Zacinto mia

Il mio viaggio... di maturità
Scritto da: Federicad
zacinto mia
Partenza il: 20/07/2012
Ritorno il: 29/07/2012
Viaggiatori: 8
Spesa: 1000 €
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PREMESSA

Età media 18 anni e mezzo; viaggio low cost all’insegna dell’avventura; Zante la sconsiglio a chi vuole passare una vacanza rilassante, ci sono posti più adatti. In tutto abbiamo speso circa 600 euro a testa. Prenotiamo il nostro viaggio post-maturità l’ultimo giorno degli esami orali, scartati molti last minute optiamo per un pacchetto per Zante, 320 euro a persona (traghetto passaggio ponte+ trasferimenti Patrasso-Killini-Zante-Laganas+pernottamento in monolocali da 2/3 persone + assicurazione medica). Partiamo il 20/07/2012 in 8, io, i miei amici e il mio ragazzo. Da Pescara raggiungiamo Bari in treno (20 euro a persona).

20-21/07 il viaggio e l’adattamento

Arriviamo a Bari in largo anticipo così riusciamo a imbarcarci per primi sul nostro traghetto (Superfast II della Superfast ferries) e a trovare dei posti che durante la notte si rivelano buonissimi perchè riparati dal vento (infatti su questa nave il passaggio ponte è da intendersi solo esterno poichè nella hall non si può dormire e nei corridoi l’aria condizionata crea un clima glaciale). Partenza alle ore 18, ci godiamo anche un po’ di mare aperto dal ponte più alto della nave che molti usano come base per un camping armati di sacchi a pelo e coperte. Noi passiamo la notte quasi insonni, forniti solo di due materassini gonfiabili.

La mattina presto c’è il primo sbarco a Corfù e la nave si svuota quasi totalmente. Consiglio vivamente di portare panini sia per cena che per pranzo perchè il cibo offerto sulla nave oltre ad essere costosissimo fa schifo. La colazione la facciamo comunque nel bar che per prezzi esorbitanti ci offre cibi quasi da vomito fatta eccezione, forse, per le ciambelle. Dopo un ulteriore sbarco ad Igoumenitsa arriviamo finalmente a Patrasso circa alle 13 del giorno dopo. Qui senza troppa fatica troviamo il nostro autobus che in un’oretta ci fa arrivare a Killini, qui un’altra ora di attesa e poi alle 15.30 un’altra ora in traghetto (ionian ferries, il cibo qui è ancora più orribile e costoso). Ariviamo a Zakynthos alle 16.30 e qui un altro pulman ci porta ai nostri appartamenti a Laganas… Il primo impatto è terribile, la strada asfaltata arriva fino al mare dove sono buttati rifiuti (umani e non) senza alcun rispetto. Restiamo ancor più traumatizzati dai nostri appartamenti (Astoria), la proprietaria è un’anziana greca che fa finta di non capire l’inglese, igiene terribile, lavandini sporchi, bagno lurido, doccia che dà la scossa e lenzuola bucate. Sconsigliatissimi su tutti i punti di vista se non per la posizione, 300 metri dal centro come promesso e neanche 50 dalla spiaggia. Senza farci abbattere poggiamo i nostri bagagli e andiamo in spiaggia, nonostante le costruzioni abbiano lasciato si e no 10 m di sabbia, l’acqua è limpidissima, cosa che ci fa ben sperare. Finito il nostro piacevole bagno è quasi il tramonto; percorriamo tutta la spiaggia fino a raggiungere la via centrale di Laganas. Non so se abbia un nome ma è facilmente riconoscibile, piena di locali notturni e fast food, qui incontriamo due italiani che lavorano lì e che ci indicano un posto dove affittiamo motorini a 20 euro per 6 giorni; Olympus, gestito da un anziano simpaticissimo Prelorenzos (non so nè se questo sia veramente il suo nome nè se si scriva così), lui ci racconta la storia della sua vita in inglese e noi riusciamo a farcelo amico, molto probabilmente perchè, come anche lui dice, siamo bravi ragazzi e da quelle parti non ne vede spesso. Detto questo, costo e cordialità ottimi, qualità pessima nessuno di questi motorini riuscirà ad accompagnarci fino alla fine del viaggio, ma senza costi aggiuntivi Prelorenzos li cambierà tutti. Arrivata la sera cuciniamo a casa e poi andiamo ad esplorare la vita notturna di Laganas. Forse questa parte dovrei farla scrivere ai miei amici, che sopportano più di me gli eccessi della gente, proverò comunque ad essere imparziale. Laganas è il posto più trasgressivo di Zante, assolutamente sconsigliato alle famiglie e un’esperienza da fare per i ragazzi, ovviamente rimanendo con “la testa sulle spalle” e non lasciandosi trasportare dagli eccessi dei tantissimi inglesi che popolano il paese. Ci sono locali di ogni tipo, la prima sera ne abbiamo provato che ha dei tavoli sulla strada dove con 5 euro puoi prendere uno “shisha” per sei persone, che altro non è che un narghilè, siamo andati in alcuni bar, quelli più vicini al mare, che con 5 euro ti davano 7 cicchetti e 2 drink, non temete sono tutti succhi di frutta, non ci siamo riusciti a spiegare infatti come i giovani inglesi potessero vomitare, svenire o comunque ubriacarsi con roba del genere; con tre euro ti danno un palloncino esilarante, che contiene appunto un gas che ti provoca un risata di circa 30 secondi. Siamo tornati a casa relativamente presto e finalmente, dopo 48 ore svegli, ci siamo fatti una bella dormita.

