West Canada in 20 giorni
24-27 Luglio: Vancouver Qualità Inn At the False Creek Voto: 8,5 Il nostro hotel che ci ospiterà per 3 notti si trova in downtown, precisamente si tratta del Quality Inn at the False Creek e per raggiungerlo prendiamo prima una specie di trenino/metropolitana seguito da un bus più breve passeggiata. Con i bus sarebbe meglio stamparsi una mappa dall’Italia perché quando si arriva i vari percorsi non sono segnati alle fermate, quindi bisogna come al solito chiedere se no si rischia di girovagare a caso per la città. L’hotel direi che è più che onesto, il personale alla reception è stato molto gentile, si è a 2 passi da English Bay e Stanley Park si può raggiungere con una passeggiata di circa 30 minuti. In generale per muoverci abbiamo preso il bus solo un paio di volte per ottimizzare i tempi quando volevamo andare a vedere zone piuttosto distanti della città altrimenti il centro si gira tranquillamente a piedi. Se, come me, il giorno prima di partire vi si blocca la schiena e tutti gli antinfiammatori e antidolorifici in commercio non vi fanno assolutamente effetto, potete recarvi al centro massaggi terapeutici Electra, a 10 minuti a piedi dall’Hotel su Burrard Street. Già con la prima seduta mi hanno fatto rinascere e con la seconda mi hanno rimesso perfettamente a posto. L’appuntamento mi è stato fissato dalla reception dell’hotel che ha tutta la mia riconoscenza perché non sapevo più cosa fare o prendere per potermi godere un po’ la vacanza. Di storico a Vancouver c’è poco, anche Gas town, la parte vecchia della città non dice molto, le cose che più ci sono piaciute sono state le passeggiate sulla English Bay e Stanley Park, veramente piacevoli grazie anche a come è organizzata tutta la zona con piste dedicate per i pedoni separate da quelle per ciclisti e skater. Se andate nel nostro stesso periodo sappiate che il mercoledì ed il sabato ci sono i fuochi d’artificio proprio sulla baia, nonostante il fuso siamo riusciti ad andarli a vedere e ne vale sicuramente la pena. Abbiamo visitato anche l’acquario, simile a molti altri, ma per passare qualche ora diversa dal solito va sempre bene. Vancouver è bella da girare a piedi, noi abbiamo trovato sempre bel tempo quindi era anche piacevole stare all’aperto, passeggiare per Stanley Park, fare un riposino in mezzo ad un prato, ecc. Per il cibo vi consiglio la catena di ristoranti Moxie’s Classic Grill (per Vancouver si trova in Davie Street), si mangia molto bene e a dei prezzi tutto sommato onesti, per le altre cene siamo andati in un paio di locali che si affacciavano sulla english bay, da evitare il ristorante Thai sotto al Burrard Bridge, la peggior cena di tutto il viaggio!
27-29 Luglio: Victoria B&B Wintercott Country House Voto: 10 Martedì 27 siamo andati a ritirare la nostra auto a noleggio presso l’ufficio Avis in downtown con tanto di navigatore. Diciamo subito che per il nostro viaggio forse non era necessario, ma in un paio di occasioni ci ha fatto risparmiare del tempo visti che i B&B prenotati erano un po’ fuori mano. In alcune circostanze però non ha neppure trovato la via perché il programma non era aggiornato e la cosa è stata alquanto fastidiosa visto l’importo pagato. Ad ogni modo, ci è stata consegnata una Hyundai Elantra nuova di zecca, solo 600 km all’attivo e profumava ancora di nuovo. Ci siamo diretti senza problemi verso Tsawwassen-Swartz Bay dove ci attendeva il traghetto per Victoria. Consiglio vivamente di prenotare con anticipo dall’Italia perché in questo periodo i traghetti che partono da Vancouver sono spesso pieni, quindi se si arriva lì senza prenotazione si rischia di stare a terra. Il viaggio dura 1 ora e mezza, molto piacevole, il traghetto è molto comodo con ristoranti, bar, zone per