Yucatan, Chiapas: un mondo che non vi aspettavate

La nostra avventura ha avuto inizio (come al solito) in un aeroporto, La Malpensa di Milano. E come al solito eravamo sempre gli stessi, Daniela (la mamma), Giovanni (il papà), Lorenzo (mio fratello) ed io, Laura, ovvero 4 accaniti viaggiatori che ogni anno, come al solito, cambiano meta, riuscendo talvolta a stupire anche se stessi. Per...
Scritto da: LauraB93
yucatan, chiapas: un mondo che non vi aspettavate
Partenza il: 30/06/2009
Ritorno il: 15/07/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
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La nostra avventura ha avuto inizio (come al solito) in un aeroporto, La Malpensa di Milano. E come al solito eravamo sempre gli stessi, Daniela (la mamma), Giovanni (il papà), Lorenzo (mio fratello) ed io, Laura, ovvero 4 accaniti viaggiatori che ogni anno, come al solito, cambiano meta, riuscendo talvolta a stupire anche se stessi. Per quest’anno la nostra meta è stata il Messico e più precisamente la penisola dello Yucatan (estesa più o meno come l’Italia) che abbiamo raggiunto dopo 14 stressanti ore di volo, scalo a Roma compreso; più precisamente siamo giunti a Cancun, ora locale… Mezzanotte! Capirete dunque che dopo aver noleggiato la macchina il nostro primo pensiero è stato quello di raggiungere l’hotel e dedicarci a una sana dormita messicana.

Giorno 1 Causa fuso orario io e Lorenzo, che in queste due settimane “messicane “abbiamo sempre dormito per conto nostro, ci siamo alzati alle 6 e abbiamo avuto la prima meravigliosa sorpresa, ovvero l’alba sul mar dei Carabi. Lorenzo-artista si è subito cimentato con la macchina fotografica e io come modella… O almeno ci ho provato!! Il panorama era mozzafiato, sicuramente un buon inizio e un buon segno per la nostra vacanza. Alle sette la nostra guida Daniela ci ha messi in moto per iniziare fin da subito ad esplorare ogni singola meraviglia yucateca e soprattutto per mostrarci la cultura Maya, e non solo, su cui si era tanto documentata. Prima meta il sito archeologico di Tulum, la famosa città Maya sul mare. Questa antica città è l’unica di tutto il mondo Maya ad affacciarsi sul mare (i suoi abitanti si godevano la vita più degli altri direi!) e dalla scogliera su cui è posta si può osservare un mare azzurrissimo, anche se spesso mosso, in cui si può fare il bagno. Inoltre è presente una piccola spiaggia dove le tartarughe depongono le uova: mi sarebbe piaciuto parlare con loro che, essendo famose per la longevità, avrebbero sicuramente avuto tanto da dire su questo piccolo pezzo di mondo.

Dopo questo primo impatto molto positivo con il Messico ne è subito arrivato uno più negativo, a cui non eravamo preparati. Verso le 2 del pomeriggio ci siamo diretti con la nostra macchina verso l’entroterra e abbiamo attraversato la regione del Quintana Roo che abbiamo scoperto molto più povera del previsto. Le piccole cittadine che abbiamo incontrato infatti sono costituite da casette in legno colorate ma spesso non sono dotate di acqua o luce. Nonostante fosse il primo di luglio abbiamo visto molti bambini andare a scuola e questo ci ha enormemente rincuorati.

Vero le ore 5 siamo giunti a Chetumal una città un po’ più grande delle altre e decisamente caotica dove abbiamo visitato un bel museo Maya e sostato per la notte.

