Welcome to Jordan !

Il nostro viaggio in Giordania è stato talmente bello che ci sembrava un peccatto non condividerlo con altri viaggiatori che ancora non hanno visitato questo paese bellissimo ed accogliente. Riepiloghiamo brevemente l'itinerario, che è abbastanza "classico" e che abbiamo percorso in una settimana di tempo, dal 31/12 al 7/01/2010 Arrivo ad Amman...
Scritto da: AndreSte
welcome to jordan !
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Il nostro viaggio in Giordania è stato talmente bello che ci sembrava un peccatto non condividerlo con altri viaggiatori che ancora non hanno visitato questo paese bellissimo ed accogliente.

Riepiloghiamo brevemente l’itinerario, che è abbastanza “classico” e che abbiamo percorso in una settimana di tempo, dal 31/12 al 7/01/2010 Arrivo ad Amman con volo LH (più lungo ma più economico del volo diretto della compagnia giordana) nella notte tra il 30 e il 31 dicembre, quindi di fatto dopo aver ritirato l’auto a noleggio ci siamo fermati a dormire nel primo hotel fuori dall’aeroporto.

31 dicembre MADABA > la cittadina è molto carina, anche in fase di sviluppo (marciapiedi e lampioni in fase di costruzione) e la cosa meravigliosa sono i mosaici di San Giorgio ma anche del Museo di Madaba (dove eravamo gli unici visitatori!) I mosaici di S. Giorgio riproducono la carta geografica della Terra Santa e quindi è un ottimo punto di partenza per orientarci nel nostro viaggio! MONTE NEBO > a pochi km da Madaba si sale verso il MOnte Nebo, un posto bellissimo e magico, da qui Mosé ha avvistato la Terra Promessa, noi non l’abbiamo vista perchè c’era foschia (e pare ci sia quasi sempre) ma è comunque bellissimo il paesaggio lunare che si gode da questo punto Da qui poi si prosegue la strada in discesa e si arriva sul Mar Morto (sulla cartina non era indicata ma la strada è bellissima, tenuta bene e molto panoramica). Abbiamo deciso di andare anche a BETANIA luogo di battesimo di Gesù: siamo arrivati alle 4 e ci hanno detto che il sito era già chiuso ma visto che c’erano altre 2 macchine prima di noi alla fine ci hanno fatto entrare ugualmente, così abbiamo potuto vedere il luogo del battesimo e il fiume Giordano che scorre lento e definisce il confine con Israele, che era davvero a pochi metri da noi. Arrivo in serata sul Mar Morto, al Marriot Dead Sea Resort & Spa. L’hotel è dotato di Spa quindi ci dedichiamo al relax nelle varie piscine, una anche con acqua del mar Morto e le prove di galleggiamento sono divertentissime ! Improvvisamente ci rendiamo conto che è Capodanno quindi partecipiamo alla festa dell’hotel, molto carina anche se lo spettacolo più bello è il Mar Morto di notte e le luci della costa di Israele di fronte a noi! 1 GENNAIO Strada del Mar Morto: non so quante soste abbiamo fatto, tante comunque perchè ad ogni piazzola ci veniva voglia di fermarci a fotografare il colore dell’acqua che in alcuni casi quasi sembra caraibica per il sale bianco sul fondo Abbiamo poi lasciato la strada del mar Morto e preso quella dei RE per andare a KARAK dove abbiamo visitato il castello,o meglio la roccaforte crociata che domina su tutte le valli circostanti. Il posto è fantastico, era l’ora della preghiera quindi subito dopo essere entrati abbiamo ascoltato i richiami dei muezzin delle varie moschee sparse nel territorio: davvero emozionante ! Non abbiamo preso la guida perchè la Lonely fornisce spiegazioni sufficienti per visitare la roccaforte e poi un ragazzo della Polizia Turistica ci ha gentilmente accompagnato e fatto vedere le cose principali (a questo proposito: la Polizia Turistica è in tutti i luogi di interesse, a tutela dei turisti e forniscono un valido supporto, sono gentilissimi e parlano inglese, spesso ci hanno accompagnato nelle visite, si sono fermati a chiacchierare con noi, ci hanno fatto davvero sentire “a casa” !) Da Karak abbiamo ripreso la strada dei Re fino a Petra: la strada è un pò lunga, con parecchie curve, ma tenuta molto bene.

