Wonderful London 2
Devo ammettere che viaggiare in comitiva a Londra non è stato semplice, spesso ci siamo divisi per soddisfare le proprie esigenze… chi andava al Madame Tussauds e chi al Museo di storia naturale (Natural History museum), chi di qua chi di la, ma alla fine l’obiettivo era divertirsi, stare bene insieme e tornare carichi per affrontare il prossimo inverno.
Il volo da Perugia con Ryanair è stato comodissimo e per fortuna anche in orari molto convenienti (prezzo medio di 75 euro a/r). La partenza delle 11,20 da Perugia con arrivo a Stansted alle 12,45 locali ti permette di avere mezza giornata a disposizione così pure comodo il rientro dall’aeroporto di Londra alle 12,20 per essere a Perugia alle 15,30.
Questa volta eravamo in 15 e il programma per i 4 giorni era colmo di cose da vedere e così sin dal primo pomeriggio a disposizione abbiamo macinato alla grande.
Dall’aeroporto avevamo prenotato un transfert direttamente per l’hotel con due mezzi, alla modica cifra di 11 sterline a testa che sicuramente è stato più conveniente rispetto allo stansted express (treno diretto) e più comodo rispetto al bus che ci avrebbe lasciato in baker street
Fatto il check-in all’Hotel St.Simeon, comodissimo per la posizione centrale e quartiere molto elegante, ma con camere microscopiche, ci siamo fiondati alla fermata metro Gloucester
Il primo consiglio è quello di fare la Oyster card con abbonamento settimanale, il tutto a 32,60 sterline comprensive di 5 sterline di cauzione, che ti permette di prendere bus e metro a sfinimento. Badate bene che alla riconsegna della carta verrete rimborsati della cauzione e dei giorni non usufruiti per cui direi massima correttezza da parte degli inglesi.
Prima tappa anche se ormai erano le 16,30 è stata la National Gallery che ci ha permesso di vedere le opere del nostro concittadino illustre “Piero della Francesca” e anche quelle di Matteo di Giovanni, anch’esso biturgense, ma meno conosciuto. Purtroppo il tempo quando sei dentro al National scorre troppo velocemente e arrivati nella stanza degli impressionisti francesi e di Van Gogh abbiamo appena avuto il tempo di prenderci qualche rimprovero per la chiusura improrogabile delle 18.
Da li un breve percorso a piedi fino a Covent Garden, un bellissimo e colorato quartiere pieno di gente, vetrine di firme e mercatini ed è difficile rimanere tutti uniti. Ci diamo un appuntamento e tutti a zonzo. Ruben, Alberto e Monica entrano in un negozio di elettronica, Barbara Riccardo Cecilia Marcella e Maria Pia in pasticceria, Luisa e Andrea ad ascoltare musica nei pressi del mercatino, Vania a fare foto, Emanuela sempre in cerca di nostro figlio Alberto, Giovanni che occhieggia cercando di non perdersi, io e Fabrizio nel punto di ritrovo dando solo occhiate furtive qua e la in attesa del gruppo e cercando sulla mappa il percorso migliore per andare a cena.
Per la cena, seguendo dei consigli di una collega di Fabrizio, volevamo andare al Cafè Espana nel quartiere Soho, e dopo 15 minuti di percorso lo abbiamo trovato e con nostra fortuna ci hanno procurato due tavoli per 11 + 4 posti giusti giusti per noi visto che i ragazzi erano 4 e si sono potuti accomodare in disparte dai genitori.
Ottima la cena e buonissimo prezzo (18 euro a testa). Chi la paella, chi la carne, ed io che biascico un po’ di spagnolo ho avuto la brutta idea di prendermi un “Higado de ternera” ovvero fegato di vitello che ho dovuto sbolognare in cambio di mezza bistecca. Questo mi è servito per conoscere un altro vocabolo spagnolo.