cani, aree attrezzati per bambini, ecc. Arrivati a Vancouver island ci dirigiamo alla ricerca del nostro primo B&B, Wintercott, che si trova a circa 15 minuti dal centro città. Il posto è molto carino, in una stradina fuori mano, ci accolgono i 2 proprietari di origine inglese che ci faranno sentire subito ben accolti. La stanza è perfetta, molto curata, arredata con gusto, molto tranquilla, le colazioni abbondanti e molto buone, se non si gradisce la colazione tipica inglese (frittata, salsiccia, prosciutto/bacon, ecc.) basta chiedere per avere frutta, pane e marmellata o quello che più si desidera. Nel pomeriggio abbiamo fatto un salto in centro a Victoria per vedere un po’ la zona e prenotare l’uscita del giorno dopo per vedere le orche. Al mattino successivo abbiamo visitato il museo di fianco al parlamento che ripercorre la vita sull’isola e sul continente dei nativi nonché l’influenza che ha avuto l’arrivo degli europei a partire dal ‘700. La visita è stata molto interessante, nel biglietto era compresa anche la visita al museo di storia naturale che però non abbiamo avuto il tempo di effettuare perché alle 13:30 partiva il gommone per avvistare le orche. A riguardo direi che l’ufficio a cui vi rivolgete non ha particolare importanza, vanno tutti nei medesimi posti e sono tutti in contatto via radio per segnalarsi dove sono le orche, quindi una barca o l’altra fa lo stesso. Noi abbiamo optato per lo zodiac tour, 3 ore con un gommone da 11 posti, prima di salire ti fanno indossare delle tute antivento e impermeabili che si sono rivelate molto utili, specie al ritorno quando per il vento e le onde siamo arrivati completamente lavati e piuttosto raffreddati. L’escursione ci ha permesso di vedere le orche nel loro ambiente naturale, noi abbiamo avuto un po’ sfortuna perché abbiamo incontrato un gruppo che stava riposando e per 1 ora e emzza non è successo praticamente nulla, poi sono arrivate altre orche ed hanno iniziato a comunicare e a farsi annunciare con scodate sull’acqua e salti davvero spettacolari. Il comandante del gommone ci ha detto che alla mattina c’erano circa 80 orche che giravano nella stessa zone, tutte che saltavano o scodavano, davvero bello. Quindi preparatevi al fatto che ci vuole fortuna, le orche ve le fanno vedere sicuramente, ma non ci si avvicina troppo e tenete presente che non sono in un acquario per fare uno spettacolo, ma nel loro ambiente, quindi è plausibile pagare per vederle semplicemente riposarsi. Per me comunque ne vale la pena anche se il prezzo è piuttosto alto, vedere le orche libere in mare aperto ripaga del biglietto. Le balene grigie non le abbiamo viste e chi ha fatto l’uscita per vederle nella zona di Tofino è rimasto un po’ deluso, troppo alte le aspettative pensando che uscissero dall’acqua con grandi salti, quando invece se ne sono rimaste tranquillamente in superficie a respirare. Finito il whale watching siamo andati a visitare il Parlamento, anche se adesso è utilizzato solo per eventi di rappresentanza visto che il parlamento vero e proprio si trova ad Ottawa.La visita con guida è gratuita e secondo noi vale la pena visto che il tour dura circa mezz’ora. Successivamente siamo andati ai Butchart Gardens, da visitare assolutamente per lo spettacolo di fiori e colori che vi sono! Abbiamo visto diversi giardini botanici, di ville, ecc. In passato ma nessuno è stato splendido come questo, la varietà dei fiori presenti ed i colori sono qualcosa di straordinario. A questo si aggiunge che in quel periodo ogni sera c’è un concerto di musica, quando siamo andati noi c’era un concerto di musica classica. L’orchestra suonava davvero bene, la cornice era molto bella e purtroppo abbiamo ascoltato solo alcuni pezzi perché eravamo piuttosto stanchi e siamo tornati al B&B per doccia e riposo. 