Whisky, castelli, pecore e… Passing-place

Viaggio in Scozia di Tullio e Silvia Dopo aver dedicato quasi quattro mesi a studi e ricerche attingendo da molteplici fonti e calcolando all’ossessione tempi, distanze e rotte alternative; siamo riusciti a mettere a punto un fantastico programma di viaggio in Scozia della durata di 10 giorni. Grazie anche agli amici, nonché grandi viaggiatori,...
Scritto da: terminator72
whisky, castelli, pecore e... passing-place
Partenza il: 10/08/2005
Ritorno il: 19/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Viaggio in Scozia di Tullio e Silvia Dopo aver dedicato quasi quattro mesi a studi e ricerche attingendo da molteplici fonti e calcolando all’ossessione tempi, distanze e rotte alternative; siamo riusciti a mettere a punto un fantastico programma di viaggio in Scozia della durata di 10 giorni.

Grazie anche agli amici, nonché grandi viaggiatori, dello staff Cape Horn (www.Capehorn.It), che ci hanno fornito l’adeguato vestiario tecnico-sportivo; abbiamo potuto affrontare un viaggio di indescrivibile fascino e bellezza, che ci ha trasportati in una realtà ricca di spazi, silenzi e reminiscenze storiche cariche di energia.

Premetto che questo viaggio è stata un’avventura alla ricerca di tutto ciò che non rientra nei canoni del turismo di massa: per cui ne è uscita un’esperienza molto impegnativa; esperienza che, per chi come noi, cerca di vivere lo spirito dell’avventura e il contatto con l’aspetto naturalistico dell’ambiente.

La notte abbiamo dormito esclusivamente in Bed & Breakfast, ovvero in case private dove vengono messe a disposizione una o più camere per il pernottamento dei viaggiatori, con abbondante scottish-breakfast al mattino (che sopperiva anche per il pranzo!), a prezzi decisamente bassi.

10 Agosto Partenza nel primo pomeriggio dall’aeroporto di Orio al Serio (BG) con un volo low-cost della compagnia RyanAir e destinazione Prestwick, poco più a sud di Glasgow – Scozia.

Sbrigate le formalità per il ritiro dell’auto a noleggio preventivamente prenotata con la compagnia Europecar, abbiamo subito cercato di familiarizzare con le impostazioni e regole di guida del Regno Unito, decisamente opposte alle nostre comuni abitudini.

La prima destinazione è stata la graziosa cittadina di Melrose nei Borders, saltando la zona del Lanark a causa tempo ristretto per l’accumulo di ritardi sulla tabella di marcia pianificata.

A Melrose visitiamo subito le rovine color rosa della famosa abbazia del 1136, forse la più bella dei Borders.

Ammirando le alte finestre cuspidate, potevamo immaginare come potesse apparire miracoloso e suggestivo questo luogo ai fedeli dell’epoca.

La bellissima luce del sole che si eclissava all’orizzonte, ha reso ai nostri occhi i resti di questo edificio qualcosa di veramente spettacolare; tracciando lunghe ombre inquietanti di croci celtiche sulla verde erba del suolo circostante.

Onestamente non abbiamo avuto modo di vedere il fantasma di Robert “the Bruce”, il cui cuore è stato tumulato, secondo la tradizione, nei terreni lì attorno… Saltata l’idea di raggiungere Eyemouth sulla costa sud-est scozzese, abbiamo optato per pernottare a Melrose.

11 Agosto Dopo aver testato l’abbondante colazione scozzese, partiamo subito per la costa verso est.

Raggiungiamo il minuscolo villaggio di pescatori St. Abb’s per incamminarci verso la St. Abb’s Head Nature Reserve.

Da lì, a piedi, arriviamo fino alle alte falesie vertiginose con veduta a picco sul mare, santuario degli uccelli migratori; uno spettacolo che ci lascia senza parole.

L’ambientazione in verdissime praterie costiere, tra l’altro pascolo per greggi di pecore, il faro con vista a strapiombo sul mare e frustati da un vento rigenerante; hanno fatto di questa riserva una cartolina indelebile dalle nostre memorie.

