Zambia ad agosto

Parchi tra i più selvaggi e belli del mondo, animali, il fiume Zambezi, le Cascate Vittoria...
Scritto da: Ric
zambia ad agosto
Partenza il: 01/08/2012
Ritorno il: 20/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Ciao, son la GpC dello Zambia. Pubblico un interessante racconto su questo magnifico Paese ricevuto direttamente da un viaggiatore.

Febbraio 2012… non avevo più voglia solo di sognare, ma prendere l’aereo e partire, per una delle destinazioni che più hanno alimentato nel corso degli anni i miei desideri, lo Zambia. Parchi tra i più selvaggi e belli del mondo, animali, il fiume Zambezi, Le Cascate Vittoria… NO! non potevo più restare a sonnecchiare, avevo voglia di svegliarmi realmente nel mio sogno ricorrente e quindi sono partita alla ricerca di qualcuno che mi aiutasse ad organizzare il mio viaggio. Internet magicamente mi ha indirizzato su alcuni siti… pochi in realtà che parlassero di Zambia, questo sconosciuto.

Dopo alcune ricerche, richieste di preventivi e telefonate mi sono imbattuta in una voce tanto giovane quanto rassicurante ed esperta. Lisa, una delle titolari di Travelosophy organizza da anni viaggi, soprattutto in Zambia, dove anche ha lavorato per qualche anno, e l’entusiasmo suscitato dalle sue parole è stato irrefrenabile. Travelosophy è un piccolo tour operator che organizza viaggi particolari e il dettaglio delle loro proposte mi ha convinto ad unirmi al gruppo che partiva ad Agosto con un gruppo.Era ora di partire, tra l’emozione e lo scetticismo del mio compagno che ho convinto con l’esasperazione. Il ritrovo era al check in di Milano Malpensa dove ad aspettarci c’era Lisa e gli altri partecipanti che in quel momento sono diventati i nostri compagni di viaggio.

Tutti pronti a partire alla volta di Lusaka! Arrivati a Lusaka nel primo pomeriggio, un gentile ragazzo ci ha accolti all’uscita dell’aereo ci ha aiutati a fare il visto e ci ha assistito con i bagagli. Il pulmino ci aspettava per accompagnarci in hotel. Lusaka è una cittadina strana per essere una capitale Africana, caotica ma abbastanza ordinata.

Nel breve tragitto dall’aeroporto all’hotel Lisa ci ha illustrato la città rispondendo alle tante domande che le facevamo. Arriviamo all’hotel Southern Sun, dove ad accoglierci c’era il direttore Adrian. Ha salutato noi e ha accolto Lisa con un grande abbraccio. Subito ci siamo sentiti ospiti speciali. Adrian ci ha invitato la sera ad un aperitivo in piscina. Visto che non eravamo molto stanchi dal viaggio e avevamo ancora un paio di ore di luce, Lisa ci ha proposto di andare a visitare il mercatino dell’artigianato, quindi dopo una rinfrescata abbiamo aperto la prima piccola finestra verso il mondo Zambiano. Ci ha quindi portati in un piccolo mercatino, che oltre ad avere un po’ di artigianato locale era anche il piccolo mercato di verdura di una parte della città… (lo conosceva forse solo lei, si vedeva che era tornata a casa)… eravamo davvero gli unici turisti! E’ stato molto molto carino perchè ci siamo sentiti subito immersi in una realtà vera, uno scorcio di vita, un primo assaggio che non ci aspettavamo. Al ritorno Adrian aveva preparato per noi una cena speciale! Al ristorante dell’hotel la cena è a buffet, ma solo per noi aveva preparato vari assaggi di carne. Dopo un viaggio intercontinentale e prima di immergersi nella foresta tutto questo è stato altamente apprezzato!