29-31 Luglio Ucluelet B&B Fletchers Cove Voto: 9,5 Il giorno seguente siamo partiti per Ucluelet dove abbiamo prenotato 2 notti al B&B Fletcher’s Cove, alle porte del paese. Abbiamo scelto Ucluelet perché i B&B a Tofino erano quasi tutti pieni oppure costavano decisamente di più e dopo esserci stati direi che la scelta di stare ad Ucluelet è stata azzeccata. Da Victoria ad Ucluelet ci vogliono quasi 5 ore di viaggio, quindi bisogna tenerne conto. Al nostro arrivo abbiamo preso possesso della stanza, anche in questo caso eravamo immersi nel verde con vista sulla baia, camera molto grande anche se un po’ freschina come temperatura. Anche in questo caso la proprietaria si è dimostrata molto gentile e paziente dandoci anche diversi consigli sulle cose da fare o vedere in zona, i ristoranti in cui andare a mangiare ecc. Super la colazione del mattino, in particolare quando ha preparato i pancake, divini! Nel primo pomeriggio abbiamo fatto un giro per il paese e fatto una passeggiata lungo la costa su un sentiero che portava ad un faro, dopodiché abbiamo prenotato un’uscita in kayak per la mattina successiva. La sera abbiamo mangiato al ristorante Offshore, un posticino molto piccolo che cucina in stile giapponese e in cui abbiamo mangiato dell’ottimo pesce. La mattina successiva alle 10:30 siamo andati da Jamie’s Whaling Station per la nostra uscita di 3 ore in kayak sulla baia antistante. Fortunatamente e contrariamente ad altri giorni eravamo gli unici clienti, quindi la guida che ci accompagnava ci prestava tutte le attenzioni. Non ricordo il nome della ragazza, ad ogni modo è stata molto paziente nello spiegarci i fondamenti del kayak e nel darci tutte le spiegazioni sulla natura del posto. E’ stata una 3 ore molto rilassante in cui abbiamo visto aquile, stelle marine di tutti i tipi che abbiamo anche potuto prendere in mano. Davvero apprezzabile poter star fuori dalla confusione, in mezzo alla natura e lontani da qualsiasi stress lavorativo! Nel pomeriggio siamo poi andati nel Pacific Rim National Park per effettuare qualche sentiero alcuni dei quali sfociavano direttamente sulle spiagge dell’oceano. Alcuni sono stati molto carini e l’oceano ha sempre il suo fascino però direi che 1 giorno può essere sufficiente. Veloce puntata per vedere Tofino che alla fine ci ha un po’ deluso, è senz’altro un po’ più turistica di Ucluelet, ma non mi sembra quello splendore di cui tanto ho letto in internet. Sarà in parte dovuto anche alla costante presenza della Ocean fog, la nebbia oceanica che fa sembrare il tempo nuvoloso e grigio tranne che per brevi sprazzi di sole tra mezzogiorno e le 16, ma confermo che a noi Ucluelet è piaciuto di più. Alla sera cena presso il Canadian Princess, una barca che ospita anche alcune camere per chi volesse pernottare a bordo. Anche in questo caso ottima cena a base di pesce che come al solito era o salmone o halibut. Il salmone in canada è totalmente diverso da quello che mangiamo in Italia, 10 volte meglio quindi vale la pena prenderci dentro! 31 Luglio 01 Agosto Port Alberni B&B Edelweiss Voto: 8 Il giorno successivo partiamo in direzione di Port Alberni per visitare la Cathedral Grove, un’antica foresta in cui ci sono alberi di 800 anni. Purtroppo una tempesta di vento nel 1997 ha fatto cadere diversi alberi, però il posto merita sicuramente una fermata. In direzione di Port Alberni ci fermiamo poi in riva ad un lago di cui non ho segnato il nome, l’acqua era limpidissima e c’era anche diversa gente che faceva il bagno. L’acqua non era fredda, anzi, però fuori tirava un’arietta che non invogliava molto a buttarsi. Ad ogni modo ne abbiamo approfittato per un paio d’ore di relax sulla nostra spiaggetta “privata” separata dalle