What a wonderful honeymoon
Mercoledì 27/9/06 Arriviamo a Sydney alle 5 del mattino…Miracolosamente i bagagli ci sono e sono integri! Vediamo un signore tipicamente australiano, con la scritta ‘Sunbus’, che è pronto a portarci al nostro albergo, l’Holiday Inn in Darling Harbour, la parte nuova del porto di Sydney, vicina a Chinatown, dove logicamente è pieno di ristoranti cinesi, con mia immensa felicità… La stanza non è nulla di speciale, ma confortevole e una bella doccia calda permetterà di toglierci di dosso il tipico odore ‘Quantas’..(ebbene sì, come esiste l’odore di treno, così esiste anche l’odore di aereo!). Ci mettiamo un po’ a dormire, ma dopo 1 ora, io non sto più nella pelle e voglio vedere Sydney. Roby non è propriamente d’accordo, tanto che, scherzando, dice che ho quasi rischiato il divorzio, dopo 5 giorni di matrimonio… Alla fine, comunque, mi accontenta, come direbbe lui, come al solito! Ci dirigiamo rigorosamente a piedi verso il centro e siamo subito colpiti dalla mescolanza di stili architettonici: edifici vittoriani e grattacieli dell’ultima generazione si confondono tra loro in totale armonia. Visitiamo la Sydney Tower, dalla quale si può ammirare la città a 360°, arriviamo nella zona del porto, vediamo l’Opera House, faccio almeno 30 foto con il famoso teatro sullo sfondo, avendo paura che non vengano bene; attraversiamo The Rocks, gli antichi Docks del porto e ci dirigiamo verso l’Harbour Bridge, che percorriamo totalmente a piedi e dove saliamo sul Pilon Lookout per ammirare ancora dall’alto la splendida baia di Sydney! Mangiamo del riso cantonese con delle verdure ‘vive’ e un panino con del prosciutto turco in una delle tante ‘Food Court’. Torniamo verso il centro e facciamo qualche giro nella miriade di centri commerciali, finchè non torniamo a vedere l’OZ-Tour, che era compreso nel biglietto della visita alla Sydney Tower. Lo spettacolo è triste e il fuso si fa talmente sentire, che nemmeno di fronte agli scossoni veri e propri che le sedie su cui siamo seduti (trattandosi di una specie di realtà virtuale) ci danno riusciamo a stare svegli… l’albergo ci aspetta, così come il letto, dove passiamo 12 ore, saltando la cena! Giovedì 28/09/06 Facciamo una bella colazione in hotel, comprensiva di bacon, uova, toast, frutta, brioches e andiamo in centro, questa volta, utilizzando la monorail, una monorotaia sopraelevata che collega Darling Harbour al centro. Attraversiamo a piedi McQuaire Street con tutti gli edifici storici, fino ad arrivare ai Royal Botanic Garden, dove scopriamo che c’è una grandissima quantità di pipistrelli che stanno appesi a testa giù sui rami degli alberi o svolazzano liberamente sopra le nostre teste…Sono detti ‘ Flying Foxes’ e ci fanno realmente rimanere stupefatti! Proseguendo verso mare dai giardini botanici, raggiungiamo il punto dove è possibile avere la visione più completa della baia di Sydney con l’Opera House in primo piano e l’Harbour Bridge sullo sfondo. Sempre a piedi, dopo aver scattato innumerevoli foto, arriviamo all’Opera House, ci giriamo letteralmente intorno e facciamo la Circular Quay, la passeggiata tra i vari moli… osservando Sydney da questa angolazione, non ci crederete, ma ci ricorda la nostra amata Genova! Prendiamo il bus per Bondi Beach e, quando arriviamo, rimaniamo a bocca aperta: una distesa enorme di sabbia, un mare blu con onde lunghe adatte al surf e una miriade di surfisti! Rimaniamo in spiaggia ad osservare il mare e le evoluzioni dei vari surfisti e alla fine ci addormentiamo sotto il sole… mi sa che il fuso ogni tanto si sente ancora un po’! Facciamo poi a piedi tutta la passeggiata che costeggia la spiaggia e mangiamo un piatto di patatine fritte, ci compriamo 3 magliette con la scritta Bondi (che in australiano si pronuncia Bondai!) e un piccolo wombat di peluches. Ritorniamo in albergo attraversando Chinatown e scopriamo che, secondo la Lonely, proprio qui si trovano i migliori ristoranti della città… Wow!…Sono sempre più felice!(Purtroppo è ironico!)In albergo ci regalano una bottiglia di champagne per festeggiare la nostra luna di miele, ma, avendo un bel mal di testa tutti e 2, prendiamo 2 pastiglie per alleviarlo e ci addormentiamo! Usciamo per mangiare al JB e scegliamo burger and steak con patatine. Concludiamo la serata con una bella passeggiata a Darling Harbour fino all’acquario.
