
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Partenza con calma nel primo pomeriggio in direzione Malpensa, questa volta ho tempo e non ho voglia di farmi le 2 ore di coda in autobus quindi provo a prendere il Malpensa Express la scelta alla fine non paga dalla centrale all’arrivo in aeroporto passano comunque 2 ore. Cena al Ciao e dopo disbrigo delle pratiche di consegna voucher e check-in. Imbarco in anticipo volo tranquillo.
Note della giornata:
Nessun evento degno di nota
Valutazioni:
Malpensa express, è un treno che collega all’aeroporto,quindi frequentato da viaggiatori, tuttavia in tutto il treno non c’è un vano bagagli. Un messaggio registrato invita a lasciare i bagagli dove non intralciano. Ulteriori aggravanti sono il fatto di non partire dalla Stazione Centrale ma da Cadorna, se si aggiungono inoltre il prezzo non a buon mercato del servizio,l’inesistenza del biglietto di andata e ritorno e un ritardo di 10 minuti la valutazione è totalmente negativa. Voto 2\10
Aeroporto della Malpensa partenze, è passato in pochi anni da essere il secondo Hub di Alitalia e base di numerose compagnie private al niente,pochi voli in partenza tanta coda ai check-in caos ovunque, si salvano i controlli di sicurezza che sono rapidi. Attenzione all’orologio alle 22:00 chiudono tutti i punti di ristorazione e molti negozi anche prima. Rimane aperto solo il duty free oltre ai distributori automatici, quasi tutti gli aerei si raggiungono a mezzo autobus. Ristoranti diversi dal solito panino e trancio di pizza sono presenti sopra i check in 10. Voto 4,5\10
Mercoledì 27\10\2010
Sveglia in volo in sincronia con l’alba, uno spettacolo favoloso, dopo una colazione, la prima decente che ho trovato su un aereo, atterraggio all’aeroporto di Zanzibar, scendendo dalla scaletta si ha subito l’idea di essere arrivati in un altro mondo. Un’aria calda umida, odorante di sudore, fatica e combustibile aeronautico avvolge il passeggero. Il terminal ricorda un capannone agricolo, un magazzino tutto ma non un aeroporto, inizia subito l’incontro con la burocrazia Zanzibarina un mix tra modernità e richieste anacronistiche la modernità è rappresentata dalla foto con la webcam che viene fatta l’anacronismo con la richiesta di pagamento del visto esclusivamente in dollari americani ma solo con determinate tipologie di banconote. Non aspettatevi nastri per il ritiro bagagli,ogni aereo è scaricato manualmente e i bagagli sono consegnati a mano uno a uno, l’operazione è di per se veloce. Dopo la dogana, dove il doganiere era insospettito dal fatto che avessi solo due bagagli piccoli si entra a Zanzibar trovo subito il mio tour operator e dopo un po’ si parte in direzione del villaggio. Attraversiamo l’isola in direzione Ovest-Est passando prima dalle strade della capitale Stone Town affollate di ogni tipologia di mezzi, dopo un po’ abbandoniamo le strade trafficate e passiamo in delle zone rurali dove non c’è quasi nulla ogni tanto spunta una baracca una moschea,un negozietto che vende merci poverissime,sui pochi muri disponibili sono affissi manifesti elettorali(le elezioni saranno tra circa 2 settimane NdR) e pubblicità di operatori di telefonia mobile. Arriviamo al villaggio c’è solo tempo di sistemarsi farci una doccia e alle 11:30 ci aspettano già con un briefing informativo,dove vengono illustrate le caratteristiche del villaggio e cio’ che esso offre. Dopo pranzo decido di andare in spiaggia subito vengo circondato da un sacco di zanzibarini che parlano tutti italiano e si fanno chiamare con nomi di cantanti italiani o calciatori, tra questi spicca un certo Faustino che è diverso da tutti gli altri dato che gira sempre con un’agenda in mano e urla meno degli altri. Mi porta nel suo ufficio e mi fa vedere i prezzi delle sue escursioni, che sono competitivi rispetto a quelle del villaggio, mi dice inoltre che la sera lui e i suoi amici faranno una festa sulla spiaggia. Dopo questo giro partita di beach volley. Dopo cena e dopo la presentazione del programma di animazione serale e delle opportunità di intrattenimento, vado a vedere questa festa. Dimenticatevi giochi di luci, ipod e dj solo con cui i giovani italiani si sanno divertire oggi,qui abbiamo un fuoco e delle lanterne per la luce e dei percussionisti che suonano i bonghi e qualunque altra roba faccia suono. I locali danzano in libertà senza alcun problema. Il silenzio cala verso mezzanotte