altre persone da alcuni cespugli. A Port Alberni siamo arrivati nel primo pomeriggio e sinceramente non c’è molto da fare o vedere, ne abbiamo approfittato per visitare una vecchia falegnameria dei primi decenni del ‘900, in parte ristrutturata, ed è stato interessante. Ci si può arrivare in macchina o con un treno a vapore che parte dal water front di port alberni. Vi suggerisco la macchina perché il treno fa solo 2 viaggi e vi costringe a rimanere là per alcune ore. Per la sera abbiamo pernottato al B&B Edelwaiss di una signora di origine austriaca. Ci siamo trovati bene anche in questo caso ma con il senno di poi probabilmente avrei fatto una tirata fino a Campbell River, destinazione del giorno seguente. 01-03 Agosto Campbell River B&B Amazing View Voto: 10 e lode!! Arriviamo in città anche in questo caso nel pomeriggio e ci mettiamo un po’ a trovare l’amazing view B&B perché il navigatore non trova la strada dove è ubicato. Il posto è magnifico, proprio in cima alla collina dalla quale si ha una splendida vista sul mare, su Qudra Island e più in lontananza le montagne con le vette ancora innevate! La nostra camera, la lighthouse, è molto bella, grande, arredata con un misto tra moderno e antico accomunati sempre dal buon gusto! Richard si è dimostrato molto disponibile per tutte le informazioni che abbiamo richiesto e il giorno della partenza, non potendo fermarci per la colazione, ci ha preparato una borsa piena con tutto il necessario e che abbiamo gustato a Nanaimo in attesa del traghetto. La giornata di visita a Campbell River è iniziata con la visita alla Hutchery, un centro di ripopolamento dei salmoni, lì vicino c’è un fiume che scorre e sul quale abbiamo potuto osservare alcune migliaia di salmoni che risalivano la corrente. Proprio mentre ce ne stavamo andando, sull’altra riva è uscito un orso nero che ha afferrato un salmone e poi è sparito nel bosco per andarselo a mangiare in tutta tranquillità. 2 signori del posto che erano lì con noi ci hanno detto che pochi giorni prima lo hanno sorpreso proprio in mezzo al fiume mentre cacciava i salmoni, chissà che spettacolo! Nella tarda mattinata abbiamo proseguito per il Saschatoona park, una zona montagnosa a circa 1 ora di macchina. Purtroppo il sentiero più interessante che portava in quota ad un bel laghetto alimentato dalle nevi perenni era lungo diverse ore di cammino, ad averlo saputo ci saremmo mossi con più anticipo. Ad ogni modo abbiamo cominciato il sentiero e dopo un po’ siamo tornati indietro perché cominciava a farsi tardi. Il posto era comunque magnifico, tutto in mezzo al bosco e incrociando 2 turisti tedeschi ci hanno avvisato che più a monte avevano visto un orso nero con il cucciolo. Sulla strada del ritorno ci siamo fermati alle lady Falls, un breve sentiero porta fino alle cascate che creano un piacevole effetto freezing grazie all’acqua che infrangendosi sulle rocce crea un effetto di nebulizzazione veramente apprezzabile in giornate calde come quella che abbiamo avuto noi. 03-04 Agosto Vancouver Qualità In at the False Creek Il giorno seguente abbiamo ripreso macchina e traghetto da Nanaimo (qui non serviva la prenotazione, posto ce n’era in abbondanza) per tornare a Vancouver sulla Horseshoe Bay e ne abbiamo approfittato per fermarci e salire a piedi sulla Grouse Mountain dove i cittadini di Vancouver vanno a sciare d’inverno essendo a 20 minuti di macchina dal centro. Ci avevano avvertiti che la salita era un po’ impegnativa ma non credevo fino a questo punto! Il sentiero è lungo 2,9 km per 850 m di dislivello, quindi salita ripida dal primo scalino fino all’arrivo della funivia (volendo si può prendere per salire ma i prezzi sono esorbitanti). Se la fate a piedi munitevi di abbigliamento leggero, un cambio