22/07 alla scoperta di Zante

Sveglia alle 8, colazione 3.50 euro, offerta uguale in tutti i bar, succo, cappuccino e due fette di pane tostato con burro e marmellata. In sella ai nostri motorini ci dirigiamo alla ricerca della spiaggia di Dafni; la strada per arrivare lì è pericolosa ma davvero mozzafiato, un sentiero che a piedi sarebbe stato infinito, in moto è difficilmente percorribile ma offre panorami unici, porta alla spiaggia dove una taverna offre senza obbligo di consumazione ombrelloni con sdraio oppure ulivi, dove stare “naturalmente” all’ombra (ovviamente prima di andarsene è d’obbligo comprare qualcosa almeno al bar). Ci buttiamo subito in acqua, un mare favoloso, cristallino pieno di pesci,adattissimo per lo snorkeling, sono consigliate le scarpette perchè ci sono zone piene di sassi. Passiamo la mattina su quella spiaggia, dove ci fanno compagnia i nidi delle tartarughe caretta caretta. Ripercorriamo la strada al contrario e andiamo a Gerakas dove pranziamo con dei panini di un chiosco vicino alla spiaggia; prima di poter accedere a questa dei volontari del WWF ti fermano e ti danno tutte le informazioni necessarie a non danneggiare l’ambiente e i nidi di tartaruga presenti sulla spiaggia. Una lunga scalinata porta alla spiaggia, noi decidiamo di andare all’estrema sinistra della lingua di sabbia per stare un po’ più soli e per essere più vicini alla parete di roccia, così facendo ci ritroviamo nella parte nudista della spiaggia e anche se un po’ imbarazzati decidiamo di non dare troppo peso alla cosa e ci buttiamo in acqua. Il mare è meno affascinante di Dafni perchè ha il fondale solo sabbioso ma l’acqua è cristallina e ci sono comunque possibilità di fare snorkeling avvicinandosi alla parete sinistra, questa tra l’altro offre argilla naturale ma è vietato usarla per fare i fanghi in spiaggia. Al ritorno forse a causa del loro eccessivo peso, forse a causa del motorino di pessima qualità o forse a causa dell’asfalto liscio, due miei amici cadono, per fortuna solo qualche sbucciatura. Torniamo a Laganas dove passiamo la serata in un locale (Cocktails and dreams), una discoteca piena zeppa di ragazzi dove è possibile (solo alle ragazze) salire sul bancone e ballarci sopra. Qui un simpatico cartello informa che vendono solo birra greca e ti manda anche a quel paese.