Venerdì 29/09/06 Colazione fantastica in hotel, Roby prende pure la salsiccia! Ci dirigiamo verso il centro e l’imbarco dei traghetti. Prendiamo quello per Manly e arrivati, non ci curiamo di vedere il paesino, ma cominciamo subito la Manly Scenic Walk: 10 km ci separano dalla city, la passeggiata è splendida, divisa in parti easy, medium e hard.. Il paesaggio circostante è meraviglioso e vale la fatica. Vediamo il tipico bush e un sacco di animali, che riusciamo pure a fotografare, come un kookaburra e un’iguana. Arrivati allo split che collega Manly con la city, prendiamo l’autobus e torniamo nel centro di Manly. Facciamo la via principale e arriviamo all’enorme spiaggia dei surfisti: c’è pieno di gente strana e la spiaggia ci piace molto meno di Bondi. Mangiamo un gelato e torniamo a Sydney con il ferry e una vista stupenda su Opera House e Harbour Bridge al tramonto. Alla sera ci rechiamo di nuovo a mangiare a Darling Harbour in un ristorantino (Meat and Wine), che avevamo visto la sera prima e ci ispirava molto, ma è talmente gettonato, che dobbiamo aspettare! Comunque, alla fine l’attesa è stata ripagata da uno buonissimo spiedino di carne e verdure e da un bel piatto di patate… una delle cene migliori fatte in terra australiana! Alla fine, torniamo distrutti in albergo e crolliamo!
Sabato 30/09/06 Partenza dall’aeroporto di Sydney (sbagliando subito il terminal…). Dobbiamo anche imbarcare il mio inseparabile bagaglio a mano, perché, avendo visto che non veniva mai pesato, era stato caricato un po’ più del previsto e superava abbondantemente i 7 kg consentiti.. Finalmente comunque abbiamo 2 posti vicini al finestrino e possiamo goderci proprio una bella vista! Arrivati a Melbourne, ci rechiamo alla Herz a ritirare la macchina e, dopo aver sbrigato tutte formalità e pagato da una macchinetta con carta di credito, non senza difficoltà, un city pass per attraversare il city link di Melbourne, arriviamo, dopo aver preso diverse volte la strada sbagliata, al nostro albergo, il Mercure. Posati i bagagli, riprendiamo subito la macchina, una bella Toyota Camry con cambio automatico, e ci dirigiamo verso Philipp Island. L’impatto con la guida a sinistra è abbastanza strano all’inizio, in quanto Roby sembra proprio aver preso alla lettera la parola ‘guida a sinistra’ e la tiene decisamente un po’ troppo…Insomma…Fa un po’ di peli…Avevamo già guidato sulla sinistra in Inghilterra ed Irlanda, ma con il nostro camper e quindi con il volante e il cambio dalla parte ‘giusta’, così, invece, la cosa è un po’ più complicata, considerando che anche frecce e tergicristallo sono al contrario, tanto che ogni volta che dobbiamo mettere la freccia, se sovrapensiero, azioniamo il tergicristallo! Comunque, superati i primi attimi di difficoltà, ci si abitua subito e fa anche molto comodo la macchina con il cambio automatico… Arrivati a Philipp Island, visitiamo subito il circuito di formula 1, che, vicino, ha una pista di go-kart enorme, dove Roby fa un giro. La cosa più straordinaria è l’ambiente in cui le piste sono inserite: totalmente in mezzo al verde in un ambiente incontaminato! Successivamente andiamo a vedere The Nobbies, delle rocce, dove nidificano i gabbiani, in mezzo al mare e, poco più in là, ci sono le Seal Rocks, ma di fochine neanche l’ombra! Percorriamo tutto il sentiero dei The Nobbies e l’atmosfera è fantastica: il sole che sta piano piano tramontando sul mare, le onde, gli spruzzi, il vento, il verso dei gabbiani… fa solo tanto freddo! A questo punto, ci dirigiamo alla Penguins Parade e insieme a tantissime altre persone ed ad un freddo cane, ci sediamo ad osservare il mare ed il tramonto: ed infine, eccoli! I pinguini! Arrivano alle 18.45, li guardiamo raggiungere la spiaggia, mettersi tutti in fila, procedere in avanti ed indietro, come appunto se facessero una parata e poi li seguiamo mentre si infilano nella vegetazione e nelle loro tane! Sono carinissimi! Purtroppo, è assolutamente vietato far loro fotografie, ma non li dimenticheremo mai ugualmente! Stanchi e infreddoliti, rientriamo in albergo alle 10.30.