Leggermente spossati dalla camminata, ci siamo concessi un caldo tea accompagnato da un buonissimo shortbread al burro.

Ripresa l’auto, siamo ripartiti per raggiungere, a sud di Edinburgh, la mistica e misteriosa Rosslyn Chappel.

Tra le Pentlands Hills troviamo subito questo stupendo edificio del 1400, dall’architettura sovraccarica di decorazioni, con una ricchezza stupefacente di dettagli e simbolismi a richiamo mistico e spirituale.

Incredibili storie e leggende si legano a colonne e chiavi di volta dentro la Rosslyn Chappel; riferimento per storie di templari e misteriosi segreti religiosi.

Non ci sono parole che possano descrivere le sensazioni provate nel stare a naso all’insù nel tentativo di decifrare qualcosa tra tutte quelle bellissime decorazioni.

Lasciando a malincuore quel posto incantato, ci dirigiamo a nord verso Edinburgh dove, una volta trovato l’alloggio per la notte, ci siamo subito incamminati a visitare il centralissimo ed imponente castello, eretto sulla cima di un vulcano spento.

Visto che la sera stessa ci aspettava l’Edimburgh Military Tattoo festival, ci siamo limitati ad una visita esterna della struttura e quindi abbiamo percorso tutta la Royal Mile (la via principale della città), affollata di gente e negozi di ogni genere.

Dopo una memorabile cena a base di pesce, ci siamo avventurati nuovamente alla volta del castello per assistere al famosissimo evento nazionale.

Sulla pittoresca Castle Esplanade ci siamo accomodati in tribuna (10.000 posti!!) ed alle ore 21 ha avuto inizio un grandioso spettacolo con musicisti militari locali e con bande di forze armate di altri paesi.

E’ stato qualcosa di veramente grandioso l’aver assistito a questa imponente e maestosa manifestazione musicale e danzante, dove non sono mancati momenti di grande emozione nelle esecuzioni con cornamuse, strumenti e costumi dell’orgoglio nazionale scozzese.

12 Agosto Si parte subito con in direzione di Stirling.

Grande città, anche questa con un imponente castello che la domina; questa volta troviamo il tempo per visitarlo; una struttura del XVI secolo con una spettacolare veduta anche sulle campagne circostanti il perimetro urbano.

Risaliti in auto ci rechiamo alle pendici del vicino promontorio sul quale è stato eretto il Wallace Monument, in memoria del mitico William Wallace; un monumento neogotico alla gloria del nazionalismo scozzese.

Subito fuori Stirling ci spostiamo a Doune per la visita all’omonimo castello; una massiccia fortezza del XV secolo con torrione di 30 metri, per gli amanti delle strette scalette a spirale in pietra, strette e vertiginose! Percorrendo poi strade panoramiche in direzione Aberfoyle, abbiamo continuato fino alla riva sud del grande lago (Loch) Lodmond; di lì lo abbiamo risalito costeggiandone la sponda ovest.

Arriviamo a visitare lo stupendo Inverary Castle, collocato in una bella zona di prati verdi con tanto di mucche delle Highlands dalle lunghe corna ed il pelo ispido.

Dalle sponde Loch Awe vediamo poi anche l’solato e solitario Kilchurn Castle. Raggiunto Connel, sulle sponde della baia marina Ardmuck, abbiamo continuato a costeggiarne le acque con la luce che volgeva al tramonto, facendoci trovare poco dopo il meraviglioso ed isolato Catle Stalker in un panorama surreale.

Dopo strade panoramiche ed estensioni per costeggiare altri due laghi molto graziosi, intravvediamo il grande monte Ben Nevis, ed arriviamo con la sera inoltrata a Fort William.

13 Agosto Partiamo affrontando la boscosa “road to the island”, ovvero la strada che ci porterà al porto di Mallaig per l’imbarco sul traghetto verso l’sola di Skye.

Lungo il percorso però facciamo tappa obbligatoria al Glenfinnan Monument, simbolo di una fetta della movimentata storia Scozzese: di lì lo sguardo abbraccia anche un panorama mozzafiato sul Loch Shiel.

