Wonderful Costa Blanca

Due giorni a zonzo nella zona interna e costiera della provincia valenciana... fra mare, monti, paesini arroccati e castelli
Scritto da: moniasvario
wonderful costa blanca
Partenza il: 21/11/2012
Ritorno il: 22/12/2012
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €

GIORNO 1

Approfittando di un’offerta Ryanair e di un periodo di ferie, decido di prenotare un volo su Valencia per mantenere fede alla mia vecchia promessa: tornare a visitare i posti in cui ho vissuto durante la mia esperienza di ‘ragazza alla pari’ nel 2006 a Benissa, Costa Blanca (Spagna). Una volta salita a bordo lo steward mi nega la possibilità di sedermi nelle prime file infatti, essendo l’aereo abbastanza vuoto, alcuni gruppi di passeggeri vengono posti davanti, altri al centro ed altri in fondo per calibrare il peso del velivolo. Partiamo in orario e fortunatamente riesco a dormire un po’ sull’aereo nonostante il freddo e il rumore dei motori sottostanti. Mi sveglio giusto in tempo per ammirare la costa e la città di Valencia che sorvoliamo, bellissima!

Indice dei contenuti

Una volta atterrata vado alla ricerca dell’autonoleggio Goldcar; salgo al primo piano per attendere la navetta che accompagna i clienti all’ufficio, il quale si trova a circa 2 km dall’aerostazione. Ho prenotato un’auto piccola tramite il broker Amigo Autos che offre noleggi convenienti in Spagna. Non entro nei dettagli, ma l’esperienza con Goldcar non è stata per niente positiva, soprattutto perché al conteggio finale, oltre al noleggio di 25€ (per 2 giorni) ho pagato metà serbatoio di una Renault Clio la bellezza di 73€, più 16€ per un’auto diesel e 4€ per un upgrade, addizionali mai richiesti!

Ok, soprassediamo. Sistemate tutte le mie cose in auto e distesa la mappa scaricata da google sul sedile passeggero, parto con entusiasmo! Come sempre fiduciosa del mio senso dell’orientamento (in realtà pessimo), mi perdo già nel quartiere dove è localizzato l’autonoleggio (Manises)! Mi pento un po’ di non aver scaricato le mappe della Spagna sul satellitare, motivo per cui non l’ho portato con me, argh!

Grazie a due piccole indicazioni stradali datemi dall’addetto della Goldcar (sei in debito, chico!) riesco ad immettermi sulla A3 in direzione Madrid e proseguo fino allo svincolo con la A7 verso Alicante. Sono le 9.30 e lo stomaco si fa già sentire, così alla prima stazione di rifornimento mi fermo a fare colazione: un buon croissant e un ‘café con leche’. Giungo alla prima tappa della mia giornata: il Castello di Xativa, una bellissima roccaforte abbarbicata su un roccione esposto sopra la città. Seguo le indicazioni per il castello percorrendo una strada tortuosa fino ad un punto dove sono costretta a posteggiare a causa di lavori che bloccano la carreggiata. Proseguo a piedi e dopo circa 500 mt mi trovo all’ingresso della roccaforte (entrata libera). Appena si entra appare una specie di ‘cortile’ ove c’è un negozietto di souvenirs, un bar, le toilettes e il visitatore può decidere di salire a destra verso il ‘Castell Major’ o al ‘Castell Menor’ a sinistra. Scelgo dapprima di visitare il ‘Major’ che si sviluppa in modo più esteso lungo la cresta della roccia. Quasi ad ogni passo mi viene da fotografare il ‘Menor’ frontale, ed è bella l’idea di avere una panoramica sempre migliore man mano si sale, cosa che mi permette di affrontare l’impervia salita con maggior determinazione e voglia di arrivare in cima!

Oltre la roccaforte si estende la pianura e la città sottostante, attorniate da bei rilievi montuosi, lo spettacolo da quassù è favoloso! Mi è di aiuto anche il clima poiché, pur essendo novembre, fa caldo e si sta bene in t-shirt. Una volta tornata all’ingresso, risalgo lungo il ‘Castell Menor’, meno interessante rispetto al suo ‘dirimpettaio’. Contentissima di questa visita durata circa 45 minuti torno all’auto e riparto verso ovest in direzione Albacete. Una parola… infatti, a differenza delle ottime indicazioni per giungere al castello, la strada per uscire dalla città non mi risulta così chiara; l’unica cosa che so è di aver girato all’interno di un rondò per due o tre volte e di aver poi attraversato la città da capo a piedi!

Dopo aver chiesto informazioni ad un vigile ed aver finalmente imboccato la strada giusta, decido di saltare la visita al Castello di Manresa; proseguo quindi lungo la A35 fino allo svincolo della A31 per Alicante dritta dritta verso Vallena e il suo Castello di Atalya. Esso è davvero imponente, di un giallo ambra, ma non ci posso entrare a causa di opere di ristrutturazione che termineranno a luglio 2013, peccato! Tanto è affascinante il castello, quanto degradata sembra la città sottostante, cosa che mi disincentiva dal visitarla ed opto dunque per proseguire a est verso la cittadina di Biar; già dal lungo viale d’ingresso si nota la bellezza del Castello di Biar che domina l’abitato dalla sommità di una collina.