Domenica 01/10/06 Facciamo colazione a Melbourne da McDonald’s (abbiamo veramente toccato il fondo più volte in questo viaggio!) con caffè e muffins. Facciamo un piccolo giro per il centro della città, compriamo una bella maglietta per Roby e ripartiamo con la macchina verso Geelong sulla M1 per iniziare la Great Ocean Road, a detta di molti, ‘la strada più bella del mondo’. Ci fermiamo poco sotto questa cittadina, dove ci sono due spiagge grandissime, una più riparata dal vento frequentata da famiglie, che, essendo domenica, si accingono a fare il loro barbeque vicino al mare, nelle griglie pubbliche, e una più aperta piena di surfisti! Incantati dal mare e dalle evoluzioni dei surfisti, lasciamo questa bella spiaggia a malincuore, ma ci dirigiamo verso un’altra, Bells Beach, dove c’è un famoso Point Break del campionato del mondo di surf e anche qui ci fermiamo a guardare le onde, l’oceano e i surfisti. Ad Anglesea, mangiamo fish and chips di squalo: che buono!!! Proseguiamo verso Lorne, dove abbiamo l’albergo Comfort Inn prenotato e scopriamo che è una specie di motel, costituito da tanti mini appartamenti con cucina, tutti arredati in modo molto moderno. Visitiamo ancora le Eskrine Falls, a circa 6 km da Lorne, ma inizia a piovere, così torniamo in albergo e alla sera mangiamo in un ristorante greco consigliato dalla Lonely Planet, Kostas: io calamari grigliati su insalata greca, Roby, spedini di pesce su lenticchie…Abbinamenti un po’ strani, come sempre qui in Australia, ma usciamo soddisfatti! Lunedì 02/10/06 Colazione a Lorne in una panetteria, dove chiacchieriamo con la ragazza che ci serve, che ci dice di avere la nonna italiana e mangiamo il muffin più buono di tutto il viaggio e ci accingiamo ad affrontare una delle giornate più belle della nostra luna di miele! Riprendiamo la Great Ocean Road e ci fermiamo ad Apollo Bay, dove facciamo un piccolo giro sulla grande spiaggia e tra i negozietti. La prossima tappa è il Maits Rainforest Walk, un sentiero circolare di 20 minuti nella foresta pluviale: una bella esperienza! Raggiungiamo Cape Otway, dove visitiamo il bel faro, sulla cui sommità ci godiamo il panorama che questa splendida giornata aiuta a vedere! Tornando indietro, vediamo i primi koala! Sono liberi e stanno appollaiati sui rami degli eucalipti!!Tutti gli automobilisti guidano a testa alta e si fermano a scovare i koala più nascosti!Che belli e che emozione! Arriviamo a Port Campell, dove ci accingiamo a vedere i famosissimi 12 apostoli! Il panorama, le falesie a picco sul mare, i colori delle rocce, del cielo e del mare si mescolano tra loro e creano un qualcosa di maestoso, imponente, magico e che lascia letteralmente a bocca aperta! Così tante scogliere e formazioni naturali erose dal mare di una così grande imponenza non le avevamo mai viste! Che bello!! Percorriamo vari sentieri del Port Campell National Park, vediamo grandi archi, ponti non più esistenti, grotte ed arrivano le 18 come niente… peccato che dobbiamo ancora percorrere 200 km per arrivare a Mount Gambier e il sole va giù… guidare col buio in Australia non è una delle esperienze più belle che si possano fare… le strade sono deserte e c’è il pericolo di investire canguri e animali vari… Finalmente giungiamo a Mount Gambier, al Quality Inn, un albergo motel, che ha le stanze che si chiamano come gli stati americani… no comment… Alla sera, attacchiamo la telecamera alla tv e ci vediamo la prima ora del nostro filmino fatto in viaggio.