Preso il traghetto per una traversata di mezz’ora sul ventosissimo e piovoso tratto marino Sound Of Sleat, raggiungiamo il porto di Armadale per risalire da sud la magica isola di Skye.

Assicurato un buon rifornimento di carburante a Broadford, ci adentriamo nella single-trak road 8083 per vedre le affascinanti rovine della Kilchrist Church e relativo mistico cimitero circostante (lì l’ultima funzione ebbe luogo nel 1843 !).

Il panorama comincia a farsi davvero “scozzese” e le pecore aumentano in maniera esponenziale lungo il nostro percorso, tanto che più volte ci troviamo ad attendere il loro tranquillo ed indifferente trottare sul nostro stesso tratto di strada.

In un’impervia stradina dopo Carbost andiamo a visitare la distilleria di Talisker, produttrice dell’ottimo e leggendario whisky dal gusto affumicato per via dell’elevato tasso di torba dell’acqua con cui viene prodotto.

E’ la volta della visita allo storico Dunvegan Castle, residenza del celebre clan dei MacLeod dal XII secolo.

Da qui in poi, girando tutta la costa nord dell’isola, si aprono ai nostri occhi panorami di indescrivibile bellezza… e gli scatti fotografici si susseguono innumerevoli per poter catturare quegli splendidi scorci, in modo da poterli degustare anche una volta tornati a casa.

La parte nord della costa dell’isola di Skye ci ha mostrato anche le fatiscenti ma stupende rovine del Duntulm Castle, e più avanti, nel nord-est, si sono susseguiti le spettacolari Kilt Rock Waterfall e il solitario Old Man Of Storr; il tutto in una zona panoramica indimenticabile.

Raggiungiamo Portree con la speranza di potervici dormire, ma capiamo subito che l’orda di turismo aveva letteralmente assediato quella cittadina facendoci puntare, nostro malgrado, più a sud per passare la notte.

Ci siamo comunque consolati con una leggendaria cena a base di pesce! 14 Agosto Subito dopo la consueta ed abbondante scottish-breakfast, tramite una stretta e panoramica stradina, ci dirigiamo verso Kylerhea, meglio nota come “the otter haven”.

Proprio così, il paradiso delle lontre! Infatti dopo una non proprio breve camminata, raggiungiamo un hide-point; una casetta di avvistamento nascosta ed attrezzata per osservare questa curiosa ed interessante fauna.

Di lì avvistiamo anche il nostro traghetto che dalla sponda opposta sopraggiungeva per attraccare, imbarcare e ripartire nuovamente: siamo letteralmente fuggiti a gambe levate verso l’auto per non perdere l’imbarcazione che ci avrebbe traghettati di nuovo sul suolo scozzese.

Una breve traversata, osservati anche da curiose foche che ci avvicinavano durante la tratta marina, e riprendiamo la marcia verso il leggendario Eilean Donan Castle.

L’ambientazione tra acqua, palude, monti e cielo meraviglioso ci ha fatto veramente apprezzare questo gioiello del XIII secolo.

A nord poi raggiungiamo Plockton, piccolo paesino portuale con tanto di palme (!!); veramente grazioso.

Più avanti le rovine del Castle Strome e quindi la partenza per la maestosa ma ardua strada da Locharron.

Applecross, Shieldaig, Torridon e Kinlowewe; un susseguirsi di monti, prati, alte falesie, spiagge e mare: spettacolari.

Avendo affrontato con calma questo bellissimo tratto di Scozia, decidiamo di raggiungere Ulapool passando per Gorstan, e a malinquore tralasciamo il giro per Gairloch, sicuramente più bello, ma decisamente più lungo.

Ullapool ci accoglie a sera con il suo bel porto di pescatori.

15 Agosto Sempre più a nord.

Breve sosta alle belle rovine dell’Ardvreck Castle e proseguiamo nella foschia alla volta del Point Of Stoer.

Posto isolato veramente magico, con il faro, la nebbia ed il mare che si infrange con forza alla base delle altissime falesia.