e acqua perché si suda anche l’anima! Su in cima poi ci sono alcuni sentieri da fare, c’è un teatro all’aperto con alcune esibizioni di boscaioli/stuntman, 2 grizzly rimasti orfani da piccoli che sono stati tenuti lì in cattività per evitare che morissero essendo senza la madre. Un posto carino dove trascorrere la giornata. Per scendere alla macchina non si può utilizzare il sentiero, troppo ripido e troppa gente che sale, è obbligatorio prendere la funivia al costo di 10$. La sera siamo ritornati al Quality Inn hotel e dopo cena abbiamo fatto la nostra ultima passeggiata sulla English Bay. 04-05 Agosto Prince George, Travelodge Voto:7,5 Il giorno seguente tappa di trasferimento verso le Rockies arrivando a Prince Gorge. A ¾ strada, in mezzo alle montagne, siamo stati accolti da una coltre fumosa che ha fatto scomparire le montagne alla nostra vista per diverse decine di km, tutto dipeso dai numerosi incendi nelle zone circostanti e dai venti che trasportavano il fumo proprio nella nostra direzione! Arrivati a Prince George abbiamo trovato il nostro motel, un Travelodge, ideale come sosta tecnica visto che aveva lavatrice e asciugatrice per pulire la nostra roba per l’ultima volta durante la nostra vacanza, ed un pc con accesso gratuito a internet per dare una veloce controllata alla posta. La sera abbiamo mangiato al pub di fianco al motel perchè avevamo fatto un po’ tardi con la laundry e quindi non abbiamo perso tempo in ricerche varie e ci siamo affidati ai consigli della reception. 05-08 Agosto Jasper Tekarra Lodge Voto: 8 Il giorno dopo finalmente arriviamo a Jasper dopo aver incrociato un coyote per strada, appena entrati in paese cerchiamo il nostro Tekarra Lodge, a 2 km dal centro ma immerso nel bosco. Purtroppo per una mia svista abbiamo una stanza nel lodge principale e non nei cottage disseminati nel bosco, la stanza si rivela un po’ piccola, ma assolutamente tranquilla e comoda al ristorante che al mattino serve una colazione a buffet molto buona! Dopo aver lasciato le valige andiamo al visitor center per alcuni consigli sui sentieri da fare e visto che per il primo giorno abbiamo solo il pomeriggio a disposizione, ci rechiamo alla funivia, a pochi km da Jasper, che porta fino a 2600 m. E da lì poi prosegue un sentiero a piedi per chi ha voglia di fare 2 passi. Purtroppo la giornata è ancora funestata da una densa foschia di fumo, ma per fortuna sarà l’ultima volta. Arrivati in cima capiamo che in assenza di fumo il paesaggio sarebbe stato fantastico perché è comunque bello già così! Appena ci avviamo sul sentiero per raggiungere un punto più elevato veniamo assaliti da decine di zanzare! Io quasi non ci credevo, zanzare a 2600 m!!Eppure ce ne sono, e tante, e continuano a pungere in frazioni di secondo. Nonostante tutto andiamo avanti vedendo che anche altri turisti agitano braccia e cappelli in aria per difendersi. Arriviamo fino ad un costone di neve per fare 2 foto dopodiché dobbiamo fuggire con almeno una dozzina di punture a testa ed interi sciami che volano sulle nostre teste.Obbligatorio l’uso di repellente anche per i giorni successivi! Ritorniamo quindi verso il lodge per approfittare di una passeggiata lungo il fiume Athabascha e poi via per doccia e cena. La sera decido, come al solito, di provare, almeno per una volta, la pizza all’estero e ci rechiamo in un ristorante/pizzeria con un enorme grizzly sulla porta d’ingresso e che, in teoria, doveva fare la miglior pizza di Jasper. Purtroppo la pizza era tipica americana, buona la prima fetta, così così la seconda, alla terza già non se ne può più dalla pesantezza! A stento arrivo a finirla! Nella seconda giornata approfittiamo per recarci verso il Maligne Lake da cui parte un sentiero chiamato Bauld Hills attraverso il