welcome to iran!
Ciò che trapelava in questa comunicazione era la soddisfazione e l’orgoglio che uno straniero fosse lì e, con questa sua presenza, testimoniasse un interesse verso il Paese. In effetti il momento in cui abbiamo iniziato il nostro viaggio in Iran era piuttosto delicato, subito successivo ai drammatici e sanguinosi fatti di luglio, ed i turisti stranieri in giro erano veramente pochi. Tra quei pochi prevalevano comunque gli italiani. Subito seguiti dai francesi. In compenso molto alta era la presenza di iraniani in vacanza: per loro si trattava dell’ultimo periodo utile per spostarsi, visto l’incipiente inizio del Ramazan (quest’anno il 22 agosto). Spesso questi turisti ci hanno fermato, chiedendoci di poterci scattare una fotografia o di farne una insieme a tutta la loro famiglia. Addirittura ci è capitato che qualche ragazza ci chiedesse addirittura un autografo! Quasi in ogni città visitata ci è successo di essere avvicinati da ragazze o ragazzi desiderosi di conversare con noi, accompagnandoci nei vari luoghi, per poter esercitare il proprio inglese(ed in un paio di casi il francese). Mentre eravamo in attesa di un bus o in relax a berci un the in uno dei bei giardini che abbiamo visitato spesso l’occasionale interlocutore iraniano virava il discorso sulla politica, informandoci sulla certezza degli avvenuti grossi brogli elettorali e chiedendoci se noi ne fossimo a conoscenza e che ne pensassimo. Inizialmente eravamo molto restii ad affrontare questo argomento, temendo domande trabocchetto da parte di informatori di qualche istanza di controllo, ma poi, di fronte all’evidente spontaneità della cosa, abbiamo abbandonato gli infondati sospetti e conversato sempre serenamente con tutti coloro che interloquivano con noi. Ciò che abbiamo percepito in modo chiaro è stato il grande bisogno di comunicazione con chi sanno straniero e la soddisfazione ed il piacere per l’incontro. Il clima del nostro viaggio è stato questo ed ha fatto da sfondo a tutto il nostro itinerario, dal primo all’ultimo giorno, ed è ciò che maggiormente ricorderemo di questo splendido Paese.
Ed ora, in sintesi, alcune notizie sul nostro viaggio, rigorosamente “fai da te”.
Visto: Tramite Agenzia Adineh Travel di Milano, P.Zza Diaz 6 Tel 02/89096136, Fax 02/8053300 Ore 9-17 tutti i giorni escluso sabato. (Costo: 150,00 euro a testa, 60,00 per visto e 90,00 per Agenzia) Per l’inoltro della pratica di richiesta visto oltre al modulo compilato, 2 foto tessera, passaporto originale,abbiamo anche dovuto presentare un fax di conferma prenotazione per 3 pernottamenti in un hotel in Iran.
Il visto ci è stato rilasciato dopo circa 20 giorni.
Volo: A/R Milano Malpensa-Mosca Sheremetyevo- Mosca Sheremetyevo-Tehran Imam Khomeini e viceversa Partenza: sabato 01 agosto 2009 Ritorno: mercoledì 26 agosto 2009 Compagnia: Aeroflot Costo a persona tasse incluse 602,50 Euro tramite Volagratis.It Cambio medio nel periodo del viaggio: 1$=9.900 rials circa ; 1€ = 14.500 rials circa Itinerario: TEHRAN (3 pernottamenti); SHIRAZ (4 pernottamenti) con escursione a Persepoli e Naqsh-e Rostam; KERMAN (4 pernottamenti) con escursioni a Mahan e Rayen ed a Kaluts; YAZD (3 pernottamenti) con escursioni a Kharanaq, Meybod e Chakchak; ESFAHAN (4 pernottamenti); ABYANEH (1 pernottamento); KASHAN (2 pernottamenti); TEHRAN (3 pernottamenti).
Mezzi di trasporto: Tehran-Shiraz (aereo, 1 ora e 25 minuti di volo dall’aeroporto di Mehrabad, $ 32,50 a testa).