Una lunga camminata contro vento (e pioggia) ci porta dopo un’oretta circa al solitario Old Man Of Stoer, una colonna rocciosa di 60 metri che si erge dal mare: stupendo.

Ritornati alla guida, continuiamo a fiancheggiare la costa nord-ovest, tra sperduti paesini in posti da fiaba e tante pecore.

Raggiungiamo Durness, un piccolo villaggio all’estremità della costa nord; qui abbiamo trovato alte falesie veramente impressionanti e spiagge stupende.

Breve puntata anche alla località Balnakeil per una visita alla cappella e relativo cimitero in rovina proprio al limitare di una magnifica baia.

Vista l’ora non troppo tarda, decidiamo di riprendere la marcia verso est in direzione Tongue / Thurso.

Credo sia stato una saggia scelta, infatti con l’arrivo della sera abbiamo potuto godere di paesaggi mozzafiato illuminati da una luce stupenda.

Un susseguirsi di laghi, praterie, coste marine e tanti animali: tutto davvero bello e divertente.

Raggiungiamo presto Thurso nella zona nord-ovest della Scozia ed una volta trovato alloggio in un bellissimo B&B, ci sediamo al tavolo di un ristorante per un’altra memorabile cena “surf & turf” con aragosta e filetto abbinati! 16 Agosto Partenza subito verso il punto più a nord della Scozia, il Dunnet Head; vero e proprio nord geografico delle Highlands.

Qui troviamo lo speduto faro costruito nel 1831 dal nonno del noto scrittore Stevenson; e nonostante la sua notevole altezza dal mare, 105 metri, la violenza delle correnti che si incontrano nel Pentland Firth riescono a scagliare pietre che ne infrangono regolarmente i vetri.

Paesaggio davvero selvaggio e furente, con veduta a distanza delle isole Orcadi.

Di nuovo in marcia e raggiungiamo lo splendido Castle Of May, ristrutturato da Sua Maestà Queen Elizabeth e riconsegnato succesivamente al paese al suo splendore originario.

Tappa successiva: Duncasby Head … Un paradiso! Il solito faro, le solite falesie… ma una volta incamminati verso le Stacks Of Duncasby si è aperto a noi un panorama stupefacente.

Le altissime falesie di gres rosa erano popolate da colonie di numerosissimi uccelli marini abbarbicati su spaventosi strapiombi sul mare; tutto attorno i prati erano puntinati dalle pecore che completavano il capolavoro artistico.

Di notevole impatto erano proprio le Stacks, delle creste di roccia appuntite alte più di 60 metri che emergono dal mare: sembrava il set di un film di fantascienza.

Lasciamo a malincuore questo angolo di terra da sogno e cominciamo il percorso verso sud, costeggiando la costa est.

La strada è decisamente gradevole e panoramica, e si snoda lungo una costa facendoci ammirare splendidi ruderi di castelli affacciati sul mare, alternati da tratti di incantevoli spiagge solitarie a perdita d’occhio; peccato che ci fossero solo 10°C! Prima di arrivare alla destinazione a Inverness, ci spingiamo anche a Beauly per vedere le rovine della Priory.

Inverness ci accoglie con un bellissimo tramonto, peccato solo per il poco interessante castello interamente ricostruito.

17 Agosto Deludente visita al lago Loch Ness, con relativo mostro Nessie sicuramente in ferie da molto tempo.

Per fortuna le rovine dell’Urquhart Castle (XII secolo) risollevano un po’ l’aspetto dell’alquanto triste panorama.

Raggiunta presto la punta sud del lago, tentiamo di visitare la Abbey di Fort Augustus, che però troviamo inacessibile per lavori di restauro.

Prima di arrivare a Spean Bridge, ci fermiamo ad ammirare la statua in bronzo del Commando Memorial… niente di che.

Allungando un po’ la strada, arriviamo fino a Kingussie per visitare l’adiacente Ruthven Barracks, un’antica caserma del XVIII in rovina costruita in cima ad una verde collinetta: davvero emozionante e curiosa, anche per via del bel panorama che si gode da lì.

Più a sud, dopo aver attraversato suggestivi paesaggi in lande e vallate solitarie, giungiamo l’edificio più visitato di Scozia: il Blair Castle.

