Weekend nelle Langhe

Castelli magici, borghi incantati, buon cibo ed arte
Scritto da: Beatricecomini
weekend nelle langhe

Quale periodo migliore per visitare le Langhe se non l’autunno? Il primo fine settimana di novembre decidiamo di partire per un weekend fuori porta alla scoperta di questi paesaggi patrimonio UNESCO, per lasciarci stupire dai colori autunnali delle vigne, da castelli magici e borghi che sembrano quasi incantati, poiché rievocano un’atmosfera antica e quasi surreale.

Giorno 1 – Panchine giganti e Grinzane Cavour

Dopo circa 2 ore e mezza giungiamo a destinazione, la nostra prima tappa è Diano d’Alba: ci troviamo qui per ammirare la Panchina Gigante di Chris Bangle. Il Big Bench Community Project nasce nel 2009 proprio qui nelle Langhe, con l’obiettivo di unire la creatività del designer americano con le eccellenze piemontesi, promuovendo così il turismo ed il patrimonio del territorio. Le Big Bench (panchine fuori scala) sono posizionate in luoghi panoramici e di particolare bellezza paesaggistica, oggi in Italia si contano 195 panchine. Non male eh?!

Mentre raggiungiamo la Panchina, caratteristica per il suo colore che ricorda molto quello del vino prodotto in queste zone, notiamo un Castello in lontananza. È il Castello di Grinzane Cavour, decidiamo perciò di avvicinarci e di fare volare il nostro piccolo drone per provare a realizzare qualche scatto.
Questi i risultati.

Proseguiamo poi verso La Morra, il paese più alto delle Langhe. Con i suoi 513 metri di altitudine s.l.m. domina il territorio, dalla piazza principale si ammira un panorama stupendo che spazia su ogni borgo, castello e collina che potete immaginare. Beh, che dire… qui uno scatto è d’obbligo!

E credetemi, il panorama vale tutta la fatica che farete a trovare un parcheggio. Perché sì, purtroppo parcheggiare a La Morra è un po’ come vincere al lotto… quasi impossibile!

Da La Morra ci spostiamo poi a Barolo,  il borgo forse più famoso di tutte le Langhe ed assolutamente imperdibile se deciderete di visitare questo territorio. Passeggiamo fra le sue strette per giungere al Castello, che ospita il WiMU (Museo del vino) ma che decidiamo di non visitare durante questa giornata.

Arriva il momento del pranzo, mangiamo dei panini portati da casa con l’idea di rimanere leggeri sapendo la grande cena che ci avrebbe aspettato alla sera. Quindi ci rilassiamo fra i vigneti, gustando così il nostro “tristissimo” pranzo.

Nel pomeriggio decidiamo di visitare una cantina davvero particolare, della quale era venuta a conoscenza durante un corso di architettura in università,  e che fino a quel momento mi era rimasta davvero impressa, facile capire perché una volta che vedrete qualche foto!

Sto parlando della cantina “Astemia Pentita” di Barolo. Una cantina pop voluta dall’imprenditrice Sandra Vezza. La Cantina vista dall’esterno pare essere costituita da due casse di vino sovrapposte. Una volta entrati noterete che i soffitti della cantina creano nel visitatore l’illusione di essere realmente all’interno di una cassa di vino…. Effetto wow garantito!

Inizia così la nostra visita, il personale, gentilissimo e super disponibile, ci accompagna alla scoperta dei diversi luoghi dedicati alla produzione del vino, partendo dalla bottaia per giungere fino alla zona di imbottigliamento. Ogni zona produttiva è caratterizzata da un colore differente che la identifica, e da decorazioni murali realizzate da artisti locali, che ne descrivono artisticamente l’essenza.

All’interno della cantina vi sono inoltre elementi artistici di arredamento come alcuni dei prodotti iconici di Gufram, tra cui il divano Bocca….Chi sogna di avere un divano così a casa?

Dopo questa visita così particolare procediamo con la degustazione, scegliamo la degustazione base e rimaniamo piacevolmente impressionati da tutti gli assaggi, tanto è che decidiamo di comprare qualche bottiglia.

Dopo esserci rilassati proseguiamo verso il nostro alloggio, B&B Bionzo 16, situato non lontano da Alba e Barbaresco. Un Bed&Breakfast a conduzione familiare, davvero molto carino con camere spaziose e arredate artisticamente.

Arriva finalmente il momento tanto attesa della giornata… la cena!

Ci spostiamo a Barbaresco al Ristorante Campamac, un’osteria gourmet che propone piati della tradizione delle Langhe rivisitati in chiave moderna. Certamente non è uno dei locali più economici della zona, ma il servizio è impeccabile e le pietanze ottime, anzi posso addirittura affermare di aver mangiato i migliori Tajarin ai porcini di sempre!

Giorno 2 – Alta Langa

Dopo una gustosissima colazione a base di prodotti locali e torta di nocciola, uno dei dolci simbolo delle Langhe, preparata con tanto amore dalla padrona di casa, ci mettiamo in viaggio verso l’Alta Langa.

E’ la prima volta che ci avventuriamo verso questo territorio, sicuramente diverso paesaggisticamente rispetto alla Bassa Langa. Dall’auto ammiriamo non solamente vigneti ma anche estesi boschi, campi coltivati ed immensi frutteti, che non smettono di stupirci con i loro colori autunnali.
Percorriamo una parte della Strada Romantica delle Langhe passando da Neive (uno dei Borghi più Belli d’Italia), Treiso e Murazzano.

Decidiamo di fermarci per pranzo a Clavesana, in un piccolo agriturismo che propone piatti tradizionali.  Appena vedo nella carta la battuta di Fassona ed i Tajarin al tartufo non ci penso due volte e li ordino subito, e in effetti la mia scelta si rivela poi azzeccata!

Dopo esserci riempiti per bene lo stomaco proseguiamo verso Cossano Belbo, verso l’Altalena Gigante. Ebbene sì, non solo panchine giganti, ma anche altalene!

Siamo fortunati poiché arriviamo giusto per l’ora del tramonto, ci godiamo così il calare del sole tra le Alpi, con la punta del Monviso che spicca fra la catena montuosa… incredibile! Tutto questo mentre ci lasciamo dondolare su questa magica altalena… mi pare quasi di sentirmi una principessa, protagonista di una di quelle fiabe che mi raccontavano quando ero bambina.

E con questo bel tramonto si conclude così il nostro weekend in Piemonte, pronti per rientrare a casa ed affrontare una nuova settimana.

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