Note della giornata L’arrivo a zanzibar ti fa capire che non serve l’ipertecnologia né per viaggiare né per stare bene
Giovedi’ 21\10\2010
Sveglia con calma e dopo un breve giro per il villaggio vado in spiaggia a contrattare con Faustino un’escursione per il giorno dopo a Stone Town e a una piantagione di spezie.Dopo aver mangiato e dopo un riposino in spiaggia vado a fare una passeggiata sulla spiaggia. E’ il primo pomeriggio e la marea sta salendo quindi anche i ragazzi della spiaggia si sono ritirati nel loro ufficio o nelle loro botteghe, non ho voglia di fermarmi a contrattare o fare acquisti, quindi proseguo oltre ed arrivo ad Uroa, paese di pescatori locali dove abitano circa 1000 persone la maggior parte bambinic che appena vedono uno straniero provano a prendere qualunque cosa abbia in tasca,mi addentro poi per le vie di questo paese dove gli uomini sono seduti a parlare e a bere tea nei 2 bar,mentre donne e bambini provvedono all’economia domestica e alla sussistenza andando a fare la spesa e controllando le galline e gli altri animali che razzolano intorrno. Piu’ tardi l’animatrice Alessia ci spiega che molti Masai ricevono un sacco di regali e proposte di fidanzamento o nozze da molte donne italiane single che vengono a zanzibar la prima volta per turismo e si innamorano delle attenzioni con cui i Masai le trattano e decidono quindi di trasferirsi.Dopo cena spettacolo di animazione con giochi a squadra.
Note della giornata: Il villaggio di Uroa, e le sue contraddizioni, tutte le case sono prive di acqua corrente,alcune sono dotate di un pozzo altre invece attingono l’acqua dalle fontane pubbliche,quasi tutte le baracche sono invece dotate di una rudimentale antenna televisiva,alcune dispongono anche della parabola satellitare,e quasi tutti gli abitanti,bambini esclusi,girano con un cellulare in mano.Hanno poco vivono ancora con le galline e le capre che razzolano nell’unica stanza dove dormono e mangiano,ma comunque sembrano felici.
Venerdì 22\10\2010
Sveglia con calma e dopo colazione partenza per una passeggiata a cui praticamente aderisce tutto il villaggio,oltre all’animatrice Alessia che ci fa da guida ci sono con noi anche quasi tutti i beach boys e 3 masai di scorta. La metà finale è un pontile di un villaggio abbandonato distante circa 2 km dal nostro villaggio. Durante il percorso passiamo il paese di Uroa dove siamo circondati da bambini che ci inseguono chiedendo una penna un dollaro caramelle cinque euro,passiamo poi un resort frequentato solamente da inglesi,che non escono mai dalle mura del loro albergo e passano tutto il tempo al bar a bere, arriviamo alla fine al pontile dove si ha una prospettiva diversa della spiaggia, che è molto lunga ma di larghezza variabile in base alle maree,fenomeno,qui molto accentuato. Durante il ritorno sulla spiaggia troviamo anche una medusa morta 2 granchi bianchi che si confondono con la sabbia e un airone che mi stupisce con l’eleganza con cui spicca il volo dal bagnasciuga. Dopo pranzo parto per andare a vedere la piantagione delle spezie e la città di Stone Town. All’inizio viaggiamo per circa 30 minuti in direzione ovest,il paesaggio cambia da marino si trasforma in tropicale con piante di cocco alte anche 40 metri e alberi di tek, ogni tanto spunta una baracca dove abita una famiglia o un gruppo di famiglie,spesso ai piedi delle onnipresenti torri di comunicazione sorge un villaggio con la sua moschea, i suoi poveri negozi di alimentari e di generi vari. Arriviamo alla piantagione delle spezie dimenticatevi una foresta fitta dove ogni viaggiatore si vorrebbe sentir dire:” Doctor Livingstone I suppose” la fattoria che visitiamo è ordinata e divisa in vari settori con noi c’è un contadino che ci coglie i frutti da gli alberi e ci fa vedere le varie piante officinali che sono presenti e gli effetti che possono avere sulla salute. La