Yokoso Japan
2/19 Agosto 19 (2007)
Tokyo – Kyoto – Nagasaki – Kagoshima – Beppu – Hiroshima – Nara – Nikko - Tokio
Si mangia bene, trasporti e servizi funzionano benissimo, ci sono belle cose da vedere, la gente è disponibile e tranquilla, non c’è praticamente delinquenza, i prezzi per pernottamento e mangiare non sono superiori ai nostri,...
2/19 Agosto 19 (2007) Tokyo – Kyoto – Nagasaki – Kagoshima – Beppu – Hiroshima – Nara – Nikko – Tokio Si mangia bene, trasporti e servizi funzionano benissimo, ci sono belle cose da vedere, la gente è disponibile e tranquilla, non c’è praticamente delinquenza, i prezzi per pernottamento e mangiare non sono superiori ai nostri, in pratica c’è tutto quello che serve per trascorrere una bella vacanza. Bella ma non semplice, si rischia infatti la frustrazione quando tenti di uscire da qualche stazione ferroviaria o di metro, oppure nel cercare di interpretare una cartina ed anche comunicare non è sempre agevole. Niente di insormontabile ma per fortuna il mio socio parla un po’ di giapponese e questo ci è stato di grosso aiuto. A volte un po’ complicato risulta anche capire cosa si sta mangiando, un’ottima soluzione è il sushi poiché in molti locali c’è una specie di piccolo nastro trasportatore dove girano i vari piattini di sushi, bisogna quindi attendere che ti transiti davanti un piattino che ti ispiri per prenderlo. Oltre al pesce, molto buona e tenera è anche la carne ed abbiamo gradito molto anche la tempura (pesce o verdure impanate e fritte). Ottima anche la birra. I prezzi sono assolutamente abbordabili, per il sushi abbiamo speso dai 1200 ai 3000 yen a persona. Un po’ di più si spende se si vuole carne e poi, come in Italia, la gamma dei prezzi è molto variabile a secondo della qualità del ristorante. La chiusura serale generalmente non è mai molto tarda, già verso le 20,30 / 21 molti locali chiudono e dopo le 22 cercare da mangiare può diventare difficoltoso. Ma lo spettacolo maggiore lo si vede nei trasporti ed in particolare nei treni. Dato per scontato che tutti i turisti stranieri siano muniti dell’indispensabile Japan rail pass, ecco aprirsi le porte dei meravigliosi shinkansen (tutti tranne i Nozomi). Nei 18 giorni di permanenza avremo preso svariate decine di treni (anche locali) e tutti sono stati in orario, belli, confortevoli e puliti. Gli shinkansen hanno alcuni vagoni dove non è necessario prenotare quindi si può evitare di andare nelle labirintiche stazione il giorno prima a riservare un posto. Ci sono pure scompartimenti per fumatori. Da Tokyo a Kyoto (oltre 500 km) si impiegano 2 ore e 45 minuti con almeno 5 fermate intermedie. Più o meno uguale da Kyoto a Hakata. Considerata l’estrema facilità di movimento è quindi possibile vedere molte cose ed in Giappone ve ne sono certamente di interessanti. Dai bei templi di Kyoto, Nara e Nikko, ai toccanti musei di Hiroshima e Nagasaki. Oltre a queste che sono tra le mete più classiche, siamo andati a Kagoshima e Beppu nell’isola di Kyushu. A Kagoshima ci siamo andati per fare un pomeriggio di mare e vedere il vulcano Sukurajima (non male). Considerato come i giapponesi prediligono la pelle bianca piuttosto che abbronzata, le spiagge non sono certo affollate. Beppu invece, a mio parere, è una tappa assolutamente da non perdere. Con i suoi 8 inferni (jigoku o hells) è un luogo molto interessante. Questi inferni sono luoghi da dove esce acqua caldissima dal sottosuolo ed è molto piacevole visitarli. Inoltre numerosi sono gli onsen. Gli onsen sono i bagni pubblici con vasche di acqua calda naturale che sgorga da sorgenti nel sottosuolo, acqua fredda e sauna. Tutto il Giappone ne è pieno e noi ne abbiamo visitati parecchi. Abbiamo iniziato a Kyoto per proseguire in quasi tutte le altre città visitate. Addirittura a Nagasaki, visto che ci siamo arrivati il giorno precedente all’anniversario del disastro atomico e tutti gli alberghi ed i ryokan erano esauriti, vi abbiamo pure dormito (e bene) spendendo fra l’altro molto poco (la possibilità di dormire è limitata comunque a pochi onsen). Funziona che si paga 1000 yen per entrare normalmente nell’onsen, ti danno le chiavi di un armadietto dove riponi la roba e poi vai a fare i bagni e le vasche. Quando finisci raggiungi le apposite stanze dormitorio dove vi sono poltrone e lettini e dormi. Il giorno dopo all’uscita abbiamo pagato ulteriori 1000 yen, il biglietto del giorno successivo. Le uniche limitazioni sono che l’armadietto è piccolo e non contiene tutto quello che uno solitamente si porta dietro e quindi, come quando si va nei capsule hotel, bisogna lasciare parte del bagaglio in un deposito in stazione. Inoltre è probabile capiti che uomini e donne non possano stare assieme o addirittura, come nel capsule hotel di Hiroshima, che le donne non possano accedervi. Gli onsen più “semplici” costano attorno ai 400 yen per arrivare ai 2000 dei più belli. Se non li avete con voi, per pochi yen vi danno pure asciugamano e sapone. Ve ne sono dappertutto, i più belli dove siamo stati erano in riva al mare (sull’isola Sukurajima davanti a Kagoshima) ed all’ultimo piano di un albergo (Suginoi Palace a Beppu) entrambi con panorama