Zante, la scintilla che ha acceso la passione per la Grecia
Il nostro viaggio è iniziato l’11 Agosto. Abbiamo alloggiato all’Hotel Diana Palace posto nella regione di Argassi, una struttura davvero formidabile… stanze grandissime munite di angolo cottura, personale simpatico e sempre disponibile, massima pulizia.
E’ stato proprio il personale a consigliarci la spiaggia: “Casa Playa – Banana Beach”. La spiaggia si trova nella regione di Vasylikos, lungo il litorale “Banana”. La spiaggia, il mare e la gestione del lido ci è piaciuto talmente tanto da essere combattuti nel visitare il resto dell’isola.
Naturalmente però qualche escursione l’abbiamo fatta. Con una barchetta presa a noleggio a Keri siamo partiti alla volta dell’isola di Marathonissi… il nome per me che sono una maratoneta è già tutto un programma. Ma Marathonissi non è certo un’isola su cui poter correre e questo per due motivi. Il primo per le dimensioni… in sostanza è un grosso grosso scoglio a forma di tartaruga. Il secondo motivo è che l’isola di Marathonissi è disseminata di nidi di tartaruga Caretta Caretta, per cui lungo tutto il perimetro dell’isola ci sono tanti volontari che invitano i visitatori a non superare i 5 metri dalla riva per non calpestare i nidi. In sostanza, si può solo stendere il telo poco dopo la riva, ma vi assicuro che Marathonissi è un angolo di Paradiso… il mare è uno spettacolo unico – credo di non aver mai visto un mare più bello!!! Un’altra simpatica escursione è stata quella per Gerikas, una spiaggia posta a pochi Km dal Litorale “Banana”. La spiaggia è piccola e inserita in una baia – una vera e propria conca. L’acqua del mare è ultracristallina, trasparente e bassa. Anche quella di Gerikas è un’area protetta per la riproduzione delle tartarughe Caretta Caretta. A pochi metri dalla spiaggia siamo stati avvicinati da un gruppo di piccoli maialini. E’ stata l’occasione per accarezzarli (io ed i miei figli non avevamo mai accarezzato un’animale da fattoria)…abbiamo scoperto che i maialini hanno la pelle dura…immaginavo tutt’altro! Il tizio che gestisce il parcheggio è una sorta di Indiana Jones e sulla scrivania quel giorno aveva un serpente che tranquillo se ne andava per fatti suoi. Mia figlia (che all’epoca aveva 5 anni) decise di accarezzare anche il serpente.
Tutte le sere abbiamo visitato un tratto dell’isola. La zona più brutta per noi resta Laganas (zona frequentatissima dai giovani – ma indice di trasgressione e perciò alcool, droga e sesso sfrenato) – in sostanza siamo scappati dopo 15 minuti. La zona più bella resta la capitale Zakynthos, il cui campanile altissimo si staglia contro il cielo. Tutte le mattine, durante i miei allenamenti, scendevo da Argassi verso Zakyinthos e tutte le mattine provavo lo stesso stupore e la stessa gioia nel rivedere il campanile della Chiesa di San Dionisio (Agios Dionisios) posto proprio di fronte al porto. Lo scintillio del mare alle prime ore del mattino, i pescatori intenti ad annodar le loro reti, il profumo dei gelsomini e della malvarosa.
L’ultima sera del nostro soggiorno ci siamo recati a Zakyinthos per salutarla e abbiamo trovato le strade particolarmente affollate. Incuriositi abbiamo seguito la folla. Tutti erano diretti verso la Chiesa accanto al famoso campanile. Siamo entrati anche noi. Io ero un po’ titubante nell’entrare perché avevo un vestito troppo scollato… ma quando abbiamo varcato il portone d’ingresso siamo restati senza fiato! La Chiesa di San Dionisio all’interno è un sfarzo immenso. Non esiste un angolo libero… affreschi, oro e argento trionfano dappertutto, enormi lampadari illuminano la navata e in fondo il corpo di San Dionisi posto in piedi (non supino) in una teca. Nella teca – all’altezza delle caviglie del Santo vi è una finestrella e tutti i fedeli erano in fila per poter baciare (attraverso quella finestrella) i piedi al Santo patrono. Ricordo ancora il commento dissacrante di mio figlio (aveva 7 anni)…”tutta quella fila per baciare i piedi di uno scheletro? Mai sai quanto germi e batteri ci saranno!”. Al termine della serata, tra la folla di fedeli e sacerdoti ortodossi, di fianco al campanile illuminato da innumerevoli lampadine poste lungo tutto il perimetro, grandi fuochi d’artificio. Era il 24 Agosto e ricorreva la festa di San Dionisio – il santo patrono dell’isola…in sostanza abbiamo avuto la fortuna di partecipare alla festa più importante dell’anno. Concludendo, Zante è stata una meravigliosa esperienza… da quel viaggio è nato il nostro amore per la Grecia… da allora ci siamo ripromessi di visitare ogni anno un’isola greca diversa (dopo Zante, siamo stati a Naxos ed abbiamo visitato anche Atene… quest’anno c’è un po’ di confusione perché siamo appena rientrati da Parigi…). Un’ultima curiosità: sulla spiaggia di Vasylikos c’era un pescatore dalla tecnica davvero insolita… pescava i pesci con una lunga lenza priva di canna… poi quando il pesce abboccava non l’ho tirava fuori dal mare, ma lo portava al guinzaglio avanti e indietro fino a quando qualcuno dei bagnanti non gli chiedeva di poterlo acquistare… un pesce più fresco di così?