quale si raggiunge la sommità di una montagna dalla quale si può vedere tutto il lago. Il sentiero è agevole per quasi tutto il percorso tranne l’ultimo tratto in cui si sale decisamente con pendenza più ripida ma per fortuna breve. Purtroppo la giornata non è delle più splendide ed i colori del lago che si potrebbero vedere non sono quelli che ci aspettavamo. In vetta tra l’altro tira un forte vento gelido percui ci ripariamo dietro ad alcuni pinetti e ci riposiamo per un po’. Peccato un po’ per la giornata non proprio splendida perché la passeggiata nel bosco è stata in sé molto piacevole! Al rientro ne approfittiamo per fare una breve passeggiata attorno al Lake Anne, uno dei laghetti di Jasper, e anche se vicino al paese è comunque meraviglioso e con dei colori splendidi. Con l’occasione riesco anche a fare delle foto ravvicinate ad un’aquila dal collo bianco che se ne stava tranquilla su un albero a pochi metri da terra. L’utlimo giorno andiamo all’Angel Glacier, per chi va a Jasper direi che non è da perdere. Si arriva fino ai piedi del ghiacciaio che alla base ha formato un laghetto con piccoli iceberg galleggianti. Lo spettacolo è davvero fantastico e anche il sentiero che sale sulla montagna di fronte vale veramente la pena offrendo diversi punti di vista del ghiacciaio stesso! Il tempo rimane clemente fino a metà della nostra discesa verso la macchina dopodiché inizia a piovere per 1 ora e ci rifugiamo giusti giusti in macchina per un pranzo veloce e per asciugarci un po’. Sulla strada ci fermiamo alle Athabascha Falls per un paio di foto visto che sono proprio vicine al parcheggio. 08-10 Agosto Lake Louise, Lake Louise Inn Voto: 7 Il giorno seguente partiamo di buon ora per Lake Louise, sulla strada ci dobbiamo fermare sull’Athabascha Galcier. La Icefield Parkway è davvero stupenda, siamo anche fortunati perché oggi la giornata è splendida e le montagne ti fanno sentire piccolo piccolo. Arrivati al ghiacciaio andiamo al centro informazioni perché sappiamo che ci sono delle passeggiate organizzate sul ghiacciaio con la guida. Purtroppo la passeggiata da 3 ore è al completo e rimane quella da 6 che per un po’ pensiamo anche di fare ma poi desistiamo per non fare troppo tardi e ci infiliamo sui bus che ti fanno salire fino ad una certa quota del ghiacciaio. Smontati dal bus ci sono 20-25 minuti per guardarsi in giro, fare 2 foto, ecc, durante il tragitto i guidatori danno diverse informazioni sulla formazione del ghiacciaio, sulle sue caratteristiche, ecc. Appena scesi capiamo che per fortuna la passeggiata da 3 ore era piena e quella da 6 troppo lunga per i nostri tempi di viaggio. La temperatura infatti è decisamente inferiore rispetto a quella del visitor centre e tira anche un forte vento. Dopo 15 minuti, anche se vestiti piuttosto pesanti, siamo tutti sul bus per riscaldarci, quindi consiglio a tutti quelli che vogliono fare queste passeggiate guidate di vestirsi davvero bene e prepararsi al fatto di mangiare al sacco sul ghiacciaio a temperature piuttosto basse (noi eravamo attorno ai 10°C ma il vento te ne faceva percepire molti meno!!). Nel tardo pomeriggio arriviamo a Lake Louise e dopo aver trovato il nostro albergo ci rechiamo al visitor center per avere qualche consiglio sui sentieri da percorrere nei prossimi 2 giorni. Nella prima giornata non manchiamo di recarci a Lake Louise con le immancabili foto del lago. L’albergo di lusso che accoglie i visitatori secondo noi deturpa e basta il paesaggio. Rinunciamo al giro in canoa sul lago perché i prezzi sono degni di uno strozzino italiano e ci incamminiamo verso il Mirror lake attraverso i boschi. Come sempre la passeggiata è molto bella, e dopo il mirror lake proseguiamo verso la tea room, il corrispettivo di un nostro