Yucatan e Chiapas 3

Stufi del grigio e freddo inverno, la voglia di sole e di colori ci ha spinto ad optare per un bel viaggio in Messico
Scritto da: nerazzurro
yucatan e chiapas 3
Partenza il: 26/02/2011
Ritorno il: 12/03/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Stufi del grigio e freddo inverno, la voglia di sole e di colori ci ha spinto ad optare per un bel viaggio in Messico. Lo abbiamo definito il nostro secondo viaggio di nozze. Praticamente lo abbiamo organizzato da soli leggendo qua e la qualche recensione e la preziosissima guida lonely planet che ci ha accompagnati dal primo all’ultimo istante del nostro viaggio. Dall’Italia, tramite una agenzia di viaggi, abbiamo prenotato volo, automobile per la prima settimana, le prime due notti in hotel e la settimana di soggiorno mare all_inclusive ad Akumal in Riviera Maya per un costo di 2900 € in due.

26 febbraio

Finalmente si parte, partenza da Roma Fiumicino destinazione Cancun, scalo a Madrid e Miami. Arriviamo in serata a Cancun intorno alle 20 un po stanchi. In aeroporto andiamo subito a prendere l’auto a noleggio con la quale ci dirigiamo al Best Western Hotel in zona ciudad molto facile da raggiungere. L’Hotel non è un gran che per quello che l’agenzia ci ha fatto pagare, il doppio di quanto costava in loco, ma siamo talmente contenti di essere in Messico che non ci facciamo caso più di tanto…. È iniziata la nostra bella avventura!!!!!!

27 febbraio (Cancun – Valladolid – Chichen Itza – Campeche)

Al mattino ci svegliamo abbastanza presto, riposati. Sappiamo di dover fare molta strada per quello che abbiamo programmato da vedere, quindi facciamo un giro in auto per la zona Hotelera di Cancun, niente di che, ma ci serve per respirare subito l’aria del mar dei Caraibi. Direzione Chichen Itza, percorriamo la strada 180D Cancun – Merida a pagamento, in quanto è più veloce e priva di “TOPE”, i dossi che hanno rappresentato un incubo durante il nostro tour. Prima di arrivare alla famosa meraviglia del mondo, facciamo tappa a Valladolid (dopo 150 km circa), cittadina ricca di profumi, di case tinte di colori pastello, attraversata da stradine affollate di gente sorridente che passeggia al ritmo di musica caraibica. Arriviamo a Chichen Itza. All’ingresso del sito veniamo avvicinati da una guida, autorizzata, che parla italiano, si chiama Alfredo, si propone per accompagnarci e ispirandoci subito fiducia accettiamo di avvalerci di lui, quindi facciamo i biglietti al costo di 166 pesos a persona; mentre la guida la paghiamo personalmente alla fine della visita per un costo di 500 pesos. Siamo molto soddisfatti della nostra guida, ci ha dedicato circa tre ore durante le quali ci ha spiegato ed illustrato nei minimi dettagli la storia del sito, gli usi e costumi dei maya che ivi hanno vissuto ed inoltre è stata anche molto utile per i suggerimenti che ci ha dato per il prosieguo del nostro viaggio. Ci hanno molto colpito gli effetti sonori alla base della piramide (applaudendo in una posizione precisa ai piedi della piramide si avverte come eco un suono simile al verso di un uccello il Quetzal) e quelli nel campo della pelota (applaudendo si percepisce un eco che ripropone sempre sette rintocchi). E’ consigliabile affidarsi ad una guida se si vuole veramente essere rapiti dalla magia del posto. Restiamo fino alle 17 ora di chiusura e visto che dobbiamo percorrere molti km per arrivare a Campeche (cica 300 km e 4 h di viaggio), decidiamo di partire e di non assistere allo spettacolo di luci e suoni che si svolge alle 19. Ripercorriamo la 180 D, lungo il tragitto vorremmo fermarci a visitare Merida, ma un po stanchi optiamo di tirare diritto per Campeche dove arriviamo intorno alle 22 nel graziosissimo albergo America Centro, in stile coloniale, in pieno centro vicino alla piazza principale ed alla cattedrale che sono illuminate in modo molto suggestivo. Ci colpisce subito l’atmosfera tranquilla e romantica che si respira a Campeche, e la cordialità dei suoi abitanti.

