West Coast 2
12 Agosto Ritiriamo le macchine noleggiate dall’ Italia e subito ci dirigiamo verso il Golden Gate Bridge, simbolo della città. Siamo infatti a Frisco da 3 giorni ma non siamo mai riusciti a vedere il suo simbolo a causa della fittissima nebbia che lo avvolge regolarmente. Neanche passandoci sopra la situazione migliora, ma ne vale comunque la pena perché all’altra estremità del ponte c’è Sausalito, un delizioso paesino di pescatori dove ci facciamo una gran mangiata di pesce.
Nel pomeriggio salutiamo San Francisco e ci dirigiamo verso il Sud ed entriamo di sera a Santa Cruz, cittadina un po’ spoglia (se non per l’enorme luna park sulla spiaggia) e troviamo alloggio al motel Beach inn (carino e abbastanza economico).
13 Agosto Santa Cruz non offre granchè, quindi ci rimettiamo in macchina e ci dirigiamo verso Monterey dove finalmente vediamo il primo sole e i primi raggi di calore per toglierci dalle ossa tutto il freddo patito finora. A pranzo ci fermiamo a Carmel, cittadina gioiello dove ci sono più Lamborghini che Taxi. Qui ogni minimo particolare è curato con precisione e dovizia, le case sono splendide attorniate da viali fioriti e macchine di lusso.
Il pomeriggio ci dirigiamo verso il Big Sur, splendido tratto roccioso di costa con panorami mozzafiato e natura incontaminata che si snoda a Sud della città. Almeno così ce lo avevano descritto perché la maledizione della nebbia (ma in questa zona sembra che sia un po’ una costante) ci impedisce ancora una volta di gustarci il panorama. L’atmosfera è comunque magica, il pomeriggio passa in un attimo e, dopo una sosta a Pfeiffer beach (bellissima spiaggia incontaminata, ingresso 5$ a macchina), per la sera decidiamo di fermarci in un paesino piccolissimo ma caratteristico con Saloon tipo Far West: Cayucos. Pernottiamo al “pittoresco” motel Estero Bay.
14 Agosto Di buon’ora, scartata la visita all’ Hearst Castle (opulenta reggia di un miliardario con visite ad orari prestabiliti), partiamo alla volta di Pismo Beach, carina località balneare con la peculiarità di essere l’unico posto in tutta la California dove si può entrare in macchina sulla spiaggia. Percorrendo un breve tratto sulla sabbia si raggiunge una vera e propria cittadina sulla spiaggia fatta di camper, tende e ogni tipo di veicolo (buggy, quad, moto, jeep) noleggiabile. Dietro la spiaggia sorge una distesa di dune bianchissime battute ininterrottamente da centauri che sgommano convinti.
Nel pomeriggio iniziamo la rotta verso il cuore dell’ America, ci dirigiamo verso Bakersfield e dormiamo al Motel La Quinta di Tehachapi, località famosa per la miriade di pale eoliche che popolano le sue colline.
15 – 17 Agosto Impazienti come non mai ci ributtiamo sulle strade finalmente bollenti ed entriamo nell’arido deserto del Mojave che ci accompagnerà nel Nevada fino a Las Vegas. L’ingresso nella città è una sensazione indimenticabile, uno dei ricordi più vividi che mi ha regalato questo viaggio. Ogni metro di Strip (la via principale) percorso è una meraviglia e uno stupore dato da opere grandiose che nessuna foto potrà spiegare a fondo. Da Parigi, a New York, a Venezia, fino all’antica Roma in poche centinaia di metri, tutto riprodotto fedelmente. Ci sistemiamo al Luxor, ispirato a sfinge e piramidi e subito ci buttiamo nel turbinio di Sin City, la città del peccato. Di giorno il clima è torrido, ma ci si può spostare da albergo ad albergo uscendo poche volte all’aperto utilizzando i tunnel che collegano le strutture. La sensazione dominante durante tutta la permanenza nella città è il disorientamento: si è sballottati da un ambiente ad un altro completamente diverso in pochi metri. Il New York New York riproduce i grattacieli, il ponte di brooklin e la statua della Libertà. Il tutto attraversato da un ottovolante. All’interno dell’hotel c’è una strada di brooklin con tanto di palazzi. Il Paris riproduce tutti i monumenti della capitale francese, Il Cesar Palace il Colosseo e tutto lo stile dell’impero romano, il Bellagio un pittoresco scorcio del Lago di Como e il Venice, forse il più spettacolare, riproduce Piazza San Marco e all’interno ha il Canal Grande con tanto di gondole, ponti e palzzi d’epoca, tutto dentro l’albergo!!!! I tre giorni successivi si snodano tra giri negli alberghi (praticamente ogni albergo ha un suo spettacolo per il pubblico, fantastico quello delle fontane del Bellagio) e puntate nei Casinò. Riusciamo ad incastrare una visita in giornata alla Death Valley, deserto sotto il livello del mare con bei paesaggi, caldo torrido (48 °C) e poco altro.