23/07

La mattina intraprendiamo un lungo viaggio per raggiungere Alykes (non so in realtà se ci siamo fermati lì o ad Alikanas) l’acqua è limpida ma la spiaggia è “banale” si possono affittare pedalò ma essendo molto stanchi preferiamo goderci il resto della mattinata rilassandoci in spiaggia. Pranziamo a una taverna che ha la veranda sulla spiaggia; con 8 euro abbiamo tutti un piatto che ci sazia ed è davvero buono. Andiamo a schiacciare il riposino post pranzo in una baia all’ombra degli alberi lì vicino, riscendiamo lungo la costa fino ad arrivare a Agios Nikolas dove proviamo qualche gioco acquatico. Al ritorno ci accorgiamo che il serbatoio di un altro motorino perde, e siamo costretti a fare parecchie fermate per rimettere la benzina (che costa come in Italia, quindi tanto!). Tornati a Laganas, dopo aver cenato da Mc Donalds (il menù greco è disgustoso, optate per quello che conoscete, anzi evitate di andare lì), facciamo una passeggiata lungo la via principale e ci fermiamo allo strip club, con soli 5 euro (i maschi, le donne gratis, per la cronaca siamo entrate perchè io ero in profondo disaccordo e ho deciso di rovinare la festa agli uomini) godrete di spettacolini di poco spessore… le ragazze ovviamente si avvicinano agli uomini per proporre “spettacoli privati”… abbiamo fatto anche questo, tutto quello che non ammazza fortifica!

24/07 il paradiso

Direzione: Kerì beach, meta l’isola di Marathonissi. Sul lungomare di Kerì affittiamo una barca a motore da 8 con circa 10 euro a testa, l’isola è vicinissima e in pochi minuti si raggiunge la spiaggia dove dei volontari del WWF ti aiutano ad attraccare per non nuocere a questo posto che è la casa di tutte le tartarughe caretta caretta, ovviamente non ne vediamo manco mezza, è vietato inoltrarsi tra gli alberi all’interno dell’isola si può visitare solo la costa… ma vale la pena, sembra di essere ai caraibi, la sabbia è chiarissima e il fondale pieno di pesci colorati… passiamo una bella mattinata e camminando lungo il perimetro dell’isola incontriamo un gentile signore greco con la sua famiglia che ci offre un’anguria prodotta nel suo orto! Spaventati dal vento che si alza torniamo tristemente a Kerì prima del previsto e ci incamminiamo verso il faro da dove ci aspettiamo di vedere un meraviglioso tramonto… prima di arrivare vediamo sventolare una bandiera della grecia davvero enorme che vale davvero la pena fotografare. Arrivati al faro è ancora molto presto così ci avventuriamo per dei sentieri che portano al limite delle rocce a strapiombo sul mare; non so se si potesse fare, ma vale davvero la pena (però se avete intenzione di farlo munitevi di scarpe almeno da tennis e pantaloni lunghi, noi in costume ed infradito ci siamo massacrati). Il pericolosissimo strapiombo ti lascia senza parole, il mare si unisce al cielo ed è frastagliato dalla costa rocciosa in cui si susseguono piccole insenature, grotte e promontori, mille foto di rito e torniamo al prendere posizione per osservare il tramonto. Forse per la presenza delle nuvole, forse perchè stanchi dell’attesa, quel tramonto ci lascia insodisfatti. Torniamo a casa un po’ nervosi e stanchi e ci scappa il bisticcio per il quale ci dividiamo quella sera; io sono rimasta a casa, alcuni sono andati al Waikiki e mi hanno raccontato che è una discoteca molto divertente.