Martedì 03/10/06 Dopo aver fatto una lavatrice ed usato la famosa asciugatrice, ci dirigiamo a fare colazione ancora una volta al McDonald’s, dove gustiamo il nostro buon muffin quotidiano! Partiamo alla volta del Coroong National Park, dove entriamo, percorrendo una strada sterrata.. Ci troviamo in un ambiente fantastico: lagune salate, dune di sabbia, dingoes e lucertole strane.. Siamo totalmente soli e qui, forse per la prima volta, percepiamo la grandezza del continente australiano! Senza cartina ed alcuna indicazione dopo aver percorso 30 km all’interno, del parco, torniamo indietro e riprendiamo la strada per Adelaide. Mangiamo in una roadhouse un hamburger non proprio buono e ci dirigiamo verso Murray Bridge, dove non ci fermiamo. Arriviamo ad Adelaide e con grande sorpresa, troviamo alla prima il nostro albergo, il Chifley, molto bello e riportiamo la macchina all’aeroporto. Senza intoppi, prendiamo un taxi per tornare indietro e alla sera mangiamo in Gouger Street, la strada con la maggior concentrazione di ristoranti della città. Mangiamo al Paul’s Restaurant molto bene: grigliata di pesce per me e filetto di barramundi per Roby. Adelaide non ci fa molto una buona impressione… alle 7 di sera per strada non c’è nessuno e le vie sono tutte uguali…Mah… Che strana città! Mercoledì 04/10/06 Colazione in hotel e attesa per il primo dei 2 tour guidati del viaggio… tornassimo indietro non ne faremmo nessuno dei 2! Sicuramente terremo la macchina e raggiungeremmo Kangaroo Island con il traghetto. Comunque, andiamo con ordine. Siamo in attesa di qualcuno che ci porti all’aeroporto per prendere il volo per Kangaroo; sul nostro vaucher, c’è scritto 7.05, ma nessuno arriva… alla fine, dopo che la ragazza della reception telefona alla compagnia con cui era stato prenotato il tour, scopriamo che l’ora del nostro vaucher era sbagliata e l’appuntamento era alle 7.50! Arriva finalmente una macchina con sopra una coppia di italiani, lei di Bologna, lui di Napoli, molto simpatici, con cui vediamo di fare l’imbarco per il volo.. L’aereo è piccolissimo… la partenza e il volo in sé non sono terribili, ma l’atterraggio… prendiamo 2 vuoti d’aria e un po’ di turbolenza… che patimento!Alla fine, atterriamo sani e salvi, ma anche qui, un altro piccolo inconveniente… tutti vengono subito recuperati dai ranger, tranne noi… rimaniamo soli all’aeroporto e nessuno viene a prenderci! mah?!?!? Dopo circa 20 minuti, arriva un signore che pronuncia i nostri cognomi, ci spiega che c’è stato qualche problema e ci porta al nostro albergo, il Seafront Ozone Hotel. Alle 11, il nostro tour comincia… e qui, un’altra sorpresa… tutti gli italiani che avevamo visto all’aeroporto venivano fatti salire su jeep da 6 posti da ranger giovani e scattanti…A noi viene a prendere un pullman con il gerontocomio sopra!!!! I più giovani eravamo noi…Ahhhh!!!! Molto ‘turisticamente’ veniamo portati a vedere prima come le api della Liguria (ebbene sì, il destino vuole che, per noi di Genova, ci siano le api liguri in Australia!) producano il miele, poi a mangiare fish and chips, infine nel Parndana Wildlife Park, dove possiamo accarezzare i koala, dare da mangiare ai canguri, vedere un wombat dormire e persino tenere in braccio un baby kangaroo! Questa parte del tour è bella, non ci possiamo lamentare! Veniamo portati a Seal Bay, dove, rispetto a coloro che non fanno parte di tour, possiamo scendere sulla spiaggia e vedere a pochi metri foche dormire, giocare, essere disturbate dai loro piccoli! Infine, andiamo ancora a vedere i pellicani, che vengono nutriti da un simpatico signore e ingurgitano pesce dal loro enorme becco, dove rimane incastrato prendendo forme strane! La cena è triste.. Tutto