Whale Watching alle Vesteralen
1995 – Antefatto
Navigando nel Mare di Barents, a nord della Norvegia, una passeggera scruta le onde con il binocolo. Incuriosito, osservo anch’io e scorgo una pinna. “Was it a whale?” chiedo - “yes, it’s full of whales around!”. Entro nel ristorante della nave annunciando “balene a tribordo” e comincio a pensare che prima o poi...
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1995 – Antefatto Navigando nel Mare di Barents, a nord della Norvegia, una passeggera scruta le onde con il binocolo. Incuriosito, osservo anch’io e scorgo una pinna. “Was it a whale?” chiedo – “yes, it’s full of whales around!”. Entro nel ristorante della nave annunciando “balene a tribordo” e comincio a pensare che prima o poi queste balene bisognerà andarle a vederle per bene. 1996 – Isole Vesteralen Per il nostro secondo viaggio in Norvegia abbiamo previsto un’accurata visita delle isole Lofoten e Vesteralen, appena sfiorate nella crociera dell’anno precedente lungo la costa con l’Hurtigruten. La prima tappa è ad Andenes (isola di Andoya) per l’incontro con le balene! 08/08 – La mattina ci presentiamo allo HVALSENTER, sede dell’associazione di naturalisti che dal 1987 studia le balene ed accompagna i turisti al loro avvistamento. Oggi le uscite in mare sono sospese per nebbia. Visitiamo il piccolo museo dedicato ai cetacei e ci rallegriamo di avere destinato a questa meta più giorni; infatti chi è arrivato fin qui nell’affannosa corsa verso Capo Nord, se non può fermarsi un giorno in più resterà senza balene… 09/09 – Tempo splendido e mare calmo. Briefing di presentazione, poi imbarco sulla ex-baleniera REINE, che in un’ora ci porta sul luogo del whale watching: un canyon sottomarino profondo 800 m. Dove i capodogli si immergono per nutrirsi di calamari. Si tratta di maschi adulti, che migrano qui in estate dai mari tropicali, lasciando femmine e piccoli a latitudini inferiori. Dopo un primo avvistamento da lontano, il comandante si porta più vicino al luogo di emersione, senza tuttavia mai adottare comportamenti che possano disturbarli. Gli avvistamenti si susseguono ad intervalli di circa 20 minuti, con i capodogli che stanno in superficie anche 10-15 minuti, si lasciano avvicinare, respirano, soffiano (un solo soffio laterale sinistro li distingue dagli altri cetacei), poi inarcano il dorso, alzano la grande coda e si inabissano silenziosi… spettacolo mitico, che non manca di strappare applausi e grida di entusiasmo. I naturalisti a bordo sono prodighi di spiegazioni (in 5 lingue) e si mostrano entusiasti delle ottime condizioni di avvistamento: un ricercatore italiano, ad Andenes da 7 anni, non aveva mai avuto una giornata di tempo così buono e balene così vicine… in effetti, dopo aver fotografato col teleobiettivo 500mm, passo allo zoom 100-300mm; quando mi rendo conto che il soggetto non entra più nell’inquadratura neanche con la focale a 100mm, stacco finalmente l’occhio dal mirino e mi rendo conto di quanto sia grande e vicina la balena! 10/08 – Escursione in barca a Bleiksoya, isolotto dove nidificano gli uccelli marini: avvistamento di puffin in quantità, gabbiani tridattili e una coppia di aquile di mare (Haavorn in norvegese); e per non farci mancare niente, altra uscita in gommone per incontrare le foche grigie. Prima di lasciare Andenes assisteremo anche ad una conferenza sull’osservazione delle orche nel Tysfjord e daremo inizio alla nostra collezione di gadget balenieri: poster, magliette, felpe e diplomi di adesione al “Royal International Whale Safari Club”. Questa prima esperienza di whale watching ci ha lasciato sensazioni indelebili, legate anche all’esclusività dell’incontro con l’unico animale che non troverai mai in uno zoo… [se volete approfondire il tema del whale watching scrivetemi o cercate le puntate successive che conto di pubblicare prossimamente sotto: portogallo (azzorre), nuova caledonia, madagascar, comore (mayotte) ed italia (liguria)]