visita si conclude con lo stesso contadino che munito solo di una corda arrotolata tra le due caviglie si arrampica su una palma da cocco alta almeno 25 metri, per portarci 3 noci di cocco che sono molto diverse dalle nostre in quanto non sono ne pelose ne ne marron scuro. Partiamo quindi per Stone Town la capitale del governatorato di Zanzibar entriamo dall’area del porto dei carburanti e del mercato locale di abbigliamento,per strada c’è una bolgia biciclette, vespe alcune prodotte dalla Piaggio altre dall’indiana Tata, Dalla Dalla (autobus locale costituito da un furgone tipo Transit dove salgono anche 60 persone ammassandosi all’interno e sul tetto che svolge la funzione di trasporto pubblico a Zanzibar NdR) taxi, auto private e pedoni si contendono a colpi di clacson quei pochi metri di asfalto disponibile. Arriviamo quindi nei pressi del mercati generali frequentato dagli zanzibarini, qui ci accoglie la guida cittadina Luigi,amico ed ex socio di Faustino. Con lui iniziamo a vedere prima il mercato della frutta poi quello del pesce dove i pochi pezzi ancora disponibili sono coperti da centinaia di mosche. Oggi è venerdì il giorno festivo per i seguaci di Allah, quindi molte attività sono chiuse ma le strade sono brulicanti di gente di varie razze, che entrano nei negozi per acquistare oggetti per la vita di tutti i giorni tutti rigorosamente made in China o in India. Dopo aver visitato i vicoli della città dove le due donne si fermavano ad ogni negozi ci dirigiamo a vedere il palazzo delle meraviglie,niente di che va solo ricordato per essere stato il primo palazzo d’Africa ad avere un ascensore, e la casa natale di Freddie Mercury diventata un negozio di cianfrusaglie gestito da Indiani. Nel programma ci sarebbe stato anche il tramonto sul mare ma l’abbiamo perso in quanto le donne hanno preferito vedere negozi anziché le bellezze naturali. In villaggio serata pareo a tema Zanzibarino per quanto riguarda la cucina, che non è male alla fine. Dopo cena spettacolo Zanzibarino abbastanza palloso. Il silenzio cala verso le 23:30
Note della giornata: La bella escursione organizzata
Commento su Stone Town: Stone Town o Zanzibar city, dipende da come viene nomeclata sulle varie mappe, viene descritta nei cataloghi delle escursioni dei vari tour operator come un misto di poesia,multietnicita’ e aromi di spezie.L’unica cosa che ho trovato e’ la multienticita’, convivono tranquillamente nelle strette strade dove a stento passa una macchina mussulmani, la maggioranza, indiani, una buona parte e cristiani una minoranza. Il mercato generale dove si vende di tutto sono una boutique di fraganze diverse, profumi orientali nel mercato delle spezie, aromi tropicali nel settore della frutta e verdura, puzza e ronzio di mosche e altri insetti nel mercato del pesce e della carne. A parer mio non e’ possibile girare la citta’ da soli in quanto non sono presenti indicazioni, affidatevi ad una guida. Merita essere di fronte al palazzo delle meraviglie verso l’ora del tramonto in quanto sul giardino inaugurato appena un anno fa sorge un ristorante all’aperto con pietanze multietniche.
Valutazione sulla guida Faustino
Faustino, il suo vero nome dovrebbe essere Karim,assieme al suo socio Cristoforo Colombo ed altre 8 persone gestisce una agenzia di escursioni alternativa a quella del villaggio.I prezzi sono molto competivi.I mezzi utilizzati per il trasporto sono gli stessi che vengono utilizzati in tutti i trasferimenti del villaggio.Come guida e’ preparato,secondo me risponde a domande sulla vita Zanzibarina a cui altre guide ufficiali magari non rispondono.Non insiste per avere una mancia, ne lui ne il suo amico ed ex socio Luigi,e neppure l’autista,l’unica persona a cui abbiamo dovuto dare una mancia e’ il contadino della piantagione delle spezie,che si e’ pure lamentato perche’ la mancia era in monete, che le banche non possono cambiare, e non in carta, convertibile. Valutazione 10/10
Sabato 23\10\2010