Una strada strettissima a senso unico che si inerpica nel centro del paese permette di giungere in auto ai suoi piedi; è un’impresa ma ne vale la pena perché il castello è davvero bello. Giunta all’entrata mi appresto a pagare 1€ ma nel frattempo mi viene incontro un’addetta che sta facendo sgomberare una scolaresca e sta chiudendo la torre su cui avrei voluto salire; in effetti sono le 14 ed è ora della siesta…accidenti! Vabbé. Esco insieme ai bambini e faccio qualche foto al castello e al bel paesaggio circostante; una volta tornata alla macchina archivio l’idea di spingermi ancor più a sud per vedere il Castello di Sax perchè sento l’urgente bisogno di una pausa, quindi proseguo a est in direzione Alcoy. Durante la guida mi scappa l’occhio sulla destra, ove spicca una roccaforte che pare interessante; esco dall’autostrada per vedere di cosa si tratta, ed ecco lì Castello di Castalla che però non visito ma fotografo ai suoi piedi.

Dando una sbirciata alla mappa decido di guidare ancora un po’ fino ad Alcoy, che mi da’ l’idea di essere una centro abitato abbastanza grande, per pranzare. Faccio in realtà il grande errore di addentrarmi in Alcoy dove tutti i bar e negozi sono chiusi per la siesta e mi prende un senso di ansia nel guidare dentro questa città, un po’ come mi capitò a Cork, in Irlanda, quando giravo e giravo senza riuscire ad uscire dalla città. Un incubo che ritorna!

Con pazienza, una fame boia ed il cervello un po’ annebbiato accosto e guardo la mappa (piccola a dire il vero) per cercare la strada che da Alcoy porta ad Altea dove ho l’hotel prenotato per la notte. A grandi linee capisco dove possa trovarsi ma guidando su e giù, né a nord né a sud di Alcoy riesco ad avvistare alcun cartello ne’ lo svincolo esatto!

Decido dunque di proseguire a nord finché, dopo non so quanti km (non oso calcolarli) spunta il cartello per Gandia. Ma dove cavolo sono finita mi chiedo io..stanca e affamata?! Vabbé… mi consola il fatto di avere finalmente un punto di riferimento: sto andando verso la costa il che, nonostante tutto, è corretto. Proseguo fino ad imbattermi in una stazione di servizio e, con mappa in mano, entro a chiedere all’addetto dove mi trovo..!! Un po’ allibito mi indica il punto esatto sulla mappa (Llocnou de Sant Jeroni, sulla CV-60) e, mentre pago patatine e schifezze varie (devo consolarmi!), mi regala un calendario plastificato su cui sta scritto il nome e l’indirizzo della sua stazione di rifornimento, dicendomi che in tal modo mi ricorderò sempre di quel posto…ha pienamente ragione!Dopo avermi dato qualche indicazione su come fare a scendere ad Altea una volta giunta a Gandia, saluto ed esco finalmente contenta e sollevata!

Arrivata alle porte di Gandia, imbocco la N332 (segnalata in rosso sui cartelli e sulle mappe) che è come un’autostrada però in alcuni tratti passa attraverso i paesi (ad esempio Oliva, dove mi serve una vita per uscirne..). Essendo già pomeriggio inoltrato, decido poi di prendere la più veloce AP-7, l’autostrada parallela alla 332, ma è a pagamento, quindi proseguo sulla stessa carreggiata da cui sono giunta.

Passo nel paese dove ho fatto la baby sitter, Benissa e durante la guida mi vengono in mente tutti i ricordi, gli angoli, le vie, il supermercato sotto casa, bellissimo! Volevo rivivere proprio questo! Ho il cervello in esaurimento quindi non mi va di fermarmi adesso anche perché la stanchezza si fa sentire. Scendo verso Calpe, la bella cittadina che ho maggiormente ‘vissuto’ durante il mio periodo in Costa Blanca. Dopo circa 10 minuti giungo finalmente ad Altea e fortunatamente mi imbatto subito nell’Hostal el Trovador. Posteggio nel park sottostante, giusto a ridosso della spiaggia e mi faccio un giro per assaporare il dolce profumo di mare, calpestare la sabbia, che bella sensazione, una vera botta di vita! Dopo la procedura di check in entro in camera, mi sistemo e mi sparo una lunga doccia rigenerante. Do un occhio alle mappe e mi rendo conto di aver percorso circa 400 km oggi. Esco intorno alle 19 per andare in centro e, dopo aver posteggiato, passeggio fra bar, negozi vari che restano aperti fino alle 20.30/21. Mi dirigo poi verso la costa dove è raccolta la maggior parte dei ristoranti e trattorie, molti dei quali sono però chiusi essendo periodo autunnale. Dopo essermi gustata una buona pizza rientro all’hotel abbastanza presto in quanto la stanchezza si fa sentire.

