West classico: grandi parchi e costa california
2) prenotate una macchina con navigatore, costa circa 100 usd in più ma vi farà risparmiare un sacco di tempo, specialmente in città.
3) fate attenzione alle indicazioni in miglia, le distanze sembrano minori di quello che sono realmente.
4) cercate di avere almeno mezzo serbatoio pieno, i distributori specie nei parchi sono rari e piuttosto distanti tra loro.
5) compratevi un frigo portatile (di solito trovate quello in polistirolo in qualsiasi market) per tenere al fresco acqua ed altro.
6) prenotate per tempo l’alloggio (i motel sono molto comodi e puliti…) se vi trovate il sabato sera nello Yosemite park o nei pressi di Los Angeles.
7) visitate la Death valley, il Bryce park e la Monument valley preferibilmente verso il tramonto, la luce rende lo spettacolo fantastico.
8) evitate di dormire a Las Vegas nel week-end, gli hotel triplicano i prezzi… 9) visitate l’Antilope park, nei pressi di Lake Powell, preferibilmente in tarda mattinata quando i raggi del sole fanno dei giochi di luce unici.
10) riducete al minimo il bagaglio, adesso acquistare negli USA è estremamente conveniente.
Il viaggio 8/8/07: Venezia-Atlanta Il ns. Volo Delta prevede lo scalo ad Atlanta, per poi proseguire subito per S.Francisco. Alla partenza un violentissimo temporale (erano 2 mesi che non pioveva a Venezia…) fa ritardare la partenza di 2 ore, così quando arriviamo ad Atlanta il volo per S.Francisco è già partito. Cominciamo bene…Comunque ci fanno dormire in un motel piuttosto squallido, ma dopo 10h di volo va tutto bene.
9/8/07: Atlanta-S.Francisco Alle 11 partiamo da Atlanta per S.Francisco, 4h di volo. Tutto sommato l’inconveniente di partire il giorno dopo ci permette di vedere dall’alto gran parte del tour che faremo: il deserto bianco della Death valley, le montagne rosse della Monument valley e l’impressionante spettacolo del Grand Canyon, una vista spettacolare… Arrivati a S.Francisco scarichiamo i bagagli in albergo (hotel Besdford Arms, non bellissimo però in ottima posizione) ed iniziamo subito a girare la città incominciando dal classico: Chinatown, la più grande comunità cinese negli USA, per scendere fino al Fisherman Warf. Cena al Ferry Building, un posto pieno di ristoranti di pesce e negozietti molto interessanti.
10/8/07: S.Francisco La città effettivamente è bellissima, un po’ faticosa da girare a piedi perché è costruita su colline, ma ne vale la pena. Lombard street, Ghirlardelli square, il Pearl 39 (c’è un banco che vende della frutta incredibile) con i famosi ed un po’ puzzolenti leoni marini.
Assaggiate la chowder soup da Boudin, la più famosa “panetteria” di SF, e la cioccolata da Ghirlardelli. Noi per smaltire abbiamo noleggiato le bici al Pearl e siamo arrivarti fino al Golden Gate (sono 3-4 miglia), il simbolo di SF. La giornata è limpidissima, anche se in questo periodo è frequente la nebbia, ma fa piuttosto freddo per essere in agosto (di giorno 20°, la sera 10°) però una corsa lungo la baia è assolutamente da fare.
Dopo un po’ di shopping (Market st., Post st. E dintorni) ceniamo al COLONIAL lungo la Post st., un ristorante vietnamita molto carino ed alla moda, frequentato dal bel mondo di SF. La cena è ottima anche se mediamente un po’ cara (100usd a testa..) ma alla file si rivelerà un dei ristoranti migliori del viaggio.
11/8/07: S.Francisco-Mariposa (180 miglia) Al mattino ritiriamo la macchina alla Alamo, una Pontiac coupè , e ci mettiamo subito alla ricerca di un distributore (normalmente vi consegnano l’auto con il serbatoio completamente vuoto..) quindi partiamo direzione Yosemite Park. Nel primo pomeriggio arriviamo a Mariposa, una cittadina stile far west a 30 miglia dall’ingresso dello Yosemite e ci fermiamo al Mariposa motel (preventivamente prenotato via internet…È sabato sera ed è impossibile trovare una stanza nei pressi dello Yosemite). Relax in piscina e cena stile cowboy.