Stamattina sveglia alle 7:00 e partenza in direzione Nord,arrivati al villaggio Baobab, attraverso il Going, facciamo conoscenza con Stefano un dive master che ci portera’ a conoscere i fondali di Zanzibar, dopo aver preso l’attrezzatura ci imbarchiamo su un Dhow la tipica imbarcazione locale, costruita interamente in legno e nata per andare principalmente a vela,la nostra rotta e’ in direzione sud est arriviamo dopo circa un ‘ora di navigazione nei pressi di Nwenga dove c’e’ l’isola che Bill Gates ha avuto in affitto un ‘isola dal governo Tanzano per 20 anni. Il dive master ci spiega che qualunque attivita’ nautica e natatoria nelle vicinanze dell’isola e’ proibita e vige sulla stessa un servizio di vigilanza armata.Dopo averci fatto un briefing su come compartarci sott’acqua iniziano a immergersi le prime persone,il mare in superficie e’ piatto ma sott’acqua invece vi e’ una corrente e i subacquei riemergono lontano dalla barca.Salpiamo quindi per recuperarli,il comandante della barca e il suo mozzo hanno poca voglia di lavorare, e Stefano deve piu’ volte invitarli ad aiutare i sub a risalire,altrimenti loro se ne starebbero tranquillamente a fumare tra bombole cariche d’aria e d’ossigeno, serbatoi di benzina e taniche di carburante di scorta. Arriva il mio momento di scendere,dopo aver indossato tutta la mia attrezzatura inizio la discesa ma devo subito tornare in superficie in quanto ho un assetto, a dispetto degli otto chili di zavvora, ancora leggermente positivo (per i non subacquei significa tendenza al gallegiamento) dopo avermi aggiunto qualche altra chilo inizio la discesa. La visibilita’ all’inizio non e’ il massimo e quindi utilizzo la cima dell’ancora come guida.Arrivati con calma a 5 metri iniziamo l’esplorazione,rispetto al mar Rosso l’oceano Indiano e’ piu’ povero di coralli ma piu’ ricco di pesci,ne passano un’infinita’ di qualunque colore forma e dimensione,il silenzio di questo luogo viene interrotto solo dal gorgoglio degli erogatori e dalle insuflazioni di aria all’interno dei nostri Gav,a terra piu’ tardi di tutti i pesci che ho visto ne riconoscero’,con l’aiuto di un manuale solo 2 specie, i pesci chirurgo e i pesci trombetta,durante l’immersione raccogliamo anche uno snorkel che qualche subacqueo piu’ distratto aveva lasciato cadere sul fondo. Dopo che tutti hanno finito di fare le loro immersioni ci dirigiamo a Nwenga per il pranzo,questa spiaggia completamente desertica e’ piena palme,presenta una sabbia bianca, ed ‘e’ meno soggetta al fenomeno delle maree,dopo aver mangiato, bisogna di nuovo invitare gli accompagnatori a pulire e a raccogliere l’immondizia per portarla a terra.E’ ora di ripartire,se all’andata anche per questioni di tempo ci eravamo affidati al motore,al ritorno issiamo le vele. Affidati per la trazione solo ad Eolo in barca l’unico rumore che si sente e’ lo sciabordio dell’acqua attorno allo scafo. Rientriamo quindi in porto e dopo aver aiutato a scaricare l’attrezzatura risalpiamo con rotta in direzione Ovest per vedere il tramonto dal mare.Navighiamo ancora a vela e una leggera brezza ci porta i suoni dei villaggi che attraversiamo,mi colpisce particolarmente l’eden,se infatti gli altri villaggi all’ora del tramonto sono silenziosi o trasmettono musica africana o new age ,questo propina la solita insulsa musica caraibica,con un binocolo riesco a vedere meglio la scena,le persone non sono ad ammirare uno dei piu’ belli spettacoli naturali,sono concentrati a contare “1,2,3,4,cambio” cercando di imparare i passi della Salsa. Dopo aver passato questo obrobrio,dalla cambusa iniziano a saltare fuori bottiglie di rhum e coca cola e della deliziosa frutta tropicale per un aperitivo galleggiante.Il sole intanto continua a scendere e diventa sempre piu’ rosso,e poi sparisce all’orrizzonte nel ritorno i marinai ci coinvolgono in una cantata e bevuta collettiva.Rientro in villaggio verso le 19:30.C’e’ solo il tempo di una rapida doccia e poi c’e’ il tema della serata e’ white e il tema culinario e’ grigliata.
Note della giornata:
La bellezza dell’immersione in questo oceano e il bellissimo ritorno a vela senza il costante rumore del motore. L’assurdita’ del villaggio che propone suoni artificiali e balli importanti nonostante sia stato proprio il centro africa la culla del ritmo e della danza.
