West Cost 2008: viaggio on the road in 15 giorni
Prima di partire mi sono documentata molto e i racconti di Turisti per caso sono stati davvero molto utili, in ognuno di essi ho trovato dei suggerimenti importanti e che si sono rivelati fondamentali.
Per questo motivo, durante il viaggio, ho pensato che al nostro rientro mi sarei data da fare per scrivere qualche consiglio.
Spero che il mio racconto possa essere utile a qualcuno di voi! Partecipanti al viaggio: io (Manuela) e mio marito Stefano.
Durata: 15 giorni Costo: circa 5000 € totali (davvero tutto incluso, compresi i regalini da portare a casa) Km fatti: 4000.
Noi siamo stati negli Stati Uniti dal 29 giugno al 14 luglio 2008 (2 settimane di vacanza).
Una prima considerazione che mi sento di fare è la seguente: organizzate il viaggio considerando i giorni che avete a disposizione e che tipo di vacanza volete fare.
Il West Coast è davvero immenso, le strade sono lunghissime e, per quanto sia piacevole e divertente guidare, i chilometri da fare non sono pochi.
C’è chi desidera percorrere la costa della California e rilassarsi lungo le spiagge e visitare Los Angeles, chi invece, ama visitare il più possibile i Grandi Parchi e le riserve Navajo e quindi arriva fino a Mesa Verde o addirittura fino a Flastagg. C’è chi, invece, ama fare trekking e quindi si ferma più giorni in un parco per poterlo visitare a fondo e fare delle belle passeggiate, magari anche a cavallo. Non c’è che dire, il territorio americano è vastissimo e quindi c’è n’è per tutti i gusti.
Per questo è molto importante capire quello che davvero si vuol visitare e per quanto tempo.
Noi avevamo due settimane di ferie e quindi dovevamo considerare di fare degli spostamenti che fossero realizzabile nei giorni a disposizione.
Con il senno di poi, non cambierei nulla, devo dire che siamo rimasti molto soddisfatti del nostro viaggio e della nostra organizzazione.
Inoltre non eravamo interessati alla costa della California, ne’ a Los Angeles (che a quanto abbiamo sentito non è un granché), ma volevamo concentrarci sui principali Parchi naturali.
Ecco cosa non farò in questo racconto: 1) non mi soffermerò sulle strade, sui percorsi da fare…Se c’è una grande qualità degli americani è la loro capacità organizzativa e le indicazioni stradali sono perfette. Al momento del noleggio della macchina non prendete il navigatore satellitare: è un costo aggiuntivo inutile, non vi servirà mai. In America le indicazioni sono precise e non è possibile sbagliare…Nemmeno per una come me che ha davvero poco senso dell’orientamento! 2) Non vi consiglierò dei voli specifici…Noi abbiamo volato con American Airlines da Milano Malpensa a San Francisco con scalo a NY. Il ritorno uguale, ma siamo partiti da Las Vegas. Che tipo di compagnia usare, se fare scalo in Europa o in America…Vedete voi, penso che ogni soluzione sia valida. Munitevi di santa pazienza perché il volo fino a San Francisco è lunghino e cercate di prenotare il prima possibile i voli perché prima lo fate, più risparmiate.
Gli alberghi li abbiamo prenotati dall’Italia via internet e ci siamo trovati molto bene. Le uniche due notti che abbiamo lasciato senza prenotare sono stare le ultime due.
La scelta di prenotare gli alberghi è stata ottima perché ci ha permesso di arrivare anche verso sera nei posti, ma con la certezza di avere un letto e una doccia che ci attendevano. E in un viaggio itinerante sono importantissimi.
Il nostro itinerario è stato così strutturato: 4 notti a San Francisco. Pernottamento presso “Marina Motel” 2 notti a Mariposa per visitare lo Yosemite e una parte del parco delle Sequoie. Pernottamento presso “River Rock Inn” (unico motel che mi sento di non consigliare) 1 notte a Ridgecrest per attraversare la Death Valley. Pernottamento presso “Vagabond Inn” 1 notte a Las Vegas. Pernottamento presso “Excalibur hotel Casinò” 1 notte a Tropic per visitare il Bryce Canyon. Pernoattamento presso “Americans Best Value Inn and Suites” 1 notte a Page per visitare l’Antelope Canyon. Pernoattamento presso “Budget Host Inn” 1 notte alla Monument Valley. Pernottamento presso l’Holiday Inn di Kayenta.
