Wild wild Norge

Viaggio itinerante tra le isole Lofoten e la Norvegia continentale
Scritto da: selene2211
wild wild norge
Partenza il: 22/05/2012
Ritorno il: 29/05/2012
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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La decisione di partire per la Norvegia viene presa in 2 minuti 2 mentre sparecchio la tavola: quest’anno le vacanze estive dovevano essere posticipate a novembre per celebrare il mio 30° compleanno a Santo Domingo. In realtà il richiamo del Grande Nord è troppo forte per noi e così, tra un bicchiere e una tazzina di caffè nel lavello mi giro, guardo Andrea e d’istinto dico: “Ma se cercassi un volo per la Norvegia e partissimo?” Figurarsi la risposta di Lui che i Caraibi proprio non li digeriva… E così via alle serate davanti allo schermo a cercar di far combaciare voli, treni e traghetti! E’ stato un viaggio organizzato in pochissimo tempo ma comunque non meno impegnativo degli ultimi nordeuropei. Con non poca fatica abbiamo trovato volo diretto andata ritorno Pisa – Oslo Torp a pochissimi Euro, circa 160 compreso imbarco prioritario, unico lusso che ci concediamo ad ogni viaggio per non “sbatterci” troppo con la piccoletta in coda!

GIORNO 1

All’andata partiamo prestissimo, alle 6.35 del mattino da Pisa. Lasciamo l’auto all’Europark, parcheggio custodito a pochi metri dall’aeroporto per 36€. Il volo è in perfetto orario e atterriamo ad Oslo Torp alle 9.20. La navetta ci aspetta all’esterno dell’aeroporto e in 5 minuti ci scarica alla stazione ferroviaria dove in 3 minuti arriva il treno che ci porterà, nel giro di un’ora e 40, in centro ad Oslo per la modica cifra di 398,- (corone norvegesi) circa 54€, prezzo scontato in quanto acquistato online qualche giorno prima. Ad ogni modo per circa due ore di viaggio mi pare un costo adeguato, considerata la qualità della vettura. In barba alle previsioni meteo l’arrivo in città è traumatico: 28°C all’ombra perfettamente affrontati con piumini e giacche a vento a prova di gelo polare! Decidiamo di cercare l’albergo per liberarci dei bagagli e dell’abbigliamento in eccesso prima di affrontare la visita del centro. L’hotel che abbiamo scelto, l’hotel Perminalen, è un classico dormitorio per studenti in pieno centro, essenziale nei servizi, pulito e direi anche caro, circa 150€ a notte. Unica gentilezza da parte del personale averci preparato dei sacchetti colazione d’asporto per la mattina seguente quando un volo interno ci porterà a Bodo, nell’autentico Nord.

Oslo si è rivelata una città carina, facile da visitare, con un centro davvero piccino e caratteristico. Unico dispiacere è la sporcizia che s’incontra per le strade ma sopratutto nei parchi, dove i cestini dei rifiuti sono sempre strabordanti fino a terra. Il pomeriggio l’abbiamo trascorso girovagando tra il porto, con l’Opera House di nuova costruzione e il Palazzo Reale, dal piazzale completamente aperto al passeggio dei visitatori, altro che il blindatissimo Buckingham Palace. Durante il vagabondare mi accorgo che i miei scarponi da trekking si stanno irrimediabilmente aprendo sotto la suola: fortunatamente siamo ancora in mezzo alla civiltà e posso acquistarne un paio nuovo senza troppa difficoltà. Nel tardo pomeriggio visitiamo l’Absolut Ice bar e ben bardati ci gustiamo un drink circondati dal ghiaccio. Emma è stata entusiasta di questa parentesi cara assassina, 400,- circa 55€ consumazione inclusa. Per cenare, dati i prezzi veramente esosi dei ristoranti, ci siamo accontentati di un panino con kebab che anche Emma ha saputo apprezzare senza tante rimostranze. Dopo cena scoviamo l’ Akershus Slottl, una fortezza davvero molto bella affacciata sul porto e salendo e scendendo i suoi vialetti facciamo venire l’ora di andare a letto, molto presto a dire il vero, perchè l’indomani sarà un’altra levataccia sostenuta solo dall’adrenalina dell’idea di scavalcare il Circolo Polare Artico!!!