Commento sul Diving Ocean Zanzibar
Questo diving raccoglie la maggior parte dei subacquei che si trovano nell’isola di Zanzibar, manca un po’ di organizzazione, soprattutto con l’arrivo di grossi gruppi. Alcune attrezzature non funzionano perfettamente, ad ogni lieve falla del sistema sopperisce la bravura del responsabile che durante la gita fa sia da istruttore,infermiere,cameriere e pure psicologo cercando,purtroppo senza riuscirci, di tranqullizzare una persona alla sua prima immersione. Se e’ da molto tempo che non vi immergete pretende una check dive,come pure esige che tutti quelli che facciamo solamente snorkeling abbiano il giubbottino salvagente.Prima dell’immersione verificate bene il funzionamento del vostro computer subacqueo e pianificate bene l’immersione dato che sull’isola di Zanzibar non esistono centri di decompressione. Voto 8\10
Domenica 24\10\2010 Oggi è domenica giorno di riposo ufficiale in tutto il mondo e pure il villaggio Palumbo reef aderisce,le attività di animazione oggi sono ridotte e non sono programmate escursioni. Alla mattina faccio un po’ di shopping nei negozi della spiaggia,secondo loro dovresti acquistare tutto in ogni negozio e pure regalare loro qualche capo d’abbigliamento un cellulare o l’orologio,l’unica tecnica valida è quella di fregarsene delle loro implorazioni e proseguire per la propria strada. Nel pomeriggio era programmata una partita di calcio Italia-Zanzibar che è stata rinviata a causa dell’impraticabilità del campo. Alla sera festa in piscina.
Note della giornata: Nessun evento da segnalare
Lunedi’ 25\10\2010
Sveglia alle 7:30 oggi e’ prevista un’altra escursione,questa volta organizzata dal villaggio.Nuovamente attraversiamo l’isola da est ad ovest e passiamo da Stone Town brulicante di attivita’ come sempre, dopo aver affittato le pinne ci imbarchiamo di nuovo su un Dhow per raggiungere prima la lingua di sabbia,una formazione sabbiosa, isolata fruibile solo con la bassa marea. Questa piccola isola provvisoria e’ colonizzata da almeno cinque escursioni, ognuna delle quali pianta tende, organizza banchetti a base di frutta,affitta attrezzature da snorkeling. Dopo essere stati un po’ su questa lingua partiamo con la prua in direzione di Kwale, qui al posto delle tende si contano decine e decine di baracche con tetto in palma di cocco,dove ci fermiamo per il pranzo.Dopo pranzo giriamo per cercare un angolo dell’isola con un po’ d’ombra e dopo un breve riposino partiamo per vedere la principale attrazione di Kwale un baobab gigante che e’ caduto a causa del terreno soffice ma cio’ nonostante continua a crescere sia in volume sia in altezza. Dopo la visita del baobab per i piu’ coraggiosi c’e’ la possibilita’ di salire su una torre fatta interamente in canna di bambu’ alta una decina di metri. Dall’alto si ammira un bel panorama, l’acesa e’ fortemente sconsigliata a chi soffre di vertigini e a chi a paura delle altezze dato che la struttura non e’ che esattamente si puo’ definire solida. E’ ormai giunta l’ora di riprendere la barca per andare a visitare la foresta di mangrovie nelle vicinanze. Le mangrovie qui sono all’interno di un isolotto che prende il nome di piscina naturale,l’acqua rispetto all’oceano qui e’ molto piu’ calda e anche molto piu’ salata in pratica si galleggia senza alcuna fatica. Dopo aver fatto un bagno in questa piscina iniziamo il percorso di ritorno, se all’andata eravamo andati a motore, il ritorno avviene a vela e tutti devo collaborare alle manovre, cazzando o lascando cime oppure piu’ semplicemente distribuendo i pesi in maniera ottimale. Quando attracchiamo alla spiaggia di Fuba veniamo circondati da decine di bambini che pretendono dollari, euro, capi di abbigliamento, scarpe, macchine foto, cellulari. L’insistenza di questi bambini e’ esasperante alcuni cercano pure di aprire le finestre del pulmino per rubare qualcosa.Il rientro in villaggio avviene tranquillamente.Il programma della serata di stasera sono i Masai e le loro tradizioni.Attorno alla piscina viene pure allestito un mercato, rispetto ai negozi fuori,gestiti dalli stessi masai,ospitati stasera dal villaggio, i prezzi sono leggermente piu’ alti e il margine di contrattazione e’ inferiore; segue uno spettacolo masai con rituale giro del cappello per le macie come se i masai, non prendessero nulla dal resort.