Terminata la cena qualcuno rientra in hotel, io e la metà del gruppo invece andiamo verso il Parlamento per ammirare con luci notturne il Big Ben e la Westminster con lo sfondo sul Tamigi e la London eye, davvero splendido.
Per non annoiarvi nel racconto giornaliero vi do dei consigli sulle cose che abbiamo visto, su quelle che rivedrei con piacere magari con più tempo e quelle invece che eviterei secondo il mio gusto personale e sentendo anche i pareri degli amici.
Il programma del secondo giorno prevedeva quartiere Temple (molto bello il royal court of justice), San Paul Cathedral (bella anche dentro), Millenium Bridge, Tate Modern, Globe Teatre (consigliato a chi piace anche arte moderna e comunque piacevole e tranquillo quartiere nella zona sud di Londra oltre il tamigi), London Castle (18 sterline – bello, si respira davvero un’aria medioevale – coda per i gioielli della corona per i quali la visita dura 5 minuti e qualche spettacolo in tema durante tutta la giornata), Tower Bridge (verso le 17,30-18 si assiste all’alzata del ponte levatoio e all’imbrunire con le luci è da cartolina).
Terzo giorno. Attraverso il Royal College of Art e Royla Albert Albert hall si arriva a Kensington Gardens e Hyde Park, stupendi polmoni verdi che in questo periodo offrono pure le tonalità dell’autunno. Portobello (bel mercato ma secondo me c’è un fiume di gente che lo rendono oppressivo e non gustabile), Westminster (bellissima cattedrale ma vista solo entrando per pregare, sicuramente merita visita in orari adeguati), Harrod’s (i famosi magazzini per soddisfare le nostre donne sempre pronte allo shopping). Un consiglio particolare è quello di cercare su internet Ghostwalk, che a noi è piaciuto molto.
Sul sito è indicato dove sia il ritrovo giornaliero per percorsi notturni all’insegna del racconto della Londra misteriosa, attraverso strade ed edifici che esulano dal turismo abituale e sono resi piacevoli dal racconto di aneddoti e storie al limite tra realtà e leggenda accalorate dal sapiente modo di narrarle. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovare una signora italiana che ci ha intrattenuto un paio d’ore per i vicoli intorno alla St.Paul Cathedral anche se a dire il vero alla fine eravamo esausti e dovevamo ancora cenare.
Quarto giorno: Camden Town (bellissimo e particolare mercato che personalmente avrei visitato più a lungo e che i ragazzi hanno invece fatto saltando il cambio della guardia), Buchingham Palce e cambio della guardia (boh, forse da evitare – troppa folla per poi vedere una piccola parata), British Museum (impedibile per tanti ma stancante da matti – io preferisco il National), Madame Tussauds (24 sterline per ingresso ma carino e interattivo) o chi è potuto andare il Natural History Museum (ne vale la pena davvero per quello che ci hanno detto i ragazzi).
Come prima esperienza a Londra, volevamo vedere un po’ di tutto, sicuro è che alcuni quartieri e certe attrazioni dovrebbero essere visitate con più calma e probabilmente anche in gruppo meno numeroso senza dunque avere l’ansia di chissà dove sono, chissà se gli piace o se vogliono uscire… e con più facilità nel trovare pub e sistemazioni adeguate. In ogni caso io e gli altri siamo rimasti entusiasti del nostro lungo week-end londinese contornato pure da belle giornate con sprazzi di cielo azzurro e solo una pioggerella di un’ora che non ci ha creato alcun problema, in barba a chi rideva prima della nostra partenza.
Il motto della compagnia di ghery è “trolley sempre pronto”, ma da buon italiani il rigore e la scrupolosità degli inglesi ci ha fermato tutti i bagagli all’aeroporto per i liquidi messi ovunque… mannaggia a noi che ci facciamo riconoscere sempre ehehehehe.
Se vi servono consigli su questa città non esitate a scrivere e visitare www.compagniadighery.altervista.org