12/8/07: Mariposa-Yosemite-Sequoia park (280 miglia) All’ingresso del parco compriamo l’annual pass, costa 50usd ma vale per quasi tutti i parchi ed è assolutamente conveniente. Il parco è molto bello, rilassante, ma le famose cascate sono completamente asciutte. Arriviamo fino al Glacier point, uno dei punti più spettacolari del parco e dopo una colazione al sacco ci dirigiamo verso il Sequoia park. Sono le 17 quando ci troviamo di fronte il General Sherman, l’albero più grande del mondo. In effetti fa impressione: 8mt. Di diametro, 31 di circonferenza ed 84 di altezza! Qui non ci sono camere libere quindi usciamo dal parco e ci fermiamo nel primo motel che troviamo a Three Rivers: 4 case, un motel (Holiday Inn, non male..) ed un ristorante messicano. Tacos e poi a nanna… 13/8/07: Three rivers-Death valley-Las Vegas (520 miglia) Prendiamo la freeway M1 e dopo un’ora foriamo la gomma… Le freeway americane sono gratuite ma piuttosto mal tenute, piene di pezzi di copertoni e schifezze varie per cui forare è abbastanza frequente. Per 7 usd ci riparano il pneumatico e alle h.15 arriviamo a Ridgecrest ultimo posto abitato prima della Death Valley. La temperatura è intorno ai 45° e con il pieno di benzina e la scorta d’acqua (anche per il radiatore…) affrontiamo la famigerata Death valley. In due ore di viaggio incontriamo 3-4 macchine ed 1 bus lungo una strada bellissima, tra montagne desolate e vallate desertiche. Finalmente l’ingresso della Valley: sono le 17 e la temperatura è di 55°, un caldo assurdo anche se molto secco. La cosa più impressionante è il vento caldissimo (non sono mai stato dietro gli scarichi di un aereo ma penso ci assomigli…) ma lo spettacolo è fantastico. Il Mosaic canyon, Dante’s view e l’imperdibile Zabriski point. Un posto quasi mistico, dal fascino irresistibile, che a quest’ora (è quasi il tramonto) diventa ancora più affascinante. Decidiamo di proseguire fino a Las Vegas anche perché Stefania è bravissima e si diverte un mondo a guidare nella Valley. Dopo tanto deserto le luci di Las Vegas la fanno sembrare un‘enorme astronave in mezzo al nulla. Percorriamo la Strip e ci mettiamo a ridere, sembra di essere dentro un film di cartoni animati. Anche se è lunedì quasi tutti gli hotel della Strip sono stati prenotati per una convention, quindi troviamo una stanza in un motel e ceniamo al MGM in mezzo ad una foresta con tanto di animali della giungla (falsi ovviamente) che ogni tanto si muovono e ruggiscono o barriscono, a seconda… 14/8/07: Las Vegas Giornata di relax con shopping all’outlet Premiere (alla fine dello Strip verso sud), prezzi veramente convenientissimi, e bagni in piscina (ci siamo trasferiti all’hotel Monte Carlo, molto bello e decisamente più sobrio rispetto allo standard di Las Vegas). Ceniamo al Venetian, una riproduzione “imbarazzante” di Venezia, e giriamo alcuni dei casinò-hotel più famosi (Bellagio, Cesar Palace, New York, Paris..). Las Vegas è difficile da descrivere, di notte piena di luci e frenesia, di giorno sembra di cartapesta, comunque è divertente trascorrere al max un paio di serate.
15/8/07: Las Vegas-Zion-Bryce park (310 miglia) Lasciamo Las Vegas e dopo un paio d’ore arriviamo allo Zion park che giriamo piuttosto velocemente, anche se molto bello, per arrivare al Bryce verso le h.15 ed iniziare la visita al parco probabilmente più spettacolare dell’intero tour. Intorno a noi canyon fatti di guglie di roccia dai colori più diversi, dal bianco al rosa all’arancione intenso, che con la luce del tramonto diventano ancora più spettacolari. Fate la discesa a piedi dal Sunset poit, indimenticabile. Troviamo un motel a Pointguich, qualche miglio fuori dal parco, dove mangiamo un’ottima t-bone da Cowboy Smoke House.