Siamo arrivati a Petra la sera e abbiamo alloggiato al Petra Palace Hotel, che è a 200 mt dall’entrata del sito.

2 GENNAIO PETRA Risveglio all’alba, entrati al sito alle 7 ed usciti alle 6 (quindi ben dopo il tramonto) con le gambe a pezzi ma con negli occhi e nel cuore una gioia immensa per le bellezze viste! Abbiamo fatto tutto a piedi, niente asini nè cavalli nè cammelli. Dopo il Siq e l’arrivo al Tesoro, abbiamo scelto di salire all’altura del Sacrificio e devo dire che lo spettacolo di Petra dall’alto è davvero mozzafiato:tra l’altro all’arrivo c’eravamo solo noi due e pochi altri perchè la maggior parte della folla va subito alle Tombe Imperiali o alla Strada Colonnata,così ce lo siamo proprio goduti in pace e tranquiliità.

La salita è di circa 40 minuti, non è comunque impegnativa, la discesa invece è più lunga e si snoda dall’altro lato del monte, così abbiamo visto la fontana del leone, la tomba del giardino, la tomba del soldato ed altri monumenti che la folla di solito non fa e che danno anche di più il senso dell’avventura e della scoperta. Arrivati a valle abbiamo deciso di fare una pausa e mangiare qlcs per poi salire gli 800 gradini fino al Monostaro che è di una bellezza indescrivibile. Non soddisfatti siamo stati anche più su, su un picco di roccia dal quale si vede il Monastero dall’alto e i territori palestinesi dall’altra parte.

Nella discesa ci siamo poi fatti Qasr Al-Bint, la bellissima strada colonnata, e abbiamo aspettato il tramonto di fronte alle tombe reali (quella di Seta è qualcosa di unico!). La sera all’uscita dal siq non avevamo più nemmeno la forza di parlare, ma non abbiamo ceduto alla proposta di salire sugli asini e siamo comunque arrivati in albergo vivi (seppur stravolti!).

Nota negativa: il biglietto di ingresso costa 21 Jod ma ci hanno obbligato tutti a comprare anche un biglietto per “servizi” non meglio specificati di altri 12 Jod. Ho sentito molte persone lamentarsi di questo durante la visita perchè i servizi in realtà non vengono spiegati all’acquisto nè tantomeno forniti (si parla per esempio di un tratto a cavallo ma dall’entrata del sito al siq e non viceversa! quindi di fatto non serve a nessuno perchè all’entrata non c’erano nemmeno i cavalli e poi è all’uscita che sono utili, dopo 8 ore di cammino, non al mattino quando si è “freschi”) Siamo stati dalla Polizia Turistica per lamentarci, insieme ad altri: ci hanno fatto parlare con il manager del sito che si è scusato moltissimo, dicendo che purtroppo è una nuova regola dal 1/1/2010 far pagare anche questo biglietto che serve per raccogliere fondi e mantenere meglio il sito, e che stanno prendendo provvedimenti perché le persone siano informate meglio all’acquisto di cosa hanno diritto. Alla fine il posto è talmente bello che vale abbondantemente tutti i 33 Jod, ma è solo una questione di “stile”, che speriamo sistemino al + presto.

3 GENNAIO WADI RUM > il deserto è bellissimo, noi ci siamo affidati a Mohammed, il proprietario del SunSet Camp all’interno del WadiRum.

Abbiamo concordato un giro di 3 h in jeep + pernottamento nel deserto in tenda con cena e colazione il giorno successivo + ritorno in cammello al WadiRumVillage (2 ore!) alla tarrifa di 60 jod ciascuno. L’esperienza del tramonto nel deserto, del manto di stelle che ti sovrastano (viste 2 cadenti in poch minuti), del sorgere della luna (quasi piena), del cantare e ballare intorno a un fuoco con i beduini, del rumore del cammello che di notte si avvicina alla tenda, dell’aria fresca che ti accarezza il viso mentre dormi…Assoluamente da fare!!! 4 GENNAIO Dopo il ritorno di 2 ore in cammello al villaggio di Wadi Rum, quello che ci voleva era proprio Aquaba e un bagno ristoratore nel cristallino Mar Rosso! Aquaba non è niente di speciale, ma vale sicuramente la pena di passarci un pomeriggio per il mare e una sera per i ristorantini di pesce ! SE poi uno vuole si possono fare immersioni (noi non abbiamo il brevetto purtroppo) e pare che la barriera sia bellissima anche qui.