28 febbraio (Campeche – Champoton – Palenque)

Al mattino facciamo una passeggiata per le vie di Campeche, anche questa cittadina è ricca di case colorate; visitiamo la cattedrale, la piazza principale, un mercatino tipico vicino ai bastioni della città e poi andiamo a fare un giro sul lungo mare. La vista è splendida e il mare del Golfo del Messico è calmissimo sembra un enorme lago di colore blu intenso. E’ però giunto il momento di partire, sono le 12, la strada per Palenque dove siamo diretti è lunga (370 km – circa 5 h) e vorremmo goderci i panorami lungo il percorso prima che tramonti il sole (alle 18 circa). Decidiamo di percorrere la strada 180 piuttosto tortuosa che attraversa alcuni villaggi di pescatori ed offre sempre scorci sul mare. Arriviamo cosi dopo circa un’ora alle porte della cittadina Champoton, e consigliati dalla guida lonely, ci fermiamo ad una delle cocktelerie che si incontrano lungo la strada, poco prima di entrare nel centro abitato. Ci accoglie con entusiasmo la coppia di proprietari, il posto è carino, una piccola costruzione bassa, musica messicana e uno spazio all’aperto proprio sul mare con tanto di amaca all’ombra per una bella siesta. I proprietari del locale si dimostrano molto ospitali e ci consigliano alcuni piatti tipici a base di pesce. Mangiamo due piatti abbondanti e ben presentati spendendo circa 10 euro a persona. Ci rilassiamo un po’ e poi riprendiamo il cammino, attraversando Champoton e percorrendo la carrettera 186 fino ad Escarcega. La strada è a tratti molto ampia ma in alcuni tratti invece ci sono lavori in corso per l’allargamento. Da Escarcega lungo la strada cominciamo a vedere enormi distese di praterie di un verde intenso ove qua e la si vedono al pascolo mucche, cavalli e numerosi ranch. Fermandosi in prossimità di alcuni ponti di attraversamento pedonale e salendoci sopra si può ammirare dall’alto la bellezza dei paesaggi che si attraversano.Siamo ancora nello stato del Campeche, ma presto arriviamo al confine con il Tabasco, dove siamo costretti a fermarci ad un posto di blocco dell’esercito, ne il primo ne l’ultimo del viaggio. I militari non ci chiedono documenti ma ci perlustrano la macchina e le valigie e poi ci lasciano andare e molto cordialmente ci danno anche informazioni sulla strada da percorrere per la nostra destinazione. Il tratto dello stato del Tabasco attraversato è breve, infatti ci troviamo presto nel Chiapas e la strada comincia ad essere più faticosa, alcuni tratti sono ammalorati ed i tope che si incontrano cominciano ad essere un tormento e da qui in avanti li troveremo sempre in prossimità di ogni villaggio. Tuttavia fermarci e rallentare non ci dispiace affatto, anzi cogliamo l’occasione per osservare meglio i villaggi attraversati; dare una sbirciatina alle case, o per meglio dire baracche e/o capanne, e se pur alloggi di fortuna, molto povere, sono sempre circondate dalla vegetazione della giungla e da tanti fiori. Per strada si incontra gente che va e viene dalle piantagioni di mais, di alberi di banane e di cocco, che trasporta fasci di legna caricati sul dorso, o gente che ozia davanti la propria abitazione. Numerosi sono i bambini che in prossimità dei tope si avvicinano alle auto per vendere buste con mais bollito appena preparato ai bordi della strada o nelle loro modeste case, e per pochi pesos, regalando loro semplici saluti e sorrisi li rendiamo gioiosi e sorridenti. Questo tratto di strada, come altri tra Palenque e S.Cristobal, non ci regala solo bei paesaggi, ma soprattutto spunti per riflettere sullo stile di vita, sulla povertà e sulla semplicità di queste persone. Giunti a Palenque, ci dirigiamo verso la zona detta El Panchan, nei pressi del sito archeologico, che visitiamo il mattino seguente. Optiamo per il Margarita & Ed Cabanas una sorta di villaggio con bungalow completamente immerso nella giungla. Il posto è abbastanza rinomato per la sua particolarità e fortunatamente troviamo posto. Gli alloggi costano 250 pesos a notte. Le camere sono pulite, ma essendo a contatto con molta vegetazione è inevitabile che possa entrare qualche insetto; ovviamente per pernottare in questo posto bisogna avere un minimo di spirito di adattamento, ma vale veramente la pena. Ceniamo nel ristorante “il Don Mucho”, situato nello stesso complesso dell’alloggio, ed apprezziamo subito il posto gradevole sia per la qualità della cucina, sia per il complesso ambientale in cui è allestito. Infatti mangiamo a lume di candela ed accompagnati da musica dal vivo che contribuisce a rendere il posto ancor più piacevole, incantevole e romantico.Si mangia benissimo, si spende poco e c’è una buona varietà di piatti, inoltre il ristorante è pieno di gente ed è molto frequentato anche da chi non alloggia al Margarita. Dormire in questo posto meraviglioso per noi è una esperienza bella ed indimenticabile; durante la notte si sentono le urla delle scimmie, il canto continuo di numerosi uccelli e lo scroscio della pioggia frequente in questo posto.