25/07

Arrabbiata per la sera precedente mi rifiuto di funzionare da sveglia la mattina e come risultato ho una colazione a mezzogiorno… andiamo a Banana beach una lunga lingua di sabbia dorata con degli stabilimenti mooolto belli, ci ridividiamo, ancora segnati dal litigio, e andiamo a mangiare in una locanda lungo la strada, non ricordo il nome, solo che aveva un carretto all’ingresso, la gestione è famigliare, il cibo è ottimo e i prezzi sono davvero bassissimi. Neanche dello stabilimento a Banana beach ricordo il nome, ma lo si riconosce da un grande prato inglese sopra dove c’è il bar con delle poltroncine e delle grosse amache, l’ombrellone al giorno viene 6 euro. Tornati a Laganas proviamo ad andare sulla famosissima isola Cameo ma la troviamo vuota e decidiamo di tornarci un’altra sera, quando stiamo per ripartire si rompe la nostra moto e al mio povero ragazzo tocca portarsela a piedi fino agli appartamenti, passiamo il resto della serata a “Linkers” una discoteca pop/ hip pop, un po’ diversa dalle altre.

26/07

Decidiamo di esplorare la parte ovest dell’isola, ci fermiamo a porto limniona, un posto pazzesco, un’insenatura dove l’acqua è profonda, non c’è una spiaggia ci si può solo lanciare nelle acque gelide, paesaggio mozzafiato… riprendiamo le moto per raggiungere porto vromi ed esploriamo un piccolo paesino dove nei negozietti ti fanno assaggiare tutte le loro specialità, abbiamo acquistato dell’ottimo olio greco. Arrivati a porto Vromi tira molto vento e ci informiamo per una possibile gita la mattina seguente alla famosissima Navajo, ma ci informano che a causa del troppo vento non sarebbe stato possibile attraccare e quindi ce ne andiamo infelici ma determinati a vedere Navajo almeno dall’alto, così distrutti dal lungo viaggio arriviamo sul promontorio da dove è possibile osservarla. Ho ancora l’amaro in bocca, le acque celesti meritavano proprio un bagno. A questo punto sono obbligata a dichiarare ciò che ho tenuto segreto: ho passato la vacanza attaccata al mio fedele salvagente, non so nuotare! Per questo motivo e anche per la stanchezza dovuta alla lunghissima giornata, io e il mio ragazzo decidiamo di tornare indietro e lasciamo agli altri l’ultima grande impresa: il tuffo nel vuoto di notte a Kap Skinari. Noi ci perdiamo per l’entroterra dell’isola, loro cercano per un po’ e poi stanchi tornano a casa senza riuscire nell’impresa: conclusione arriviamo alla stessa ora (tardi non ricordo manco quando) e crolliamo tutti addormentati.

27/07

Io e il mio ragazzo ci svegliamo ore prima degli altri e andiamo a fare colazione ad un bar sul mare dove ordiniamo dei pancakes e riceviamo delle crepes…non erano male però e soprattutto non erano altro pane tostato! Quando a mezzogiorno si svegliano anche gli altri gli accompagnamo al solito bar dove abbiamo ormai fatto amicizia con la cameriera e figlia del proprietario che ci suggerisce di andare allo stabilimento più famoso di Laganas; Havana Club, arrivati lì non c’è neanche un ombrellone libero così lo affittiamo allo stabilimento affianco, passiamo il resto della giornata in spiaggia e poi giriamo per ore nei negozi di souvenirs di Laganas, l’unico che vi segnalo è quello sulla via principale più vicino al mare che ha cose molto carine e hippie, porto ancora un braccialetto comprato lì al polso. L’ultima cena la facciamo al “Greco”, ristorante consigliatissimo, 12 euro primo, secondo e stuzzicherie, in più il personale è gentilissimo e la figlia del proprietario ci ha insegnato a ballare il sirtaki offrendo uno show a tutto il locale! Raggiungiamo Cameo, dove c’è la serata italiana, davvero un posto suggestivo, è una discoteca sull’acqua, bello!

Il 28 facciamo le valigie e intraprendiamo il viaggio di ritorno 🙁 questa volta, però, in nave crolliamo tutti!



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