1 notte a Tusayan per visitare il Grand Canyon. Pernottamento presso “Canyon Plaza Quality Inn”.
1 notte verso Las Vegas (vi spiegherò più avanti!) 1 notte a Las Vegas per ripartire il giorno dopo verso Milano. Pernottamento presso “Sahara”.
San Francisco è davvero molto bella e si visita a piedi (o con la cable car) senza problemi. Vi consiglio di portarvi qualcosa di pesante perché, anche d’estate, è una città freddina e nebbiosa e una giacca pesante è quello che occorre per evitare di congelare.
Vivetevi questa città, passeggiando, facendo shopping e andando nei tipici locali per la colazione…Sono davvero strepitosi! Una zona molto bella dove alloggiare è Lombard street/Cestnut street: è una zona residenziale, tranquilla, servita da diversi ristoranti, locali ed è servita dai mezzi pubblici che collegano a Union Square. Vi sconsiglio di andare in Market street perché la zona è bruttina e rientrare la sera non è il massimo.
Se vi interessa andare ad Alcatraz, beh allora prenotatate dall’Italia. Quando degli amici me lo avevano consigliato pensavo fossero esagerati…E, invece, è la pura verità! C’è sempre pieno e d’estate bisogna aspettare almeno una settimana. Per stare più tranquilli prenotate dall’Italia dal sito online: http://www.Alcatrazcruises.Com/ A San Francisco ritirerete l’auto: mi raccomando, basta una economy perché da loro è tutto grande. Lasciate stare il navigatore satellitare, come ho scritto prima è una spesa superflua.
Prima di partire, però, vi dò un consiglio che ho trovato davvero intelligente: andate in uno dei tanti supermercati e comprate uno di quei frigoriferi di polistirolo…Costano meno di 5 dollari e sono un aiuto immenso.
In sostanza si tratta di un contenitore con il coperchio in polistirolo, lo riempite di ghiaccio (NB: il ghiaccio può essere acquistato nei supermercati o nei distributori di benzina; molto spesso viene dato gratuitamente anche nei motel) e vi dura tutta la giornata, spesso anche di notte resiste. In questo modo potete conservare acqua, frutta, yogurt, panini…Insomma tutto quello che vi occorre per la sopravvivenza e che ha bisogno di essere conservato al fresco. Vedrete che è un’ottima idea, anche perché viaggiando in auto non vi pesa e così avrete sempre tutto quello che vi occorre a portata di mano.
Una nota molto importante mi sento di farla, prima di iniziare a parlare dei parchi. Tutti i racconti di viaggio che avevo letto consigliavano di fare la tessera annuale dei parchi (costo: 80$): in questo modo si risparmiava. Fate attenzione a questa tessera perché è valida solo per i National Park (NP). Questa zona degli Stati Uniti è formata da parchi americani detti appunto NP e da Riserve Indiane. Le riserve indiane non sono comprese nel pass e quindi vanno pagate a parte. Per chiarezza, come riserve indiane si intende: Antilope Canyon, Monument Valley, Grand Canyon, Mesa Verde…I NP sono, ad esempio, lo Yosemite, il Bryce Canyon, la Death Valley… In sostanza per andare alla pari bisognerebbe visitare almeno 4 NP.
Vi dico questo perché è una di quelle informazioni solitamente poco chiare e se una persona non ha intenzione di visitare tanti NP, ma è più interessata alle riserve indiane, non vale la pena fare il pass. Quindi fate bene le vostre valutazioni! Lasciata San Francisco ci siamo diretti allo Yosemite Park, alloggiando a Mariposa.
Mariposa è un villaggio grazioso, ed è la zona abitata più vicina al Parco. Tenete presente, però, che lungo la strada che da Mariposa conduce allo Yosemite ci sono altri motel. Lo Yosemite è sicuramente molto bello, ma non c’è da strapparsi i capelli…Con questo intendo dire che ricorda tranquillamente le nostre Dolomiti e, vedendolo, non scopriamo un paesaggio nuovo, ma qualcosa di già conosciuto. E’ il parco degli orsi (noi non li abbiamo visti), delle cascate, degli alberi, ed è molto bello. Vale la pena vederlo perché completa tutti i parchi, ma io non mi fermerei molto tempo…Una giornata basta, a meno che non vogliate fare delle vere proprie escursioni, trekking e quindi vi conviene calcolare qualche giorno in più. Dopo lo Yosemite abbiamo attraversato una parte dello Sequoia NP per dirigersi a Ridgecrest dove abbiamo alloggiato e ci siamo rifocillati.
