Weekend tra la magia del Natale nel Sudtirol
Dopo ben sei ore passate su treni o ad aspettare in stazione arrivo a Bolzano. Noto subito che è immersa tra le montagne spolverate di neve, ovunque mi giri all’orizzonte vedo le cime delle montagne. L’aria natalizia sommerge la città e mi avvolge subito appena uscita dalla stazione ferroviaria, il vento fresco mi accarezza il viso e delle luci natalizie adornano la piazza davanti la stazione. Mentre aspetto che arrivi la mia compagna di viaggio, mia zia, dall’aeroporto di Bergamo, mi avvio verso la pensione presso la quale abbiamo prenotato una camera.
Ho difficoltà a credere che questa città sia in Italia poiché tutto è scritto in tedesco, la gente parla tedesco e l’italiano solo come una seconda lingua.
Non appena arriva mia zia ci fiondiamo a visitare la città. Iniziamo dalla piazza principale, piazza Walter.
È colma di lucette e svariate illuminazioni e di bancarelle natalizie che vendono palline di natale decorate, fatine, elfi, asciugamani ricamati, essenze profuma-cassetti, statuette in legno, piccoli presepi e anche prodotti alimentari come pretzel, biscotti, cibi tipici come dolci al papavero e panpepato, ma quello che più vedo in mano al resto della gente è una tazza piena di vin brulè che sorseggiano pian piano stringendola tra le mani. Io ho apprezzato moltissimo il pan di miele glassato. Il profumo di tutti questi aromi ed essenze è costante nell’aria.
La sera per cena decidiamo di andare in un ristorante che ci consigliano come il più apprezzato di Bolzano, tanto è apprezzato che arrivate alle otto di sera facciamo ben un’ora e mezza di fila per riuscire a sederci ad un tavolo, almeno alla fine ne è valsa la pena. Gustiamo una deliziosa cena nordica a base di spatzle e gulasch di manzo e polenta.
L’indomani prendiamo un treno che ci porta a Merano. Dai finestrini del treno ammiro le campagne piene di alberi di mele.
Merano è una piccola cittadina molto suggestiva, anche questa immersa tra le montagne. Qui fa ancora più freddo e i miei piedi sono vicini al congelamento. Al centro di una piazza c’è un enorme abete e sotto di questo un cestino pieno di foglietti in cui si può scrivere un messaggio o un augurio da appendere sull’albero, io scrivo il messaggio più scontato e banale: “Buon Natale da Merano!”
Anche qui vi sono allestiti i Christkindlmarkt ovvero i mercatini di Natale.
L’aria tirolese è ancora più visibile qui a Merano e decidiamo di provare un panino ricoperto di formaggio e un piatto a quanto pare tipico, panino farcito con carne di maiale un po’ al sangue ma con una crosta speziata e molto cotta.
Torniamo a prendere il treno che nel pomeriggio ci riporta a Bolzano. Questa volta andiamo a visitare un mercatino di natale allestito all’interno di una corte di un palazzo che si affaccia su piazza Walter. Questo mercatino lo chiamano il bosco delle fate e non poteva esserci nome migliore per definirlo. Le bancarelle sono disposte in cerchio e al centro c’è un enorme albero spoglio sui cui rami sono appese tantissime palle di natale rosse che pendono appese ha un filo lungo rosso. Sotto l’albero è pieno di piccoli abeti tra i quali vi sono dei tavolinetti a cui appoggiarsi per bere vin brulè.
Il giorno dopo ci dirigiamo a vedere un altro pezzetto di Bolzano. Sta volta visitiamo un mercatino che sale su per una strada pieno di grandi bancarelle che vendono panificati o salumi o fiori, un mercato anche questo dai mille colori e i mille profumi.
Dopo una lunga fila compriamo un pane dolce alle nocciole e un pretzel farcito con speck.
Visitiamo gli ultimi mercatini sparsi per il resto del centro città.
Pranziamo in un piccolo ristorantino per provare un altro piatto tipico, i canederli. Ne assaggiamo uno agli spinaci, uno allo speck e uno al formaggio grigliato.
Spediamo qualche cartolina e ci dirigiamo verso la stazione ferroviaria per prendere il treno che ci riporterà a Prato con cambio a Bologna.
Questo treno è ancora più pieno di quello all’andata, non trovo posto a sedere e mi tocca stare in piedi schiacciata contro tutti gli altri passeggeri per 4 ore, tutta la durata del viaggio fino a Bologna.
L’ultimo treno che prendiamo è invece molto più vuoto e riusciamo a trovare dei comodi posti a sedere.
Torniamo a casa stanche ma molto soddisfatte del nostro viaggio.