è chiuso, in albergo c’è una coda pazzesca e ci riduciamo a mangiare un pacchetto di patatine schifose e un kit kat… Ma la giornata non è ancora finita! Alle 20.30, ci aspetta la parata dei pinguini! In silenzio, al buio e con un freddo pungente, scendiamo sulla spiaggia ad osservare con una luce ad infrarossi tantissimi pinguini che stanno nelle loro tane e fanno i loro inconfondibili versi per chiamare la loro compagna, o camminare indisturbati tra i sassi! Proprio una bella esperienza! Giovedì 05/10/06 Il secondo giorno di tour ‘gerontocomio’ prevede: una visita ad una distilleria di olio di eucalipto, interessante, dove compriamo un po’ di miele e caramelle, seguita subito dal pranzo (pessimo!) in un campeggio, dove però abbiamo la possibilità di vedere degli altri koala e wallabies liberi. Passiamo a vedere le bellissime Remarkable Rocks: delle formazioni di granito erose dal vento che hanno preso delle forme stranissime! Sarà la giornata meravigliosa, saranno queste strane rocce, sarà che in mare scorgiamo persino 5 delfini, ma questo posto ci pare splendido! Visitiamo ancora The Admiral’s Arch, un arco naturale scavato dal mare, vicino ad una colonia di leoni marini. Anche questo, tra mare, vento, sole, diventa un posto magico! Infine, il tour si conclude con una visita ad un caseificio, interessante solo per il buonissimo formaggio di pecora che ci sbaffiamo avidamente!!! Si torna all’aeroporto, dove prendiamo il volo di ritorno per Adelaide e passiamo un’altra notte al Chifley Hotel, dove consumiamo anche una cena discreta a base di pollo tangy e pudding.
Venerdì 06/10/06 Volo da Adeliade ad Alice Springs e da lì coincidenza per Ayers Rock. Ritiro della macchina, una Toyota Corolla coi finestrini manuali! Arriviamo al nostro albergo, il Lost Camel e subito ci precipitiamo all’interno del Parco di Uluru per vedere i Monti Olgas e Uluru stesso. Quando Uluru si staglia davanti a noi è maestoso ed imponente! Che spettacolo!! Prima comunque di dedicarci al monolito, andiamo verso i Monti Olgas, formazioni tondeggianti, detti Kata Tjiuta, ‘tante teste’, in lingua aborigena. Anch’esse, come Uluru, sono sacre per gli Aborigeni. Prima vediamo gli Olgas nella loro interezza da un lookout, poi percorriamo la breve passeggiata di 2 km, che permette di addentrarsi un po’ tra le formazioni! Siamo costretti a mettere le retine per ripararci dalle odiosissime mosche, che ronzano intorno alle nostre bocche e sulle nostre facce! Il caldo si fa sentire: siamo sopra i 40°C! Dopo gli Olgas, andiamo sotto Ayers Rock, vediamo parecchia gente che fa la scalata (in quanto le condizioni metereologiche sembrano ottimali), ma noi ci rifiutiamo. In fondo siamo in terra aborigena, i suoi abitanti ci chiedono di non salire sulla loro montagna sacra e a noi sembra giusto rispettare quanto da loro chiesto, troviamo anzi assurdo che le autorità australiane permettano ancora questa cosa. Così, preferiamo effettuare parte della Base Walk, la passeggiata di 10 km che percorre il perimetro di Uluru, ma non riusciamo a farla tutta, in quanto, si sta avvicinando il tramonto e per nessuna ragione al mondo, vogliamo perderci lo spettacolo del sole che si spegne e permette ad Uluru di cambiare colore. Ci dirigiamo così verso il Sunset Point, dove macchine con persone che provengono da tutto il mondo si riuniscono ad osservare questo immenso spettacolo! Sarà una sensazione che non dimenticheremo mai! Vedere il cielo cambiare colori, la luna piena e Uluru che da arancio diventa sempre più scuro… ancora oggi ho i brividi a pensarci! Torniamo in albergo e consumiamo una cena pessima al Gekco’s Bar… ma domani ci aspetta l’alba… Sabato 07/10/06 Ci svegliamo alle 5.15, pronti per