rifugio. Dopo una sosta per una rapida merenda proseguiamo il nostro cammino per andare ad ammirare il ghiacciaio da cui si è originato il Lake Louise.I posti sono sempre incantevoli e ci conforta anche sapere che in questa zona non c’è presenza di orsi. Arriviamo di fronte al ghiacciaio e restiamo qualche minuto per ammirarne la bellezza e poi ripartiamo perché sembra stia arrivando un temporale. Detto fatto dopo pochi minuti cominciano i primi tuoni e dopo pochi minuti comincia a diluviare e a cadere saette a distanza relativamente vicina a dove ci troviamo. Per un po’ proviamo a cercare riparo dietro ad alcuni cespugli e poi ci mettiamo in cammino e nei successivi 6 km prendiamo solo secchiate d’acqua. Ci consola il fatto che all’arrivo sulla sponda di Lake Luoise compare un bell’arcobaleno che ci risolleva un po’ lo spirito. Arrivati in camera cominciamo l’opera di asciugatura di scarpe, zaini e vestiti anche se non è semplice perché il phon regge solo la prima velocità. Il secondo giorno è dedicato al Moraine Lake. Ci avevano avvisato che bisognava essere almeno in 4 per fare pressoché qualsiasi tipo di sentiero. Al visitor center c’è un libro in cui potersi segnare per darsi appuntamento e fare un sentiero insieme ad altre persone però non è molto utilizzato, meglio recarsi direttamente al parcheggio del Moraine Lake e chiedere a chi arriva che sentiero ha intenzione di fare e se è possibile aggregarsi con loro. Non sempre la cosa è immediata, noi per andare al Sentinel Pass abbiamo dovuto aspettare quasi mezz’ora perché altri volevano andare posti diversi, quindi o si scende a compromessi o bisogna attendere fiduciosi, prima o poi qualcuno arriva. Se invece siete già in 4 o più nessun problema. Il sentiero per il Sentinel Pass è molto piacevole e regala delle belle vedute sul Moraine Lake tra gli alberi. Questo è in assoluto il lago più bello che abbiamo visto, i suoi colori sono incredibili, quasi non ci si crede che l’acqua possa avere tutti quei colori che continuano a cambiare a seconda del punto da cui si osserva l’acqua, dalla presenza del sole o delle nuvole ecc. Veramente un posto unico. La nostra passeggiata ci porta fino a 2600 m. E di orsi grizzly nemmeno l’ombra e c’è da capirli vista la quantità di gente che fa il nostro stesso percorso! Al ritorno facciamo ancora 2 passi lungo la sponda del lago per fare le ultime foto di questo posto incantevole. 10-13 Agosto Banff Mount Royal Hotel Voto: 8 Partenza per Banff che dista solo poche decine di km, arriviamo nel pomeriggio e troviamo subito il nostro hotel in pieno centro. Messi giù i bagagli andiamo subito al Visitor center per farci consigliare qualche sentiero.Il paese è più grande rispetto a jasper, molto più turistico con molta più gente e anche un po’ più di casino anche se tutto sommato è vivibilissimo. A noi piacciono posti un po’ meno caotici, quindi se devo scegliere il posto più piacevole voto sicuramente per Jasper. La mattina partiamo verso la funivia che poi porta al vecchio osservatorio meteorologico. Noi ci incamminiamo a piedi dal paese, ma il sentiero è segnato solo in parte, poi siamo costretti ad avventurarci nel bosco seguendo una strada sterrata dedicata ai cavalli e navighiamo un po’ a vista fino alla partenza della funivia. Anche in questo caso evitiamo di usufruire delle moderne comodità e ci incamminiamo a piedi lungo la montagna. La passeggiata non è impegnativa, però è piuttosto lunga e ci vuole un po’ ad arrivare in cima. La soddisfazione però ripaga della fatica ed anche il paesaggio non è da meno grazie anche ad una giornata di splendido sole. Le distese di boschi sono a perdita d’occhio, le montagne maestose, le nuvole sparse qua e là sembrano dipinte in cielo e creano splendidi effetti luce sulle