01 marzo ( Palenque – S.Cristobal de Las Casas)

Alla luce del giorno apprezziamo ancora meglio cio la spettacolarità del posto e della vegetazione che ci circonda; facciamo un’abbondante colazione e proseguiamo, con l’incertezza del tempo, verso il vicinissimo sito archeologico. Spendiamo 166 pesos a biglietto e decidiamo di avvalerci anche qui della guida con la quale trattiamo il prezzo (da 600 a 400 pesos). Nilo, sarà la nostra guida, ed è una persona molto preparata. Lui è nato nella jungla proprio durante il periodo in cui gli archeologi, negli anni 60, portavano alla luce le meraviglie di Palenque, ovviamente parliamo ancora di una piccola parte di queste, poiché la maggior parte è ancora sommersa dalla foresta. Nilo, prima di illustrarci nel dettaglio i resti archeologici, ci conduce attraverso un sentiero direttamente nella jungla; ove ci spiega e ci fa vedere, come vivevano i maya, le risorse che ricavavano da questa, fondamentali per la loro sopravvivenza (piante, frutti, caucciù da cui ricavavano la gomma con la quale realizzavano la pelota “la palla”..), ed i resti archeologici, che si scorgono sotto la fitta vegetazione (praticamente sotto la giungla c’è una città enorme ancora da scoprire)- Procedendo su questo sentiero arriviamo alle spalle del tempio, dalla cui cima si gode una vista straordinaria. Siamo fortunati perché scorgiamo tra gli alberi diverse scimmie urlatrici che con i loro versi ci avvisano che la pioggia è in arrivo, come ci spiega Nilo, incredibile è proprio così. Da qualsiasi punto lo si osserva il sito è spettacolare e colpisce soprattutto l’armonia con la foresta, sembra essere in un film di Indiana Jones. Al termine della visita partiamo per S. Cristobal, sappiamo di avere molta strada davanti e cerchiamo di affrettarci, la strada è la “carretera federal 199” molto tortuosa, piena di tornanti ed in alcuni tratti anche ammalorata, ma finché non si percorre non si riesce a comprendere, che per fare 200 km ci vogliono 4 ore, (incredibile provare per credere) la strada ovviamente è sempre in salita, infatti, da 200 m s.l.m. Si arriva a 2200 m circa, ma vi assicuriamo che ne vale la pena!!! Lungo il precorso, nonostante tutto, riusciamo a fare due tappe a cui non vogliamo comunque rinunciare, la prima alle cascate di Misol-ha e la seconda a quelle di Agua Azul. Entrambe meritano di essere visitate perché offrono uno scenario mozzafiato (valgono l’esiguo costo del biglietto poche decine di pesos), qui c’è possibilità di ristoro ed inoltre se si vuole si possono acquistare anche dei souvenir tipici della zona. Ci saremmo fermati più a lungo per ammirare l’imponenza delle cascate, ma la strada non è ideale per percorrerla al buio quindi ci affrettiamo a partire. Procediamo per un po’ quando improvvisamente ci ferma una bimbetta adorabile che per 10 pesos ci offre quattro pannocchie buonissime appena bollite che divoriamo con gusto. A sera inoltrata giungiamo a san Cristobal de las Casas, dove grazie alle info della polizia alle porte della città, arriviamo direttamente in centro c/o l’albergo consigliatoci dalla guida, “il casa margarita” posto su una via centrale, Calle Real De Guadalupe. Costo di una notte pari a 450 pesos la stanza è confortevole, pulita, ed affaccia su un cortile interno molto grazioso e ben curato. Al mattino facciamo colazione (inclusa nel costo) nel ristorante situato di fianco all’albergo. Iniziamo a gironzolare per la città subito ci stupisce per il suo splendore. Da qui ci spostiamo per cominciare a visitare i dintorni di questa capitale ed arriviamo ad un paesino che si chiama Zinacathan dove siamo avvicinati