Zambia in autonomia
Scrivo questo breve diario perché nella fase di organizzazione ho cercato disperatamente di capire se sarebbe stato fattibile e come organizzarci in modo economico, trovavo solo proposte di pacchetti organizzati a prezzi astronomici ed ero un po’ scoraggiata: voglio rassicurare chiunque intenda fare un viaggio analogo sulla sua fattibilità a prezzi contenuti, se dotati di un po’ di spirito di adattamento e di avventura!
Il periodo: siamo andate in gennaio, stagione delle piogge. È la bassa stagione, le piogge non sono state disturbanti, tutto è estremamente verdeggiante, lo svantaggio è che certe strutture sono chiuse o certe attività (es. walking safari o canoa safari) sospese.
Il viaggio aereo: abbiamo viaggiato con Ethiopian Airlines, Milano – Lusaka con scalo ad Addis Abeba pagando 715 euro a testa A/R; inoltre avevamo stipulato un’assicurazione online (Axa assistence – Protezione Base) pagando sui 60 euro a testa. All’arrivo si paga un visto di 50 dollari pro capite.
Ci siamo fermate una notte a Lusaka (ostello Lusaka Backpackers, comodo ma non brilla per la pulizia), e cambiato i soldi (il cambio era 100 kwacha = 6 euro, notare che spesso i venditori non hanno da cambiare se pagate con una banconota da 100 k!). Avevamo prenotato dall’Italia le successive 4 notti in un lodge (marulalodgezambia.com) di un parco nazionale (South Luangwa National Park) che si trova a circa 700 km a est di Lusaka, raggiunto con un bus delle numerose compagnie che operano su queste tratte (per noi Jonda Bus): bisogna comprare il biglietto il giorno prima alla stazione dei bus, adattarsi a un viaggio piuttosto stipati, partenza alle 5 con un’unica fermata in 12 ore di viaggio… spesa 330 K a testa (meno di 20 euro). Al Marula lodge (trovato grazie a Turisti per caso e che si è rivelato perfetto!) abbiamo scelto l’opzione full board con letti in dormitorio, ma eravamo le uniche ospiti! Ogni giorno sveglia alle 5, colazione, partenza per game drive nel parco dalle 6 alle 10 con spuntino, pranzo alle 11.30, spuntino alle 15, game drive dalle 15.30 alle 19.30 con spuntino, cena alle 20… Non abbiamo sentito la necessità di nessuna aggiunta o integrazione e abbiamo speso, per 4 notti e 3 giorni del programma sopra descritto (sempre bello, vario e emozionante!) 280 euro a testa, ingressi al parco compresi.
Il resto del viaggio lo abbiamo deciso man mano: siamo tornate a Lusaka, dormito una notte e ripartite per Livingstone dove abbiamo dormito le successive 4 notti all’ostello Jolly Boy Backpakers, comodo, pulito e confortevole. Abbiamo visitato le Cascate Vittoria, nuotato nella Devil’s Pool (sul bordo del precipizio, esperienza costosetta ma notevole), visitato il museo di Livingstone e girovagato per la città e nel Maramba market (questo assolutamente non turistico).
Gli spostamenti brevi sono sempre stati fatti utilizzando taxi e accordandoci sul prezzo della corsa prima della partenza; alla discesa dai bus di lunga percorrenza si è letteralmente assaliti da tassisti che si propongono. Ci è stato sconsigliato di camminare da sole ad esempio in Lusaka, ma l’abbiamo fatto più volte senza mai avere la sensazione di non essere sicure; viceversa dopo il tramonto è davvero sconsigliabile muoversi (se non in taxi) perché manca l’illuminazione. Tutte le persone con le quali abbiamo interagito, nelle occasioni più diverse, sono state aperte, gentili e disponibili, specialmente quando si esce dagli ambienti dove sono più frequenti i turisti.
Per mangiare abbiamo scelto un paio di volte la cucina locale (nshima, sorta di polenta che si appallottola tra le mani e si usa per raccogliere la carne, o i fagioli o le verdure con le quali è servita, costo molto basso, 1-2 euro), la cucina indiana o altro (spesa sui 5-10 euro a seconda dei casi), frutta buonissima e economica ai mercati o lungo la strada.