Note della giornata:
Il cambiamento dei locali in vista della nostra partenza da cordiali e simpatici stanno diventando asfissianti e preteziosi
Commento sulla tour Blu Laogoon
Oggi ho provato a fare un tour organizzato dall’hotel, la nostra guida Rama parla un italiano faticoso ma si fa capire per quel poco che c’e’ da spiegare, come parte di un contratto con il Palumbo Reef cerca di fare anche l’insegnante cercando di spiegarci i numeri in swaiili (la lingua principale del centro africa NdR) ma con poco successo.Al ritorno con i bambini che ci assalivano rimane inerte.Il percorso di quest’escursione e i mezzi di trasporto sono gli stessi dell’agenzia pseudo legale di Faustino e Cristoforo Colombo, che sono piu’ attenti al turista e che parlano anche un italiano piu’ fluente la conclusione vien da se,fidatevi tranquillamente della loro agenzia,che oltrettutto ha prezzi inferiori almeno del 20 % rispetto al villaggio. Valutazione 6\10
Martedi’ 26\10\2010
Sveglia con calma inizial’ultimo giorno di soggiorno a Zanzibar,e questo si sente nell’aria sulla spiaggia non ci sono piu’ i beach boys, che hanno deciso che il martedi’ e’ il loro giorno libero, ma i commercianti,che visto che devono far cassa, sono piu’ insistenti che mai. La mattina trascorre tra un massaggio dalla bravissima Aisha ,e un po’ di acquisti che dovevo completare.Nel pomeriggio porto un sacchetto di indumenti,oggetti, e materiale che non aveva senso riportare a casa, ad uno dei negozianti, dopo avermi ringraziato, insiste perche regali qualcos’altro come l’orologio,il telefono un ipod, e se non posso lasciarli giu’ pretenderebbero una spedizione.Il pomeriggio e le attivita’ di animazione si concludono con una partita di beach soccer Italia contro Zanzibar, veniamo letteralmente massacrati ai rigori. Il sole inizia a tramontare ed’e’ tempo di iniziare a preparare le valigie,durante quest’operazione nella mia camera salta la corrente e successivamente con effetto domino nelle altre camere della palazzina, per fortuna sono organizzato e alla luce incerta di torce e candele concludo l’operazione.Stasera e’ prevista la serata di gala e proprio nel mezzo della serata tutto il villaggio rimane al buio,in questo scenario,illuminate debolmente da telefonini e candele, Antonella e Lucia festeggiano i loro compleanni.Dopo cena al ritorno della corrente spettacolo di saltatori e acrobati zanzibarini.
Note della giornata:
I commercianti diventati veramente ossessivi e rompipalle, pretendono l’acquisto di tutta la bottega piu’ in regalo le tue scarpe la tua maglietta i tuoi pantaloni.
Mercoledi’ 27\10\2010
Sveglia alle 5:00 e dopo colazione partenza per l’aeroporto, la mattina inizia non propriamente bene dei 3 mezzi il camioncino con i bagagli non riesce a partire, solo dopo aver raggiunto la strada asfaltata con la spinta di 15 persone si mette finalmente in moto.Siamo un convoglio di 3 mezzi lanciato a tutta velocita’ su strade non di ottima qualita’ gli autisti non risparmiano i mezzi e l’unico posto dove accennano a rallentare e’ un posto di blocco. Arrivati allo scalo una folla di persone con casacche fosforescenti si accalca sul camioncino dei bagagli per prenderti la valigia e portartela, previa mancia di carta al check in distante venti metri. Sgomitando riesco a recuperare i miei bagagli e a portarmeli da solo driblando strani personaggi che volevano che li cambiassi 20 o 30 euro di moneta con banconote.Il check in che e’ manuale avviene rapidamente, e’ uno dei piu’ veloci della mia carriera di viaggiatore. Nessun problema con la dogana,non chiedono assolutamente nulla,controllano solo che uno abbia pagato la tassa di uscita.Problematico e’ invece il controllo di sicurezza,qui non esiste la severita’ e le regole presenti in Europa,non bisogna togliere i computer dalle custodie, bisogna sapersi destreggiare con la poliziotta che in maniera abbastanza nascosta chiede,non facendosi sentire dal collega una mancia. Rispetto all’ora di partenza del mio volo sono parecchio in anticipo non ho voglia di farmi taglieggiare e il mio bagaglio non ha nulla da nascondere, la poliziotta continua imperterrita a chiedermi una mancia e visto che non ottiene nulla mi fa aprire la valigia, per piu’ di quindici minuti fruga attentamente il mio bagaglio a mano e la borsa della macchina foto,cercando qualcosa di irregolare da requisire, ma con vano risultato. Alla fine prima di farmi andare mi chiede nuovamente la mancia e poi vista che si era formata un po’ di fila, e che l’orologio correva mi lascia andare tranquillamente.La sala partenze del terminal di Zanzibar e’ piena di gente e calda,i pochi condizionatori infatti non riescono a modificare la temperatura, comunque a differenza di altri terminal quando non ci sono jet in fase di manovra ti fanno tranquillamente aspettare al di fuori della porta del gate,e per qualche euro di mancia anche fumare.Volo tranquillo arrivo alla Malpensa abbastanza in orario lungo trasferimento in autobus fino alla stazione Centrale. Arrivo alla destinazione finale per mezzanotte e mezza.