montagne. Visto che siamo arrivati fin lì ci spingiamo lungo delle passerelle fino al vecchio osservatorio dove negli anni ’30 era presente una piccola stazione meteorologica. Ogni 2 settimane (per 30 anni) il responsabile saliva a piedi da Banff, anche in mezzo a tormente di neve pur di prendere e registrare i dati. Solitamente si fermava la notte all’interno della capanna a dormire e noi possiamo solo immaginare a quali indescrivibili paesaggi abbia assistito quando si alzava la mattina presto con una giornata di sereno! Dopo un pasto veloce facciamo ritorno in hotel perché la strada è lunga, infatti arriviamo nel tardo pomeriggio, affamati e stanchi! Per l’ultimo giorno si pensava di andare all’Edith Pass, un loop di 13 km con 915m di dislivello, ma siamo talmente stanchi dopo 3 giorni consecutivi di lunghe camminate che optiamo per un altro sentiero, meno scosceso, vicino alle piste da sci appena fuori Banff. Arriviamo al grande parcheggio ma con sorpresa ci sono appena 2 macchine. Sulle bacheche ci sono i soliti avvisi di pericolo per l’incontro con i grizzly ma al visitor center ci avevano detto che in quella zona orsi non ce n’erano, a differenza di altri posti in cui i sentieri erano addirittura chiusi al pubblico. Appena incamminati notiamo che il sentiero si fa sempre più chiuso, con cespugli che coprono parzialmente il sentiero. Sarà perché siamo da soli ma non ci sentiamo tranquilli e dopo poco riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso il sentiero che porta all’Edith Pass con l’intenzione di iniziarlo ed eventualmente tornare indietro se troppo stanchi. Anche in questo caso arriviamo al parcheggio e troviamo solo una macchina e sulla bacheca i soliti avvisi di pericolo orsi. Ci incamminiamo fiduciosi anche perché vicino sentiamo la strada su cui passano le macchine ed il bosco è anche molto più aperto e si vede anche in lontananza. L’unica cosa che ci lascia perplessi è la presenza di tantissimi cespugli ricolmi di bacche rosse e nere e sappiamo che in questo periodo gli orsi ne fanno vera e propria razzia. Dopo pochi minuti di queste considerazioni, a circa 1 km dal parcheggio Silvia avvista un grizzly a circa 40 m da noi. E’ fermo e ci fissa. A vederlo direi che è una femmina adulta o un giovane maschio perché è grosso ma non enorme, comunque è un grizzly e siamo soli in mezzo al bosco. Anche se un po’ impanicati facciamo quello che viene suggerito in casi del genere, quindi evitiamo di voltarci e scappare via e indietreggiamo lentamente, parlando ad un volume di voce piuttosto alto. Fortunatamente il grizzly non viene verso di noi, fa un breve scatto a monte e si ferma di nuovo a fissarci. Indietreggiando piano piano riusciamo ad uscire dalla sua vista e a quel punto ci voltiamo e camminiamo rapidi verso la macchina sperando di non incontrarne altri lungo il cammino. L’emozione è stata forte ma non vorrei ripeterla di nuovo! Per chiudere la giornata ci dirigiamo verso il Johnoston’s Canyon e lì troviamo decisamente più gente tanto che dobbiamo parcheggiare in strada visto che il parcheggio è pieno. La passeggiata porta alle cascate basse ed alte attraverso un semplice sentiero, volendo poi si può proseguire ulteriormente e si arriva ad una zona di sorgenti veramente magnifica. Peccato che il tempo sta cambiando e sul ritorno ci becchiamo un altro acquazzone ma ormai è pomeriggio e torniamo in albergo per una doccia e per preparare ahimè le valige. L’ultima mattina è dedicata all’acquisto degli ultimi souvenir dopodiché partiamo verso Calgary per prendere l’aereo che ci riporterà in Italia. Un viaggio che rimarrà sicuramente nei nostri cuori per la bellezza dei paesaggi, per i colori incredibili, per la natura ancora selvaggia e per la gentilezza dei canadesi!