vedere l’alba davanti ad Uluru. La Lonely Planet ci assicurava che questo era una spettacolo molto meno frequentato del tramonto, ma non è assolutamente vero! anche qui c’è un sacco di gente, che attende il sorgere del sole! Uluru questa volta si colora di rosa e si accende di luce piano piano…Che bello!!! L’unica pecca, come dice un mio caro amico, è che il monolito non sta totalmente nella macchina fotografica dal Surise Point! Partiamo con la macchina alla volta del Kings Canyon, ci aspettano 300 km da percorrere nel deserto! Bella esperienza! La strada scorre veloce, sempre dritta, incontriamo poco macchine, diversi camper e qualche road train, ci fermiamo alla Kings Creek Station, una stazione di benzina, dove è possibile effettuate voli in elicottero, andare sui quadd, cavalcare un cammello e logicamente, come tutte le stazioni, dormire! Arriviamo comunque al Kings Canyon Resort, l’unica possibilità di pernottamento al Kings Canyon, costituito da motel e campeggio e, posati i bagagli, andiamo subito alla volta del canyon! Decidiamo di fare la Kings Canyon Walk, una camminata che permette di osservare il Canyon nella sua interezza e di passare dalle sue pendici alla profondità del Garden of Eden, una gola ricca di vegetazione e di vita, in netto contrasto con il brullo e arido paesaggio circostante! Prima di partire, cartelli sconsigliano di effettuare la camminata se non si hanno le dovute scorte d’acqua, scarpe adatte, occhiali da soli, crema solare e cappello per ripararsi e consigliano di vedere il termometro posizionato all’ombra sotto un tipico cappello australiano (segna 39°C!). Sempre gli stessi cartelli recitano ‘Don’t risk your life! Are you fit enough?’. Noi riteniamo di essere ‘fit enough’ e di essere ben equipaggiati, l’unica cosa che ci spaventa è il tempo: sono previste 4-4.30 di cammino e sono le 15.30…Abbiamo paura di essere colti dal buio, ma tentiamo lo stesso. Dopo una prima parte parecchio ripida, il sentiero è tutto in costa e permette di osservare dei panorami mozzafiato! Il Kings Canyon sarà la cosa che Roby riterrà essere la più bella di tutto il viaggio (io non so scegliere!)!! Comunque, pur fermandoci a fare foto e riprese, impieghiamo solo 2 ore a fare tutta la passeggiata, peraltro molto ben segnalata e torniamo molto soddisfatti della scelta alla macchina! Tornati al resort, osserviamo il tramonto sul canyon e mangiamo al BBQ per la prima volta la tanto desiderata carne di canguro! Certo…Avevo nella mia testa le immagini di me, che pochi giorni prima, tenevo il baby kangaroo in braccio, ma la curiosità era tanta e soprattutto ho scoperto che è buonissima! Domenica 08/10/06 Lasciamo il Kings canyon a malincuore e ci dirigiamo verso la Stuart Highway, la strada che attraversa tutta l’Australia e collega Darwin ad Adelaide. Noi ne percorriamo solo un breve tratto, quello da Uluru ad Alice Springs. Ci fermiamo in delle simpatiche roadhouse lungo la via e incontriamo qui diversi aborigeni che sono alla guida di macchine scassate.. L’incontro con gli abitanti originali dell’Australia non è stato facile, soprattutto una volta arrivati ad Alice Springs. Li abbiamo trovati girovagare per la Todd’s Mall e sostare nelle aiuole cittadine, come degli spettri, privati di tutto… spero che presto il governo australiano riesca a trovare delle buone soluzioni per aiutarli e riesca a salvare la loro cultura, avvicinarsi alla quale è molto difficile, ma della quale non si può non rimanere colpiti, a partire da tutti i loro canti e sogni, riprodotti poi in stupendi dipinti.. Ma questo è un argomento troppo grande e profondo, che sicuramente non sono in grado di trattare in maniera adeguata e che quindi preferisco chiudere qui.