Escursione a Persepoli e Necropoli (taxi driver+ gui= da in inglese $60 ($35+25)).
Shiraz-Kerman (auto con autista per la strada costeggiante il lago Baktegan, 571 km, $100).
Escursione a Mahan e Rayen (auto con autista-gui= da in inglese $30).
Escursione a Kaluts (auto con autista-guida in in= glese $ 50). Kerman-Yazd (Bus Volvo, 6 ore, $4,50).
Escursione a Kharanaq, Meybod e Chakchak (Auto con autista-guida in inglese, per 4 persone,$17,50 a testa).
Yazd-Esfahan (Bus Scania, 5 ore,$4).
Esfahan-Abyaneh (Taxi $ 40) Abianeh-Kashan (Taxi $ 14) Kashan-Tehran (Bus Scania, circa 3 ore, $3,50).
Hotels:(prezzo per camera doppia a notte con prima colazione per 2 persone inclusa, prezzi dopo trattative, salvo che a Tehran) Tehran- Enghelab Hotel 4 stelle $120 Ferdossi Grand Hotel 4 stelle $120 Shiraz- Aryo Barzan Hotel 3 stelle $ 65 Kerman- Akhavan Hotel 3 stelle $45 Yazd- Moshir-Al-Mamalek Hotel Garden 4 stelle $60 Esfahan- Azadi Persian Hotel(Suite) 3 stelle $60 Abianeh- Abianeh Hotel Restaurant 3 stelle $60 Kashan- Khan-e-Ehsan historical house $45 I LUOGHI Non è facile descrivere i luoghi visitati senza rischiare di essere ripetitivi rispetto ad una qualsiasi guida turistica del Paese e quindi cercheremo di evitarlo limitandoci ad accennare ad alcune visite per noi molto significative per i motivi più disparati.
TEHRAN Il traffico e l’inquinamento dell’aria sono indescrivibili. Ogni volta che si attraversa la strada si spera di riuscire a farcela: i semafori, pur segnalando il rosso e il verde, non vengono presi in alcuna considerazione né dai motorizzati né dai pedoni. Il caos è totale. Dopo qualche strada attraversata rischiando la pelle crediamo di comprendere l’occulto meccanismo che comunque norma in qualche modo il traffico: automobilisti e motociclisti passano incuranti e decisi a velocità sostenuta, i pedoni, preferibilmente in gruppo, cercano di fare altrettanto. Tutto si gioca sulla risoluzione a passare: la precedenza però è decisa da chi per primo occupa uno spazio, tenendo presente però che il più grosso ha sempre un pò più di ragione.L’automobilista medio è estremamente attento e pronto a scansarti o a frenare; se vede che lo tieni d’occhio cercherà di passare presumendo che tu ti fermi per paura.E’ un gioco nel quale il pedone deve sfidarlo. SHIRAZ La dolcezza di Shiraz come città a misura d’uomo (e di pedone!…) spicca ancor di più provenendo da Tehran. Sembra di entrare in un’altra dimensione. Fatta eccezione per il caldo che è ancora più intenso e per la luce, abbagliante. (La città è a 1400 metri di altezza!).
Pensavamo che l’indicazione di Shiraz come città della poesia fosse una forzatura delle guide turistiche ed invece ci siamo dovuti ricredere. Ovunque leggi il segno dei poeti che qui sono nati, nelle librerie che ne espongono i testi in diverse edizioni e lingue, nelle persone che trovi intenti a leggerli, sulle auto dei tassisti che inseriscono la cassetta con le poesie musicate e cantate, oltre naturalmente nei Mausolei dei poeti dove l’altoparlante ne diffonde i versi. Questa propensione alla poesia ed al culto dei poeti contribuisce a fare di Shiraz una città unica, quella che più ti resta nel cuore.