In camera organizzo a grandi linee il percorso di domani e la luce si spegne alle 22. Purtroppo non riesco a dormire bene a causa elle coperte di lana del ‘700 piene di polvere, cosa abbastanza fastidiosa.

GIORNO 2

Mi alzo alle 8 e vado nella hall dove è allestito il servizio bar-colazione; dopo aver chiesto informazioni sulla strada da prendere al proprietario dell’albergo (mi da’ anche una mappa della città) parto in direzione Castello di Guadalest, che avrei dovuto vedere ieri se non avessi sbagliato strada. La strada che da Altea porta a Guadalest (CV-70) è davvero bellissima, una salita lungo montagne di roccia e paesini arroccati con vista in lontananza sul mare; che bello attraversare paesaggi da cartolina in questa splendida giornata di sole! Giunta ad un passo di collina, nella valle sottostante appare il Castello di Guadalest che in realtà è un piccolo paesino posto sulla sommità di una stretta roccia da cui spuntano le torri del castello e un campanile, semplicemente favoloso!

Posteggio nel parcheggio a pagamento (2€) frontale all’ufficio informazioni, ove mi reco per chiedere una mappa dell’area. La salita alla roccaforte è tortuosa ma non impegnativa e, una volta giunta, si accede alla via principale che è affiancata da negozietti di oggettistica artigianale, ceramiche, ciondoli etc.. Sarebbe possibile salire al castello ma, pur essendo le 10.30, l’accesso è chiuso; inoltre l’ingresso è a pagamento ed avendo stupidamente lasciato i soldi in auto, archivio l’idea.

Mi affaccio alla piazza principale da cui si gode una bellissima panoramica sul lago verde smeraldo sottostante, creato da una diga artificiale costruita poco più a sud. Prendo l’auto per scendere sulle rive del lago; inutile dire che mi fermo quasi ad ogni curva per fotografare questa bellissima conformazione rocciosa. Dopo aver guidato sopra la diga ed aver raggiunto la costa, mi fermo per un buon quarto d’ora per fotografare questo ambiente stupendo: il lago sovrastato dal Castello ha un non so che di fiabesco.

Pienamente soddisfatta di questa visita riparto verso Altea fino a giungere alla S332 in direzione Valencia, lungo la quale mi fermo più volte per ammirare scorci di costa davvero belli; giunta a Calpe posteggio accanto all’ingresso di un hotel e cammino sulla classica passeggiata costiera. Il sole è caldo, ci sono 19°C e noto pure gente sdraiata sulla spiaggia in costume! Fra la vasta scelta di ristorantini accanto alla spiaggia scelgo il ristorante Atenea ed approfitto del menu turistico per mangiare cozze e una deliziosa paella a soli 10 €.

Contenta di questo buon pranzo rientro a piedi da dove sono giunta, avvicinandomi al PENON D’IFACH, la famosa roccia simbolo della città. Che pace! Nonostante la mia idea iniziale, decido di non passare da Benissa ma procedo sulla provinciale costiera in direzione Moraira, piena di negozi turistici ed agenzie immobiliari. Lungo la via ci sono di tanto in tanto delle deviazioni che scendono alle spiagge (calette) dall’acqua cristallina. Procedo verso Teulada ove seguo l’indicazione per il famoso Cap de la Nau, il punto più a est della Costa Blanca. In realtà è abbastanza deludente perché il faro non è accessibile e gli scorci sulla costa sono nascosti da una folta vegetazione a ridosso del ristorante attiguo.

A mio parere non vale la pena di guidare fin qui per circa 40 km a/r; se tornassi indietro, preferirei raggiungere qualche promontorio vicino per vedere il Capo da media distanza. Riparto verso Xabia (Javea) fermandomi al porto per fare qualche foto, poi noto che sulla mappa è indicata la presenza di un capo con un faro (Cabo de Sant Antoni), situato a circa 10 km dalla cittadina. Indecisa sul da farsi, orologio impietoso alla mano e soddisfatta dei bei posti visti oggi, preferisco partire alla volta dell’aeroporto di Valencia.

Una volta passata all’interno del paese Gata de Gorgos, mi immetto nella S332 al lato della quale stazionano di tanto in tanto dei banchetti coloratissimi carichi di sacchi d’arance e limoni della zona. Dopo Olivia costeggio una roccia sopra cui domina una costruzione nera raffigurante l’effige di un toro, simbolo della Spagna, una struttura alta e imponente.

Contenta e positivamente colpita dai bei posti visitati nel territorio interno e costiero valenciano, rientro in Italia con un piccolo bagaglio culturale in più e la soddisfazione di aver tenuto fede alla mia passata promessa.

Hasta luego Espana!

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Castello di Xàtiva

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Castello di Xàtiva

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Castello di Guadalest

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Lago e Castello di Guadalest

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Strada costiera Altea-Calpe

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Castello di Atalaya

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Spiaggia di Altea

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Penon d'Ifach, Calpe

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Wonderful Costa Blanca!



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