Giorno 2 Il secondo giorno abbiamo visitato ben 2 siti archeologici. In realtà avrebbero dovuto essere 3 ma non ci siamo accorti di averlo saltato se non una 20 di km dopo la svolta e per il caldo non avevamo troppa voglia di tornare indietro. Ci siamo però accorti degli altri, meglio segnalati dalla guida e dai cartelli, ovvero Kohunlich e Xpujil. Il primo era in alcune parti in ristrutturazione, ma abbiamo ammirato il suo tempio delle maschere (che avremo ritrovato in altre occasioni) e la lussureggiante foresta circostante. Il secondo è stato interessante per il suo tempio principale, caratterizzato da tre entrate sormontate ognuna da un’altissima costruzione. Infine poco dopo pranzo siamo giunti a Chicana (altro piccolo sito archeologico con una magnifica rappresentazione del culto del serpente, animale sacro) e il nostro ecoresort molto bello e tranquillo, dove ci siamo concessi un bagno in piscina. Giorno 3 Questa è stata una giornata particolare, poiché la suerte ovvero la fortuna, ci ha assistito parecchio. Infatti abbiamo visitato il parco biosfera di Calakmul . In macchina abbiamo percorso circa 50 km in mezzo alla foresta incontrando solo animali: due cinghiali, grossi uccelli simili a pavoni, molto belli e colorati,. Poi ci siamo dovuti fermare perché un grosso ramo era caduto in mezzo alla strada e dunque i nostri uomini sono scesi per spostarlo. Pochi km più avanti… Un incontro ravvicinato con il giaguaro!!! Mentre Giovanni urlava: “Un felinoooooo!” lui ci ha attraversato la strada, ci ha guardati per un istante e poi è saltato fra la vegetazione. Si la suerte ci è stata vicina, poiché è un incontro rarissimo. Studiosi di tutto il mondo trascorrono qui mesi o anni per vederlo e magari non lo incrociano mai, mentre ha addirittura sfilato per noi! All’interno del sito archeologico abbiamo avvistato anche alcune scimmie, e abbiamo ammirato una piramide altissima che solo l’atletico Lorenzo ha avuto il coraggio di scalare. Usciti dalla biosfera, purtroppo senza altri incontri, abbiamo deciso di pranzare. Mentre eravamo seduti a tavola circa 15 militari armati fino ai denti sono entrati nel ristorante e dopo aver salutato il proprietario… Hanno pranzato ridendo di gusto. Noi eravamo un po’ scioccati dalle armi, ma almeno nessuno ci ha disturbati! Dopo circa 3 ore di macchina siamo giunti a Palenque, un’altra caotica città Messicana, dove io ho acquistato i primi souvenirs! Giorno 4 Appena svegliati abbiamo deciso di visitare l’antico sito di Palenque probabilmente il più bello di tutti. Grazie a una guida, conosciuta sul posto, abbiamo affrontato un’emozionante passeggiata nella giungla che ricopre l’antica città e abbiamo scoperto che i Maya abbandonarono questi edifici grandiosi poiché avevano distrutto l’ecosistema e dunque non avevano più la possibilità di coltivare. Inoltre abbiamo approfondito la nostra conoscenza della civiltà Maya, dei suoi riti spesso crudeli e delle sue usanze. La parte di città riportata alla luce è solo il 2% del totale ma è veramente grandiosa e impressionante: il bianco degli edifici, l’azzurro del cielo e il verde della giungla creano contrasti meravigliosi. Ci sono però moltissimi bambini che vagano per il sito cercando di vendere i loro prodotti e con grande dispiacere abbiamo appreso che molti di loro non frequentano la scuola poiché devono aiutare la famiglia. Nel primo pomeriggio siamo risaliti in auto per raggiungere le cascate di Mi-sol-Ha ovvero “acqua che cade” e Agua azul, molto diverse fra loro e molto belle.

Con la nostra auto abbiamo raggiunto San Cristobal de Las casas, attraverso un percorso molto tortuoso fra le verdi montagne del Chiapas. La strada tutta in salita è resa ancor più difficile dalla presenza di bambini che corrono o che tendono corde attraverso la carreggiata per far fermare le auto nella speranza di poter vendere qualcosa. Ancora una volta siamo rimasti colpiti dalla povertà della zona (ancor più evidente che nel Quintana Roo). Siamo giunti nel tardo pomeriggio nel fresco di San Cristobal, una città che ci è da subito piaciuta per il suo stile architettonico e il suo quasi ordine. Giorno 5 Questa giornata è stata molto tranquilla, e abbiamo addirittura avuto un bel po’ di tempo da perdere fra i bei negozietti della città. Prima però è stata la volta dell’immancabile visita culturale alle numerose chiese della città , la più famosa delle quali si trova in cima a una lunga scalinata che abbiamo percorso a piedi come dei veri maratoneti, Questa Chiesa porta lo stesso nome della città e da qui si può godere di un bel panorama. Molto caratteristica è anche la chiesa della Mercedes, ovvero della Grazia. Quello che più ci è piaciuto di più di questa città è il suo stile vagamente spagnolo-portoghese, molto colorato e ricercato, poiché è sempre stata un punto di riferimento per la regione circostante, nonostante sia scomoda da raggiungere. Quello che invece ci ha negativamente colpito è come sempre la povertà della popolazione di origine india. Vi sono infatti centinaia di venditrici ambulanti (raramente sono uomini) con i loro bambini, o addirittura gruppi di fratelli con meno di 10 anni lasciati soli. Molto più piacevole è invece la visita al mercato locale con le sue bancarelle ricche di merce locale molto carina, tanto che Daniela non ha resistito e ha acquistato alcuni centritavola rigorosamente lavorati a mano. Da notare che qui costa tutto 5 o 6 volte meno che in Italia .

Nel pomeriggio abbiamo visitato anche San Juan Chamula, famosa per essere abitata tutt’oggi dalla stirpe Chamula a cui è vitatissimo fare foto. La chiesa era esternamente molto bella (non siamo entrati non avendo trovato la biglietteria) ma circondata da un mercato poverissimo.

