Yokoso japan3 Kobe, Hiroshima, Fukuoka

14/04/08 Lunedì KOBE (神戸市) Lasciamo il campus e ci dirigiamo all’Università di Kyoto… Dopo i convenevoli partiamo per il Castello di Himejii (姫路城 Himejijō). Si tratta di una delle più vecchie strutture del periodo Sengoku che siano giunte fino a noi. Il...
Scritto da: momo85
yokoso japan3 kobe, hiroshima, fukuoka
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 2000 €
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14/04/08 Lunedì KOBE (神戸市) Lasciamo il campus e ci dirigiamo all’Università di Kyoto… Dopo i convenevoli partiamo per il Castello di Himejii (姫路城 Himejijō). Si tratta di una delle più vecchie strutture del periodo Sengoku che siano giunte fino a noi. Il castello di Himeji è a volte conosciuto col nome di Hakurojō o Shirasagijō, cioè airone bianco, a causa del suo aspetto esteriore di un colore bianco brillante. “Corri Forrest” le uniche parole che ricordo… Usciti dal pullman ingaggiamo una lotta contro il tempo: visitare il tutto in un ora! Per goliardia iniziamo a correre come pazzi nel cortile del castello e ci fermiamo solo una volta arrivati in cima ai sei piani di scale di legno ripidissime e scivolose che formano la pagoda… (poiché indossiamo delle comodissime pantofole…Come in ogni tempio giapponese che si rispetti le scarpe vanno rigorosamente abbandonate all’ingresso) Neanche il tempo di fare mezza foto e siamo costretti a ridiscendere…Incalzati anche dal fatto che non è stato possibile andare in bagno in precedenza e ci sono delle necessità impellenti che devono esser soddisfatte! Poi abbiamo fatto una capatina all’Akashi bridge… È il ponte sospeso più lungo del mondo (mi correggo,lo era ad aprile,ora ne è stato costruito uno più lungo in Cina!!) e unisce le principali isole giapponesi di Honshu e Shikoku. Fa pensare il fatto che gli stessi ingegneri che l’hanno progettato stavano lavorando all’ipotetico ponte sullo stretto di Messina! Foto di gruppo e via verso nuove avventure… La serata è libera e, dopo esserci sistemate decentemente per la prima volta da quando siamo partite, girovaghiamo per la stupenda zona portuale. Entriamo nel dedalo del Mosaicon, un complesso di negozi di souvenir, sale giochi e Luna Park, il tutto costruito sulla Baia! Veramente graziosa con i suoi ristorantini tipici! Tutti ovviamente servono la famosa bistecca di Kobe! Ceniamo a base di bistecca alla brace (Yakiniku 焼肉) e birra in uno splendido ristorante panoramico che affaccia sulla baia! Poi dopo mezz’ora capiamo che è possibile mangiare tutto quello che riuscivamo a ingurgitare in un ora, così i nostri “Sumimasen” riecheggiano nel locale per attirare la cameriera! Ritorniamo nello splendido albergo della catena “Chisun”, un posto da 10 e lode! Tutto impeccabile! Durante la nottata assistiamo anche a un inseguimento della polizia! Dei bulli con lo scooter zigzagano per la strada… Dopo una serie di girotondi intorno alle fioriere spartitraffico inseguiti dalla polizia; quest’ultima scatta una foto per identificare i teppisti che, nel frattempo, si dileguano trai vicoli… Scena tragicomica un po’ alla Fantozzi… 15/05/08 Martedì HIROSHIMA (広島市) Ci sono giorni che preferiresti restartene a letto.. E questo è stato uno di quelli! All’insegna dell’allegria… Prima il Museo del Terremoto di Kobe (Il 17 gennaio 1995, la città fu devastata dal terribile terremoto Hanshin-Awaji. Le vittime furono oltre 5.000 e i senza tetto oltre 300.000.) e poi l’Hiroshima Peace Memorial Museum…! Partiamo incalzati dall’onnipresente “sbrigati”… Trafelati, arriviamo verso le nove al museo e scopriamo che apre alle dieci… Per quel che mi riguarda potevo benissimo evitarlo e restare a girovagare lì intorno! Il prof dice di aspettare fuori perché vuole andare da solo a far i biglietti e subito da dietro sentiamo l’altro che urla “muovetevi a mettervi in filaaa”…Va beh. Il museo ci mette un angoscia tremenda con i suoi documentari sui superstiti e le foto dei defunti, molti di noi non ce la fanno a trattenere le lacrime… Cambiamo sezione, vediamo degli esempi di come fissare al muro gli oggetti per non farli cadere durante il terremoto… Che gioia! Subito dopo questa ventata d’allegria ci dirigiamo verso Hiroshima… La città, completamente ricostruita dopo