South Luangwa Nationa Park

Il giorno successivo partiamo per il South Luangwa Nationa Park. Dopo un volo di poco più di un’ora arriviamo a Mfuwe dove ad accoglierci c’era Mario, un biondino tutto pepe con un sorriso da orecchio a orecchio il quale ci ha aiutato con i bagagli e siamo partiti alla volta del Kafunta River Lodge. Questo lodge è davvero magnifico. Un’atmosfera familiare e una vista mozzafiato sulla laguna. Le stanze sono molto ampie e tutte con balcone e un’ottima vista, ideale per rilassarsi durante le ore più calde. Una rinfrescata, e ci ritroviamo per il pranzo. Nota dolente. Ci avevano accolti provando a fare la pasta. Mario e i proprietari sono tedeschi. Li abbiamo ringraziati e pregati di non farla mai più. A parte questo, dopo un breve breafing… inizia il nostro safari!! Armati di binocolo, macchina fotografica e un briciolo di fortuna partiamo per il primo safari nel parco. Avevo il cuore che impazziva in gola. I primi impala, facoceri…e poi subito un elefante. I classici primi 20 minuti di safari dove si riempie la prima scheda della macchina. Lisa ci faceva notare anche gli uccelli, che avrei imparato ad apprezzare solo più avanti… Le luci del tramonto erano già percepibili quando la guida Jo rallenta… sento che bisbiglia qualcosa a Lisa che sgrana gli occhi… si gira verso di noi e ci indica davanti a noi… la jeep avanzava lentae con voce emozionata ci confermano… che la fortuna ci aveva colpiti come un razzo il primo giorno. Una famiglia di licaoni… spaparanzati proprio sul bordo della strada. Eravamo tutti senza fiato, a parte qualcuno che ha scoperto dell’esistenza di questa specie solo quel pomeriggio. Bellissimi! Incredibili! Non mi rendevo conto che erano veri, mi guardavano con occhi attenti e quelle orecchie paraboliche. Ero a casa loro, loro ci stavano studiando. Il cuore mi scoppiava nel petto. Siamo rimasti ad osservarli per circa mezz’ora… fino a quando loro si sono stancati di guardare noi e si sono nascosti a passo lento dentro la boscaglia. Come primo giorno… niente male davvero, e la guida ci conferma che siamo stati davvero fortunatissimi perché i licaoni sono davvero difficili da avvistare! Lui stesso non ne vedeva da più di un mese!! Avanziamo 10 minuti e Jo si ferma in un’area aperta, sulle alte sponde del fiume Luangwa e ci invita a scendere. Spenta la macchina ci catapultiamo nel silenzio del Parco… spezzato dal buffo grugnito degli ippopotami sotto di noi. Rapiti dalla scena di ippopotami e coccodrilli non ci accorgiamo che dietro di noi si stava allestendo il primo saluto al tramonto. Le guide stavano preparando un bell’aperitivo… c’era proprio da brindare a questo splendido inizio! Cala la notte, si accendono i fari..e beati ci prestiamo a goderci le 2 ore successive di safari notturno. Che emozione! Verso le 20.00 arriviamo al lodge, dove ci aspettava una lauta cena… senza fortunatamente ombra di pasta pseudoitaliana. Siamo stati nel parco del South Luangwa per 3 giorni, ricchi di safari emozionanti culminati con e il mio primo incontro con i leoni, e l’ultimo giorno anche con il leopardo, per di più di giorno! Veramente una rarità!

Lasciamo il South Luangwa con l’idea di non poter vedere di meglio… e partiamo lasciando un pizzico di nostalgia, ma con in cuore tanta aspettativa. Torniamo in volo a Lusaka e da lì prendiamo le auto che ci portano nel Kafue National Park. A detta della nostra accompagnatrice uno dei parchi in assoluto più selvaggi di tutta l’Africa. Il trasferimento di 5 ore è piuttosto noioso, ma Lisa ci aveva avvisati. All’entrata del Parco siamo stati inghiottiti da una fitta foresta… quasi lugubre perchè a tratti era bruciata. Chiediamo alla guida se fosse sicura di dove ci stava portando (un po’ scherzando e un po’ preoccupati) lei sorride e ci rassicura spiegando che spesso una parte di sottobosco viene bruciato per pulirlo ed evitare incendi incontrollabili. Gli animali naturalmente si allontanano dalle zone interessate, ma comunque il Kafue è così, all’inizio ti sembra un posto sinistro poi piano pianoti apre gli occhi ad una natura potente e lussureggiante. Ed era vero (per fortuna). Arriviamo al Mukambi Lodge, piccolo, grazioso, si respira un’atmosfera autentica. La posizione è eccellente, sulle rive del fiume Kafue, mi sono sentita davvero immersa nella natura più autentica e selvaggia possibile.

Il primo giorno partiamo per il safari. Il Kafue NP sembra la borsa di Mary Poppins… appare vuota e quando meno te l’aspetti ecco che ne escono cose incredibili… cose… o animali! Il bosco è fitto e per questo è difficle sia orientarsi sia fare avvistamenti, ma grazie alla guida esperta, quando le speranze sembrano perse ecco… un leopardo in tutta la sua magnificenza! Lo seguiamo, lo ammiriamo, il tempo è tutto nostro, anche perchè non si vedono altre jeep intorno a noi. Il palcoscenico è solo nostro. Il Leopardo con la superiorità che lo contraddistingue cerca di sfuggire al nostro sguardo; lo ammiriamo per un tempo indefinito, fino a quando è lui che decide che sia abbastanza e ci saluta sparendo nella vegetazione. Proseguiamo e vicino al fiume, al momento magico del tramonto con immancabile gin tonic, un branco di elefanti ci delizia con un bagno serale davvero emozionante.