GIORNO 2

La mattina del giorno due inizia estremamente presto in quanto ci attende il volo che da Oslo ci trasporterà sino a Bodo, oltre il Circolo Polare Artico. Salutiamo perciò la receptionist dell’albergo consapevoli che ci rivedremo tra 6 giorni, prima del rientro in Italia; lei carinissima ci consegna la colazione al sacco che consumeremo poco dopo sul treno diretto all’aeroporto. Il cestino in oggetto contiene: – 2 fette di pane da toast; – 2 fette di formaggio non identificato; – 1 confezione di patè di maiale che qui, mi dicono, è una leccornia per bambini; – 1 confezione di salsa di merluzzo e pomodoro; – 1 mela. Il volo interno lo effettueremo con Norwegian ad un costo, andata e ritorno di € 525 circa. Una volta imbarcati ci troviamo a sorvolare la Norvegia continentale, scoprendo ben presto che la maggior parte di essa è coperta ancora da abbondante neve ed i numerosissimi laghi interamente ghiacciati. Atterrati a Bodo il clima è comunque mite, circa 15°C. Ritiriamo l’auto, una Peugeot 307 moooolto full optional, all’agenzia di noleggio e cerchiamo il porto dal quale salperemo per le isole Lofoten.

La traversata risulta un po noiosa per tutti ma all’arrivo lo spettacolo è da togliere il fiato: montagne con le cime innevate che sorgono direttamente dal mare, piccole casette rosse e bianche sparse qua e la, cascate più o meno alte ovunque si giri l’occhio e un mare cristallino e turchese che ad una latitudine simile non ti aspetti. Non appena le gomme toccano il suolo isolano sentiamo che la vacanza è davvero iniziata. Percorriamo pochi chilometri e arriviamo al villaggio di Reine dove le distese di stoccafissi appesi ad essicare ai tipici graticci profumano, dipende dai gusti, l’aria. Troviamo il nostro bed and breakfast, il Det Gamle Hotellet, quasi subito. La proprietaria ci accoglie gentilissima, come sempre d’altronde da queste parti, e ci mostra la nostra stanza, davvero carina e pulita. Il bagno, grande e riscaldato al pavimento, sarà in comune ma essendo gli unici ospiti non avremo problemi di attesa. Per cena raggiungiamo a piedi un ristorante caratteristico che serve solo stoccafisso e decidiamo di fermarci li per gustare un autentico menù a chilometro zero. Tre piatti di stoccafisso con contorno di patate lesse e una bottiglia d’acqua del rubinetto ci costano € 103 circa. Paghiamo e torniamo in camera appesantiti dal conto pronti ad affrontare la prima soleggiata notte alle Isole Lofoten.

GIORNO 3

Al risveglio scopriamo a malincuore che la giornata non è altrettanto soleggiata come la notte appena trascorsa. Facciamo colazione, paghiamo il dovuto, 123,00 €, salutiamo la signora Lilian e partiamo alla volta di Svolvaer. La prima tappa è il museo vichingo di Lofotr dove le guide in costume tradizionale mostrano come si viveva al tempo. Il freddo è pungente è il vento incessante ma terminata la visita dell’abitazione vichinga non ci facciamo intimorire e affrontiamo anche il percorso outdoor che conduce ad una nave vichinga ormeggiata sulle rive di un vicino lago. Ripartiamo e a pranzo optiamo per un economico hot dog e patatine, oscene quassù! Nel pomeriggio visitiamo il Lofotakvariet, piccolo acquario che raccoglie le specie di fauna marina tipica della zona. Ci dirigiamo poi verso il caratteristico villaggio diHenningsvaer, davvero delizioso. Curiosiamo per le viuzze deserte in cerca di qualcosa di economicamente possibile per cena. Inutile fatica: riprendiamo l’auto in cerca del nostro bed & breakfast, il Lofoten Rorbuer, dove alloggeremo all’esiguo costo di 1475 ,- circa 200 € senza colazione. La stanza non è grande ma dotata di ogni confort, cucina compresa. Decidiamo per una cena “homemade” a base di spaghetti al pesto Buitoni, presenti in ogni supermercato Norvegese.