Commento su Zanzibar
L’isola di Zanzibar e’ un governatorato della Tanzania, da cui attualmente dipende per tutte le infrastrutture, gli Zanzibarini sono alla continua ricerca dell’indipendenza ma non ne hanno la forza tanto piu’ che la Tanzania ad ogni cenno di indipendenza degli zanzibarini, inizia azioni di ritorsioni che alla fine si scaricano sulla popolazione e sui turisti. La piu’ comune e’ quella di disconettere il cavo sottomarino che porta all’isola l’energia elettrica dal continente costringendo i villaggi e la popolazione e soprattutto i grossi centri turistici a produrre l’energia con i generatori il cui carburante, stranamente, e’ venduto da una societa’ controllata dal fratello del presidente della Tanzania. L’isola incorpora’ in se varie realta’ frutto di anni di dominazione estera. Quelle che anche il viaggiatore piu’ sprovveduto puo’ vedere meglio sono l’influsso mussulmano,visibile dall’alto numero di moschee, in pratica ogni gruppo di baracche ha la sua, e quella inglese riconoscibile dalla guida a destra e dalla maniacalita’ del rito del tea alle ore 17:00. La popolazione e’ simpatica e tutti parlano una qualche parola d’inglese, molti anche spiaccicano qualche parola d’italiano che imparano vedendo le reti mediaset, la loro simpatia tuttavia puo’ diventare invadenza quando pretendono in regalo qualcosa sia essa una semplice maglietta o qualcosa di piu’ costoso. Le spiaggie dell’isola sono soggette ad un fenomeno delle maree molto accentuate,l’acqua si ritira anche per duecento metri.Negli ultimi anni grossi sforzi sono stati fatti dal ministero locale della sanita’ per ridurre il livello di endemicita’ della malaria passata dal 60% di pochi anni fa all 1% di quest’anno. Adattandosi al loro stile di vita e in particolare rinunciando al veicolo di proprieta’ trecento euro al mese sono piu’ che sufficienti per vivere bene a Zanzibar, molti italiani infatti iniziano a considerare l’isola proprio un ottimo posto dove trascorrere la pensione.
Valutazioni
Villaggio Palumbo Resort Uroa: villaggio costruito in stile zanzibarino sparso su una vasta area, tutte le costruzioni hanno i tipici tetti costruiti con foglie di palma intrecciate. Il villaggio ospitera’ al massimo poco piu’ di un centinaio di persone.
- Camera: tutte le camere volutamente sono molto spoglie ma dotate di tutti i confort pulizia maniacale,sopra il letto pende una grossa zanzariera.In camera si trovano sia una confezione di insetticida sia una candela per via dei probabili black out.Prese elettriche di tipo italiano .In camera c’e’ anche una televisione che e’ sintonizzata solo su rai international Voto 10\10
- Reception, bar,e boutique : la reception e’ di un’efficienza che ho visto poche volte per evitare di essere sepolti da richieste di manutenzione hanno adottato un sistema basato su dei registri che vengono controllati periodicamente .In reception c’e’ anche una connessione wifi gratuita,non e’ velocissima ma per la lettura della posta e l’utilizzo di facebook e’ piu’ che sufficiene.La boutique oltre a vendere oggettistica e prodotti da mare affitta tessere sim della compagnia Zantel che sono molto convenienti, rispetto ai furti del roaming.ATTENZIONE non acquistate le sim in aeroporto non sono registrate e non funzionano.Veniamo all’ultimo punto i bar il viaggio prevede la formula soft all inclusive con bevande analcoliche in bicchiere illimitate,gli alcolici le bevande in bottiglia e il caffe’ espresso sono da addebitare in camera tramite un complicato sistema di burocrazia alberghiera. Voto 8,5\10
- Ristorazione: ottima, abbondante e salutare, in tutta la settimana hanno cucinato qualcosa di fritto solo una volta.Ogni sera un tema gastronomico diverso,ottimo il reparto panetteria,con panini focaccie e dolci diversi per ogni pasto,da non perdere la frutta,igiene ai massimi livelli.Si puo’ mangiare sia nella sala chiusa sia nel portico sottostante.Disponibili a richiesta e come extra cene di pesce. Voto 10\10