Ad Alice Springs i negozi sono tutti chiusi e quindi passiamo un pomeriggio rilassante in albergo a leggere. Alla sera mangiamo un buon risotto alla marinara da Oscar. Riceviamo anche una telefonata che ci annuncia che dobbiamo cambiare volo l’indomani mattina e prenderne uno alle 12 invece che alle 17! Rimango un po’ tutta agitata, sperando di aver capito bene! Una mail poi inviata anche all’albergo e consegnataci alla reception conferma quanto avevo capito! Meno male! Lunedì 09/10/06 Ci alziamo di buon ora e facciamo un po’ di acquisti per le vie di Alice, tra cui un bel dipinto per la nostra casetta e 2 più piccoli per i nostri testimoni di nozze. Ci dirigiamo all’aeroporto, consegniamo la macchina e scopriamo, con grande sorpresa, che per l’inconveniente del cambio di volo, siamo stati spostati in business class! Che meraviglia! Certo che affrontare anche il volo internazionale così non sarebbe male, ma ci accontentiamo di queste poche ore! Arriviamo a Darwin nel primo pomeriggio e andiamo all’Hotel Mirambeena, che ha una bellissima piscina, con tanto di vasca idromassaggio, dove passiamo il pomeriggio! Alla sera, nel centro di Darwin, che scopriamo una città giovane, piena di giovani e di vita, mangiamo in un ristorante italiano, gestito da italiani… quanto sono buone le penne all’arrabbiata! Sapori di casa!
Martedì 10/10/06 Partenza all’alba (6.10) per il secondo e ultimo tour guidato del viaggio (peggio ancora di Kangaroo Island!) alla volta del Kakadu National Park. Cominciamo la visita del parco, che non può descriversi con altre parole, se non unico e particolarissimo, con una crociera sullo Yellow Water, dove vediamo tantissime specie di uccelli e anche tantissimi coccodrilli che nuotano indisturbati o stanno sulla riva con le fauci spalancate! Pranzo a buffet (non male) in un campeggio e nel pomeriggio visita all’arte rupestre aborigena di Noulargie. I disegni, con la tipica pittura a raggi X, che permette quindi di vedere anche l’interno delle persone o animali, a volte, sembrano rappresentare degli extra-terrestri… Pernottiamo all’Aurora Kadadu Resort e concludiamo la serata prima con un bel bagno in piscina e poi con una cena a base di tipiche carni australiane: oltre al canguro, assaggiamo l’emu, il coccodrillo, la salsiccia di cammello.. Tutto molto buono.
Mercoledì 11/10/06 Il secondo giorno di tour prevede la visita al centro culturale Bowali e alle belle pitture di Ubirr, salendo anche sul belvedere. Il pranzo viene consumato alle pendici di Ubirr, dove un ‘giovane’ componente del tour ha pensato bene di sbagliare strada e si è perso, finchè non è stato ritrovato… Il pomeriggio prevede un’interessante crociera sull’East Alligator River, che segna il confine con la Arhlem Land, la terra aborigena, dove vediamo di nuovo un paesaggio stupendo e altri coccodrilli. Ritorno a Darwin in serata, con una sosta a prendere un bicchiere di vino in un altro centro culturale del Kakadu e cena di nuovo nel solito ristorante italiano…Stavolta pizza, un po’ più deludente. Giovedì 12/10/06 Sveglia alle 4 del mattino per prendere il volo alle 6.05 per Cairns. All’arrivo pioggia… prendiamo la macchina dalla Herz: di nuovo, come lungo la Great Ocean Road, una bella Toyoya Camry! Ci dirigiamo prima verso le Barrons Falls, per vedere le quali dobbiamo attraversare un bel sentiero nella foresta pluviale e poi verso Kuranda, dove facciamo diversi giri tra i famosi mercatini. Piove e fa freddo. Entriamo in un piccolo parco, dove ho la possibilità di tenere in braccio un koala! Quanto è morbido e quanto è tenero! Me lo sarei voluto portare via!Mangiamo un buon fish and chips e ci dirigiamo verso Cape Tribulation. La strada è abbastanza tortuosa e continua a piovere. Alla fine, arriviamo al Ferntree Forest Lodge, un insieme di mini-appartementi a due piani tutti indipendenti, completamente immersi nella foresta pluviale…Stupendo! Essendo tardo pomeriggio, ci dirigiamo in un piccolo supermercato e compriamo per la sera i famosi noodles liofilizzati! Roby era tutto il viaggio che, vedendoli ai supermercati, voleva assaggiarli e alla fine ce l’ha fatta e li ha fatti pure mangiare a me! Non male!!! Ma la domanda sorge spontanea: era fame nera???