da alcune bimbe all’esterno della Iglesia de san Lorenzo che ci invitano con insistenza a visitare la loro abitazione per vedere l’artesanias (casa laboratorio dove realizzano l’artigianato locale). Le seguiamo ed appena giunti presso la loro modesta abitazione troviamo quasi tutta la famiglia operante in diversi modi: una donna che lavora al telaio, una ragazza che dipinge, c’è chi cuce….. Siamo contenti di aver visitato questo posto perché abbiamo avuto l’occasione per apprezzare direttamente gli usi e costumi tradizionali della popolazione locale ed inoltre acquistando qualche loro prodotto artigianale abbiamo sicuramente portato un piccolo contributo di solidarietà a queste persone. Nelle vicinanze c’è una località molto rinomata, San Juan Chamula, qui troviamo un mercato ricco dei loro prodotti tipici e dove è sicuramente conveniente fare acquisti. La chiesa è sicuramente l’attrattiva principale della località, qui gli abitanti del posto, i discendenti dei maya, sono molto religiosi e devoti. Intere famiglie si inginocchiano davanti ai numerosi santi che sono dislocati intorno al perimetro interno della chiesa ed accendono, disponendole per terra, tante candele, e mentre recitano le loro preghiere a mo di cantilena offrono in sacrificio principalmente uova e galline che ammazzano nella chiesa stessa. Colpisce molto la loro devozione cattolica influenzata tuttavia dai riti pagani. Dopo aver visitato questa località ci dirigiamo verso Chiapa de Corzo a circa 40 min di strada dove ci aspetta l’escursione in barca attraverso il canyon del Sumidero.. E’ una strada molto larga ma colpisce la pendenza del percorso, infatti in pochi km si scende dalle alture di S.Cristobal a valle e lungo la strada i panorami sono incantevoli. Arriviamo a Chiapa de Corzo, la cittadina è molto solare come tutte le altre che abbiamo visto, la piazza è immensa e qui troviamo l’agenzia dove si fanno i biglietti per l’escursione (costo a persona 150 pesos). Acquistati i biglietti fuori dirigenziale è pronto ad aspettarci un mini pulmino che ci accompagna alla riva del fiume dove partono le lance per il canyon. Attendiamo circa mezz’ora, come ci hanno detto in agenzia, che il numero delle persone arrivi a circa 20 unità, e finalmente partiamo dopo aver indossato i giubbotti salvagente. La gita si fa subito emozionante perché la barca si avvia a forte velocità. Presto entriamo nel pieno del canyon e davanti ai nostri occhi subito ci sorprende la maestosità e bellezza dei panorami. Ogni tanto la barca rallenta o si ferma perché c’è qualcosa da vedere. Prima tappa, ci avviciniamo alla riva perché avvistiamo un coccodrillo, tempo di fare qualche foto e si riparte. Altra tappa ed avvistiamo uno stormo di avvoltoi, poi un altro coccodrillo, diversi uccelli, delle scimmie, una cascata asciutta che ha dato alla parete a picco sul fiume la forma di un albero gigantesco ed infine arriviamo al punto terminale del canyon, una enorme diga dalla quale ritorniamo indietro al punto di partenza dopo circa 2 ore. Ritorniamo a S. Cristobal nel pomeriggio e ci godiamo la serata passeggiando per le bellissime stradine del centro piene di negozietti di artigianato locale, di localini e ristoranti, visitiamo la splendida cattedrale e la plaza 31 De Marzo, che alla sera offre spettacoli musicali e si colora con tante luci. Facciamo qualche altro acquisto di souvenir nel mercatino nei pressi della chiesa di santo Domingo. Poi ceniamo in uno dei tanti ristorantini tipici che consigliamo di provare. La sera, l’aria fresca di alta quota si fa sentire, così decidiamo dopo la giornata intensa di andare a riposare.