PERSEPOLI E’ un’esperienza che da sola vale il viaggio in Iran ed il disagio di un sole cocente che sulle pietre non dà tregua. E’ indescrivibile in poche parole. La bellezza dei bassorilievi scolpiti lungo la scalinata del Palazzo dell’Apadana, la precisione nella raffigurazione di uomini, animali, vegetali, oggetti, l’imponenza e l’eleganza che suggeriscono comunicano direttamente la grandezza e la potenza dell’impero achemenide. Di certo, Alessandro, che ha dato fuoco alla città e distrutto quasi completamente il Palazzo Imperiale, ne esce un pò meno “Grande”. Gli iraniani che ci accompagnano in questa visita ci tengono a farci sapere che l’unico “grande” nella loro storia è stato Ciro.
KERMAN Ritorna il traffico più o meno infernale di Tehran ed il caldo è maggiore che a Shiraz. Il lago Baktegan che abbiamo costeggiato durante il tragitto era completamente privo d’acqua (non piove da 2 anni nella zona!) e si presentava come una distesa di sale di un biancore abbagliante. Il taxi-driver ci aveva sconsigliato la deviazione ma noi siamo stati ostinati ed il risultato non è stato all’altezza delle aspettative che avevamo.Abbiamo dovuto lavorare molto di immaginazione! Bello girovagare nel Bazae-E Vakil: ti mischi agli iraniani, non ci sono turisti e nessuno ti vuol vendere per forza qualcosa. Sembra di tornare indietro nel tempo, prima del turismo di massa: è un privilegio che non ci saremmo aspettati, non in questi termini almeno. E’ veramente una sensazione inusuale quella di andare nei luoghi e non trovare frotte di turisti incanalati a far tutti le stesse cose nello stesso momento ma invece poter gustare in santa pace qualsiasi posto mischiandosi ai locali. Per un momento puoi illuderti di essere un viaggiatore e non un turista.
YAZD Qui il caldo ha raggiunto il suo apice e non dà tregua neppure al mattino presto. Non è un caso che la città sia famosa per i badgir, le torri del vento, costruite al fine di incanalarvi l’aria e far abbassare un pò la rovente temperatura nei dintorni. La città vecchia, labirintica, deserta ed assolata, con le alte mura di fango e paglia, appare in netto contrasto con il resto della città, caotica e movimentata.
Il Museo dell’Acqua testimonia la creatività di chi, da millenni, si è trovato nella necessità di approvvigionarsi d’acqua e di irrigare I campi: i quanat ne sono un esempio ancora vivente.
Ma sono le Torri del Silenzio zoroastriane quelle che ti richiamano in lontananza: vorresti non raggiungerle, tanta è la calura e la fatica, ma non lo fai. Devi salire, sotto il sole cocente, per tentare di avvicinarti al mistero zoroastriano.
ESFAHAN Ed eccoci nella mitica Esfahan. Tutta la fama che si è conquistata nel tempo è meritata. Appare come un’oasi verde dopo chilometri e chilometri di steppa desertica. Senti che finalmente lì c’è acqua, c’è vita. Il traffico caotico non può lederne la bellezza così come gli anni non possono cancellare la bellezza di uno sguardo. La piazza, così grande e diversa dalle nostre piazze d’Europa; le Moschee, una più bella dell’altra, non si sa quale preferire; le Cupole delle Moschee e delle Madrase di un azzurro e/o blu più o meno intenso, così uguali e così diverse; la Sala della Musica al terzo piano del Palazzo Ali Quapu unica nella sua originalità; il giardino del Palazzo Chehel Sotun così rilassante con la grande vasca d’acqua ed una piccola sala da the tradizionale dove sei accolto con calore e simpatia anche dagli altri avventori; i ponti, i magnifici ponti storici di Esfahan, intatti nella loro suggestione e bellezza anche se sotto non scorre l’acqua (il fiume, in estate, è in secca totale) ma si vedono solo sabbia e ghiaia; il quartiere armeno di Jolfa, con I negozi più alla moda ed un’atmosfera quasi europea; il panorama notturno sulla città da uno dei ristoranti sulle terrazze sui tetti: decine e decine di luci verdi sparpagliate nella notte ad indicare le Moschee e le Madrase,una visione unica. Siamo a disposizione per chi volesse ulteriori informazioni e chiarimenti ed indirizzi Gabriella e Andrea