Giorno 6 Dopo un’abbondante colazione e un abbondante numero di tornanti siamo giunti a una piccola città, Chiapas de Corzo. Camminando fra i vicoli ci siamo imbattuti nel porticciolo da cui salpano dei “barquitos” che permettono di visitare il canion del sumidero. Qui nel 1981 è stata costruita un’importante diga che ha permesso di allagare il canion lungo circa 42 km è che noi abbiamo visitato. La nostra guida ci ha mostrato cascate, montagne verdi e imponenti e soprattutto moltissimi animali quali scimmie e… Alligatori!!! Terminata la visita verso le ore 13 abbiamo pranzato e ripreso il viaggio verso Villahermosa dove siamo giunti molto tardi a causa della strada disagevole.

Giorno 7 Dato che Villahermosa non offre molte attrattive turistiche secondo le nostre guide ci siamo subito diretti a Campeche. Il viaggio è stato molto bello perché ci ha finalmente permesso di costeggiare il meraviglioso Golfo del Messico fino alle 12 quando abbiamo pranzato in un ristorante a gestione familiare che ha entusiasmato tutti e ha permesso a Giovanni di fare una delle cose che ama di più quando viaggiamo, ovvero chiacchierare con la gente del luogo in santa pace.

Pochi km più avanti abbiamo scorto una spiaggetta abbandonata ma con numerosi ombrelloni in paglia ancora in buono stato. Indovinate? Lorenzo e io siamo corsi a nuotare muniti di boccaglio per cercare di individuare qualche pesce e… A meno di 5 metri dalla costa, l’acqua non arrivava neanche alla vita, vicino ad alcuni scogli abbiamo incontrato 9 specie di pesci diversi!! Stupendi.

Purtroppo Daniela ci ha fatti ripartire dopo “solo” un’ora e mezzo e siamo dunque giunti a Campeche, nell’omonimo stato verso le 17:30. Prima di cena abbiamo dunque visitato il lungomare (simile a quello di baywatch vi dirò) e l’elegante città dotata di bastioni imponenti e di edifici coloratissimi, la chiesa principale risulta ancora più bella la sera illuminata da mille luci.

Giorno 8 In questa giornata afosissima abbiamo visitato ben 3 siti archeologici. Il primo è stato Ezdna, dove vi è una gigantesca torre del sacerdote che si affaccia su un piazzale enorme e dove abbiamo ipotizzato si possa benissimo tenere un concerto rock. Il secondo sito è stato Kabah con il suo tempio delle maschere stupendamente conservato: vi sono infatti oltre 240 intagli. Ultimo è stato il sito di Uxmal, molto più famoso e frequentato degli altri sia per la sua misura che per lo stato di conservazione generale. Dopo questa immersione culturale siamo ripartiti per Merida, una città carina e tranquilla, dove abbiamo visitato il tranquillo mercato Maya e cenato in un ristorante elegante. Dopo cena abbiamo ammirato alcuni negozi eleganti del centro.

Giorno 9 Dopo una nuova visita al centro di Merida ci siamo diretti a Chichen Itza per visitare il sito più famoso del Messico!! Purtroppo la nostra visita è stata rovinata dalla pioggia, ma ci siamo comunque goduti il palazzo delle mille colonne, il campo del gioco della pelota, l’altare sacrificale, l’osservatorio astronomico, le tombe dei sacerdoti… La sera abbiamo anche assistito ad uno spettacolo di luci e suoni proprio di fronte alla piramide più alta, Il Castillo.

Giorno 10 In questa giornata abbiamo concluso il tour culturale e giunti a Cancun abbiamo preso un traghetto che in meno di 20 minuti ci ha portato alla bella Isla de las Mujeres dove abbiamo preso il sole e nuotato a volontà, anche se purtroppo senza incontrare pesci… L’isola è però molto bella e consigliabile è anche il giro su di una macchina da golf a noleggio. Buonissimi anche i gamberetti che abbiamo assaggiato per pranzo.

Giorno 11-12-13-14-15 Partiti da Cancun abbiamo raggiunto più a sud Akumal dove si trovavano numerosi villaggi turistici. Il nostro era ENORME e lussuoso.Qui ci siamo dedicati ad attività come… La salsa, la bachata, il merengue e … Relax, relax, relax… Dopo un anno di scuola ne sentivo la necessità! Il soggiorno qui è stato perfetto, anche se troppo breve, e noi apprendisti subacquei ci siamo sbizzarriti con tutti i pesci che si potevano osservare munendosi di un semplice boccaglio e magari di un paio di pinne. Ora che la vacanza è finita attendiamo con ansia il prossimo anno sperando che ci porti nuove avventure da raccontare a tutti i ‘Turisti per Caso’!!



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