02 marzo (S.Cristobal de Las Casas – Palenque)

Al mattino visitiamo ancora la città, è bello andare in giro a zonzo, perché ogni stradina è suggestiva. Ammiriamo il templo de Santo Domingo, il panorama della città dal Cerro de S.Cristobal e dal cerro De Guadalupe, più bello il primo al culmine di una lunga scalinata ove si erge una bellissima chiesa tutta decorata la Iglesia De S.Cristobal. Verso le ore 12, a malincuore partiamo per il viaggio di ritorno, S.Cristobal ci è rimasta nel cuore, ma è ora di partire perché la strada che ci aspetta la conosciamo, è lunga e faticosa. Così decidiamo di fare tappa a Palenque e ritorniamo di nuovo al Margarita & Ed Cabanas e ceniamo nuovamente al Don Mucho.

03 marzo ( Palenque – Uxmal – Merida)

Al mattino partiamo presto, dopo la ricca colazione, alla volta di Uxmal che ancora non abbiamo visto. Arrivati nei pressi di Campeche optiamo per la ruta Puuc ma visto che è pomeriggio tardi non riusciamo a visitare i siti minori lungo questo itinerario e quindi ci dirigiamo subito ad Uxmal che siamo costretti, per non ritornarci l’indomani, a visitare in solo un’ora, dalle 16 alle 17; ci basta comunque per apprezzare, stavolta senza guida, quest’altro sito e le sue meraviglie. Dal palacio del Governator si scorge una bellissima vista sul paesaggio circostante e sulla distesa foresta bassa dello yucatan, non mancano anche qui tra le rovine le iguane. Terminata la visita al sito ripartiamo alla volta di Merida dove arriviamo in serata ed alloggiamo al Hotel Posada de angel in centro in calle 67- E’ un hotel modesto ed economico (350 pesos per una doppia), offre anche internet gratis, è pulito ed il personale è gentilissimo; il proprietario ci ha dato molte preziose informazioni, infatti ci consiglia di uscire per vedere la prima sfilata di carnevale. Aspettiamo un bel po in calle 62, una delle vie principali del centro città, seduti sulle sedie appositamente allestite dall’organizzazione del carnevale di Merida. E’ incredibile l’entusiasmo che scoppia tra i numerosi spettatori che affollano le vie del centro al passaggio dei carri. Dai carri vengono lanciati gadget, bibite, stuzzichini vari e la sfilata è un inesauribile serpentone di costumi, luci, colori e musica assordante ma coinvolgente. Alla fine della sfilata, dopo più di due ore, facciamo un giretto in plaza Grande la piazza principale e mangiamo qualcosa in uno dei numerosi punti di ristoro ambulanti che troviamo qui. La festa di carnevale continua per tutta la notte fino al mattino in un’area, vicina al nostro albergo, dove si balla durante lo svolgimento di concerti. Noi siamo stanchi per cui torniamo in albergo ma dalla nostra stanza si sente la musica che proviene dalla festa tutta la notte.