GIORNO 4

La mattina partiamo di buon ora in direzione Andenes, il punto più a nord del nostro itinerario, carichi di aspettative. Qui si dovrebbero avvistare le pulcinelle di mare, rapaci marini e, tempo permettendo, potremmo imbarcarci su un whale safari alla ricerca di balene, orche e capodogli, dei quali questo mare è ricchissimo. In realtà la giornata sarà l’apoteosi della sfortuna più nera. La tappa di metà mattina prevede una sosta al museo – allevamento – fabbrica di salmone dove ci vediamo negare la visita dopo 45 minuti di attesa in cassa in quanto il capitano è fuori a lavorare alle vasche. Infreddoliti e demoralizzati riprendiamo il viaggio alla volta di Andenes. I panorami sono spettacolari, resi ancor più belli dalla tempesta che ci accoglie sull’isola Andoya, e che ci renderà impossibile vedere o fare tutto quello detto poco fa. Cerchiamo l’alloggio, lo Stave Camping e saldiamo il conto al proprietario, 725,- circa 100 €, non male visto che dovremmo anche fare le pulizie prima di ripartire. La stanza è minuscola e senza bagno che dista una cinquantina di metri dalla camera. All’interno troviamo un fornellino da campeggio. Entusiasti all’idea di cucinare nuovamente lasciamo la stanza in cerca di un supermercato. La cena sarà un misto di porcate della peggior specie tra le quali, caviale di merluzzo in tubetto, uova sode, prosciutto cotto, mozzarella e banane! Alle 18, considerando che a questa latitudine, siamo circa 300 km a Nord del Circolo Polare Artico, il sole non tramonta mai decidiamo di andare a letto e mettere fine a questa giornata dal vento incessante e dalla pioggia snervante. E’ quasi un sollievo rintanarci nel nostro letto a castello, sotto metri di piumone e vedere dalla finestra il vento soffiare a più di 80 km all’ora.

GIORNO 5

Sveglia alle 5. Partenza per la terra ferma dove finalmente godremo dei più caratteristici panorami norvegesi, tutti abeti innevati e laghi ghiacciati. E le aspettative sono rispettate: la strada per il Polar Zoo è davvero polare. La temperatura tutto sommato mite, siamo attorno ai 3 gradi ma ci circondano un sacco di neve e distese di ghiaccio. Il Polar Zoo di Bardu è una meraviglia in confronto a quello che siamo abituati a vedere in Italia: gli animali sono tenuti in recinti immensi dei quali non si vede mai la fine e che spesso non ci fa vedere neppure gli animali, a spasso chissà dove. Emma fa amicizia con un orso albino e finisce, prima timidamente poi sempre più curiosa, ad accarezzarlo sino a farsi leccare le mani. Ho avuto le lacrime agli occhi dall’emozione! Dopo una visita di circa 2 ore riprendiamo la strada per Narvik, cittadina nel quale alloggeremo. Un giro sommario per la città basta ad accorgersi che è tutto chiuso e il proprietario del bed & breakfast dove dormiremo ci spiega che è una festa religiosa legata allo spirito santo e che loro, da buoni bigotti, osservano scrupolosamente le festività! Il B&B prenotato, il Norumgarden, è una meraviglia: una splendida casa in stile vittoriano con un anziano proprietario delizioso. La nostra stanza è una bomboniera, tutta coordinata nei tendaggi con annessa piccola cucina super accessoriata per una calda merenda a base di the e biscotti l bagno altrettanto curato nei dettagli non è ampio ma dotato di ogni cosa, dagli accappatoi all’asciugacapelli ai vari bagnoschiuma e shampoo. Spenderemo 800,- circa 108€ con abbondante colazione. Appoggiamo i bagagli e ripartiamo subito per una camminata sul monte che sovrasta la città. Il vento però è fastidioso ed incessante così verso le 18 rientriamo per una doccia calda. Prima però ci gustiamo, seduti in comode poltrone, un bel the caldo che apprezza molto, a sorpresa, anche Emma. Per cena scegliamo una pizzeria di una nota catena norvegese: Peppe’s pizza dove si mangia tutto sommato bene e a cifre decenti. All’interno una piccola sala per bimbi, con tv sintonizzata sui cartoni animati, concede ad Emma 10 minuti di relax per spezzare l’astinenza televisiva. Rientriamo ed andiamo a dormire godendoci il miglior sonno su suolo norvegese.