Il giorno successivo si parte per uno dei safari più attesi. Il safari a piedi. Come ci era stato detto, non ci aspettavamo di vedere tantissimi animali, il safari a piedi è infatti pensato per scoprire tutto ciò che è invisibile dalla jeep. Insetti, piante, uccelli…passo a passo abbiamo imparato a conoscere la foresta guidati da Bruce e dallo scout col fucile. E proprio mentre eravamo concentrati a sentire profumi, suoni… shhhhhhhhh! Fermi tutti. Tutti giù. Dietro l’erba, a circa 5 metri da noi appare, come un quadro 3D, la figura di una leonessa… completamente mimetizata con l’ambiente circostante. Wow. Il cuore in gola. In silenzio seguiamo le direttive delle guide. Dopo questa grande emozione, il pomeriggio partiamo per il safari in jeep per poi proseguire, come sempre con il safari notturno. Partiamo dopo 3 meravigliose notti. Verso il Lower Zambezi National Park. Rientro a Lusaka e volo per il Lower Zambezi National Park; appena scesi dall’aereo mi rendo conto che è tutto un altro mondo ancora, diverso sia dal South Luangwa sia dal Kafue. Tre parchi, tre paesaggi diversi. Questo era il paradiso della nostra accompagnatrice Lisa. Era il parco che più le stava a cuore visto che per qualche tempo aveva lavorato proprio qui. La vegetazione era sicuramente più verde, infatti il parco è attraversato da corsi d’acqua che garantiscono la vita ai suoi “abitanti”. Passiamo da sprazzi di savana, ai “boschetti delle favole” come li chiama Lisa, aree di erbetta sempreverde e dove brucano attente le svariate specie di antilopi. Arriviamo al Chongwe River Lodge. La posizione di questo campo tendato è magnifica! Costruito sulla riva rialzata alla confluenza di 2 fiumi, il Chongwe River e… il padre di tutti i fiumi: The Mighty Zambezi River! Il paesaggio è mozzafiato. La pace dei sensi. Da qui si possono ammirare gli animali che vengono ad abbeverarsi al fiume da una prospettiva davvero privilegiata! Le tende sono molto belle e ben organizzate, con letti comodi e il bagno interno in muratura. Non manca proprio nulla!

Lower Zambezi National Park

Il mattino successivo molto più riposati abbiamo potuto godere di questo trionfo della natura che il Lower Zambezi National Park. Qui, durante il primo safari notturno l’ultima mia preghiera è stata esaudita. Dopo averle solo sentite alcune notti, facendomi venire letteralmente la pelle d’oca, ecco che siamo riusciti a vedere la iena! Purtroppo solo il tempo di qualche veloce scatto, aveva troppa fame per perdersi a sfoggiare la sua terrificante bellezza con noi! Mancavano 2 giorni alla nostra partenza, ed era il momento di provare l’ennesima emozione: il safari in canoa. Di buon mattino, come sempre, bardati con le nostre giacche partiamo con la speedy boat a monte del fiume. Quando arriviamo a destinazione, su una spiaggetta, il sole ci regala già qualche raggio caldo in più. Io non ho neanche voluto vedere la pagaia che mi hanno offerto… volevo solo la mia macchina fotografica! Quindi mi hanno posizionato “a prua”, al centro il mio compagno e dietro la guida che ci ha rassicurato che non ci sarebbe stato bisogno della forza delle nostre braccia… e a vedere le sue mi sono convinta anche io! Navigare nel silenzio di quelle acque, le isole che costellano il fiume ci hanno accolti a scoprire i canali interni.Gli ippopotami da questa prospettiva incutono un ovvio e comprensivo timore, ma lo spettacolo è davvero impressionante! La varietà di uccelli qui è straordinaria. La canoa è un ossimoro, perchè è rilassante e adrenalinica allo stesso tempo! La scena più bella? Quando davati a noi, un branco di elefanti con una sfilata goffa ed elegante ha cominciato ad attraversare il fiume. Il mio cuore era ormai stato abbindolato dal sogno quindi si lasciava trasportare dalle emozioni! Che bello! che gioia! Che esperienza. A filo d’acqua! La cosa incredibile dalla canoa è che sembra di essere parte del fiume, parte integrante del paesaggio e della meraviglia della natura. L’ultima sera la croce del sud mi ha rapita. Mi consolava perché il giorno successivo mi sarei dovuta risvegliare dal mio sogno riprendere le valigie e tornare alla vita reale.La guardavo e poi lo sguardo si è esteso alla magnificenza dell’intero arco stellare… non volevo più andare via! Questo mio sogno diventato realtà rimarrà sempre nel mio cuore. A Lusaka la nostalgia mi ha travolto… e, anche se questo è il mio racconto, penso di poter parlare a nome dei miei compagni di viaggio, e sicuramente del mio compagno che, partito scettico, è tornato entusiasta.

Il viaggio finisce qui, ma forse è appena iniziato… In fondo del mio “elenco” mancano le Cascate Vittoria! Motivo più che valido per organizzare un ritorno al più presto! Mi permetto di dedicare le ultime righe a Travelosophy e al suo staff, che si è rivelata davvero un’ottima scelta. La loro dimensione di “bottega dei viaggiatori”, l’attenzione al dettaglio, i racconti appassionati, la loro preparazione e la puntualità nel rispondere sono stati elementi fondamentali nella scelta. I lodge che ci hanno consigliato erano tutti di ottimo livello e i proprietari ci hanno fatto sentire davvero coccolati.

Grazie a Travelosophy, grazie a Lisa, accompagnatrice d’eccellenza, grazie ai miei sogni e grazie di cuore a Mamma Africa.



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