04 marzo (Merida – Cenotes di Cuzama – Cancun – Akumal)

Facciamo un giro per Merida e ritorniamo verso plaza Grande, qui incontriamo un signore con le stampelle che ci ferma e comincia, parlando un comprensibile italiano, a raccontare un po la storia di Merida, le cose da vedere e le tradizioni. Poi ci invita a visitare una artesianas di un suo amico che è interessante sicuramente ma i prezzi sono un po alti e non abbiamo più voglia di comprare altre cose per cui diamo solo una occhiata e ci accontentiamo delle spiegazioni che il commerciante ed il nostro “amico” ci danno sull’artigianato locale, in particolare i famosi cappelli panama e le amache. In giro per Merida dopo un po ci si rende conto che diventa una ossessione essere fermati, se pur con gentilezza, da persone che, accorgendosi che sei un turista, cominciano a darti spontaneamente informazioni e poi ti invitano a visitare delle artesianas. La visita di Merida è piuttosto rapida, anche perché, non riteniamo di doverci soffermare troppo per quello che offre da vedere, quindi decidiamo di partire alla volta dei cenotes di cuzama, i famosi cenotes che ancora non abbiamo avuto l’occasione di visitare. Arrivati al villaggio dopo circa un’ora di percorso da Merida, lungo la carrettiera 180, arriviamo a Cuzama. Da qui partono dei calesse su rotaia trainati da piccoli cavalli (150 pesos a persona) che conducono attraverso la campagna a tre diversi cenotes. Si può, nelle varie tappe ad ognuno dei cenotes, sostare per un bagno nelle acque fresche e cristalline. I cenotes sono molto belli e merita sicuramente visitarli. Nel pomeriggio ripercorriamo la carrettera 180D e torniamo all’aeroporto di Cancun per lasciare l’automobile. Da qui prendiamo l’autobus per il centro di Cancun (45 pesos a persona) e ci fermiamo alla stazione di av. Uxmal. Prendiamo l’ultimo autobus di linea alle 23.30 ed arriviamo ad Akumal verso le ore 1.30 chiedendo all’autista di fermarsi davanti al nostro hotel, l’Akumal beach resort.

05-12 marzo (Akumal pernottamento e soggiorno Akumal beach resort)

Dopo un’intensa settimana alla scoperta del messico abbiamo preferito passare la seconda in un bellissimo resort all inclusive coccolati dal confort, dal sole e dalle limpide e cristalline acque caraibiche. Qui abbiamo trovato un posto meraviglioso, una buona animazione (sempre presente, simpatica ma mai invadente) ed una buona e abbondante cucina sia italiana che messicana. Durante il soggiorno mare abbiamo fatto un paio di escursioni, la prima a Playa del Carmen, cittadina molto turistica piena di bei locali e la seconda a Tulum, posto stupendo sia per il sito archeologico sia per la meravigliosa spiaggia. A Tulum non si può rinunciare nel bel bezzo della visita ad una sosta in una delle spiagge più incantevoli della Riviera Maya e farsi un bel bagno nelle acque cristalline. E con grande dispiacere arriva il momento della partenza ma portiamo con noi il ricordo di una grande grande meravigliosa vacanza.

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Chichen Itza

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Palenque

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Akumal beach resort

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cascate agua azul

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Canyon Sumidero

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Cenotes Cuzama

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Tulum

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