16/8/07: Bryce park-Antilope-Monument valley (420 miglia) Colazione e partenza verso il lake Powell. Un lago grande come un mare dove gli americani vengono a passare le vacanze. Nei pressi c’è lo splendido Antilope park, un canyon di rocce rosse scavato dall’acqua e gestito dalla comunità indiana. Assolutamente da non perdere… Proseguiamo per la Monument valley e verso le h. 16 …Entriamo nel più classico dei film western. Ad ogni angolo sembra spuntare John Waine con gli indiani…Veramente suggestiva. Cena nell’unico locale della valley, rigorosamente senza alcol (siamo in territorio Navajo nello Utah…) da cui si gode lo spettacolo fantastico del tramonto sulla Monument…Si è fatto tardi e dobbiamo ancora trovare un posto per dormire…Alla fine ci dobbiamo accontentare della “casa dello studente” di Tuba City (bel nome eh?) sulla strada verso il Grand Canyon. 17/8/07: Tuba City-Grand Canyon-Williams (160 miglia) Passando in Arizona guadagnamo un’ora così arriviamo all’ingresso west del Grand Canyon verso le h.9. C’è pochissima gente e sorseggiare un “frapuccino” guardando il Grand Canyon è un’esperienza unica. Di fronte a noi una spaccatura larga 3 miglia per 1,8 di profondità che si perde all’infinito, impressionante! Obbligo un po’ di trekking nel Canyon. Noi scegliamo il Bright Angel Trail, una passeggiata di 3 ore che vale assolutamente la pena. Nella risalita siamo investiti da un violentissimo temporale, qualche attimo di paura ma alla fine tutto bene anche se arriviamo completamente fradici ed infreddoliti. Usciti dal Canyon arriviamo a Williams, sulla mitica Route 66. La cittadina è rimasta ferma agli anni ’60, quando era un punto di riferimenti per chi percorreva la Route 66 da Chicago a Los Angeles. Cena al Cruiser’s Cafè, dove cucinano quintali di ottima carne su una griglia enorme al suono di musica rigorosamente country, e poi a dormire (qui i motel non mancano…) 18/8/07: Williams-Los Angeles (470 miglia) 470 miglia di deserto e poco altro. Il traffico aumenta in modo esponenziale avvicinandoci a LA. Decidiamo di passare la serata a S.Monica, la “spiaggia” di Los Angeles. E’ sabato e qui si ritrova un po’ di tutto, dai bagnini ( e bagnine…) stile Baywatch ai culturisti di muscle beach. Ceniamo da J.Raffle, locale alla moda da consigliare più per la gente che lo frequenta che per il cibo.
19/6/07: Santa Monica-Los Angeles-Santa Barbara (160 miglia) In mattinata tour obbligatorio di Hollywood e Beverly Hills (Rodeo Drive effettivamente è la strada del lusso ma molto più divertente e “trendy” è Melrose Ave. ) ma non mancate una visita al Getty Center, lo spettacolare museo da cui si gode una vista fantastica di LA.
Arriviamo a Santa Barbara nel pomeriggio, in tempo per un po’ di footing lungo la spiaggia,,,,,veramente affascinante. Santa Barbara è molto elegante e tranquilla, meno caotica e vivace di Santa Monica ma decisamente più rilassante. Cenate da Brothy Bros sul porto, è molto simpatico.
20/8/07 Santa Monica-S.Lous Obispo (120 miglia) Mattinata di shopping e poi in macchina per risalire la costa della California verso S.Francisco. Ci fermiamo a S.Luis Obispo, simpatica cittadina con ottimi motel e ristoranti (noi abbiamo dormito al Tree Peach motel, assolutamente da consigliare) 21/8/07 S.Louis Obispo-Monterey (100 miglia) Riprendiamo la spettacolare strada costiera M1 , passando per Carmel (famosa per le ville sul mare e per avere avuto Clint Eastwood come sindaco) e percorrendo la splendida 17 Miles Road…Tra campi da golf (qui c’è il Pebble Beach golf, uno dei percorsi più spettacolari al mondo) e ville faraoniche, arriviamo a Monterey, simpatica cittadina di mare con una importante comunità italiana (o meglio siciliana, quasi tutti arrivano da Marettimo, la bellissima isola delle Egadi…). Alloggiamo al Merritt House, una tipica casa americana (ci abitava il 1° sindaco di Monterey…) trasformata in motel molto carino e cena da Sardinia Factory, ovviamente a gestione italiana.
22/8/07 Monterey-San Francisco (60 miglia) Se avete tempo andate a vedere le balene, organizzano i tour tutti i giorni con partenza dal Fisherman Warf di Monterey (stile Pier 39 di S. Francisco, solo un po’ più piccolo). Arriviamo a S.Francisco in tempo per restituire la macchina all’Alamo e trovare un hotel nei pressi dell’aeroporto. Domattina si torna in Italia…
23/8/07 S.Francisco-Atlanta-Venezia Aereo puntuale, scalo ad Atlanta ed infine partenza per Venezia…Tutto tranquillo.
E’ stato un viaggio indimenticabile che ci sentiamo assolutamente di consigliare a tutti. La sensazione più forte che resta è quella dell’impressionante dimostrazione di bellezza, potenza e fantasia della natura nelle sue forme più diverse. Immagini che vi lasciano effettivamente a bocca aperta, che suscitano un senso di ammirazione e nello stesso tempo di profondo rispetto.
Enrico & Stefania.