17-19 Agosto Ancora storditi dai fumi di Las Vegas, ci rimettiamo in marcia, destinazione Gran Canyon. Appena entrati in Arizona ci rendiamo conto che stiamo per affrontare un altro diverso tipo di paesaggio, clima e cultura. Il paesaggio da desertico si popola sempre più di vegetazione fino a regalarci passaggi in fitti boschi. L’Arizona ci conquista subito con distese selvagge e spazi infiniti che ci accompagnano fino al Canyon. L’arrivo è molto suggestivo perché facciamo in tempo ad assistere allo spettacolo del tramonto che colora di rosso le immense pareti di questo posto incredibile. Dormiamo appena fuori dal parco nel motel Red Feather Inn (prenotato dall’Italia necessariamente per paura di non trovare posto).
I giorni successivi sono trascorsi fra passeggiate in mezzo alla natura e scorci grandiosi di questo fenomeno naturale che emozionano per la loro imponenza e sconfinatezza. Consiglio il giro in elicottero, un po’ caro ma permette di cogliere in toto lo splendore del posto. 19 Agosto Rotta di nuovo verso Las Vegas dove ci ricongiungiamo con Luca e Bea che hanno fatto un salto alla Monument Valley (dai racconti un posto spettacolare, ma per noi pigri un po’ troppo distante da raggiungere) e salutiamo invece Marco e Laura che concluderanno la loro vacanza a New York. 20 Agosto Lasciamo definitivamente l’interno per dirigerci nuovamente sulla costa e più precisamente a Santa Barbara. Troviamo posto al Franciscan Inn e visitiamo la cittadina di mare che subito ci stupisce per la vita notturna. In California infatti la vita notturna, al contrario di quanto si possa pensare, è piuttosto spenta: ci sono pochi locali e chiudono molto presto lasciando la desolazione nelle strade. Qui invece le strade sono piuttosto popolate e i locali sono numerosi. 21-27 Agosto Dopo una visita diurna in bicicletta della cittadina che ci lascia veramente un buon ricordo per le splendide spiagge e il centro vivace, ci dirigiamo verso Los Angeles dove lasceremo Francesca che tornerà in Italia, e poi a San Diego meta degli ultimi 5 giorni delle nostre vacanze. San Diego è una città di mare che si estende per un lungo tratto di costa. Le spiagge sono affollate e molto vivaci (in particolare Pacific Beach, la nostra preferita), il mare non è granchè, freddo e pieno di alghe soprattutto nel pomeriggio. La sera, come in tutta la California, c’è poco da fare e i ristoranti, anche qui, chiudono presto. Questo comunque non ci ha impedito di goderci un po’ di meritato riposo, aiutati anche da una splendida sistemazione trovata con un colpo di fortuna, un attico di 200mq praticamente in spiaggia (Capri by the Sea), fra vita di mare, aperitivi, gustose cenette e camminate sul lungomare. La Jolla, quartiere residenziale a nord, merita una visita per le splendide case e le calette riparate, 28 Agosto Con la tristezza nel cuore lasciamo il nostro faraonico appartamento e ci dirigiamo verso Los Angeles, troviamo un Best Western vicino all’aeroporto e subito ci dirigiamo su Hollywood Boulevard, al teatro cinese dove vediamo le famose orme dei divi del Cinema e la scritta Hollywood sulla montagna. Facciamo in tempo a comprare la famigerata “mappa delle abitazioni dei famosi” e, dopo essere passati per l’ opulenta Rodeo Drive, ci dirigiamo a Beverly Hills per curiosare tra le faraoniche dimore dei divi. Bel Air, quartiere esclusivo di Beverly Hills è uno spettacolo di vialetti alberati che celano castelli sfarzosi, tutto curato come un giardino privato. La sera mangiamo a Malibù in uno splendido ristorante sulla spiaggia.
29 Agosto Giusto il tempo di dare una sbirciata alla pittoresca e variopinta Venice Beach e dobbiamo abbandonare la nostra fedele macchina per andare in aeroporto. E’ finita. L’innumerevole quantità di cose viste, paesaggi esplorati, culture conosciute e soprattutto emozioni provate fa sembrare questo viaggio molto più lungo di quanto effettivamente sia stato. E’ stata una vacanza splendida che ci ha dato moltissimo e ci lascerà un ricordo splendido fatto di facce, colori, sensazioni, luoghi, natura e vita vissuta. Abbiamo finalmente realizzato il nostro sogno americano.