5 GENNAIO Da Aquaba ad Amman: abbiamo scelto di fare l’autostrada, cioè la Strada del Deserto, perchè la più diretta. In questo modo siamo arrivati ad Amman nel primo pomeriggio e abbiamo potuto visitare la città. Dal ns hotel (a Jebel Amman) siamo andati a piedi in centro, seguendo l’itinerario suggerito da Lonely che ancora una volta ci è stata molto utile. La cosa più bella è stato il mercato della frutta, da perderci gli occhi e le orecchie da quanto tutti strillino per vendere la propria frutta/verdura che tra l’altro è bellissima e buonissima (alla fine l’abbiamo comprata!) 6 GENNAIO Da Amman siamo andati un pò a nord per visitare l’antica città romana di GERASA ora JERASH : ne vale assolutamente la pena, molto grande, ben conservata, in particolare la piazza ovale, il lunghissimo colonnato, e l’ippodromo.Abbiamo anche assisistito alla rivisitazione storica della corse delle bighe, delle legioni romane, dei combattimenti tra gladiatori (tutto con ordini rigorosamente in latino!) Non è stato bello come ce lo eravamo immaginato, ma comunque interessante.

Dopo Jerash, ci siamo diretti a AJLUN dove c’è un castello (Qalat Ar-Rabad) costruito in una posizione dominante sulla valle del Giordano che è molto ben visibile al di sotto: qui il paessaggio è verde e rigoglioso, con ulivi e coltivazioni tutti intorno, completamente diverso da tutto quello che abbiamo visto fino a questo momento.

7 GENNAIO Il volo di rientro è al pomeriggio, quindi la mattina abbiamo deciso di dedicarla a gustarci il panorama e il clima (qui +25°, casa 5°!) fuori da Amman. Siamo andati quindi a Iraq al-Amir, non tanto per le grotte ma per il centro di artigianato dove io avrei voluto comprare qualche cosa da portare a casa. La sorpresa è stata che non era un semplice negozio di souvenir come credevo ma una cooperativa femminile di 37 donne che lavorano e creano ceramiche, tessuti, carta; ci hanno fatto visitare i loro laboratori, ci hanno offerto il tè e quasi abbiamo dovuto insistere noi per vedere il negozio perchè a loro non è che premesse molto vendere! Ad un certo punto si è creata una tale armonia che ci hanno invitato alla loro colazione, quindi ogni ben di dio (o di Allah, dipende dai punti di vista) tra felafel, hummus, olive, yogurt …E noi 2 con loro a condividere la gioia di questo incontro! E’ stato un momento di condivisione bellissimo, arrivato proprio alla fine del nostro breve ma intenso viaggio in Giordania che ci ha riempito il cuore di gioia e ha chiuso in bellezza questa bella avventura ! L’ospitalità Giordana è davvero di “cuore”, priva di secondi fini, non cercano di venderti niente nè ti chiedono nulla in cambio: ti offrono il loro sorriso e sono ripagati dal tuo.

Tutti in qualsiasi posto sono stati gentilissimi, tutti ci hanno detto WELCOME almeno una volta, e noi davvero ci siamo sentiti benvenuti e ben accolti da loro.

Anche se non sanno l’inglese cercano sempre di aiutarti, a gesti, a parole, chiamando qualcun’altro che ti può spiegare meglio, si fanno in 4 per esserti utile. Certamente abbiamo portato a casa pochi souvenir da questo viaggio ma abbiamo riscoperto il senso della vera ospitalità che forse a volte tendiamo a dimenticare, quella che non è fatta di grandi cose ma di piccoli e sinceri gesti del cuore.



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