Weekend nella capitale d’Europa
2 – Perché è viva e vivace, piena di gente di tutti i colori, che se ne frega del rischio a cui l’essere la capitale d’Europa la espone. Nei giorni in cui l’ho visitata ricorreva il primo anniversario dell’attentato del 22 marzo 2016, una triste ricorrenza che ha intensificato la presenza delle forze dell’ordine nelle strade, nelle metropolitane e nelle stazioni, ma tutto questo non ha spento la città, le piazze erano affollatissime e la gente appariva serena, nella mescolanza e ricchezza di lingue che si captavano.
3 – Per vedere dal vivo l’Atomium, la grandissima installazione a forma di atomo di ferro eretta per celebrare la fiorente attività siderurgica del Belgio in occasione dell’esposizione universale. Indipendentemente da cosa vi aspettate, lo troverete sicuramente più grande di quanto ve lo siete immaginati. E’ alto 102 metri, e si può salire fino alla “palla” più alta per ammirare il miglior panorama della città e per mangiare al ristorante panoramico. Ogni globo misura 18 metri di diametro; è davvero mastodontico!
4 – Per il cioccolato! Tutta la città è piena di cioccolaterie storiche e non che espongono davvero ogni ben di Dio, ma il punto in cui si concentrano è la Galeries Saint-Hubert, un affascinante passage coperto ai cui lati si trovano le vetrine di quelle che sono vere e proprie boutique del cioccolato. Uno spettacolo per gli occhi e per il palato. Impossibile non acquistare qualcosa, dopo che ti hanno offerto gli assaggi gratuiti…
5 – Per rimanere in tema golosità, per i waffle, o gaufres, come li chiamano qui. Le famose cialde guarnite nei modi più inconsueti, sono una perfetta merenda super golosa per grandi e bambini!
6 – Perché è una città dimenticata dai più, e se volete essere un pizzico originali dovete lasciar perdere Londra e Parigi, e dedicarvi a questo piccolo gioiello e al territorio circostante, la Vallonia, ricca di piccoli borghi che sembrano sospesi nel tempo e di scorci campestri da cartolina.
7 – Per vedere come è vestito oggi il Manneken Pis: il famoso bambino intento ad espletare una naturale funzione biologica, che la leggenda vuole eroe per aver salvato la città da un incendio proprio spegnendo la miccia con la sua pipì. La piccola statuina viene addobbata a seconda dell’evento che si vuole celebrare, che sia la vittoria della squadra locale, la visita di una personalità importante o la commemorazione di un personaggio o un evento storico. Non molto distante esiste anche la versione femminile di questo buffo omino, la Jeanneke Pis, una statua di bimbetta intenta appunto a fare pipì.
8 – Per la ricchissima Grand-Place. E’ la piazza principale, ed è circondata da edifici dai profili dorati, che ricordano gli arredi dei villaggi di Natale più ricercati. Da il meglio di sé la sera, quando una sapiente illuminazione la rende ancora più fiabesca.
9 – Per vedere la stanza dei bottoni, la sede del Parlamento Europeo, il luogo in cui si decide il nostro futuro, e immaginare che tutti gli sforzi comuni servano a qualcosa.
10 – Concludo con il motivo che rende necessario ogni viaggio: non è un motivo per andare ma una assenza di motivi per non andare. Non perché? Ma perché no?! La non-risposta a questa domanda è il motivo che mi spinge a passare ore sui siti che scovano offerte e idee per viaggi poco costosi, che mi fa desiderare di andare, prendere e partire sempre e comunque, è il motivo per cui mi sono ammalata di questa strana malattia che si chiama wanderlust, una parola tedesca che indica il bisogno patologico di scoprire, esplorare, conoscere, collezionare esperienze. Per quale motivo non dovreste andare a Bruxelles? È questa la domanda giusta. Per quale motivo privarvi di questa come di tutte le esperienze che possono arricchirvi? … siete ancora lì? Che aspettate, su, partite!