l’esplosione atomica, ha l’attenzione turistica puntata nel Memorial Park, dove è stato costruito l’Hiroshima Peace Memorial Museum, ricco di oggetti, foto, plastici, filmati del prima e del dopo bomba. Sulla spianata davanti al museo vi è il Cenotafh for the A-bomb Victims che conserva al suo interno i registri con i nomi delle vittime della bomba (quelle immediate e quelle che sono seguite nel corso degli anni). Alla devastazione causata dalla bomba è sopravvissuto il rudere della Camera di promozione industriale di Hiroshima, denominato A-bomb Dome, recentemente restaurato, con i resti della cupola che perse le lastre di bronzo al momento dell’esplosione (è forse questa l’immagine più conosciuta della città). Entro incerta, come molti, nessuno ha lo stomaco abbastanza forte da continuare quel tipo di visite… Appena vedo i resti di un dito di un bambino iniziano a sgorgarmi irrefrenabili le lacrime e cerco d’uscirne il più velocemente possibile, guadagniamo tutti l’uscita e ci troviamo immerse in un gruppetto di studentesse delle medie che ci chiedono impressioni e commenti! Kawaii… Facciamo un po’ di conversazione e ci dirigiamo alla Cattedrale di Hiroshima, di corsa, sempre di corsa… Le gambe cedono e ad un semaforo veniamo distanziati! Per fortuna sappiamo tornare… Partiamo verso l’albergo e il pomeriggio libero lo usiamo per dormire un po’, per allentare la tensione. Il tempo restante lo trascorriamo facendo shopping! Qui faccio la scoperta dei 百円 Shop!!! Così posso far incetta di souvenir senza temere di arrivare senza finanze a Tokyo! Ceniamo con del Tempura (てんぷら o 天麩羅 tenpura) un piatto a base di verdure e pesce, impastellati e fritti. Torniamo in albergo dove facciamo tutte il bucato allegramente, chiacchierando e scambiandoci le impressioni su Hiroshima… L’albergo è accogliente come i suoi predecessori, l’unico neo è che la vista dalla finestra della nostra stanza consiste nella facciata grigia dell’albergo affianco, che dista solo cinque metri dal nostro ed ha la stessa altezza! Comunque non abbiamo tempo per far un tour dell’albergo, tanto l’indomani ci aspetta Fukuoka! 16/04/08 Mercoledì FUKUOKA (福岡市) Sveglia alle sei e partenza per Fukuoka! Sosta a Kitakiushu (北九州市), letteralmente “Nord Kyūshū”. Il simbolo della città è un fiore con al centro il kanji “Kita” e cinque petali rappresentanti le cinque zone che furono unite per formare la città. Proseguimento per Hakata, l’area fluviale di Fukuoka… Pernottiamo presso un hotel della catena Chisun, sempre carinissimo, come i suoi predecessori! Arriviamo nel primo pomeriggio, occupiamo le camere e ci facciamo dare la solita cartina della città dalla receptionist… Passeggiamo in giro per i dintorni e, dopo varie incertezze e un bel po’ di giri a vuoto, arriviamo all’ipercomplesso commerciale di “Canal City” una vera e propria cittadella fatta di negozi e ristoranti! Poi visitiamo i quartieri intorno e passeggiamo presso il fiume. Per sbaglio capitiamo nel quartiere a luci rosse… Subito riprendiamo la strada principale!!! Durante la passeggiata curiosiamo intorno ai tipici Chioschetti lungo le sponde del fiume, gli Yatai. Questi sono dei ristorantini tipici di Fukuoka. Ce ne sono circa 200, la maggioranza dei quali a Tenjin e Nakasu. La caratteristica di questi “bar” è che compaiono la sera per scomparire poi la mattina… Ogni giorno vengono cioè montati e smontati dai loro proprietari. Sono dei ristoranti effimeri davvero da provare! Proseguendo lungo il fiume incontriamo anche degli appartenenti alla Yakuza! Torniamo a Canal City per cenare, c’è una vastissima varietà di ristoranti… Ad ogni ingresso ci sono degli strilloni che invitano a provare le prelibatezze del proprio ristorante… Notiamo che i giapponesi vanno pazzi per le brioche francesi, vi è una panetteria ogni venti metri! Scegliamo un ristorante, appena entriamo il cameriere si precipita a portare l’acqua (è gratuita ovunque, come il servizio!). Le ragazze prendono del Ramen piccante ed io una porzione abbondante di Ravioli al vapore (i miei preferiti, ogni cosa è buonissima lì!) il tutto innaffiato da boccali di Asahi! Facciamo un altro rapido giro nei dintorni, poi la pioggia s’intensifica e siamo costretti a tornare in albergo, incitati anche dal fatto che alle dieci di sera chiudono tutti i negozi, bar compresi, e non c’è più un’anima viva per strada! 