GIORNO 6

La sveglia ci avvisa che un nuovo giorno è iniziato. Il sole è già alto, vi ricordo che siamo in periodo sole di mezzanotte, e il proprietario ci attende per una colazione super a base di uova, bacon e fagioli… Ripartiamo dirigendoci a sud, verso il Circolo Polare Artico! Il paesaggio della Norvegia continentale è da levare il fiato, boschi, laghi, Fiordi di tanto in tanto. Girovaghiamo tutto il giorno sino ad arrivare al nostro alloggio, il Nordnes Camp & Bygdesenter, nel pomeriggio. Spendiamo 450 ,- circa 60€ senza colazione. Scendendo il tempo peggiora ed inizia a piovere non appena scarichiamo i bagagli. Sfuma così l’ipotesi di andare a passeggiare lungo il fiume Saltelva nella speranza di vedere qualche pescatore di salmoni, dei quali queste acque abbondano. Ritiriamo perciò e chiavi del nostro cottage, umile sistemazione con bagno in comune e piccola cucina da campo. Le alternative per passare il tempo con un acquazzone sono poche: Emma disegna e noi imprechiamo! La cena della sfortunata giornata non migliora di certo le cose: troviamo aperto solo un autogrill dove gustiamo hamburger precotto e patatine fritte fritte fritte, per dirla alla Benigni! Rientriamo in camera ed andiamo a dormire decisamente presto.

GIORNO 7

Il grande giorno è arrivato: finalmente oggi saliremo a cavallo del Circolo Polare Artico. Il paesaggio, man mano che ci si inoltra all’interno del Saltfjellet-Svartisen Nasjonalpark diventa sempre più “polare”. I centimetri di neve aumentano di chilometro in chilometro, sino ad arrivare alla meta dove la neve è veramente alta, decisamente più di mia figlia. Il freddo è pungente ed il vento artico insopportabile. Oggi è il compleanno di mio marito ed io ed Emma decidiamo per un originale paio di ciabatte con tipiche corna di renna. Scattiamo un sacco di foto prima di rimetterci in marcia. Dobbiamo risalire verso Bodo perchè in serata avremo il volo che ci riporterà ad Oslo. Nel risalire decidiamo di visitare una piccola chiesa in legno segnalata dalla nostra guida ma causa bufera di neve demordiamo e torniamo sulla via principale, più pulita ed agevole. Poco prima di arrivare a Bodo, l’ultima sosta è per vedere il Saltstraumen, la più forte corrente marina del mondo, situata al centro del fiordo Saltfjorden. In questo stretto la corrente cambia direzione ogni 6 ore generando vortici o gorghi che raggiungono i 10 metri di diametro ed i 5 di profondità. Raggiungiamo infine l’aeroporto, riconsegniamo l’auto e ci imbarchiamo sul volo Norvegian, destinazione Oslo. Dall’aeroporto riprendiamo un treno per raggiungere il centro. Scopriamo così che in Norvegia, dove i diritti dei cittadini e la buona educazione vengono prima di tutto il resto, esistono vagoni detti “del silenzio”, dedicato a chi a voglia di leggere o anche solo di chiudere gli occhi e non sentire schiamazzi altrui. L’albergo dove dormiremo l’ultima notte è il solito dove abbiamo dormito la prima.

GIORNO 8

È giunto il giorno del rientro. Il volo di ritorno è alle 9.45 e ci costringe ad una levataccia se consideriamo che ci vogliono quasi 2 ore di treno per raggiungere l’aeroporto. Tuttavia quando si ha l’amara consapevolezza che la vacanza ormai è finita si cerca come dire, di dare l’ultimo colpo di reni, e trovare la forza di tornare a casa. Come tutti gli altri paesi del nord già visitati anche la Norvegia non ha deluso le aspettative per chi, come me, sogna di potervisi trasferire. La tranquillità di questi luoghi ti rapisce l’anima e la mia, indubbiamente, è rimasta lassù, da qualche parte.

Ed ecco anche il mio commento, ciao sono Andrea, il marito/papà! Dunque la natura, il paesaggio di questo nord sono per me unici. Mi sento a casa la gente è cortese la guida piacevole per la completa mancanza di traffico. L’unico grande grandissimo neo è il costo della vita. Del ristorante vi ha già parlato mia moglie ma è tutto l’insieme: una birra, i trasporti, ingressi….tutto. Sono ligure e quindi “sto attento” ma parlando con altri turisti (tedeschi e francesi) e con la gente del luogo (un mitico Rasta-pendolare-operaio simpaticissimo conosciuto in treno)le conferme sono arrivate. Preparate il portafoglio quindi per il resto è un viaggio da favola.

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