Il giorno dopo siamo partiti per la Death valley. Anche in questo caso avevamo sentito discorsi spaventosi sul caldo della DV, tipo: non uscire dall’auto perché si sta male o attenzione all’auto… Io vi posso dire che c’è sicuramente caldo, ma è un caldo secco, quindi sopportabilissimo e non così devastante. Ovviamente ci sono degli accorgimenti importanti da tenere presente: andate la mattina sul presto, in modo tale da evitare le ore più soffocanti; portate con voi acqua (anche in questo caso il mitico frigo di polistirolo è utilissimo), copritevi la testa con un cappello o simili e spegnete l’aria condizionata dell’auto. So che può sembrare una cosa assurda, ma in questo modo evitate di surriscaldare il motore dell’auto e voi evitate di passare dal fresco dell’abitacolo al caldo dell’esterno.
In tutti i casi sappiate che lungo la DV ci sono diversi punti dove è possibile prendere acqua per il radiatore dell’auto e sulla mappa della DV che vi consegnano è segnato tutto.
Quindi state tranquilli e godetevi lo spettacolo mozzafiato! Attraversata la Death Valley ci siamo fermati a dormire a Las Vegas. Assolutamente una tappa da non perdere. In mezzo al deserto sorge questa città folle…Dalle mille trasgressioni.
Anche in questo caso, come in tutto il mio racconto, non voglio dirvi quello che troverete, non voglio stare a descrivere quello che dovete visitare…Lascio a voi il giudizio…Considerate, però, di camminare, camminare e di vivervela! A Las Vegas abbiamo fatto solo una notte perché ci siamo ripassati al ritorno…Direi che due notti bastano, anche perché di giorno non c’è molto da vedere…A meno che voi non vogliate giocare al casinò…Allora potete farlo senza sosta.
Da Las Vegas e quindi dal set di “Proposta indecente” siamo giunti al set di “L’uomo che sussurrava ai cavalli” (purtroppo non ho mai incontrato Robert Redfort!)…Che dire? Questa zona è stupenda! Immaginatevi delle praterie, dei ranch con i cowboy, le case come quelle dei film, le montagne e il rosso delle rocce…Avessi saputo che questa zona era così, forse mi sarei organizzata per starci anche due notti e magari…Tutta la vita! Ma ovviamente questo è un giudizio personalissimo che dipende dal fatto che amo i cavalli e i ranch! Noi abbiamo saltato lo Zion Park (tenete conto che per godersi i parchi e per non vedere l’impossibile, vedendo tutto male e di fretta, qualcosa deve saltare) e ci siamo subito diretti al Bryce.
Se riuscite, organizzate il vostro viaggio in modo tale da essere in questi parchi verso il tramonto: la luce è strabiliante e le rocce assumono dei colori indescrivibili…Ne vale la pena. Siamo entrati al parco verso le 17. I NP sono organizzatissimi: è possibile percorrerli in auto e ci sono delle soste ben attrezzate con i punti panoramici. Vi accorgerete che è tutto molto pulito, molto ordinato, non ci sono panchine divelte, ne’ scritte che rovinano le cose. Si gira benissimo.
La vista del Bryce è stata commovente, è uno spettacolo meraviglioso e vi assicuro che vale davvero tutto il viaggio. Solo questo parco vi ripaga il viaggio. Non potete saltarlo.
Il giorno dopo siamo ritornati e abbiamo concluso il giro di mattina, vedendo altre zone del parco con una luce molto diversa.
Dal Bryce Canyon…Giù verso Page. Noi abbiamo alloggiato proprio a Page (fate una sosta alla diga) perché da qui partono le escursioni per l’Antelope Canyon.
Una nota importante deve essere fatta a questo punto. Purtroppo in nessun racconto di viaggio, in nessuna guida e da nessun’altra parte abbiamo letto che a Page si poteva vedere l’ansa sempre fotografata e famosa del Grand Canyon (quella fatta a ferro di cavallo, presente?). E così noi non l’abbiamo vista, convinti che quell’ansa fosse proprio a Grand Canyon.