17/04/08 Giovedì FUKUOKA (福岡市) Il giorno ambiguo per eccellenza dove disperazione e felicità si alternano nella mia mente… Abbandonati dal professore e dal gruppo (a causa di un ritardo) io, M.Giovanna ed Emanuele ci dirigiamo furenti verso la stazione inveendo con ogni tipo d’anatema contro la causa del nostro male… Alla stazione scopriamo che è impossibile raggiungerli a causa dei diversi cambi da fare e a causa dell’impossibilità di parlare con qualcuno dato il nostro giapponese base e il loro inglese nullo (in Giappone non esiste una persona che sappia l’inglese)… Prendiamo un pullman per anticiparli alla Fukuoka Tower… L’autista è donna ed è molto gentile, mi risponde e cerca di darmi informazioni nel suo inglese stentato… La Fukuoka Tower è la più alta torre costiera del Giappone. Situata nel distretto di Sawara, è stata fatta costruire nel 1989 in occasione del Asian Pacific Expo (Yokatopia). Essa offre la possibilità di ammirare lo splendido panorama della città da una stanza posta a 123 metri d’altezza. (Peccato che c’è una tremenda foschia e non possiamo salire su!) È costituita da 8000 vetri a specchio e durante il mese di Dicembre viene illuminata a forma di albero di Natale. Visitiamo il porto di Fukuoka, girovaghiamo intorno alla torre e i nostri colleghi ci telefonano dicendo che non sarebbero arrivati a causa del maltempo, e che ci avrebbero aspettato alla Tenji station … Allora prendiamo un altro pullman (ormai siamo avvezzi) cercando di raggiungerli. Passiamo per la zona dell’“Elettric Town” e vediamo “il Fukuoka Yahoo! Japan Dome” (lo stadio di Baseball della città,costruito nel 1993, è stato il primo stadio con il tetto retrattile del Giappone. È anche sede di concerti ed eventi.) Questa volta va peggio perché l’autista è un uomo e si rifiuta di parlare con me… (I giapponesi sono maschilisti, io sono donna e per di più straniera, quindi indegna d’attenzione…) Che situazione gradevole… Non mi risponde quando gli chiedo qual è la nostra fermata, si limita a zittirmi e continua a guardar la strada… Quando, giunti alla nostra fermata, m’intima a gran voce di scendere io scatto in avanti, mi scivola dalla mano il borsellino e tutte le monete si spargono nel pullman … (Perché in Giappone la corsa si paga all’arrivo, non alla partenza…) Mentre noi tre raccogliamo gli spiccioli sentiamo in sottofondo i rimproveri dell’autista… Tanto non lo capiamo! Alla stazione finalmente incontriamo gli altri del gruppo, mangiamo tutti insieme ma, ormai stizzita dal loro comportamento menefreghista nei nostri confronti, mi stacco e vago da sola per le strade di Fukuoka … In quel momento la compagnia di quella stramba gente che non mi capisce mi è più cara dei miei colleghi di corso… Incontro una gentile vecchina che mi accompagna in autobus fino a Nagasu e mi spiega come tornare al Canal City. Nel pullman mi parla della sua famiglia e cosa strana LA CAPISCO! A furia di sforzarmi per comprendere qualcosina in questa settimana riesco ad intuire il senso delle frasi! Ormai chiedo informazioni ai passanti anche se so già dove sto andando, solo per dilettarmi a far conversazione! Scendo alla mia fermata e passeggio sotto una galleria piena di negozi tradizionali, in uno di questi acquisto un kimono trovato in saldo… Saluto le cordiali commesse che mi regalano un portamonete per ringraziarmi dell’acquisto! Continuo il Kaimono dentro l’ennesimo 百円shop dove compro degli oggetti commissionati dalle ragazze… Ormai mi delegano i loro acquisti visto che riesco a trovare questi negozietti ovunque!… Compro delle (disgustose) palline caramellate chiamate Dango (団子) ,una sorta di gnocco giapponese ricavato dal mochiko (farina di riso) serviti in uno spiedo. Faccio conversazione in giappo/english con due ragazze giapponesi. Mi dirigo in albergo, contentissima dell’avventura vissuta e con la consapevolezza di poter sfidare il mondo e uscirne tutto sommato illesa…! Il mio giorno memorabile nella giungla di Fukuoka volge al termine, se non fossi stata abbandonata in albergo, sono sicura che non avrei conosciuto e amato le bellezze della città!


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