- Animazione: l’animazione e’ soft e del tipo propositivo,per gli sport in spiaggia sono molto condizionati dalla marea,presente una sala giochi con calcetto,biliardo,ping pong, tv, e tavoli per le carte,ogni sera tranne il mercoledi’ organizzano qualcosa.Per lo piu’ si tratta di spettacoli locali e sulla cultura Zanzibarina
Compagnia aerea Neos: Ecologia, qualita’ del cibo sono i punti chiave della compagnia.Come aerei utilizza Boeing 767-300ER equipaggiati con i piu’ moderni sistemi per la riduzione dei consumi.Per evitare di immettere,soprattutto in paesi in via di sviluppo quintalate di plastiche povere adotta,per il catering posateria in acciaio, bicchieri in vetro e piatti di porcellana.Cucina ad alto livello in grado di competere con linee aeree piu’ blasonate,un misto delle migliori cucine italiane con vini delle migliori cantine piemontesi.Migliorabile il servizio d’intrattenimento,nel viaggio d’andata danno le cuffie solo a chi e’ sveglio e nel viaggio di ritorno sono a pagamento, vengono proiettati 2 film piu’ innumerevoli spezzoni comici.La musica e’ quasi tutta italiana e viene gestita da Radio Italia.Discreta rivista,sia all’andata sia il ritorno l’equipaggio e’ molto ciarliero e il comandante spiega la rotta e cosa stiamo sorvolando.Per favorire il risveglio dopo il volo notturno l’aereo e’ dotato di un’innovativo sistema d’illuminazione cangiante.Sarebbe una compagnia da 10 e lode se non fosse per i posti che sono un po’ stretti.Nessun problema di orario.Voto 7,5\10
Aeroporto di Zanzibar: Il terminal potrebbe essere tutto tranne un aeroporto destinato ad accogliere i voli intercontinetali. Nella zona di parcheggio ci stanno al massimo 3 aerei, non e’ dotato di attrezzature per il rifornimento ne di autobus d’imbarco.Tenete gli occhi aperti lo scalo serve anche per voli domestici e i piccoli Cessna si muovono senza troppo badare a chi e’ sulla pista di rullaggio.Scarico e carico dei bagagli a mano, ma piu’ veloce degli arrivi alla Malpensa. Bagni se avete stomaco e necessita’ occhio alle valigie al di fuori dell’aerostazione. Qui sono presenti anche i bancomat per ritirare denaro. Assenti monitor per le indicazioni le partenze vengono urlate. Possibilita’ di fumare in fuori dal gate in cambio di una macia Voto 4,5\10
Aeroporto di Mombasa: E’ uno scalo necessario dato che a Zanzibar non sono attrezzati per il rifornimento,il terminal e’ piu’ grosso e da’ l’impressione di essere un aeroporto e non un campo di volo.Divieto di fumo esistente ma non rispettato.Un buon posto per uno snack e’ il safari lounge.Accettate tutte le valute,anche qui occhi aperti dato l’elevato numero di mezzi presenti in pista,anche qui niente monitor per le informazioni solo televisori che trasmettono la CNN ci sarebbe anche il wifi ma e’ difficile da captare.Voto 5,5\10
Aeroporto Malpensa zona arrivi: si capisce subito che siamo tornati in Italia il controllo doganale e’ un buongiorno o un buonasera,lunga attesa davanti ai nastri per la riconsegna dei bagagli.Pubblicita’ ovunque.Nostante sia sera e non ci sia traffico la navetta ci impiega un’ora e quindici minuti per fare 50 km,nonostante dichiarino una percorenza di soli 40 minuti,il motivo? l’autista attende al terminal 2 venti minuti per riempire il pullman.Si salva la ristorazione Voto 4\10
Consigli sul bagaglio dieci chili di valigia sono piu’ che sufficienti, di giorno si sta in maglietta a maniche corte,di sera e’ meglio avere un antivento o una felpa. Obbligatorie le scarpette da scoglio per camminare sulla sabbia,e raggiungere il mare,i teli mare vengono dati in villaggio.Consigliabile avere una torcia elettrica in perfetta efficienza vista la probalita’ non remota di rimanere al buio,se non volete portare la torcia compratevi un accendino per accendere la candela in dotazione in camera.Valutate seriamente l’opportunita’ di lasciare sul posto vestiti dismessi e che non pensate di usare piu’. Obbligatorio portarsi scorte di farmaci particolari dato che l’assistenza sanitaria e’ praticamente inesistente.