Questa è stata davvero una mancanza. A noi è dispiaciuto molto non vederla, anche perché dalle foto viste, l’acqua del Colorado assume dei colori strepitosi vicino alle rocce rosse. Vi consiglio di farvi indicare dove si torva esattamente. Degli amici, in seguito, ci hanno detto che è vicino alla diga di Page. Mi raccomando, cercate di non perderla.
Come vi accennavo prima Page lo abbiamo usato come base per visitare L’Antelope Canyon. Questo Canyon è davvero poco conosciuto (soprattutto rispetto ad altri), non si può andare da soli, ma bisogna per forza andare in gruppo con il gippone e la guida indiana. Esperienza davvero molto divertente. Le visite sono a diversi orari e vi consiglio di prenotare quella delle 11 perché il sole è nel punto più altro, filtra in mezzo al Canyon e le lamine di roccia assumono dei colori…Che dovete vedere perché non ci sono parole per descriverli. Vi mancherà il fiato. Ve lo assicuro! Da Page, dopo la gita, abbiamo ripreso l’auto e nel pomeriggio siamo andati alla Monument Valley. Siamo arrivati nel tardo pomeriggio e così abbiamo potuto ammirare la Monument al tramonto. E’ bellissima. Avete due possibilità: andare con una guida indiana oppure con la vostra auto. Noi ci siamo voluti divertire e così siamo andati da soli. Guidare tra le rocce immense della Monument, lungo le strade sterrate è stato bellissimo. All’ora del tramonto i colori sono rosso fuoco e la vista è davvero magica.
Il giorno dopo siamo partiti per il Grand Canyon: immenso e maestoso. Se lo desiderate potete organizzare delle gite a piedi o a cavallo che vi permettono di scendere nelle sue gole e di visitarlo stando a stretto contatto con il territorio. Oppure potete fare una gita in elicottero per vedere le anse del Colorado dall’alto (ma credo che il costo sia significativo) o, ancora, potete visitarlo andando con il kayak e attraversando il corso d’acqua. Ma anche la semplice vista dall’alto, passeggiando per i sentieri segnalati è davvero mozzafiato.
La mattina successiva decidiamo di partire per avvicinarci a Las Vegas (il nostro aereo di ritorno partiva proprio da questa città) e di percorrere la famosa Route 66.
La strada che si percorre in macchina è molto piacevole, si guida in modo molto rilassante e lungo questa strada ci sono diversi negozi storici. Sembra di essere all’interno di un film tipo Happy Days: davvero molto divertente e caratteristico.
Terminata la Route 66 decidiamo di fare una tappa per visitare lo Sky Walk. La strada che conduce fino a questa struttura è davvero lunga e molto, molto isolata.
Abbiamo guidato per diversi chilometri, senza incontrare anima viva, ma solo tanti cactus! Non è stato facile nemmeno trovare un posto dove fermarci a dormire. La sera, per fortuna, siamo riusciti a trovare un campeggio molto alla buona che aveva libera una camera con bagno in un prefabbricato e questo ci ha permesso di dormire dopo tanta strada fatta.
La notte ha piovuto tantissimo e grandinato (l’unica volta di brutto tempo). La mattina seguente ci rimettiamo in macchina proprio per andare a visitare lo sky walk. Ingenuamente pensavamo che bastasse arrivare all’ingresso, pagare il biglietto e fare il giro sulla piattaforma di vetro. Invece non è così semplice.
Questo ferro di cavallo a strapiombo sul Colorado fa parte della riserva indiana, gli Hulapai che hanno creato davvero un grande business. All’ingresso è possibile acquistare un biglietto davvero non economico che, però, non è limitato allo sky walk, ma ti obbliga a visitare anche il parco.
Noi, per una serie di ragioni, abbiamo deciso di non portare a termine questa visita.
Se vi interessa fare questa esperienza, che penso debba essere emozionante, pianificatela durante l’organizzazione del vostro viaggio. Tenete presente che è abbastanza distante dal luogo in cui si visita il Grand Canyon e da Las Vegas. Per questo vi consiglio di mettere in conto due notti per questa gita e anche una spesa che per due persone potrebbe aggirarsi intorno ai 100 € (non sono certa, ma se la memoria non mi inganna, dovrebbe essere così). Per qualche informazione in più visitate il sito: http://www.Destinationgrandcanyon.Com/.
Lasciata la riserva indiana, ci rimettiamo in macchina e guidiamo fino a Las Vegas. Eccoci alla nostra ultima notte americana. Cena fuori, qualche passo a piedi e poi a dormire, prima di prendere il volo verso casa.