Work in London

Gli esami erano terminati, gli amici già in vacanza(traditori), non mi restava che una possibilità... Partirmene on my own... Ryan Air mi offriva il biglietto per London a soli E.19.90: che fare? ovviamente accettare... E mi ritrovo così in volo per Stansted,con una valigia bella piena e senza uno straccio di prenotazione in ostello, e solo...
Scritto da: Jean Falgari
work in london
Partenza il: 05/06/2004
Ritorno il: 09/09/2004
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
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Gli esami erano terminati, gli amici già in vacanza(traditori), non mi restava che una possibilità… Partirmene on my own…

Ryan Air mi offriva il biglietto per London a soli E.19.90: che fare? ovviamente accettare…

E mi ritrovo così in volo per Stansted,con una valigia bella piena e senza uno straccio di prenotazione in ostello, e solo allora mi sono chiesto: ma a Londra che ci vado a fare…? Poco tempo prima un amico mi aveva raccontato, (per sentito dire), che nella zona di south kensington esisteva un’ostello, gestito da un simpatico australiano disposto ad assumere ragazzi alla pari: ossia lavoro per alloggio.

Prendo quindi la Circle line, direzione south kensington, e subito mi accorgo di una cosa; il Meltin Pot è persino più affascinante di quanto mi avevano detto; centinaia di persone diverse tra loro per origini ,cultura e stili di vita e cosa più bella, anche io ne sono entrato a far parte… La mia fermata! Scendo (non senza fatica) dalla metro e mi trovo catapultato, in una Londra un po’ diversa, che ostenta ricchezza dalle immacolate facciate bianche di palazzi quasi tutti uguali… Mi incammino lungo Queen’s Gate e finalmente giungo a quella che per i tre mesi successivi diventerà casa mia… Il mitico The Albert Hotel! E’ stato amore a prima vista: uno splendido palazzo in stile vittoriano che si snoda con i suoi 5 piani verso il cielo inglese… L’interno non è da meno, una lunghissima scala a chiocciola, un’esplosione di stucchi, e una penombra invitante, il tutto in stile” very english”.

Dopo essere riuscito a convincere William(così si chiama l’australiano) di essere la persona che stava cercando, mi installo in una cameretta all’ultimo piano insieme ad un ragazzo argentino e uno americano, prendendo subito coscienza di ciò che sarà il mio soggiorno… Un’escalation di nuovi incontri! Il lavoro non mi pesa, nemmeno cambiare moquette e preparare la colazione ad una comitiva di 19 bambini(6-7 anni) nigeriani, le giornate passano leggere, e le serate in compagnia di una ventina di ragazzi provenienti da ogni continente, rimarranno per sempre dentro me, come l’atmosfera anni ’60 che ancora si respira a Camden Town e Portobello Road, e soprattutto la felicità di essere stato in grado di stare bene con gli altri, di oltrepassare le differenze e di essermi sentito veramente “cittadino del mondo”.

Un’esperienza che consiglio a tutti, soprattutto a chi come me non smetterebbe mai di cercare qualcosa di nuovo.



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