mozzafiato, ma se ne trovano anche nel centro di grandi città e pure in piccoli ryokan e capsule hotel. Sono indubbiamente un’ottima pausa ritemprante. Praticamente tutti prevedono zone separate per uomini e donne. Poi ovviamente c’è Tokyo, anche qui oltre ai soliti posti che certamente meritano di essere visitati, a noi sono molto piaciuti il Koraku amusament park e l’isola di Odaiba. Il primo è un parco divertimenti vicino al Tokyo Dome (lo stadio del baseball) con ruota panoramica, montagne russe e altri giochi. Riguardo all’isola di Odaiba, se avete voglia di vedere un po’ di gente vi consiglio di andarci il sabato pomeriggio con la bellissima monorotaia Yuricamome che parte dalla stazione di Shimbashi, c’è di tutto: centri commerciali, parchi tematici, lo show room della Toyota e megasale per assemblee e convegni. Abbiamo visto una riunione di un centinaio di Cos-play-zoku (ragazze delle periferie truccate a modi vampiro) veramente carina. Ormai meta fissa dei turisti è diventato il mercato del pesce, il Tsukiji Fish Market. La prima volta che ci siamo andati era chiuso quindi vi conviene informarvi se volete evitare inutili levatacce. Inoltre se decidete di vederlo è meglio arrivare molto presto, il giorno che ci siamo andati le ultime aste sui tonni le hanno fatte prima delle 6. La vita notturna si svolge prevalentemente a Shinjuku e Shibuya, i negozi più carini dove poter acquistare qualche ricordo li abbiamo trovati ad Asakusa (vicini al tempio Senso-ji) ed a Harajuku. Se per gli acquisti sceglierete i negozi di Ginza o Omote-sando significa che disponete di un budget di spesa notevolmente superiore al nostro. Riguardo alle cose da vedere e fare, vorrei dare due consigli: noleggiare una bici a Kyoto e non comprare la guida Lonely Planet. Infatti a Kyoto, al contrario di Nara e Nikko dove sono tutti abbastanza vicini, i vari templi sono più distanti l’uno dall’altro e con la bici si evitano lunghe scarpinate, inoltre non mancano le piste ciclabili. Come giustamente suggeriva l’altra guida che avevamo (Rough edizioni mi pare) siamo riusciti a fare il primo giorno tutta la parte est ed il secondo giorno il resto (attenzione il Nijo-jo in parecchi periodi è chiuso il martedì). Se ne apprezza molto la comodità anche la sera per visitare Gion o raggiungere un ristorante in centro. Il noleggio costa 1000 yen al giorno. Per quanto riguarda la guida, io ho sempre preso la Lonely Planet e fino ad ora ne ero molto soddisfatto ma devo dire che quella del Giappone è veramente scarsa. Fra le numerose imprecisioni sono riusciti pure a sbagliare l’orario del museo sulla bomba atomica ad Hiroshima. A Kyoto di cose da vedere fra templi,musei ne hanno segnalate 65 senza dare priorità o consigliare giri per poter vedere i più belli. Per fortuna alle inesattezze della guida ed alle sue poco chiare cartine si rimediava con la gentilezza dei giapponesi sempre pronti a dare una mano a chiunque sia in difficoltà. Alcune volte si creavano situazioni imbarazzanti perché se chiedevi a qualcuno indicazioni su un posto, questi invece di indicartelo ti ci accompagnava direttamente. Oltre alla gentilezza, va anche segnalata la loro onestà, infatti durante una delle centinaia di volte che mi sono tolto le scarpe per entrare in un tempio ha maldestramente appoggiato la macchina fotografica per terra dimenticandomela. Quando me ne sono accorto, dopo alcuni minuti, sono tornato e l’ho ritrovata presso la biglietteria del tempio, a pochi metri da dove l’avevo scordata. Sono assolutamente persuaso che non sia stata fortuna, ma che in Giappone sia la normalità. Mentre tornavo, infatti, non ho pensato neanche per un secondo che avrei potuto non trovarla. Vorrei anche contestare l’affermazione che il Giappone è caro. Per dormire in ryokan più che decorosi si spende dai 10000 ai 12000 yen a camera (senza colazione), metro e bus costano come in Italia. Simili ai nostri sono anche i prezzi per colazioni, bibite e spuntini vari. Addirittura le sigarette costano la metà rispetto all’Italia e anche la benzina costa un bel po’ di meno. Non di molto, ma più economici risultano anche i taxi. Il clima in agosto è caldo e quest’anno lo è stato in maniera eccezionale. Anche quando ci siamo svegliati alle 5 di mattina c’era già un gran caldo ed a Tokyo poco dopo ferragosto i termometri sono arrivati anche a 38/39 gradi. Indispensabili si sono riveli i distributori automatici di acqua minerale e bibite presenti ovunque. Abbiamo preso un unico temporale di una mezz’oretta a Kyoto proprio quando dovevamo restituire le biciclette noleggiate e chiaramente eravamo dall’altra parte della città, il verbo preso relativo ad un temporale non è mai stato tanto vero come in questo caso. Probabilmente non è agosto il periodo migliore per andare in Giappone, non ci sono i monsoni ma considerato l’alto numero di parchi e giardini da visitare sicuramente è meglio andarci in primavera per vedere tutte le piante fiorite e patire meno il caldo. Nonostante questo, anche in agosto o in un altro periodo dell’anno, una ventina di giorni in Giappone mi pare di poter dire che possano facilmente trasformarsi in una bella vacanza.