Weekend tra i castelli della Loira
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Temevamo inizialmente che due giorni fossero troppo pochi, ed in realtà, anche per vedere solo i più famosi, ne occorrerebbero molti di più ma, a conti fatti, un weekend è la durata giusta per evitare che il percorso diventi “ripetitivo”. I castelli sono bellissimi ma probabilmente vanno visti un po’ alla volta.
VENERDÌ 25 MARZO
Siamo partiti alle 17.30 da Linate ed arrivati alle 18.45 a Parigi Orly. Presa una Ford Fiesta a noleggio ci siamo diretti verso Tours: traffico immenso! Per percorrere i primi venti chilometri abbiamo impiegato circa un’ora. Intorno alle 23 siamo arrivati a Joué-lès-Tours, così, dopo una cena veloce al vicino Mcdonald’s abbiamo fatto il check in al Mercure Tours Sud intorno alle 23.30. Arrivati in camera ci siamo addormentati quasi subito.
SABATO 26 MARZO
Dopo un’ottima la colazione (squisiti i pancake), intorno alle dieci, siamo andati a vedere il castello di Chenonceau. Molto bello ed ancora più interessante con l’audioguida. Splendidi anche i giardini dai quali si gode di una meravigliosa vista del castello che si erge tra le sponde del fiume Le Cher. Intorno all’una ci siamo spostati di una decina di chilometri più a nord, diretti al Clos Lucé, l’ultima dimora di Leonardo da Vinci. Si tratta di un castello molto più piccolo di quello di Chenonceau dove all’interno oltre agli arredi si trovano le ricostruzioni, realizzate da IBM, di alcuni disegni di Leonardo. Dei video mostrano anche il loro funzionamento. La visita è interessante ma se si è già visitato il Leonardo 3 a Milano può risultare un po’ ripetitiva. Molto belli i giardini nei quali sono state realizzate ricostruzioni dei disegni di Leonardo in scala reale, opere interattive con grande piacere dei bambini… e non solo. Ci sono dei punti dove sono fornite delle spiegazioni audio in 4 lingue diverse, italiano compreso. Il Clos Lucé pur non avendo la stessa bellezza degli altri castelli che abbiamo visto merita una visita.
Nel pomeriggio, in viaggio verso Tours, trovandoci di passaggio, ci siamo fermati ad Amboise. La città è piccola e la si gira in circa un’ora. Ciò che colpisce è l’imponente castello che la domina, il quale, differentemente da Chenonceau, non è isolato ma a ridosso della città. Vi si accede praticamente dalla strada principale. Avrebbe meritato una visita ma il tempo limitato ci ha costretti a delle scelte e purtroppo Amboise non ricadeva tra queste. Siamo tornati a Tours dove ci siamo fermati a vedere la città vecchia. L’ho trovata molto caratteristica in quanto costituita in gran parte da edifici che si stenta a credere stiano in piedi, tanto sono storti i muri! La città vecchia è piccola ma molto viva mentre per il resto non sembra esserci niente degno di nota. Ci siamo quindi fermati a mangiare tipica cucina francese a “le plume blanche”. Purtroppo la cena non ci ha entusiasmato nonostante il locale fosse ottimamente recensito. Intorno alle 22 abbiamo fatto rientro in albergo.
DOMENICA 27 MARZO
Fatta un’altra ottima colazione al Mercure siamo partiti di buona lena per vedere altri due castelli. Il primo è stato quello di Chaumont. Purtroppo tutto il primo piano era chiuso per lavori quindi ci siamo dovuti accontentare di visitarlo in parte. La sensazione che ci ha lasciato è molto strana. Solo in una parte sono ricostruiti gli arredi regali mentre il piano superiore è stato di recente aperto al pubblico senza apporre alcuna modifica. Vi sono solo installate delle mostre di artisti contemporanei. Questo piano evoca sensazioni strane, un misto di nostalgia e paura: le stanze hanno gli odori e l’aspetto spettrale delle vecchie case di campagna abbandonate: location perfetta per girarvi un film horror! Molto bello e curato il giardino esterno dove vi è anche un cimitero per cani voluto da una delle proprietarie del castello la quale vi ha inoltre seppellito il suo personale elefante! Terminata la visita abbiamo ci siamo spostati di una trentina di chilometri più nord per vedere il castello di Chambord che, a ragion veduta e come il precedente Chaumont, è patrimonio dell’UNESCO. È un castello bellissimo, imponente, immerso in un’enorme tenuta. Le tre ore che vi abbiamo dedicato sono state a malapena sufficienti. Un’altra a disposizione ci avrebbe fatto molto comodo! L’audioguida è stata fondamentale: senza di essa non avremmo colto gran parte delle sfumature e della storia che va oltre la bellezza estetica. Chambord è sicuramente la cosa più bella vista in questo viaggio quindi meta imprescindibile per chiunque voglia intraprenderne uno simile. Le stanze sono numerosissime ed è molto facile perdervisi. La visita viene infatti suddivisa in percorsi minori in base al diverso periodo storico o la destinazione d’uso delle stanze.
Usciti dal castello, intorno alle 16, dopo aver preso un waffel ed una crepe, giusto per rendere onore al nostro viaggio, ci siamo diretti a nord, verso Orly, raggiunta poco più di due ore dopo. Riconsegnata la macchina siamo quindi andati presso l’hotel nel quale avevamo preventivamente prenotato una camera. Questa è stata purtroppo l’ultima tappa del nostro breve weekend pasquale.
LUNEDÌ 28 MARZO
Volo Alitalia delle 7.30 ed arrivo a Milano alle 8.45.