Venerdì 13/10/06 Nonostante la pioggia, visitiamo la meravigliosa spiaggia di Cape Tribulation: la foresta pluviale arriva al mare, finalmente vedo le mangrovie e rimaniamo a bocca aperta davanti all’immensità di questi luoghi e di questa natura. Visitiamo anche Myall Beach, ma veniamo colti da acquazzone…Insomma se siamo nella foresta pluviale è normale che piova, no? Alle 13 partiamo per un’escursione che ci siamo prenotati sul posto in 4×4 per attraversare il Bloomfield Track. La jeep è guidata da una simpatica tedesca che ha sposato un australiano e siamo in 6: noi 2, 2 tedeschi e 2 francesi. La pista è molto bella, facciamo qualche guado, vediamo altre spiagge bellissime e le mangrovie in mezzo al mare con l’alta marea, fino a visitare delle bellissime cascate guidati da donne aborigene. Infine picnic in riva al fiume! Proprio una bella esperienza! Alla sera, ceniamo al DragonFly Restaurant, dopo aver avuto un incontro non tanto piacevole con un ragno enorme, che passeggiava indisturbato sulla nostra auto..
Sabato 14/10/06 Sveglia di buon ora per riconsegnare la macchina a Cairns entro le 10.30. Siamo all’Holiday Inn, come a Sydney, e passiamo la giornata a passeggiare per l’animatissima Cairns… non siamo più abituati a tutta questa gente, a tutti questi negozi e centro commerciali! Ma Cairns ci piace, è la capitale del Queensland, il Sunshine State ed è bella l’atmosfera che ci si respira! Stiamo poi un po’ in piscina e andiamo persino nella palestra dell’hotel, dopo che Roby si è pesato su una bilancia pubblica…Io non ho avuto il coraggio!! Alla sera mangiamo al Red Ocre, carne di canguro per me ed emù per Roby.
Domenica 15/10/06 fino a Mercoledì 18/10/06 Ed eccoci all’ultima parte del nostro fantastico viaggio: 4 giorni nell’ozio più completo a Green Island, l’isola della barriera corallina più vicina a Cairns e raggiungibile con 40 minuti di aliscafo.
Come già sapevamo, proprio per la sua vicinanza, l’isola è meta di escursioni giornaliere da parte di un innumerevole quantità di giapponesi, ma l’albergo è bellissimo, l’acqua altrettanto, possiamo fare snorkelling quanto vogliamo e poi i turisti alle 4 del pomeriggio se ne vanno e trasformano l’isola, che è anche riserva marina, in un vero paradiso, dove è possibile osservare tramonti indimenticabili. Nel corso dei giorni, stringiamo amicizia con altre coppie di italiani in viaggio di nozze e alla fine, facciamo così un bel gruppo, che decidiamo di mangiare tutti insieme alla sera, tanto che quelli dell’hotel, abituati a coppiette romantiche, rimangono molto stupiti dalla nostra richiesta di poter unire più tavoli insieme e dal nostro cameratismo, ma ci accontentano.
Giovedì 19/10/06 – Venerdi 20/10/06 Alle 9, con il primo traghetto, lasciamo l’isola e raggiungiamo Cairns e il suo aeroporto. Da qui inizia il nostro lungo viaggio di ritorno, passando prima per Darwin, poi per Singapore, Francoforte e finalmente venerdì mattina alle 9.45 arriviamo a Milano, dove trovo i miei genitori ad abbracciarci! Se devo fare un bilancio di questo viaggio, non posso dire altro che non lo dimenticheremo mai, perché non avremmo potuto scegliere una meta più adatta per rendere indimenticabile il nostro viaggio di nozze: la varietà di ambienti, di climi, di paesaggi e la grande diversità ed immensità degli spazi è la cosa che personalmente mi ha colpito di più di questo grande paese, che poi è anche un continente… la grande metropoli Sydney, l’”europea” great ocean road, il Red Center con Uluru e i suoi colori, lo straordinario ambiente del kakadu, la foresta pluviale, la barriera corallina, tutto ha un qualcosa di magico e bellissimo che lo rende degno di essere ricordato…Insomma, abbiamo solo una promessa: tra 25 anni, Perth, il deserto dei pinnacoli, Monky Mia, Fraser Island, le Whitsundays, Brisbane, la Barossa Valley, le Blue Mountains ci aspettano…Noi ci crediamo… Davvero, eh!!! ValeeRoby valentinaratto@tin.It