Edificio del XIII secolo esageratamente ben tenuto e curato, tanto da non renderlo attraente (almeno esternamente) come molti altri castelli visti fino ad allora.

Ad ogni modo il bel paesino di Pitlochry ci accoglie con uno splendido B&B ed una piacevole serata a caccia del salmone che risale il canale a fianco del fiume Tummel, ed una piacevole cenetta.

18 Agosto Tappa alla distilleria Edradour (di primo mattino!!), la più piccola di Scozia, ma dal whisky molto buono.

Proseguendo verso nord, all’incrocio con il fiume Dee, troviamo il Braemar Castle dall’aspetto davvero rassicurante e robusto su di un bel prato verde e circondato da foresta.

Più ad est, prima di Crathie, tralasciamo di visitare il Balmoral Castle visto che da quanto ho potuto leggere è sì uno dei castelli usati dalla corte reale, ma non è poi quel granchè; per cui proseguiamo sempre ad est fino al Crathes Castle subito dopo Banchory. Non è grande, ma è una bella costruzione che gratifica la vista anche solo esternamente.

Puntata veloce al Drum Caslte un po’ più avanti e raggiungiamo presto la città di Abardeen… e siamo di nuovo sul Mare Del Nord.

Costeggiando il mare verso sud, e superato Stonehaven, scorgiamo il magnifico Dunnator Castle (XII secolo).

Costruito sul prolungamento verso il mare di un’alta falesia, ha davvero un aspetto imponente e superbo, nonostante le sue condizioni di rovina.

Panorama ed ambientazione indubbiamente stupendi, che a malincuore lasciamo pur avendo già visto decine di castelli, che comunque non sprigionavano la stessa magia di questo.

Sono infatti edifici come questo che riescono a parlarti e raccontarti di storie, battaglie ed eroiche imprese, pur senza apprenderlo da un libro o dalla spiegazione di qualcuno; hanno infatti una loro vita, passata, ma che riecheggia nei secoli.

La prossima tappa sarà anch’essa molto gratificante: il Fowlsheugh Seabird Colony.

Alla fine di una stradina che porta alla piccola località di Crowton, ci troviamo nuovamente sul ciglio di alte falesie, ma queste in particolare sono un regno per gli uccelli: gabbiani, urie e pulcinelle di mare. Superbo! Dopo un’escursione lungo i bordi di queste popolatissime pareti, riprendiamo la guida a sud verso il paesino portuale di Crail.

Lungo la strada restante ci fermiamo solo a visitare le rovine di una Abbey in rovina ad Arboath, che è però assediata da una squadra di persone intenta ad allestire un palco per una prossima manifestazione.

Ci rifacciamo a Saint Andrews con il suo castello e la sua cattedrale in rovina; quest’ultima veramente imponente e con il panorama che si apre sul mare! Sulla costa sud della penisola di Fife, raggiungiamo quindi Crail con il suo fotografatissimo porto ed il grazioso paesino accogliente.

Nella tranquillità di un magnifico tramonto, consumiamo la nostra ultima cena in Scozia, eclissandoci poi nel sonno in un B&B davero bello e confortevole.

19 Agosto La Scottish-breakfast di questa mattina è davvero da favola, ma non serve a rallegrare i nostri animi rattristati per l’imminente fine di questa splendida avventura.

Ripresa infatti l’auto ci dirigiamo direttamente al Prestwik airport, dove la riconsegneremo per accodarci al check-in che precederà il nostro volo di rientro in Italia.

Le persone incontrate, le cose viste e le esperienze vissute in questo viaggio, molto difficilmente sono riassumibili in poche righe.

E’ stato davvero un impegnativo tour, ma sicuramente ci ha regalato emozioni che altrimenti non si potrebbero nemmeno immaginare.

In chiusura, vista l’esperienza fatta, possiamo confermare il detto scozzese: “se riesci a vedere quella collina laggiù, vuol dire che pioverà. Se non la vedi, allora sta già piovendo!” Link utili: http://www.Capehorn.It http://www.Visitscotland.Com



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